Renée Zellweger (Renee Kathleen Zellweger) è un'attrice statunitense, regista, produttrice, è nata il 25 aprile 1969 a Katy, Texas (USA). Al cinema il 13 febbraio 2025 con il film Bridget Jones - Un amore di ragazzo. Renée Zellweger ha oggi 55 anni ed è del segno zodiacale Toro.
Due vite, due corpi: la doppiezza dà un tocco sconcertante a Renée Zeflweger detta Zelly che adesso inaugura il Film Fest di Berlino in Cold Mountaindi Amthony Minghella e che interpreta in Abbasso I’amore di Peyton Reed il più recente (certo non l’ultimo) tentativo di Hollywood di resuscitare le proprie commedie sentimentali degli anni Sessanta con Doris Day. Tentativo fallito, ancora una volta impossibile far rivivere l’aria, le scemenze e le paure di quell’epoca Ma la colpa non è affatto della protagonista Renée Zellwegerche è davvero una brava attrice, come s’era già visto in Betty Love di Neil LaBute o in Chicago di Rob Marshall, e diventa sempre migliore.
Ha 35 anni,è nata a Katy nel Texas quasi alla periferia di Houston, è figlia d’un ingegnere svizzero e d’una infermiera norvegese, non è alta (più o meno un metro e sessanta, non fuma, beve poco, fa ginnastica, yoga e footing, ha avuto una lunga relazione con Jim Carrey, vive a Los Angeles col suo cane Dylan, lavora moltissimo. Ma questa vita usuale da disciplinata star hollywoodiana non sposata nasconde un segreto, un legame clandestino o quasi con una persona molto importante nel mondo del cinema, un rapporto di cui nessuno parla e lei meno di tutti.
Oltre a essere forte e carina è brava, s’è detto: ma è arrivata alla popolarità soltanto nel 2001 con Il diario di Bridget Jones di Sharon Maguire, tratto dal best-seller 1996 (quattro milioni di copie vendute) della giornalista inglese Helen Fielding, e soprattutto perché per quel film, di cui sta recitando ora il seguito, ha dovuto ingrassare di quindici chili pronta a dimagrire alla fine della lavorazione.
Così è diventata un’eroina del nostro tempo. Il controllo del corpo, la capacità di appesantirlo o alleggerirlo, la possibilità di comandare sul proprio fisico e di modificarlo, è un’utopia strepitosamente collettiva e contemporanea, un’impresa che genera imperi industriali di farmaci, attrezzi, nutrimenti sostitutivi, fitness e medici specialisti, una religione fanatica che esige sacrifici umani.
L’idea che una star possa assumere e dismettere peso, che possa alterare per avere successo la propria snellezza, aveva già suscitato enorme attenzione quando Robert De Niro aveva dovuto ingrassare di trenta chili per Toro scatenato di Scorsese, oppure Sandra Milo aveva dovuto aumentare diventi chili per Fellini. Renée Zellweger non è stata meno di loro bersaglio di curiosità e ammirazione: con la ciccia, con la fisarmonica grasso-magro, s’è guadagnata la celebrità e il cuore del pubblico.
Da Lo Specchio, 7 febbraio 2004
Adesso è già una brunetta la mingherlina, nella vita e nel nuovo film Cinderella Man di Ron Howard, ma in Che pasticcio, Bridget Jones! di Beeban Kidrori, seconda puntata dell’antiepopea tratta dai Diari scritti da Helen Fielding, a Renée Zellweger non potrebbe capitare di peggio. È ancora più grassa rispetto al primo film, quasi obesa; fa la giornalista tv e finisce in un fetido porcile; sulle nevi finge di saper sciare, e fa una caduta rovinosa dietro l’altra; è fidanzata con l’avvocato Colin Firth ma ci crede poco e non scorda Hugh Grant si ritrova persino nel luogo attualmente meno ospitale, la Thailandia Sappiamo tutti che l’attrice ha 36 anni, che è nata in Texas (farle impersonare una single londinese è quindi come far recitare un cinese da un napoletano), che suo padre è svizzero e sua madre norvegese, che è alta1,60 e pesa 50 chili,che ha interpretato 24 tra film e telefilm, che è innamorata di Jack White, leader della rock band dei White Strips, che Hollywood è ancora incerta: farne una nuova Doris Dayo una nuova Kim Novak? Nessuna delle due, probabilmente: RenéeZellweger, battagliera, indipendente, spiritosa, preferisce altre sfide. Quando la troupe di Cold Mountain andò a girare in Romania, dove lo scenografo Dante Ferretti aveva ricreato un villaggio del North Carolina di 150 anni fa, le si diceva contentissima delle scomodità, della solitudine: «Isolati da tutto, siamo entrati più facilmente nell’atmosfera del film; la mancanza di comfort ci ha unito moltissimo».
