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Film a episodi ben scritto e recitato che, con un bel piglio aggressivo, omaggia la commedia (amara) all'italiana. Commedia, Italia2023. Durata 125 Minuti.
Fra ironia e amarezza, una commedia per ridere e riflettere sull'umanità e anche rivalutare le nostre feste. Espandi ▽
Nel primo episodio due fratelli ai poli opposti della questione vaccinale rischiano di rovinare la cena della vigilia alla sorella impegnata in politica; nel secondo un imprenditore fa visita con moglie e figlia ad una comunità per senzatetto a puro scopo di immagine; nel terzo un uomo sposato con amante giovanissima cerca di passare San Valentino alternandosi fra le due donne; e nel quarto viene chiesto ad una conduttrice televisiva di scusarsi pubblicamente per un servizio misogino del quale viene ritenuta corresponsabile.
È un lavoro di squadra che affronta temi di attualità con un bel piglio aggressivo che omaggia la commedia (amara) all'italiana: il lavoro di scrittura dei dialoghi è superiore alla media fino a tre quarti di ciascun episodio, così come è ottimo il lavoro degli attori.
I quattro finali rivelano la più amara delle verità: che in Italia (quasi) tutto si accomoda, e le rivoluzioni non la spuntano (quasi) mai sul quieto vivere. In questo senso I migliori giorni (titolo di per sé altamente ironico) più che una commedia è un horror che denuncia l'attitudine nazionale a tirare a campare assestando un colpo al cerchio e uno alla botte, con gattopardiana rassegnazione a non cambiare (quasi mai) nulla. Recensione ❯
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Basato sul romanzo in lingua francese "Soudain seuls", questo film segue una coppia che deve lottare per la sopravvivenza dopo essere rimasta bloccata su un'isola che avrebbe dovuto essere il viaggio dei loro sogni. Recensione ❯
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Un uomo attraversa la malavita di Teheran con il suo cane. Spacciando droga e cura anime tormentate. Espandi ▽
Amir vive a Teheran ed è una creatura della notte. Quando si separa dal suo adorato cane, unica compagnia del quotidiano, si muove in auto per le strade deserte lavorando come spacciatore di droga e vendendo ai clienti più disparati. Ma per gli abitanti di questa vita che scorre parallela alla normale routine della capitale, Amir è molto di più: guaritore, punto di riferimento e sostegno spirituale. Ahmadzadeh realizza un prezioso documento storico-culturale: sempre in dialogo con la tradizione cinematografica del paese, ma rivelatorio di un Iran come raramente lo abbiamo visto. Tutto è filtrato nella visione del regista, dai toni della fotografia ai riverberi del sound design (di particolare eccellenza), corrispettivo dal forte impatto estetico di un rifugio cercato negli stupefacenti per smussare le frustrazioni e la rabbia. Amir Pousti dà vita a un protagonista-avatar e diventa simbolo della disconnessione tra il privato domestico e il tessuto sociale all’esterno, in una città deserta e ostaggio della notte che ci ricorda di essere in procinto di esplodere. Recensione ❯
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Due fratelli vengono coinvolti nelle indagini legate a un rapimento. Espandi ▽
Un bambino di cinque mesi viene rapito. Due fratelli, Gautam e Raman, assistono al rapimento, cercano di aiutare la madre fino a venire coinvolti nelle complessità delle indagini. Recensione ❯
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Biopic su Golda Meir, l'unica donna ad aver ottenuto l'incarico di primo ministro nella storia di Israele. Espandi ▽
L'invasione del suolo israeliano da parte di Egitto e Siria, che scatenerà la guerra dello Yom Kippur, coglie impreparato, nell'ottobre del 1973, il paese intero oltre che il primo ministro Golda Meir, già alle prese con una malattia grave e segreta. Le perdite dell'esercito sono numerose ma non sfuggono al taccuino del capo di stato, che ne sente la responsabilità fino all'ultimo uomo mentre cerca di navigare un conflitto che rischia di mettere in ginocchio il paese e i rapporti esterni con gli Stati Uniti.
Un ritratto che segue una traccia piuttosto convenzionale, fatta di maternità simbolica, spirito di sacrificio e soluzioni narrative ripetute come quella dello scontro militare vissuto attraverso il prisma penitenziale della "war room", che con varie soluzioni espressioniste si distorce nel suono e nella visione per assicurarci della sofferenza filtrata della protagonista.
Pur elementare e poco ispirato, il risultato sarebbe passabile se non fosse per l'inadeguatezza ad accogliere le enormi questioni che ogni trattazione del conflitto arabo-israeliano si porta dietro. Recensione ❯
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Un piccolo bandito deve accettare la sua nuova vita in Algeria dopo aver passato decenni tra la malavita francese. Espandi ▽
Omar, meglio conosciuto come Omar la Fragola, è un bandito all'antica. Costretto alla fuga in Algeria, ha assistito a piccoli imbrogli, accompagnato dal suo illustre aiutante Roger. Dopo aver regnato per decenni in mezzo al banditismo francese, devono accettare insieme la loro nuova vita. Recensione ❯
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Un racconto di formazione che non risparmia allo spettatore la visione cruda e spietata di un mondo. Documentario, Burkina Faso, Francia2023. Durata 85 Minuti.
