Molto più complessa di quello che appare, la seconda stagione mostra la capacità dei due comici di dialogare con le forme e i tempi della serialità. Commedia, Italia2022.
Salvo e Valentino sono ancora in pericolo di vita. Tonino Macaluso, detto anche Cosa Inutile, li sta minacciando con una pistola. Ma cosa è successo? Con il loro furgone hanno appena investito accidentalmente Padre Santissimo, lo spietato boss latitante. Sono costretti a mentire a tutti. Valentino è costretto a farlo anche con Agata, vicequestore di polizia con cui è felicemente fidanzato. Nel frattempo il 'caso dell'omicidio Gambino' (al centro della prima stagione) non è mai stato risolto e due muratori che sono entrati furtivamente nella sua abitazione sono stati uccisi anche loro.
Salvo si rivolge al boss mentre sta per essere ucciso: "Se fosse per lei le stagioni durerebbero una puntata. Netflix potrebbe chiudere". Anche la seconda stagione di Incastrati dialoga direttamente con la serialità, anzi lo fa in maniera più approfondita.
La serie trova poi, senza esibirli, momenti intensi in cui mostrare la felicità perduta. Non solo è al livello della prima stagione ma riesce anche a superarla. Ora per il cinema/teatro/serialità di Ficarra e Picone l'asticella si alza sempre di più. Recensione ❯
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La posta in gioco per il libero arbitrio e per il futuro dell'umanità, qualunque cosa ciò significhi veramente, non è mai stata così alta. Espandi ▽
Charlotte Hale ha messo in atto un piano per prendere il controllo del mondo intero e, mossa da un profondo risentimento per la morte violenta dei propri figli, sembra intenta a creare un incubo dove gli "host" si possano comportare con gli umani come questi hanno fatto con loro nei parchi. Facendone insomma ciò che vogliono, sfogando su di loro le proprie fantasie e realizzando una sorta di contrappasso su scala globale. A ostacolare questo piano ci sono Maeve, Caleb e soprattutto Bernard, che dopo essere stato a lungo immerso nel paradiso virtuale del Sublime è tornato in azione con una precisa conoscenza del futuro e ha un piano per salvare il salvabile, mentre l'estinzione incombe su entrambe le specie. Recensione ❯
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I destini di June e Serena si intrecciano di nuovo a Gilead. Espandi ▽
Dedicata inizialmente al tema della vendetta e alle sue conseguenze, la quinta stagione di The Handmaid's Tale gioca a ribaltare le sorti di June e Serena ma soprattutto prepara la futura conclusiva annata. Il problema di questa stagione, già in nuce nella precedente, è che c'è troppo Canada e troppo poco Gilead, dove le manovre di Waterford e Nick avrebbero meritato maggior spazio. Il Canada, a differenza delle precedenti stagioni in cui era una sorta di isola felice, accogliente e senza problemi che non fossero burocratici, diventa finalmente un luogo problematico e con la sua tensione, ma dal punto di vista cinematografico rimane analogo alla nostra realtà quotidiana: non ha insomma l'atmosfera fuori dal tempo di Gilead, né i suoi costumi dai colori codificati, né tantomeno i suoi rituali e le sue parate, che nelle loro coreografie hanno fatto la forza della serie. Per quanto ci siano buone premesse per il finale e alcuni passaggi siano efficaci, questa stagione risulta di passaggio e senza troppa sostanza, soprattutto a fronte dei dieci episodi lunghi episodi di cui è composta Recensione ❯
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Squid Game è una produzione seriale sudcoreana e originale di Netflix, nata dall'idea del regista Hwang Dong-hyuk. La premessa della serie è semplice e quasi fin troppo bella per essere vera: un gruppo di 456 persone in condizioni economiche precarie vengono selezionate per partecipare a una serie di giochi di abilità, aventi come montepremi una somma incalcolabile di denaro. Il trucco però è presto svelato, quando durante una delle prime sfide, uno dei partecipanti rimane violentemente ucciso dallo stesso meccanismo di gioco. Prenderà quindi il via un survival drama in cui non è mai chiaro quale sia la direzione che vuole prendere la narrazione, e che si distanzia nettamente dalle tinte patinate e rassicuranti di molte altre produzioni sudcoreane; l'occhiolino infatti è rivolto ad As the Gods Will (2014), lungometraggio giapponese che condivide molte delle atmosfere e premesse del nuovo prodotto seriale Netflix. Recensione ❯
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Il pacato Charlie e l'appassionato di rugby Nick si conoscono al liceo, scoprendo ben presto che la loro improbabile amicizia si sta trasformando in un amore inatteso. Charlie, Nick e il gruppo di amici devono affrontare un percorso fin troppo familiare fatto di scoperta e accettazione di sé, aiutandosi a vicenda mentre cercano la loro natura più autentica. Recensione ❯
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Una seconda stagione che consolida i pregi di scrittura e di recitazione della migliore serie di spionaggio in circolazione. Thriller, Gran Bretagna, USA2022.
