Una bambina-prodigio con la musica e la recitazione nel Dna. L'attrice giapponese e cantante pop Takako Matsu padroneggia il palcoscenico sin da piccolissima. Merito della famiglia di artisti in cui è nata, professionisti esperti di spettacoli a base di buy, una danza tradizionale nipponica che riassume insieme danza e pantomima, emersa all'inizio del diciassettesimo secolo e nel tempo caratterizzatasi per le esibizioni di grandi specialisti del genere, ma entrata anche a far parte del repertorio richiesto per la preparazione di una geisha. Questa formazione artistica influenza l'intera carriera di Takako, pop star acclamata in patria e attrice - teatrale, televisiva e cinematografica - in grado di conquistare anche il pubblico e la critica oltre i confini nazionali, lavorando con importanti registi giapponesi, come Tetsuya Nakashima.
Una precoce formazione d'artista
Takako Matsu, nome d'arte di Takako Fujima, nasce il 10 giugno 1977 a Tokyo. Il padre è Matsumoto Koshiro IX, attore kabuki (una forma di teatro tradizionale giapponese) e capo di una scuola di buy. Lo zio Nakamura Kichiemon II e il fratello maggiore Ichikawa Somegoro VII sono performer e attori kabuki, la sorella maggiore Kio Matsumoto è direttore di scena e attrice. La madre, invece, è una donna d'affari.
Takako debutta sul palcoscenico nel 1993, all'età di sedici anni, al Kabuki-za di Tokyo, il teatro più importante e prestigioso per la messa in scena di opere tradizionali kabuki. Il suo primo ruolo da protagonista in televisione lo ottiene nella serie tv della NHK Hana no Ran nel 1994 e l'anno successivo recita, sempre per la NHK, nella fiction Kula. A partire da quel momento, i ruoli da protagonista in teatro e in televisione si susseguono in maniera incessante, diventando sempre più numerosi e facendola affermare come talentuosa e giovanissima attrice. Dato che la scuola superiore che frequenta vieta ai suoi studenti di lavorare nell'industria dell'intrattenimento, Takako cambia istituto e si trasferisce al liceo Horikoshi.
Nel 1996 compare nella serie tv Long Vacation, con Takuya Kimura degli SMAP, una boy band popolare in Giappone. Si tratta di un ruolo secondario ma importante nella carriera della giovane Takako, perché la serie ottiene un grande successo e accresce la sua fama di attrice. Nello stesso anno partecipa all'NHK Kohaku Uta Gassen, lo show televisivo più importante del Capodanno nipponico, che chiama a competere i cantanti e i musicisti più apprezzati dell'anno che sta per concludersi. Takako è l'artista più giovane - 19 anni - mai ospitata in quello show, rendendo il 1996 un anno magico per lei. Iscritta alla privata Asia University di Tokio, abbandona gli studi dopo qualche tempo, per dedicarsi completamente alle sue grandi passioni, la musica e la recitazione, che ha ereditato dalla famiglia di artisti. È proprio per omaggiarli che sceglie il cognome d'arte di Matsu.
Il debutto sul grande schermo
Nel 1997 la giovane cantante esordisce con il singolo "Ashita, haru ga kitara" e recita di nuovo accanto a Takuya Kimura, questa volta come protagonista, nella serie tv Love Generation, di grande successo. Nello stesso anno debutta al cinema, in un ruolo secondario, con Tokyo biyori di Naoto Takenaka, film biografico sugli ultimi anni di vita di Yoko Araki, moglie del noto fotografo Nobuyoshi Araki. Mentre tenta di affermarsi sul grande schermo con altri piccoli ruoli (San luen oi sai gei, 9 Souls), continua a recitare in popolari serie tv, come Hero (2001), in parallelo alla carriera di cantante, anche questa molto apprezzata.
Il primo ruolo importante al cinema arriva con The Hidden Blade (2004) di Yoji Yamada, con Masatoshi Nagase, film sul mondo dei samurai colto nella fase di inizio della sua dissoluzione. Qui Takako interpreta una domestica impegnata in una relazione impossibile con il samurai per cui lavora. Grazie a questo lungometraggio, ottiene il premio come migliore attrice dell'anno agli Hochi Film Awards e il Japan Academy Prize, l'Oscar nipponico. Nel 2006 recita in Suite Dreams di Koki Mitani, mentre l'anno successivo la vediamo in Tokyo Tower: Mom and Me, and Sometimes Dad e Hero, adattamento cinematografico della popolare serie tv di cui è stata protagonista al fianco di Takuya Kimura, storia di un pubblico ministero alle prese con casi controversi, aiutato da un'affascinante assistente legale (Takako). Nel 2008 è un'attrice ormai lanciatissima, oltre che affermata cantante (nel 2007 è stata protagonista di un tour per celebrare il suo decimo anno di attività nella musica). Recita in K-20: Legend of the Mask di Sato Shimako, action incentrato sulle avventure di un detective alla Sherlock Holmes, di cui è partner.
L'anno successivo è finalmente protagonista, e non più semplice comprimaria, del dramma sentimentale Villon's Wife di Kichitaro Negishi, storia vera di un amore infelice, quello tra il brillante e autodistruttivo scrittore Osamu Dazai e la moglie (Takako), nel Giappone del dopoguerra. Nel 2010 arriva un altro grande ruolo, nel film Confessions di Tetsuya Nakashima. Takako interpreta un'insegnante che medita un piano per vendicare la morte della figlia, uccisa dalla violenza insensata di due suoi alunni. Questo thriller psicologico, dallo stile registico marcato, ottiene un grande successo di pubblico e critica, tanto da aggiudicarsi gli Oscar giapponesi - Japan Academy Prize - come miglior film e miglior regista, oltre che una nomination come migliore attrice per Takako. È soprattutto questo il film che dona alla star nipponica la fama e l'apprezzamento internazionale. Confessions ottiene, infatti, ottimi riscontri anche al di là dei confini nazionali.
Nel 2011 l'attrice è nel cast di Someday di Junji Sakamoto, mentre l'anno successivo recita in Dreams for Sale di Miwa Nishikawa, in cui una coppia, dopo aver perso il ristorante di famiglia in un incendio, elabora uno strano piano per ricostruire le proprie finanze in frantumi: far sposare il marito a una serie di donne sole, per poi frodarle. Uscirà nel 2014 The Little House di Yoji Yamada, dramma familiare e amoroso ambientato prima e durante la Seconda guerra mondiale a Tokyo.
