Padre fondatore della nuova era del cinema finlandese e fratello maggiore di Aki, Mika ha avviato la sua carriera di regista giovanissimo, appena finito il liceo, dopo aver letto la Storia del cinema di Peter von Bagh. Eclettico e profondamente pungente, si è cimentato spesso in quella che sarà poi la sua caratteristica distintiva: la commedia nera.

Le prime produzioni indipendenti
Dal 1977 al 1981 ha frequentato la scuola di cinema di Monaco di Baviera, in Germania, realizzando per l'esame finale il suo primo lungometraggio: The Liar, il film che ha segnato l'inizio di una proficua carriera indipendente che ha visto emergere i fratelli Kaurismaki come due veri e propri portenti della settima arte. Già in questo primo progetto infatti ebbe un ruolo fondamentale il giovanissimo Aki, allora iscritto alla facoltà di giornalismo, che dette una mano a Mika nella stesura della sceneggiatura e del soggetto.
Un successo inaspettato accolse il film, tanto da convincere i fratelli a fondare una Società di Produzione, la Villealfa Film-productions, che divenne ben presto una vitale realtà nella produzione di film low-budget. La produzione crebbe a tal punto da divenire, verso la fine degli anni '80, la terza più grande società cinematografica di tutti i tempi in Finlandia. Più che un business, una grande famiglia che contava sulla collaborazione di numerosi colleghi e amici, tra cui gli attori Matti Pellonpää e Kari Väänänen e il direttore della fotografia Timo Salminen.
Nel 1981 Aki e Mika dirigono il loro primo film insieme, La sindrome del lago Saimaa, un affascinante documentario musicale su tre band finlandesi in tour. Successivamente Mika si cimenterà per la prima volta con il genere della commedia: nel 1987, con Jarmusch, Wenders e Fuller come interpreti, mette in scena Napoli-Berlino un taxi nella notte, un film che devasta il genere gangsteristico svolgendosi tutto in una notte.
Negli anni in cui il fratello Aki si destreggerà alla regia, cominciando a muovere i primi passi in autonomia, Mika ne approfitterà per fondare il leggendario Midnight Sun Film Festival e la società di distribuzione Senso Films.

Nella giungla brasiliana
Gli anni '90 hanno rappresentato una vera e propria svolta in ambito produttivo, tanto da allontanare Mika dallo spirito della Villealfa film per produrre i suoi lungometraggi attraverso una nuova società di produzione, la Marianna Films, aperta dal regista nel 1987 e inaugurata con la realizzazione di Zombie and the Ghost Train, nel 1991. Affascinato dal Brasile, dove già nel 1989 aveva girato il documentario Amazon, nel 1994 Mika torna nella giungla accompagnato da Samuel Fuller e Jim Jarmusch per girare il documentario Tigrero: a film that was never made, vincitore del Premio della Critica al Festival di Berlino nel 1994.
Stabilitosi a Rio de Janeiro, sul finire degli anni '90, ha iniziato a concentrarsi di più su co-produzioni internazionali come Danske piger viser alt, diretto da David Blair. Convinto sostenitore dell'idea di "cineasta totale", è nel 1998 che torna dietro la macchina da presa per la sua regia più riuscita, la commedia Los Angeles senza meta, in cui uno scrittore perde la testa per un'attrice di hollywood. Da un nuovo punto di vista, si occuperà ancora una volta del Brasile (quello musicale) nel 2002 col documentario Moro no Brasil, per il quale inizialmente decise anche di aprire un club di musica dal vivo, salvo poi chiuderlo per concentrarsi principalmente sulla realizzazione delle riprese. Nel 2003 ha diretto il dramma ispirato al mito greco di Orfeo e Euridice, Honey Baby, un road movie tra la Germania e la Russia, con Henry Thomas, Irina Björklund e Helmut Berger. Contemporaneamente ancora molto legato alla musica brasialiana, il 2005 sarà l'anno in cui presenta in anteprima alla Berlinale Brasileirinho, un film sulla musica choro brasiliana con il leggendario batterista Billy Cobham.

Un genere principe
Nel 2008 dirige The House of Branching Love - La Casa degli Amori Stabili presentato in anteprima al Toronto International Film Festival nel settembre 2009. L'anno successivo torna a Berlino con Mama Africa, un documentario sulla famosa cantante sudafricana Miriam Makeba, con cui si aggiudica il premio del pubblico.
Torna in Finlandia nel 2012 per la direzione di Tie Pohjoiseen, un road movie comico in cui un pianista stimato - dalla vita privata distrutta - trova davanti alla sua porta Leo, il padre che non vede da anni, tornato per trasmettere al figlio un'eredità misteriosa e per rispondere alle domande sul passato. Nel 2014 il regista si cimenta per la prima volta con il genere storico con The Girl King, la vita di una delle regine più rappresentative della storia, la regina Cristina di Svezia. Riapprodato infine alla commedia, l'anno successivo si cimenterà nuovamente nel rapporto padre-figli con Homecoming, in cui a ritrovarsi sono questa volta una giovane figlia affermata e un padre bohémienne dalle vedute un po' datate.