Un film che segue il sedicenne Rasmané mentre cerca fortuna tra le miniere. Espandi ▽
Rasmané, detto Bolo, è un adolescente di 16 anni, un ragazzo la cui vita è scandita dalla ricerca dell’oro nel sito di Bantara, in Burkina Faso. Il lavoro è massacrante, ma la sua speranza e la sua determinazione lo spingono oltre ogni limite fisico e mentale. Il regista Boubacar Sangaré decide di approcciarsi a questa storia con gli occhi di chi l’ha già vissuta in prima persona: ha lavorato lui stesso in una miniera d’oro quando era un adolescente. Il suo sguardo privo di artifizi narrativi, attraverso il quale brilla l’autenticità di immagini e gesti, è il più sincero che si possa ottenere. Al di sopra di ogni stratagemma o cieco manierismo, c’è la rappresentazione filmica di un’avventura che vive dei propri doverosi silenzi e dei suoi protagonisti, più che mai reali e tangibili sullo schermo. Non è una semplice storia di riscatto ed emancipazione, piuttosto un racconto di formazione che non risparmia allo spettatore la visione cruda e spietata di un mondo nel quale la parola d’ordine non è solo sopravvivenza, ma anche speranza. Recensione ❯
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Uuna donna viene convocata insieme agli altri fratelli dai propri genitori. Devono prendere una decisione sulla foresta che la famiglia possiede. Espandi ▽
Mentre sta lavorando per terminare in tempo un suo nuovo libro, la cartoonist Lisa viene convocata insieme alla sorella e al fratello nella fattoria di famiglia nel nord della Svezia. Sono stati i genitori a chiamarli, per un annuncio importante riguardante la foresta che la famiglia possiede da generazioni. Rapporti problematici, un trauma del passato, caratteri diversi spiazzano e mettono in agitazione Lisa e, in certi momenti, l'intera comunità. Recensione ❯
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Alla famiglia di Mirco viene consigliato di frequentare una scuola speciale per Jason, suo figlio autistico. Fa il patto di fare ogni sforzo per restare a scuola se Mirco lo aiuta a trovare una squadra di calcio preferita. Espandi ▽
Alla famiglia di Mirco viene consigliato di frequentare una scuola speciale per Jason, suo figlio autistico. Fa il patto di fare ogni sforzo per restare a scuola se Mirco lo aiuta a trovare una squadra di calcio preferita. Recensione ❯
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Il dramma di una regista teatrale che deve fare i conti con un passato traumatico. Espandi ▽
Jeanine, una giovane regista teatrale, sta lavorando all’allestimento di “Salomè”, adattamento dell’opera originale di Richard Strauss e basata sul testo di Oscar Wilde dopo essere stata a lungo lontana dalle scene. Perseguitata da ricordi e pensieri oscuri che la destabilizzano, la donna deve mettere ordine anche nella sua vita personale. Durante le prove, il suo percorso s’incrocia con quello di alcuni cantanti e membri della troupe e il trauma di Salomè inizierà ad assumere per lei un nuovo significato.
In Seven Veils, il nuovo film di Atom Egoyan realizzato a cinque anni di distanza da Guest of Honour, la preparazione di Salomè s’incrocia con le forme di un raggelato e torbido noir in cui emergono le tracce inquietanti del passato di Jeanine.
La memoria continua ad essere un tema declinato sotto diverse forme da Atom Egoyan e il volto turbato di Amanda Seyfried crea una continua corrispondenza tra la sua condizione e quella della protagonista dello spettacolo. Recensione ❯
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Sequel del film d'azione coreano da record The Roundup. Espandi ▽
Sette anni dopo il rastrellamento in Vietnam, Ma Seok-do (Don Lee) si unisce a una nuova squadra per indagare su un caso di omicidio. Ben presto, scopre che questo caso riguarda il furto di una droga sintetica e inizia a scavare più a fondo... Nel frattempo, il tizio dietro a tutto questo, Joo Sung-chul (Lee Jun-hyuk), non smette di cercare guai, e i distributori di droga giapponesi, Ricky (Munetaka Aoki) e la sua banda, vengono in Corea per unirsi al caos. Le cose stanno per sfuggire di mano... Recensione ❯
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Durante un prelievo di routine, un anziano tassista vietnamita viene preso in ostaggio sotto la minaccia di una pistola da tre detenuti della contea di Orange recentemente evasi. Recensione ❯
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La diciassettenne Jem Starling lotta con il suo posto all'interno della sua comunità fondamentalista cristiana. Ma tutto cambia quando il suo magnetico pastore giovanile Owen ritorna nella loro chiesa. Recensione ❯
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Nel 1993, il giovane Loris Riccardi è l'art director del locale notturno destinato ad essere il più trasgressivo d'Italia: il Cocoricò. Creò il concetto di locale-notturno-teatro trasformando la pista da ballo in un luogo di provocazione. Espandi ▽
Gli anni '90 sono iniziati con la caduta del muro di Berlino e si sono conclusi con gli attentati dell'11 settembre. Anni di creatività e distruzione, in cui tutto sembrava possibile e allo stesso tempo prossimo al collasso. Erano anche gli anni d'oro del turismo italiano: la costa adriatica era la meta di una generazione che rispondeva al richiamo della musica dance. E lì apparve l'iconica discoteca a forma di piramide chiamata Cocoricò. Il Cocoricò non era solo una discoteca, era un tempio del divertimento, un teatro di espressioni artistiche, politiche e sociali: un luogo che accoglieva le emozioni e le angosce dei tempi passati e presenti. Cocoricò Tapes è la sua storia raccontata attraverso i filmati inediti di quegli anni e attraverso le parole - di oggi e di allora - dell'ex direttore artistico Loris Riccardi, del suo staff e di coloro che ogni settimana frequentavano il locale in un rito collettivo. Recensione ❯
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