Quando le chiedono di spiegare i successi di Bridget Jones,la risposta le sembra ovvia «Tutti siamo insicuri, goffi, ridicoli: è bello trovare un personaggio con cui identificarsi, anziché un modello da dover imitare». Quando le parlano dell’Oscar (preso per CoId Mountain), replica «Non ci penso. Lo vedo nella mia stanza da letto e a volte mi sembra un oggetto comprato in un negozio di souvenir». Tutto giusto. Anche il suo modo di apparire sullo schermo, di recitare, di fronteggiare gli spettatori con energia, verve, buon umore. Eppure c’è qualcosa di non detto e di enigmatico in questa attrice così sorridente, così ben disposta, così tenera di cuore, così piacevole. Chissà, forse il legame con un uomo potente e segreto, forse una complessità sessuale di qualche genere, forse un’anomalia del carattere capace di conservare forza e resistenza,forse uso di farmaci, chissà cosa.
Da Lo Specchio, 22 gennaio 2005
Ha ricevuto numerose candidature agli Academy Award e ha vinto un Oscar nel 2004 come miglior attrice non protagonista per Ritorno a Cold Mountain, che le ha portato anche un Golden Globe, un BAFTA, uno Screen Actors Guild (SAG) e un Critics’ Choice Award. L’anno prima aveva ricevuto una candidatura agli Oscar per l’adattamento di Rob Marshall del musical Chicago, che le ha portato un Golden Globe e un SAG Award, oltre a una candidatura ai BAFTA. Zellweger ha ottenuto la sua prima candidatura agli Academy Award, come miglior attrice, per la sua performance in Il diario di Bridget Jones, oltre a nomination ai Golden Globe, ai BAFTA e ai SAG Award. Altre candidature ai Golden Globe sono arrivate nel 2004 con il sequel Che pasticcio, Bridget Jones e nel 2006 con il biopic Miss Potter, di cui è stata anche produttrice esecutiva. Inoltre Zellweger ha ricevuto critiche molto positive per Cinderella Man di Ron Howard, con Russell Crowe, e ha prestato la sua voce ai film d’animazione Bee Movie e Shark Tale. Recentemente è stata poi protagonista della commedia Leatherheads, diretta e interpretata da George Clooney. Tra i suoi prossimi film citiamo Chilled in Miami, con Harry Connick Jr. e My One and Only di Richard Loncraine, con Chris Noth, Kevin Bacon e Logan Lerman. E’ anche produttrice esecutiva del Lifetime Original Movie Living Proof, basato sulla storia vera del Dr. Dennis Slamon, prodotto dai produttori di Chicago, Craig Zadan e Neil Meron. Nata in Texas, Zellweger ha frequentato la University of Texas e ha iniziato la sua carriera in televisione prima di esordire nel cinema con il film di Richard Linklater La vita è un sogno. Successivamente è apparsa in Giovani, carini e disoccupati di Ben Stiller; Love e una .45 che le ha portato la sua prima candidatura agli Independent Spirit Award; 8 Seconds; The Return of the Texas Chainsaw Massacre; Empire Records; e The Whole Wide World, con cui ha ricevuto un’altra candidatura agli Independent Spirit Award. Nel 1996, Zellweger ha conquistato l’attenzione del pubblico internazionale con il film di Cameron Crowe Jerry Maguire, con Tom Cruise, che le ha fatto vincere un National Board of Review Award per la miglior interpretazione e una candidatura ai SAG Award come miglior attrice non protagonista. Tra i film che ha girato ricordiamo ancora La voce dell’amore con Meryl Streep; Betty Love di Neil LaBute, con cui ha vinto il suo primo Golden Globe Award; Io, me & Irene di fratelli Farrelly, con Jim Carrey; White Oleander con Michelle Pfeiffer; e Down with Love con Ewan McGregor.