Il dramma di alcune famiglie che affrontano la rivoluzione in Romania del 1989. Espandi ▽
Il 20 dicembre 1989 la Romania è sull'orlo della rivoluzione. Le strade sono piene di dimostrazioni, gli studenti deridono il regime con l'arte e gli spettacoli di capodanno glorificano Ceausescu. Eppure, nel disagio delle loro case senza riscaldamento, le famiglie sono alle prese con conflitti personali e con l'onnipresente polizia segreta. Sei vite apparentemente scollegate s'intersecano in modi inaspettati. Mentre le tensioni raggiungono il punto di ebollizione, le unisce un momento esplosivo che culmina nella drammatica caduta di Ceausescu e del regime comunista. Recensione ❯
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Uno psichiatra della Seconda Guerra Mondiale valuta i leader nazisti prima dei processi di Norimberga, diventando sempre più ossessionato dalla comprensione del male mentre stringe un legame inquietante con Hermann Göring. Espandi ▽
.All'indomani della Seconda guerra mondiale, mentre il mondo è ancora sconvolto dagli orrori dell'Olocausto, al tenente colonnello Douglas Kelley (il premio Oscar Rami Malek), psichiatra dell'esercito americano, viene affidato un incarico senza precedenti: valutare la sanità mentale di Hermann Göring (il premio Oscar Russell Crowe), il famigerato ex braccio destro di Hitler, e di altri alti gerarchi nazisti.
Allo stesso tempo, gli Alleati - guidati dal giudice Robert H. Jackson (Michael Shannon) - affrontano l'impresa titanica di istituire un tribunale internazionale, per far sì che il regime nazista risponda dei propri crimini di fronte alla storia.
Nel silenzio delle celle, Kelley ingaggia un intenso duello psicologico con Göring, uomo carismatico e manipolatore.
Da quello scontro emerge una domanda che ancora oggi tormenta la coscienza del mondo:stavano eseguendo ordini, erano pazzi... o semplicemente malvagi?
Sul palcoscenico della storia si apre così il processo di Norimberga, un evento che ha cambiato per sempre la storia e l'umanità. Recensione ❯
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Sophie Chiarello accompagna Aldo, Giovanni e Giacomo in un ritorno alle origini che diventa un racconto di amicizia, talento e del destino che li ha resi una leggenda della comicità italiana. Recensione ❯
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Un racconto sulla prima espansione della 'ndrangheta nel profondo Nord, con uno stile mai indulgente sostenuto da una profonda tensione morale. Drammatico, Italia2025.
L'autobiografia di un ragazzo che si ribella al suo destino criminale. Si chiama Antonio Zagari e la sua è una storia vera. Espandi ▽
Antonio Zagari, figlio di un boss calabrese trapiantato in Lombardia, capisce di non essere adatto alla malavita: uccidere per lui è fisicamente insostenibile. A poco più di vent’anni, dopo aver ammazzato, rapinato, rapito, finisce in galera. Dove decide di fermare tutto: scrivendo. A metà degli anni ’70, mentre i suoi coetanei si ribellano nelle fabbriche, nelle università, nelle piazze, Antonio lotta contro il padre, e lo farà con una vendetta peggiore della morte. Vicari è attento a costruire un racconto sulla prima espansione della ‘ndrangheta nel profondo Nord, tra i primi movimenti operai e studenteschi, con uno stile mai indulgente sostenuto da una profonda tensione morale. Liberamente ispirato all’omonimo libro di Antonio Zagari, il film inizia filologicamente con le sue parole vergate su un quadernetto in carcere. È un flusso di coscienza, tortuoso e tormentato, che ricostruisce gli anni d’oro, chiamiamoli così, dell’emigrazione al Nord delle organizzazioni criminali del Sud. Il regista sceglie di sostenere il suo racconto attraverso uno stile di racconto ‘classico’, mai adrenalinico o iperbolico, questo per non dare la sponda a possibili romanticizzazioni dei suoi protagonisti con la fascinazione delle loro azioni. Certo è una scelta che, nell’estetica cinematografica contemporanea, spiazza e forse allontana per la sua coerente inattualità ma dà conto perfettamente della posizione morale del suo regista Recensione ❯
