Anno | 2008 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Giulio Manfredonia |
Attori | Claudio Bisio, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli, Bebo Storti Andrea Bosca, Giovanni Calcagno, Michele De Virgilio, Carlo Giuseppe Gabardini, Andrea Gattinoni, Natascia Macchniz, Rosa Pianeta, Daniela Piperno, Franco Pistoni, Pietro Ragusa, Franco Ravera, Maria Rosaria Russo. |
Uscita | venerdì 31 ottobre 2008 |
Tag | Da vedere 2008 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
MYmonetro | 3,49 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 20 dicembre 2016
Nello è un sindacalista dalle idee troppo avanzate per il suo tempo. Quando viene "retrocesso" al ruolo di direttore di un'associazione di malati di mente, decide di umanizzarli coinvolgendoli in un lavoro di squadra. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 8 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office Si può fare ha incassato 2 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Milano, primi anni '80. Nello è un sindacalista dalle idee troppo avanzate per il suo tempo. Ritenuto scomodo all'interno del sindacato viene allontanato e "retrocesso" al ruolo di direttore della Cooperativa 180, un'associazione di malati di mente liberati dalla legge Basaglia e impegnati in (inutili) attività assistenziali. Trovandosi a stretto contatto con i suoi nuovi dipendenti e scovate in ognuno di loro delle potenzialità, decide di umanizzarli coinvolgendoli in un lavoro di squadra. Andando contro lo scetticismo del medico psichiatra che li ha in cura, Nello integra nel mercato i soci della Cooperativa con un'attività innovativa e produttiva.
"La follia è una condizione umana" dichiarava Basaglia, psichiatra. "In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla". Prima dell'introduzione in Italia della "legge 180/78", detta anche legge Basaglia, i manicomi erano spazi di contenimento fisico dove venivano utilizzati metodi sperimentali di ogni tipo, dall'elettroshock alla malarioterapia. Il film di Giulio Manfredonia si colloca proprio negli anni in cui venivano chiusi i primi ospedali psichiatrici e s'incarica di raccontare un mondo che il cinema frequenta raramente, non tanto quello trito e ritrito della follia, quanto quello dei confini allargati in una società impreparata ad accoglierne gli adepti. Attenzione però. Il regista evita accuratamente qualunque tipo di enfasi, sfiorando appena la drammaticità senza spettacolarizzarla, in favore di un impianto arioso, ridente, talvolta comico, letiziando lo spettatore con una commedia (umana) che diverte e allo stesso tempo fa riflettere.
Se Pippo Delbono nel documentario Grido mostrava una via alternativa alla pazzia attraverso il teatro, Manfredonia tramuta episodi reali - e nello specifico la storia della Cooperativa Sociale Noncello - in fiction, trattando con la dovuta discrezione un argomento tanto delicato che appartiene alla storia dell'Italia, nel rispetto di chi convive con l'infermità mentale e di chi ci lavora. La sceneggiatura scritta a quattro mani insieme all'autore del soggetto Fabio Bonifacci non ha falle e permette agli attori di immergersi nella condizione dei loro personaggi con grazia. Sebbene Claudio Bisio dia un'ottima prova recitativa nei panni di Nello, Si può fare è il frutto di un lavoro collettivo che vede tutti gli interpreti (compreso il regista) impegnati a ricreare un ambiente credibile nel quale far muovere a piccoli passi un ensemble di "matti" talmente autentici da strappare un applauso.
SI PUÒ FARE disponibile in DVD o BluRay |
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Ogni tanto il cinema italiano esce dal letargo. Si scrolla di dosso la calda copertina che gli copre occhi, bocca e orecchie, annusa l'aria, riflette con calma e finalmente partorisce un film attuale, che tratta tematiche vere e concrete. Curioso che si debba arrivare a trattare il tema della malattia mentale, per far uscire il nostro cinema dalla letargia creativa che lo assilla, come a dire che ci [...] Vai alla recensione »
si può fare, film di Giulio Manfredonia pieno di felicità e di umanità, senza nascondere la difficoltà di essere umani. il film affronta il cambio di mentalità che si ebbe negli anni 80 nella concezione della malattia psichiatrica e dei suoi rimedi; la cosidetta legge Basaglia. Nello, dirigente di sinistra innovativo, al passo coi tempi nelle idee e nelle azioni, proprio per questo viene spedito [...] Vai alla recensione »
Dopo tanto tempo dall'uscita e per puro caso sono riuscito a vedere questo film...bellissimo, toccante e pur sempre ispirato ad una storia vera (ovviamente solo l'idea di quello che è successo....la storia nella realtà non coincide con quella raccontata nel film, né tanto meno i personaggi...). Claudio Bisio, forse realizza la sua migliore interpretazione, con Battiston che risulta sempre all'altezza [...] Vai alla recensione »
Anche se tratto da una storia vera ci sono chiaramente delle esagerazioni messe in scena per ovvi motivi di marketing, ovvero "arrivare" al grande pubblico. È una scelta che si può condividere o meno ma non cambia il senso profondo della pellicola che omaggia le diverse abilità e il mondo della cooperazione, quella vera.