Il legame tra Slow Horses e la sua matrice originaria ("La talpa" di Le Carré) si fa sempre più stretto. Espandi ▽
La seconda stagione di una serie è sempre la più difficile. Svanito l'effetto sorpresa, si tratta di mantenere viva l'attenzione e approfondire i personaggi senza ripercorrere pattern già visti. Slow Horses, confermata con entusiasmo fino alla quarta stagione dopo il successo della prima, mostra di aver compreso mirabilmente il meccanismo e sfrutta un cast micidiale in sei nuovi episodi che rappresentano assai più di un atteso more of the same.
A tenere banco sono i lasciti eterni della Guerra Fredda, ambiente di elezione per le spy story del XX secolo, tornati di stretta attualità con le tensioni attuali tra Usa e Russia. Le "cicale", ex spie del KGB rimaste inattive ma vigili nel Regno Unito sono risvegliate in tutta la loro brutalità per ordini che provengono da Mosca e che riguardano le trame oscure di alcuni oligarchi.
Il legame tra Slow Horses e la sua matrice originaria - "La talpa" di Le Carré, con Gary Oldman come ovvio anello di congiunzione - si fa sempre più stretto e la componente comica invece più labile, in virtù di un elevato tasso di violenza già concentrato nei primi episodi. Recensione ❯
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Attraverso la misteriosa Lady Whistledown Netflix ha annunciato la seconda stagione della serie. Espandi ▽
"Dopo i pettegolezzi degli ultimi giorni, è un onore per me comunicarvi che Bridgerton tornerà ufficialmente per una seconda stagione. Spero che abbiate messo da parte una bottiglia di ratafià per questa deliziosa occasione.
L'incomparabile cast di Bridgerton tornerà sul set nella primavera del 2021. L'autrice è stata attendibilmente informata del fatto che Lord Anthony Bridgerton intende dominare la prossima stagione. La mia penna sarà pronta per riferire tutte le sue vicissitudini d'amore.
Tuttavia, gentili lettori, prima di lasciar spazio a richieste di sordidi dettagli, sappiate che al momento non sono incline a riferire alcun particolare. La pazienza, dopotutto, è una virtù.
Sentitamente Vostra,
Lady Whistledown" Recensione ❯
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La storia di Elena Greco (Lenù) e dell'amica più importante della sua vita, Raffaella Cerullo (Lila) continua nella terza stagione Espandi ▽
Con Storia di chi fugge e di chi resta la saga de L’amica geniale si concretizza in una terza stagione che vede un cambio di regia: dopo Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher la cinepresa passa a Daniele Luchetti, e le differenze sono numerose. C’è una movimentazione fluida delle immagini, una rappresentazione ritmata dei conflitti, una palette di colori primari che non ha paura di osare toni decisi, un intercalare delle immagini di repertorio a correlare la storia di Lila e Lenù con la Storia del nostro Paese. Ma la storia diventa lenta e statica, soprattutto quando la protagonista è Elena, anche a causa della limitata espressività di attrice della giovanissima Margherita Mazzucco, che ha il viso giusto per il ruolo ma una capacità recitativa ancora poco sviluppata. Manca, in questa terza stagione, quella componente delirante che è la forza dei romanzi di Elena Ferrante e che sia Costanzo (in scene come quella dei fuochi d’artificio durante il Capodanno sul terrazzo) sia Alice Rohrwacher nel bellissimo excursus al mare e nella scena dell’innamoramento di Lila e Nino, avevano saputo restituire agli spettatori. Qui invece il registro è allo stesso tempo più uniforme e più monotono, i guizzi narrativi nascono occasionalmente dai momenti di conflitto fra i personaggi, nonché dal montaggio agile, ma non c’è quella “febbre” che era invece fondamentale nello stile narrativo di Elena Ferrante. Recensione ❯
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Una space opera che si fa più movimentata e soprattutto più imprevedibile, abbracciando molti generi diversi. Fantascienza, 2022.
MYMOVIES.IT 2.50
CRITICA N.D.
PUBBLICO N.D.
Nuove avventure per Jean-Luc Picard Espandi ▽
Da un'anomalia nello spazio remoto, emerge una comunicazione: una misteriosa richiesta di negoziare un ingresso nella Federazione con l'ammiraglio Picard. Il quale non si tira indietro e anzi sembra quasi cogliere l'occasione al volo, per fuggire dal turbamento che gli provoca la corte della romulana Laris. Quando la flotta giunge sul posto, a emergere dall'anomalia sono i Borg. La loro regina arriva sul ponte della nave di Picard e cerca di prenderne il controllo. Nel tentativo di fermarla, Picard e i suoi alleati finiscono in un'altra linea temporale, dove la Terra ha istituito la Confederazione: un regime intergalattico xenofobo e totalitario. Per scongiurare tale distopia, Picard e i suoi dovranno tornare indietro nel tempo, fino alla Los Angeles del 2024...
Sensibile passo avanti per Star Trek: Picard (guarda la video recensione), che in questa seconda stagione si fa più movimentata e soprattutto più imprevedibile, abbracciando molti generi diversi.
