Clint Eastwood continua a percorrere il filone sui soprusi perpetrati negli anni dallo strapotere della giustizia Americana e della stampa USA, iniziato con Changeling, passato per Sully e via via fino a questo "gioiello" di film.
Asciutto, denso, scorrevolissimo e con zero fronzoli, Richard Jewell è l'ennesima dimostrazione che, nel cinema di Clint, basta la potenza intrinseca di una storia per fare un ottimo film.
Richard Jewell è l'esaltazione del racconto di un uomo semplice ma per bene, che in passato ha compiuto i suoi sbagli e che è ben lontano dalla perfezione, come tutti del resto, ma che, messo di fronte ad una situazione di pericolo, è riuscito a tirare il meglio di sè, salvando innumerevoli vite umane; in cambio il suo paese lo ha prima incensato quale eroe nazionale, per poi seppellirlo nel nero male del sospetto e del dileggio.
Basandosi essensialmente su considerazioni personali sul modo di vivere e apparire di Richard, difatti, gli stessi apparati del governo che lui tanto venerava, ovvero l'FBI, nella smania di consegnare al paese il carnefice della strage, si butta anima e corpo sul loro unico sospetto, cercando prove inesistenti e, laddove non ce ne fossero, fabbricandosele da sè, nel tentativo estremo di inchiodare un uomo ad eventi di cui lui non solo non era colpevole, ma ne era staro il solo ed unico oppositore.
In questa estrema caccia al sospetto, l'FBI viene coadiuvata dalla solita stampa famelica, pronta a gettare fango sul primo capro espiatorio utilizzabile, solo in nome delle vendite e della fama ed in spregio dell'etica professionale, con titoli di giornali ed articoli infamanti per la persona di Richard, il quale si ritrova ad affrontare tutto ciò, con il solo aiuto di un anticonvenzionale amico avvocato e dall'amore di sua madre.
Richard Jewell è un ragazzotto sui trent'anni che vive ancora con la mamma; vero patriota, appassionato di armi e di sicurezza, con un passato da vice sceriffo deposto per eccesso di zelo, durante le Olimpiadi di Atlanta si occupa del servizio di sicurezza nei concerti serali collegati alle Olimpiadi. Durante uno di questi concerti scopre uno zaino abbandonato dall'aspetto sospetto e, senza pensarci un attimo, da l'allarme riuscendo a far evacuare la zona, evitando quella che poteva essere una vera e propria carneficina e limitandola alla morte di due persone ed alcune decine di feriti. Balzato per un paio di giorni agli onori della cronaca come l'eroe nazionale, viene poi accusato dalla stampa e dall'FBI quale principale indiziato dell'attententato da egli stesso sventato.
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