Un grande film corale che affronta in maniera intelligente il tema della disabilità e della cooperazione. Bisio un sindacalista alla ricerca di un lavoro viene mandato a dirigere una cooperativa sociale che associa uomini e donne usciti dal manicomio a seguito dell’approvazione della legge Basaglia. La cooperativa sostanzialmente vivacchia con incarichi di nessun valore che hanno una chiara [...] Vai alla recensione »
Una commedia davvero interessante che riesce a coniugare un argomento serio come l'impiego dei pazienti dei manicomi, con una trama che non evita di farci sorridere. E' un film che coinvolge, facendo sembrare i piccoli problemi quotidiani come qualcosa di davvero poco conto. Una pellicola che insegna che, con la buona volontà e la voglia di fare bene, si possa arrivare molto lontano.
Il Sig. Nello è un sindacalista convinto e un comunista nato che, nei primi anni ’80, per le sue convinzioni, viene allontanato dal sindacato e dirottato alla direzione della Cooperativa 180, una delle tante cooperative nate dopo la legge Basaglia (sulla chiusura dei manicomi) che accoglie le persone mentalmente disturbate. Diretta da un medico poco propenso ad accettare la condizione [...] Vai alla recensione »
Esistono in italia molte cooperative di disabili che hanno il solo fine di succhiare soldi pubblici ed europei.Magari fossero solo quelle,ma purtroppo si sono anche quelle. Il film è una libera riproduzione di una di queste coop veramente esistita che,sembra ora dopo aver svolto il compitino non esiste più. Questo film ha voluto raccontare una verità (le coop di disabili) e una [...] Vai alla recensione »
Calcolando che mediamente evito i film italiani per la loro penosita', questo non posso che premiarlo quasi a pieni voti. Consigliato.
Ispirato ad una storia vera. Toccante e ben realizzato. Grande Bisio. Consigliato!!!
Non mi aspettavo un film così impegnato e ben fatto, soprattutto così ben recitato. Affronta un tema spesso dimenticato, emoziona e fa pensare. Da vedere.
Bellissimoooo, divertente, commovente.. ti lascia qualcosa dentro! E poi tutti gli attori davvero bravi. Vedendo questo film, senza grandi pretese, ho rivalutatoil cinema italiano.. Da vedere assolutamente!!
Claudio Bisio è stata davvero una rivelazione! Non lo avevo ancora mai visto recitare in un film. Non mi aspettavo, dunque, niente di chè ed invece, devo ammettere, che la sua è stata una ottima interpretazione. Davvero un personaggio ben riuscito quello di Nello, protagonista di un film già bello di per sè, un film pieno di speranza ed [...] Vai alla recensione »
è la dimostrazione che anche senza effetti speciali un film può diventare un piccolo capolavoro. Contenuti molto delicati e ben rppresentati; il tutto rispecchia una realtà molto difficile che molte persone vivono; commovente e divertente allo stesso tempo. Bravi gli attori ma soprattutto GRANDE BISIO!
Raro esempio di cinema civile, diverte e commuove.
Film spettacolare, commovente, con una forza e una sensibilità uniche. Una sorpresa nel grigiore cinematografico contemporaneo!! Bisio dimostra ancora una volta di essere un grande show-man, sa fare praticamente tutto!! Semplicemente grandioso!! Film assolutamente da non perdere.... Eccezionale!!
Molto molto carino.. la sceneggiatura è ben delineata, scorrevole, un film che fila via veloce ma lascia un segno indelebile in ognuno di noi, scuote le nostre coscienze e ci rendiamo conto che la diversità non è necessariamente legata ad uno stato d'essere...che i diversamente abili avessero un cuore era chiaro ma in questo film si esaltano ed esprimono emozioni che nella nostra attuale società non [...] Vai alla recensione »
Io direi proprio un bel film, da apprezzare la figura di Claudio Bisio, molto bravi tutti gli attori della cooperativa che hanno recitato un ruolo difficile, ottimo l'idea del regista, una bella storia italiana!
il film merita. bravissimo bisio e ottimo tutto il cast.