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Per la prima volta sul grande schermo la più grande battaglia di Jujutsu Kaisen fino ad oggi, "L'incidente di Shibuya" Espandi ▽
Un velo cala improvvisamente su Shibuya, nel bel mezzo dei festeggiamenti di Halloween, intrappolando all'interno numerosi civili. Satoru Gojo, il più forte degli stregoni, si getta nella mischia, ignaro che stregoni neri e spiriti maledetti tramano per imprigionarlo. Accompagnato dai compagni di classe e da altri stregoni di prima classe, Yuji Itadori si tuffa in uno scontro tra maledizioni senza precedenti: l'incidente di Shibuya. In seguito, dieci colonie sparse per il Giappone si tramutano in covi di maledizioni a causa delle macchinazioni di Noritoshi Kamo, lo stregone più blasfemo della storia. Mentre ha inizio l'infernale girone dell'eccidio, allo stregone di livello speciale Yuta Okkotsu viene dato il compito di giustiziare Yuji per i crimini di cui si è macchiato. Il tremendo scontro tra i due pupilli di Satoru Gojo giunge in anteprima sul grande schermo. Goditi anticipatamente nei migliori cinema la fatidica battaglia tra Yuji e Yuta che darà inizio all'ardente terza stagione. Recensione ❯
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Il film liberamente tratto dal romanzo Stabat Mater di Tiziano Scarpa. Espandi ▽
Primi del Settecento. L'Ospedale della Pietà è il più grande orfanotrofio di Venezia, ma è anche un'istituzione che avvia le orfane più brillanti allo studio della musica. La sua orchestra è una delle più apprezzate al mondo. Cecilia ha vent'anni, vive da sempre alla Pietà ed è una straordinaria violinista. L'arte ha dischiuso la sua mente ma non le porte dell'orfanotrofio; può esibirsi solo lì dentro, dietro una grata, per ricchi mecenati. Questo fino a che un vento di primavera scuote improvvisamente la sua vita. Tutto cambia con l'arrivo del nuovo insegnante di violino. Il suo nome è Antonio Vivaldi. Recensione ❯
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Lilian, psicanalista in crisi, inizia a indagare sulla misteriosa morte di una paziente. Ipnotizzata, scopre un passato segreto che la lega alla defunta. Espandi ▽
Lilian Steiner è una psicanalista di origini americane, perfettamente integrata nell’ambiente della borghesia parigina. Rigida, nervosa, chiaramente bloccata, non ascolta più veramente i suoi pazienti. Se ne accorge il giorno in cui muore una di loro, Paula, e lei comincia a lacrimare copiosamente. La scettica dottoressa finisce così da un’ipnotista, che la guida dentro una storia segreta, che la riguarda e la lega alla donna scomparsa. Chi ha ucciso la paziente di Lilian? È stata la figlia, resa folle dalla gravidanza? Il marito, che sembra avere un’arma al posto dello sguardo? O è stata Lilian stessa, sbagliando qualcosa? Giallo psicologico, morbido come il vino rosso che i personaggi bevono con piacere, il film può sembrare ambire a contenere troppe anime al suo interno, ma è proprio in questa non facile compresenza di accenti diversi, e nel modo in cui maneggia l’obiettivo personale e quello d’intrattenimento, che sta il suo maggiore interesse. Recensione ❯
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Chiunque può sopravvivere a cinque notti. Questa volta, non ci saranno seconde occasioni Espandi ▽
Dopo il clamoroso successo del primo capitolo, Five Nights at Freddy's 2 segna il ritorno del fenomeno horror targato Blumhouse, aprendo un nuovo, agghiacciante capitolo nel mondo del terrore animatronico.
