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Catherine Hessling

Catherine Hessling (Andrée Madeleine Heuschling) è un'attrice francese, è nata il 22 giugno 1900 a Moronvilliers (Francia) ed è morta il 28 settembre 1979 all'età di 79 anni a Parigi (Francia).

Il pittore Auguste Renoir era morto nel settembre del 1919; due mesi più tardi, Dedée, la sua modella preferita, diveniva la moglie del figlio Jean, destinati lei a divenire attrice col nome d'arte di Catherine Hessling, e lui uno dei più prestigiosi registi del cinema francese. Ma per anni l'idea del cinema rimase solo un miraggio; nella loro casa di Marlotte presso Fontainebleau, Jean svolgeva un'attività di ceramista, come gli aveva consigliato il padre, lei attendeva invece con impazienza il giorno in cui il cinema sarebbe entrato nella loro vita. E vi entrò dalla porta principale nel 1924 quando Jean sceneggiò, affidando la regia ad Albert Dieudonné, un film intitolato - a gloria dell'impaziente consorte - Catherine, «capolavoro di banalità», come lo definì lo stesso Renoir dopo il completo insuccesso cui andò incontro. Ma Catherine, attrice di stupenda fotogenia, con un volto dal pallore magnetizzante, su cui spiccavano due grandi occhi chiarissimi, un fisico morbido e violentemente sensuale, trovò presto la sua affermazione quando Renoir ne fece la protagonista di Nana (1926), un ruolo che la Hessling interpretò con una suggestione pantomimica. «Catherine - spiegava Renoir nelle sue memorie - aveva preso lezioni di danza, ed il suo corpo, esprimeva un'elasticità professionale. In questo modo abbiamo voluto inaugurare una nuova maniera di interpretazione dei sentimenti, da esprimersi più con la danza che con il cinema».
Catherine apparve ancora in qualche altro film del marito, come il breve Sur un Air de charleston (1926) o La Petite marchande d'allumettes (1928), esercizi di virtuosismo tecnico cari all'avanguardia dell'epoca, dove l'attrice si contorce sguaiatamente e sbatte le palpebre in modo grottesco.
Negli ultimi anni del muto, Catherine continuò a fare cinema sotto la direzione di Alberto Cavalcanti. In En Rade (1927), un film di indiscutibile afflato populista che si svolge nelle brume del porto di Marsiglia, l'attrice affronta un ruolo fortemente drammatico e riesce - fatto unico nella sua carriera, come rilevano gli storici Jeanne e Ford - a rinunziare ai preziosismi smancerosi ai quali era solita abbandonarsi.
Meno riuscita sarà la sua interpretazione di Yvette (1928): nei panni dell'eroina di Maupassant, la sua sarà una presenza dall'inquietante spicco pittorico, ma di inadeguata fondatezza letteraria.
La breve carriera cinematografica ebbe termine con un film tedesco di Lotte Reiniger e Carl Koch, Die Jagd nach dem Glück (1930): girato muto, venne post-sonorizzato e Catherine e Jean Renoir che ne erano gli interpreti, balbettarono qualche frase in tedesco.
Riapparve inaspettatamente in un film di Chenal del 1936, Crime et Châtiment una piccola parte resa con sensibilità e sicurezza: un ritorno che però non ebbe seguito.

Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.

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Drammatico, ( - 1926), 107 min.
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