Un vecchio che corre per quello che sembra il corridoio di un castello reale, in camicia da notte, braccia spalancate e corpo laido. I soldati sono imperturbabili al suo passaggio. Poi ci sono stati gli occhi spiritati, da far paura, ma assai mefistofelici di una perfida e viziosa Winona Ryder, ossessionata dall'uomo del quale è l'amate, al punto da trasformarsi in strega e vittima di presunte stregonerie allo stesso tempo. Ma di fronte a queste pesanti immagini, ha ricercato la leggerezza della danza, trovandola in un gruppo di studenti ballerini e desiderosi di riscatto. Eppure, nonostante il soddisfacente successo delle sue pellicole, il regista Nicholas Hytner riserva sempre il meglio per il teatro inglese.
Nato a Manchester da una famiglia ebrea, dopo aver studiato al Manchester Grammar School e aver frequentato i corsi del Trinity Hall di Cambridge, lavora come regista associato per il Royal Exchange Theatre dal 1985 al 1989, passando poi al National Theatre di Londra dal 1989 al 1997, portando in scena: "The Country Wife", "Edoardo II", "Don Carlos", "Ghetto", "Miss Saigon", "Orpheus Descending", due adattamenti della trilogia di Philip Pullman "His Dark Materials", nonché le opere di Alan Bennett "The History Boys", "Carousel", "Southwark Fair" e "The Alchemist". In breve è diventato uno dei più importanti registi teatrale britannici, pluripremiato dai critici e che vanta un Laurence Olivier Award e un Tony Award come miglior regista per il musical "Carousel" (1992-1993).
Passa alla macchina da presa quando vuole raccontare il comportamento eccentrico e squilibrato di un sovrano inglese: nasce così La pazzia di re Giorgio (1995) con Rupert Everett ed Helen Mirren, che lo imporrà anche in America per l'estrema eleganza visiva e l'ottima direzione dei suoi attori, che infatti gli frutteranno l'Alexander Korda Award per il miglior film. Aperte le porte di Hollywood, decide di dare il suo meglio con La seduzione del male (1996), pellicola (tratta da un testo teatrale) che racconta le dinamiche dei primi processi per stregoneria a Salem. Peccato che poi si perda in pellicole alquanto leggere come L'oggetto del mio desiderio (1998) con Jennifer Aniston e Il ritmo del successo (2000), o regie televisive, inedite in Italia, come Twelfth Night, or What You Will (1998), tratto da un'opera di Shakespeare.
Nel 2003 chiude la parentesi con il cinema, per dedicarsi al suo nuovo impiego: quello di direttore del London National Theatre. Tornerà al cinema tre anni dopo, firmando The History Boys (2006) che, come suddetto, aveva già portato a teatro con un memorabile successo, tanto è vero che è stato premiato anche al Tony Award come miglior regista.
