Roberto Forza ha lavorato come fotografo
E' proseguito con grande entusiasmo il sodalizio tra Roberto Forza e Ficarra e Picone che non potevano per questo loro terzo film, non avvalersi dell'esperienza, della bravura, della classe e dello stile di questo "vecchio", cosi come amano scherzosamente definirlo i due ex Nati Stanchi. Un legame nato appunto nel 2002 proprio con la loro prima pellicola, proseguita quindi con Il 7 e l'8 e con La Matassa. "Lavorare con Salvo e Valentino è sempre una piacevole scoperta: a distanza di due anni ho trovato due attori e due registi nuovi. Li ho trovati più bravi, più esigenti, sono cresciuti moltissimo, ovviamente sono stati molto più esigenti e devo ammettere che non è stato sempre molto semplice accontentarli. Loro non sono due comici che fanno commedie e basta. Sono insieme a Giambattista Avellino tre registi a tutti gli effetti, che non hanno assolutamente nulla da invidiare a colleghi più anziani e più blasonati. Rispetto ai film precedenti ho avuto maggiori difficoltà perché ho avuto a che fare con molti ambienti e riuscire a dare una continuità fotografica all'altezza non è stato proprio semplicissimo, ma ci sono riuscito. Difficile è stata anche la scelta delle inquadrature, per far vedere una metropoli del Sud senza caratterizzazioni di sorta. Ho cercato di dare un'importanza a tutto con semplicità ma nello stesso
tempo con eleganza senza mai cadere nella banalità, grazie soprattutto alla nostra scenografa che è stato il valore aggiunto di questo film. Preso di mira con grande affetto da Ficarra e Picone, (il giorno del suo compleanno sul set hanno fatto arrivare una torta con 91 candeline e per regalo un bastone...), Forza racconta divertito che due frasi ad effetto da lui dette in fase di lavorazione sono state usate dai due "ragazzacci" per prenderlo costantemente in giro: "sono molto pignoli, tutto deve sembrare vero, credibile, anche se stiamo facendo cinema e quindi finzione. Un giorno mi sono stressato e ho detto:"guardate che non stiamo facendo un documentario..." . Poi in un altro momento in cui avevano timore che con una determinata inquadratura si scoprisse un piccolo trucco, per convincerli del contrario ho esclamato: "Ma esiste il principio dell'illusionista...."Ovviamente non fanno nessuna fatica a ripetere sempre questa frase nei momenti più disparati. Che dire sono simpatici, arguti, di un' intelligenza sopraffina. Unica".