Quando mia moglie mi ha proposto di andare a vedere "Si può fare" ho iniziato a fare la danza della pioggia: non avevo nessuna voglia di andare a vedere un film dul disagio mentale, ne ho già visti troppi sconfinare sul patetico (con improbabili lietofine) o nel macchiettistico, senza nessun rispetto per l'argomento trattato.
E' un film bellissimo. Il tipico caso di un film semplice, fatto di cose semplici, ma bello, puro, diretto. Un film che fa riflettere, spesso commovente, altrettanto spesso divertente. Mi ha ricordato il film capolavoro "Schindler' List", quando Nello, avendo bisogno di altra manodopera, si reca in manicomio per scegliere e automaticamente "salvare" altri matti, cosi' [...] Vai alla recensione »
divertente, ma non superficiale. ben fatto e ben scritto. ottimi interpreti! consigliato!
mi è piaciuto tanto. ben girato. bravi gli attori. ottimo Bisio. ironico, commovente e intelligente. contentissimo della visione.
Un piccolo capolavoro che seduce e sensibilizza,che allieta e commuove. Una produzione italiana finalmente convincente,che tratta i sentimenti con la delicata formula dell'autenticità,perchè non vuole illudere nè eludere il dramma dell'emarginazione sociale. Cast favoloso,dal quale estraggo la prestazione di Carlo Giuseppe Gabardini(Goffredo),Franco Pistoni(Ossi)e la dolcissima Natascia Macchniz. Un [...] Vai alla recensione »
AHAHAHAH mi è venuto in mente il mio capo quando lo diceva al ns gruppo, mi piacerebbe sapere se aveva visto il film.............. stupendo Bisio e tutti gli altri interpreti, si ride e si piange allo stesso tempo. Un capolavoro di espressività cinematografica italiana davvero meravigliosa.
Troppo capitalista per il sindacato, troppo radicale per il mercato editoriale, Nello viene mandato a dirigere una cooperativa di matti. Per tutta la prima metà il film mantiene un impianto smaccatamente buonista, poi, nella seconda parte, recupera un po' di realismo. Quello che si rimprovera a Nello lo si può dire anche del film: il tema è troppo serio per divertire fino in fondo ma la storia è troppo [...] Vai alla recensione »
Ottima commedia, niente da dire. Il tema morale è affrontato in maniera egregia, senza eccessi o patetismi. Il dramma umano traspare senza opprimere lo spettatore e facendolo divertire. Gli attori, presi prevalentemente dal cabaret, si dimostrano capaci e realistici. Un film che mi sento ampiamente di consigliare.
Il film tratta un tema di una delicatezza estrema: i problemi psichici. Il film con una trama che all'apparenza potrebbe essere complicata ma invece la trama è semplice e il film e molto scorrevvole. Tratta in maniera esemplare un tema veramente difficile. Ottimo il film, ottimo Claudio Biso e tutti gli attori che lo interpretano.
Commuove, diverte e fa riflettere!!! Battiston e Bisio eccellenti.
Film commovente e divertente allo stesso tempo. Emozionante e nella piattezza generale direi che ormai è una rarità. Ben caratterizzati i personaggi; forse il taglio è un po' troppo televisivo, ma questo non va ad inficiare sul risultato finale. Ottimi attori. Vivamente consigliato.
Il film e graziosissimo, intelligente, emozionante e da vedere sicuramente, peròòòòòò......si tratta in pratica, con qualche variante, di una sorta di rifacimento di "Qualcuno ha volato sul nido del cuculo". Sono troppi, ma davvero troppi i riferimenti al capolavoro tratto dall'omonimo romanzo e stupendamente interpretato da Jack Nicholson, ce pure qualche battuta identica, non so se si tratta di una [...] Vai alla recensione »
Milano, agli albori della riforma psichiatrica. Jack Nicholson torna trent'anni dopo nelle vesti di un modesto , mite quanto tenace operaio milanese che si dedica anima e corpo al recupero sociale dei malati di mente . Questa volta la clinica non ha pareti bianche e spesse ,all'interno delle quali si consuma il tormento e l'esilio dei matti reclusi, e lo psichiatra non ha il volto cinico femminile [...] Vai alla recensione »
Film commedia interpretata da Bisio( che non e' un attore ma si cimenta) e altri attori poco noti.Il film regge, l'argomento e' anche interessante ma nel complesso il film e' piu' che discreto.Voto 6+
Il voto non è 1, ma 1 e mezzo....Claudio Bisio, nonostante la sua simpatia, è migliore come presentatore tv che come attore. Il film nel suo complesso non è malvagio, abbastanza gradevole, su un tema molto delicato, forse troppo, e se non trattato con i guanti si rischia di scivolare nel pietismo. Questo è il punto debole del film, dopo la visione del film il commento più [...] Vai alla recensione »
E per di piu' dalla morale ricattatoria e,gratta gratta, anche un po' utilitaristica. Cmq l'indegna gazzarra fra le due patetiche rivali e' stata veramente indecorosa. Cosa non farebbe certa gente per farsi notare.Io certamente non ho bisogno di questi mezzucci,modestamente.
