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                Quando il cinema fa autocritica, lo fa sempre ferocemente. Inarritu, con una regia superba e piani sequenza interminabili e perfetti, tenta di distuggere Hollywood e i suoi miti, passando per Broadway e il palco di un vecchio teatro, mescolando la vita reale di un attore in decadimento, con quella malata della sua mente e quella irreale dell'attore su di un palco. Non c'è frenesia nel raccontare la storia, così come non ci sono pause. Il film scorre con la pacatezza di un grande fiume: lento ma inesorabile. Con la forza della sua mole d'acqua il fiume trascina con se tutti coloro che si immergono nelle sue acque fangose. La prova degli attori è ottima, così come le riprese non hanno sbavature, ci si perde però un po' troppo spesso in dialoghi cupi, in svolazzi pomposamente messi li per mostrare la forte autorialità che si voleva dare al film. Mi chiedo se davvero ci fosse tutto questo bisogno di dare questa bordata ai così detti Blockbuster's, e se il mondo di Hollywood sia davvero così disastrato e i suoi interpreti siano così mentalmente deviati. Forse sì, magari no, però in fondo le pellicole di intrattenimento, tutte azione e poco cervello, piacciono a molti, magari non agli amanti del cinema puro, ma a quelli dello spettacolo-intrattenimento sì, e in fondo il cinema è anche questo, per alcuni soprattutto, intrattenimento e spettacolo. Certo, qualcuno dirà il cinema è arte, ma lo sappiamo tutti che la concezione di arte è soggettiva. Ci sono persone disposte a credere che Piero Manzoni abbia creato davvero opere d'arte con i suoi barattoli pieni dei suoi escrementi, tant'è vero che qualche anno fa una sua scatola è stata veduta da Shoteby's a 124.000 €. Personalmente, per questo film, non pagherei il prezzo del biglietto, ma nonostante ciò, penso che a molti potrebbe piacere e quindi: se amate il cinema impegnato (impegnato soprattutto a specchiarsi e a trovarsi così orribile da farci un film sopra), allora questo è il film per voi. Se volete solo essere intrattenuti, beh, lasciate perdere.
             
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            | zeppelin | sabato 14 febbraio 2015 |  
            | di cosa parliamo quando parliamo di cinema |  |  |  |  
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                        Il film ti è piaciuto. Ma, poiché rientra nella categoria "cinema impegnato", non vale il prezzo del biglietto. C'è qualcosa che mi sfugge. Hai colto, in Birdman, forma pregevole (virtuosismi registici e attoriali) e ragguardevole sostanza (arte/mercato; celebrità/prestigio; forma/vita), ma lo consigli solo a chi se la tira, a chi la smena col cinema-arte... ai soliti intellettualoidi, insomma. Agli altri, a quelli che vanno al cinema per ingozzarsi di pop corn e di effetti speciali, per farsi quattro sane o porche risate, decisamente no. Li metti addirittura in guardia. Non capisco... Birdman è, anche, cinema sul cinema che flirta col teatro che amoreggia con la letteratura. Hollywood arriva a Broadway che arriva a Carver.
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                        Il film ti è piaciuto. Ma, poiché rientra nella categoria "cinema impegnato", non vale il prezzo del biglietto. C'è qualcosa che mi sfugge. Hai colto, in Birdman, forma pregevole (virtuosismi registici e attoriali) e ragguardevole sostanza (arte/mercato; celebrità/prestigio; forma/vita), ma lo consigli solo a chi se la tira, a chi la smena col cinema-arte... ai soliti intellettualoidi, insomma. Agli altri, a quelli che vanno al cinema per ingozzarsi di pop corn e di effetti speciali, per farsi quattro sane o porche risate, decisamente no. Li metti addirittura in guardia. Non capisco... Birdman è, anche, cinema sul cinema che flirta col teatro che amoreggia con la letteratura. Hollywood arriva a Broadway che arriva a Carver. Troppo o troppo poco, per "intrattenere"? Di certo, è un'opera contraddittoria sulle contraddizioni dello star-system (sbeffeggia a tal punto l'industria cinematografica da essere candidato a nove statuette).Resta il fatto che, visti i tempi che corrono, può essere considerato un piccolo capolavoro (al pari di Into the wild...). 
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                        [+] ...non di virtuosismi, per me.
                         (di intothewild4ever)
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