Tratto in salvo dalla droga appena in tempo per rimettersi in gioco, Todd Bridges è stato quel Willis protagonista della battuta cult del telefilm Il mio amico Arnold, sitcom degli Anni Settanta e Ottanta che gli ha regalato l'unica e l'ultima intensa fama da star, prima di lasciarlo alla sottile crudeltà di quelle vicissitudini che hanno macchiato una carriera, altrimenti straordinaria. Sesso, ipocrisia, disumanità di Hollywood hanno trasformato il fratello maggiore di Arnold in un personaggio che non vede l'ora di risalire il successo, ma è così "morto di fama" da aver perduto la qualità del proprio lavoro.
La gavetta e il successo con Il mio amico Arnold
Figlio dell'attrice Betty A. Bridges e fratello degli attori Jimmy e Verda Bridges, Todd inizia la sua carriera all'età di sei anni quando la sua famiglia da San Francisco si sposta a Los Angeles in cerca di quel sogno americano che solo Hollywood poteva esaudire. Sua madre, però, non diventerà mai una grande attrice ma, in compenso, diventerà una delle più potenti agenti di Hollywood, nonché la prima talent scout di colore, portando avanti la carriera di attori come Nia Long, Regina King, Lamont Bentley e Aaron Meeks. Come abbiamo precedentemente detto, Todd realizzerà il suo sogno di diventare attore a sei anni, ma la madre seppur pioniera della cinematografia all black di Hollywood negli Anni Settanta, sa benissimo che il lavoro e le occasioni per un'artista di colore in quella città sono dannatamente limitate. Così sceglie di fare citare il figlio inoltre 60 spot commerciali, passando poi ai telefilm e ai film tv. Per lui sono gli anni di Barney Miller (1975) di Noam Pitlik, The Orphan and the Dude (1975) di James Frawley, Katherine (1975) di Jeremy Kagan con Art Carney, Sissy Spacek e Henry Winkler, A Killing Affair (1977) di Richard C. Sarafian con Elizabeth Montgomery, O.J. Simpson e Dean Stockwell, La casa nella prateria (1977) di William F. Claxton con Michael Landon e Melissa Gilbert, Radici (1977) con Lloyd Bridges, Yvonne De Carlo e Yaphet Kotto, Fish (1977-1978), Una famiglia americana (1977-1978) di Harry Harris e Walter Alzmann, Love Boat (1978) con Gavin MacLeod, Pat Carroll e Billy Crystal, ma anche Return of the Mod Squad (1979) di George McCowan. Con una gavetta del genere, Todd è pronto per un ruolo più impegnativo e l'occasione arriva quando la madre lo invita a partecipare a un provino per un telefilm che tratta la storia di due fratelli di colore adottati da una ricca famiglia bianca composta da padre e figlia a carico. Quel telefilm gli farà ottenere un successo strepitoso perché si tratta de Il mio amico Arnold (1978-1986) e Todd si confronterà per un lungo periodo di tempo con il personaggio di Willis Jackson, accanto ad attori come il veterano Conrad Bain, la piccola star Gary Coleman e la più fragile di tutti, Dana Plato. Lo stesso personaggio comparirà anche in un altro telefilm, L'albero delle mele (1978-1981). Poi, con fatica, cercherà di staccarsi da quel ruolo prendendo parte a un nuovo telefilm Boomer cane intelligente (1980-1981) e al film tv Un liceo tutto matto (1983) di Rodney Amateau con Michael J. Fox, Anthony Edwards e la sua vecchia amica Dana Plato.
I guai giudiziari e la tossicodipendenza
Il suo film d'esordio cinematografico è invece Twice Dead (1988) di Bert L. Dragin, cui seguirà Giù le mani da mia figlia! (1989). Poi però la sua carriera, così come quella della Plato, si impantana in guai giudiziari. A vent'anni, Bridges combatte contro la dipendenza dalla droga, mentre nel 1998, viene arrestato per il tentato omicidio a uno spacciatore di Los Angeles, Kenneth "Tex" Clay, cui aveva sparato durante una festa. Ma l'avvocato difensore, Johnni Cochran riuscì a farlo scagionare dipingendolo alla giuria come un ragazzo troppo ingenuo, oltretutto un testimone giurò che l'attore non era presente durante la sparatoria, per questo, fu assolto da tutte le accuse. Ma i guai non finiscono qui, nel 1993, Bridges fu denunciato per l'aggressione violenta a un suo inquilino, David Joseph Kitchen, in seguito a una faccenda economica che riguardava un affitto non retribuito. Kitchen lo attaccò con un coltello, ma l'attore si difese appropriandosi dell'arma e colpendolo al torace. Una volta scoperto questo gli avvocati dell'accusa, lasciarono cadere le loro tesi e il giudice sancì che Bridges aveva agito per autodifesa. Oltre a questi eclatanti casi giudiziari sulla sua persona, la sua fedina penale si arricchisce anche di alta velocità, possesso di cocaina e metamfetamine e possesso di armi da fuoco.
Da attore a regista
Finito sotto stretta osservazione psichiatrica dal 1993, sostenuto dalla propria famiglia, l'attore comincia a lavorare nelle scuole americane e nelle chiese per discutere sui danni dell'uso della droga e si rimette in carreggiata lavorando a stretto contatto con il regista Ace Cruz e con il fratello Jimmy Bridges, passando alla regia cinematografica a partire dal 2000, anno in cui debutterà dirigendo quelli che saranno i suoi attori feticcio in quattro pellicole: Luella Hill, Shashawnee Hall, Rashaan Cruzé, Aaron Meeks, sua madre e, infine, suo figlio Spencir Bridges, nato nel 1998, dal matrimonio con Dori Smith.
I (troppi) reality
Volto molto presente nei thriller e negli horror firmati da Eduardo e Jose Quiroz, recita anche in telefilm e film tv: L.A. Heat (1999), The Darkling (2000), la soap opera Febbre d'amore (2002) e Tutti odiano Chris (2007-2009) con Terry Crews e Chris Rock, nel ruolo di Mock. Oltre a questo, è stato il concorrente dei reality show "Skating with Celebrity" (2002), "Fear Factor" (2006) e "U vs. 100" (2007), la perversione che trasforma un attore in un mero personaggio catodico, ha sporcato la carriera di Todd Bridges, tanto quanto se si fosse scoperto che fosse un libertino ammogliato! Che rimane ora di questo attore che in passato aveva avuto grandi elogi per la sua recitazione?
