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Rassegna stampa di Willem Dafoe

Willem Dafoe è un attore statunitense, produttore, è nato il 22 luglio 1955 ad Appletown, Wisconsin (USA). Al cinema il 6 giugno 2024 con il film Kinds of Kindness. Willem Dafoe ha oggi 68 anni ed è del segno zodiacale Cancro.

FABIO RIZZO
MYmovies.it

Dopo aver mosso i suoi primi passi come attore nello sperimentale Theater X di Milwaukee, nel 1977 va a New York ed entra a far parte della compagnia teatrale d'avanguardia Wooster Group. All'infausto debutto nel cinema con I cancelli del cielo di Cimino del 1981, tonfo commerciale che sembra segnare la fine del genere western, seguono alcune apparizioni in una serie di film fra cui spiccano Miriam si sveglia a mezzanotte e Strade di fuoco. L'interpretazione del falsario criminale Masters, nel riuscito Vivere e morire a Los Angeles di Friedkin, lo eleva al rango degli attori di qualità, ma è nel 1986, con il personaggio del sergente Elias in Platoon di Oliver Stone, che si fa conoscere al grande pubblico, ottenendo la nomination all'Oscar come attore non protagonista e toccando quello che resta tutt'oggi il punto più alto della sua carriera, sia in termini di riconoscimento che a livello di resa interpretativa. Nel 1988 è coprotagonista con Gene Hackman in Mississippi Burning, nel ruolo di un coraggioso e idealista agente dell'FBI, mentre Scorsese lo sceglie per L'ultima tentazione di Cristo, film interessante che qualcuno ha ingiustamente considerato blasfemo, dove impersona con credibilità un problematico e controverso Gesù. Ormai affermato, comincia a lavorare con regolarità, anche se non sempre da protagonista, con registi e in produzioni importanti: Stone lo rivuole per il suo Nato il 4 luglio e Lynch gli assegna una parte in Cuore selvaggio; nel 1993 ricopre l'inquietante ruolo di Emit Flesti in Così lontano, così vicino di Wenders e quello di John Letour in Lo spacciatore di Schrader. Degna di rilievo anche la sua presenza in Sotto il segno del pericolo di Noyce, accanto a Harrison Ford. Nel 1999 figura tra gli interpreti di eXistenZ, ultimo lavoro di Cronenberg. Riconoscibile per il suo volto ossuto, dall'espressione tormentata, a tratti illuminata da un sorriso che fa pensare a un angelo caduto, Dafoe, emancipatosi con merito dall'immagine stereotipata del cattivo che lo confinava fra i caratteristi, si segnala da tempo come uno degli attori più interessanti della sua generazione.

DAVE ITZKOFF
The New York Times

STRANGE is a relative term when applied to the work of Willem Dafoe, and yet when one looks at his fall schedule, it is also the word that jumps most immediately to mind.
In the art-house cinemas he and Charlotte Gainsbourg can currently be seen inflicting unspeakable violence on each other in the Lars von Trier suspense film “Antichrist.” Next, at the Public Theater, he will don a frilly 18th-century costume and lead a giant anthropomorphic duck around the stage by its genitals in Richard Foreman’s surrealist play “Idiot Savant.” After that he can be heard in Wes Anderson’s animated version of “Fantastic Mr. Fox,” providing the voice of a knife-wielding rat.
It may be convenient to classify Mr. Dafoe’s choices as strange because they defy easy categorization. The actor himself is not in any particular hurry to explain how his choices should be interpreted. “Nobody has to know what I think about what I do,” he said in his gentlemanly growl during a recent lunch in the meatpacking district. “In fact it’s very important, I think, for an actor to keep their mouth shut on some level.”
No deeper pattern emerges, either, from the body of film work he has built over the last quarter-century. Sure, he has portrayed some memorably unhinged creeps in films like “Wild at Heart” and “Spider-Man.” But that assessment does not account for his subdued performance in “Mississippi Burning,” his quiet heroism in “Platoon” or his comic turn in “Shadow of the Vampire.” And it ignores his parallel career in avant-garde theater, where his work has been even more unpredictable and unquantifiable.
Taken one at a time, each project is an example of an actor following his own idiosyncratic muse; together they have hardly anything in common except that Mr. Dafoe is in them.
In person Mr. Dafoe, a trim, sinewy man of 54, can be an intense, intimidating figure, owing mostly to a reptilian voice that can make the most banal utterances sound a little bit sinister. He is also endowed with a metamorphic face that at first appears skeletal but can communicate a spectrum of emotion with its bends and contortions. When he is deep in thought, the worry lines pile up on his forehead like sand dunes, and when he grins, his mouth appears to stretch beyond the boundaries of his face.

PRESSBOOK

Willem Dafoe ha avuto nomination agli Oscar, ai Golden Globe ai SAG Award e ha ricevuto il premio come miglior attore non protagonista agli Independent Spirit Award per la sua interpretazione in L’Ombra del vampiro nel 2001. I critici di New York e di Los Angeles lo hanno inoltre nominato miglior attore non protagonista per lo stesso film. È stato uno dei protagonisti di due tra i maggiori successi del box office degli ultimi anni: Spiderman di Sam Raimi (2002), Alla Ricerca di Nemo di Andrew Stanton e Lee Unkrich (2003). Lo abbiamo visto recentemente in Inside Man di Spike Lee (2006), American Dreamz di Paul Weitz (2006), Before it had a Name di Giada Colagrande con cui ha anche collaborato alla sceneggiatura (2005), Le avventure acquatiche di Steve Zissou di Wes Anderson (2004), Manderlay di Lars Von Trier (2005) e The Aviator di Martin Scorsese (2004). Tra le sue uscite prossime: Mr Bean’s Holiday e Anamorph di Henry Miller. Dafoe si è creato la propria fama interpretando ruoli con alcuni tra i registi più acclamati dalla critica di tutto il mondo: Caravaggio ne Il Paziente inglese di Anthony Minghella, il sergente Elias in Platoon di Oliver Stone, Gesù ne L’Ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese, Bobby Perù in Cuore selvaggio di David Lynch, il ruolo dell’ attivista per i diritti civili in Mississipi Burning di Alan Parker. Tra i lavori di Dafoe ricordiamo inoltre: Auto Focus (2002), Affliction (1997) e Lo Spacciatore (1993) tutti e tre di Paul Schrader, In Ostaggio di Pieter Jan Brugge (2004), The Reckoning di Paul McGuigan (2001), XXX2: The Next Level di Lee Tamahori (2005), Animal Factory di Steve Buscemi (2000), The Boondock Saints di Troy Duffy (1999), EXistenZ di David Cronemberg (1999), Lulu on the Bridge di Paul Auster (1998), New Rose Hotel di Abel Ferrara (1998), Pavilion of Women di Yim Ho (2000), Così lontano così vicino di Wim Wenders (1993), Speed 2 di Jan de Bont (1997) Tom & Viv di Brian Gilbert (1994), Sotto il segno del pericolo di Phllip Noyce (1994), Nato il 4 luglio di Oliver Stone (1989), Oltre la vittoria di Robert M. Young (1989), Tracce nella nebbia di Roger Donaldson (1992), Vivere e morire a Los Angeles di William Friedkin (1985), Strade di fuoco di Walter Hill (1984), The Loveless di Kathryn Bigelow e Monty Montgomery (1982). Willem Dafoe è uno dei membri fondatori del Wooster Group, gruppo di sperimentazione teatrale che ha base a New York. Ha creato il gruppo con cui lavora sia in America che nel resto del mondo sin dal 1977.

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