Basato sulla celebre saga di videogiochi di Scott Cawthon, il film è diretto da Emma Tammi (The Wind, Blood Moon), già alla regia del primo episodio che, con un incasso record di 80 milioni di dollari nel weekend di apertura e quasi 300 milioni di dollari a livello globale, si è affermato come l'horror di maggior successo del 2023.
Il primo film raccontava la storia di Mike, un giovane tormentato che accetta con poca convizione un lavoro come guardia notturna alla Freddy Fazbear's pizzeria, un ristorante abbandonato, nel disperato tentativo di mantenere la custodia della sua sorellina. Ma ciò che doveva essere una semplice mansione si trasforma presto in un incubo soprannaturale senza via di fuga. Recensione ❯
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Il film documentario diretto dal premio Oscar Giuseppe Tornatore, con le musiche del premio Oscar Nicola Piovani. Espandi ▽
Il film documentario racconta la vita di Brunello Cucinelli, imprenditore umanista, fondatore dell'azienda che porta il suo nome e simbolo dell'eccellenza italiana nel mondo, che ha unito lavoro e filosofia. Recensione ❯
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Ispirato alla storia vera di Manolo Vital, un autista di autobus che ha contribuito a creare la moderna Barcellona durante il boom della città degli anni '70. Recensione ❯
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Nuovo capitolo cinematografico a oltre trent'anni dall'ultimo film della saga. Espandi ▽
La trama riunisce Lupin e la sua storica banda in un'avventura su un'isola sconosciuta, alla ricerca di un misterioso tesoro, in un intreccio che collega e celebra tutti i film precedenti. Recensione ❯
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Ambientato in un mondo deserto e sospeso, racconta l'incontro tra una giovane ragazza che custodisce un uovo misterioso e un guerriero errante. Espandi ▽
Una ragazza custodisce un misterioso uovo in un mondo desolato, ai margini di una città gotica abbandonata. L'incontro con un enigmatico viandante dà inizio a un viaggio simbolico e visionario, fatto di dialoghi accennati, domande spesso senza risposta e riflessioni aperte alle più svariate interpretazioni. Recensione ❯
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Quando una famiglia di topolini incontra gli umani... la magia ha inizio! Espandi ▽
Un film di Natale diverso da qualsiasi cosa abbiamo visto finora in Norvegia. Ispirato ai grandi film di intrattenimento per famiglie di Hollywood, Alf Prøysen si presenta ora in una veste completamente nuova. Topi contro umani in un intrattenimento avvincente, divertente e ricco d'azione. Recensione ❯
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L'incontro, nel cuore gelido della costa coreana, tra Soo-Ha (Bella Kim), una giovane donna franco-coreana, e Yan Kerrand (Roschdy Zem), illustratore francese in cerca d'ispirazione. Espandi ▽
A Sokcho, cittadina di pescatori vicina al confine settentrionale della Corea del Sud, la giovane Soo-ha lavora in una piccola pensione. È franco-coreana, ma non ha mai lasciato il Paese: il mondo le arriva solo attraverso i racconti degli altri. Quando alla pensione arriva Yan Kerrand, illustratore francese alla ricerca di ispirazione per il suo nuovo graphic novel, tra i due nasce un rapporto sottile, fatto di silenzi, piccoli gesti, attrazioni trattenute.
Tratto dal romanzo pluripremiato di Elisa Shua Dusapin, Un inverno in Corea è il racconto di una relazione che si realizza più nel non detto e nelle sfumature che nell'interazione tra i suoi personaggi.
Il regista Koya Kamura, al suo debutto, gira con mano ferma l'interazione tra i due protagonisti, superando, a tratti, i limiti di un cinema d'autore midcult, pensato chiaramente come prodotto da esportazione: i riferimenti alla zona demilitarizzata e alla guerra di Corea restano didascalici ma sono fragilità perdonabili nel contesto di un coming of age che ha le qualità di un promettente esordio. Recensione ❯
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