Se l'inizio è quello di una tradizionale space opera, ci si sposta poi nella fantascienza distopica, nel viaggio nel tempo, nell'action in stile anni 90, nell'heist movie, nel poliziesco e persino nell'horror. Una varietà di registri che tiene in piedi i dieci episodi della nuova stagione, molto più di quanto ci fosse riuscito con l'intreccio a base di intelligenze artificiali della prima annata. Recensione ❯
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Poetica, ritmica, più divertente di prima, e perciò paradossalmente commovente, la quarta stagione rende di nuovo visibile l'invisibile. Commedia, Italia2022. Durata 25 Minuti.
Tornano le vicende della troupe televisiva che lavora alla sdolcinata soap Gli Occhi del Cuore. Espandi ▽
Dopo 11 anni dal capitolo cinematografico che chiudeva le vicende della troupe di René Ferretti, ritroviamo sul set Arianna e Alessandro, Lopez e Sergio, Stanis e Corinna, i tre sceneggiatori, Biascica, Duccio, lo schiavo. Ritroviamo persino Itala (Fiorentini - scomparsa nel 2019 e omaggiata nel primo episodio). Tutti riappaiono, pieni, a occuparsi del nostro presente e di conseguenza sono alle prese con le piattaforme streaming: omogeneamente, come se quegli 11 anni non fossero passati, seppure lo siano - come testimonia il nuovo ruolo di Alessandro come responsabile di piattaforma.
Nella sua quarta stagione Boris torna forte come alla prima; non rinnovata, non un semplice revival, più che originale: ancora sé stessa, pienamente capace di raccontare dove siamo, cosa e come raccontiamo... o ci raccontiamo.
La serie è poetica, è ritmica, è più divertente di prima, e perciò paradossalmente commovente. La crasi tra ironia e poesia viene raggiunta più che nel passato, forte di un bagaglio emozionale costruito in oltre una decade di meme e frasi cult. Recensione ❯
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I sei episodi della prima stagione hanno solo scalfito la superficie di questo mondo incredibilmente ricco e delle potenti fate che lo abitano. La storia di Bloom continuerà a evolversi... Espandi ▽
La serie racconta le avventure di cinque fate che frequentano Alfea, il collegio di magia di Oltremondo. Le protagoniste dovranno imparare a gestire i propri poteri magici mentre affrontano l'amore, le rivalità e i mostri che minacciano la loro esistenza. Recensione ❯
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Un coinvolgente thriller psicologico britannico con Jessica Raine e un inquietante Peter Capaldi. Espandi ▽
Lucy si sveglia ogni notte senza motivo alle 3:33, l'"ora del diavolo"; intanto cerca di seguire suo figlio Isaac, che manifesta alcuni problemi emotivi. Altrove, il mite detective Ravi Dhillon si trova a investigare un omicidio particolarmente efferato, mentre Gideon (Capaldi) sembra sapere qualcosa di spaventoso. Recensione ❯
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La serie prequel di Rogue One: A Star Wars Story. Espandi ▽
Kassa è originario del pianeta Kenari, la cui etnia è stata pressoché sterminata dall'Impero. Portato in salvo da Marva, che diviene per lui una madre adottiva, ha assunto il nome di Cassian Andor e non si perdona di aver abbandonato la sorella su Kenari. Nel corso della ricerca di lei, viene avvicinato da due soldati dell'impero che lo aggrediscono. Li uccide e scappa sul pianeta Ferrix, dove grazie a Bix, una sua vecchia fiamma, entra in contatto con un ricettatore. Questi è in realtà un leader della nascente ribellione e coopta Cassian per operazioni di resistenza. Nel mentre Syril Karn, zelante ufficiale imperiale, indaga sui due soldati uccisi e si mette sulle tracce di Cassian. Recensione ❯
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Il fumetto di Nei Gailman arriva sullo schermo in una versione più prosaica, ripulita di vere inquietudini e senza guizzi nella messa in scena. Fantasy, USA2022.
La serie tratta dalfumetto di Neil Gaiman. Espandi ▽
Lo stregone aristocratico inglese Asim Chaudry, nel 1916, cerca di evocare la Morte in persona perché riporti in vita suo figlio caduto nella Grande Guerra. Il rituale ha però un effetto inatteso ed evoca invece il fratello della Morte: Morfeo, il re dei sogni. Denudato e derubato dei suoi oggetti di potere, l'immortale finisce rinchiuso in una prigione di vetro, dove rimarrà per oltre un secolo. Nel mentre il reame dei sogni è andato in malora, i disturbi del sonno si sono moltiplicati tra gli uomini e gli incubi - come il serial killer Corinzio - scorrazzano senza controllo fra i mortali. Morfeo, liberatosi, dovrà prima di tutto ripristinare il proprio potere recuperando il suo elmo, il suo amuleto e il sacchetto della sua sabbia, che sono rispettivamente entrati in possesso di un demone, di uno psicopatico e di una esorcista. Ma una nuova crisi già incombe all'orizzonte: un vortice onirico che potrebbe distruggere l'universo! Recensione ❯
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