Pieno di buone intenzioni alla fine diventa un film sgangherato dalla morale ricattatoria e,leggendo bene fra le righe, anche un po' cattivella.
Si salva l'idea:intelligente.Il resto è a perdere.Un filmetto da aperitivo.Da burletta.È inattendiubile,semplicistico e un tantino furbetto.La spiritosaggine come leitmotiv sembra irrinunciabile anche quando si trattano temi importanti.Incapacità registiche o vanzinite? Certo se si cerca una pellicola simpatica funziona ma dell'attendibilità deve importar ben poco.
non sono riuscito ad andare oltre i primi 20 minuti. Dunque c'è, tra gli altri, un malato di mente che a 16 anni ha sgozzato il fratello perchè picchiava la mamma. Costui, se contraddetto, bisogna starci attenti. Ok. E infatti al primo incontro spacca il naso al bravo Bisio (ma perchè non si sceglie un copione uno che sia come si deve?).
Si intitola Si può fare il "caso" del festival romano edizione numero tre. Sicuramente il caso italiano, accolto da molti applausi, per quanto in compagnia eccellente (Vicari) o molto buona (Winspeare). Incomprensibilmente escluso dal concorso che sarebbe stata una mano santa per la bravura di tutti i suoi attori e da oggi nelle sale. Andate a vederlo: si pensa, ci si commuove, ci si diverte.
E' arrivato in sordina, nessuno ne sapeva nulla. Questo Festival di Roma è veramente prodigo di sorprese, suo malgrado. Tanta cagnara sul cinema italiano, titoloni di giornali sui film di Maria Sole Tognazzi e Michele Soavi e poi la sorpresa vera arriva all'ultimo, zitta zitta. E fa bum. Stiamo parlando del fuori concorso (ma perché?) Si può fare di Giulio Manfredonia.
«Siamo matti, non siamo scemi», dice un "folle" di Si può fare (Italia, 2008, 111'). La battuta è vecchia, forse anche antica, ma non è citata a sproposito. Non sono per niente sprovveduti, i molti protagonisti della commedia girata da Giulio Manfredonia e da lui scritta con Fabio Bonifacci. Non lo sono nonostante gli anni passati in manicomio, nonostante le dosi massicce di calmanti, nonostante l'esclusion [...] Vai alla recensione »
La storia è vera: una cooperativa di ex malati, lavorando il legno, è diventata ricercatissima sul mercato. Il parallelo è immediato: scusi, Bisio, quali sono le stranezze dell'Italia di oggi? Chi ha fatto il matto per convenienza e chi un po' pazzo lo è davvero. E con gravi tendenze autodistruttive. Nella società come in politica, con tutti che fanno finta di niente mentre si annuncia la distruzione [...] Vai alla recensione »
Pensare di vivere al di fuori del mercato è da pazzi. Ma solo un pazzo può pensare di entrare nel mercato. Favola educata di un assalto al cielo, il film di Giulio Manfredonia convince. Nel mettere in scena la vicenda di un sindacalista mandato al confino in una cooperativa di “matti” per le sue idee riguardanti modernizzazione e lavoro, il regista, dopo un incipit sincopato che riassume in pochi e [...] Vai alla recensione »
Si può fare, in verità, non se l'è inventato lui, è "copyright" di quel Giorgetti che negli anni '80 aprì una cooperativa di malati mentali a Pordenone. Una storia di riscatto sociale stupenda, una solida realtà fatta di numeri e successi. Terapeutici ed economici. Bonifacci, ottimo sceneggiatore, ha preso la macrostoria da un articolo di giornale e ci ha costruito una fiaba che più vera non si può. [...] Vai alla recensione »