Anno | 1985 |
Genere | Western |
Produzione | USA |
Durata | 132 minuti |
Regia di | Lawrence Kasdan |
Attori | Scott Glenn, Rosanna Arquette, Kevin Kline, Kevin Costner, Danny Glover Marvin J. McIntyre, Sheb Wooley, Jon Kasdan, John Cleese, Bill Thurman, Meg Kasdan, Linda Hunt, Jeff Goldblum, Brian Dennehy, Ray Baker, Joe Seneca, Richard Jenkins, James Gammon. |
Tag | Da vedere 1985 |
MYmonetro | 3,06 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 24 gennaio 2021
Dopo un ingiusto periodo di detenzione, quattro ex galeotti decidono di raggiungere Silverado, sperduto villaggio del West. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar,
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mercoledì 9 ottobre 2024 ore 15,40 su RAIMOVIE
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Dopo un ingiusto periodo di detenzione, quattro ex galeotti decidono di raggiungere Silverado, sperduto villaggio del West. Emmet e il fratello Jake vogliono salutare la famiglia della sorella prima di partire per la California, il nero Mal vuole tornare a lavorare la terra con suo padre e sua sorella e il quarto, Peden, li segue per spirito d'avventura. Arrivati a Silverado, i quattro cavalieri scoprono che la famiglia di Mal è stata distrutta, che il cognato di Emmet e Jake è stato ucciso e il loro nipotino rapito. Dietro tutti questi efferati delitti si cela lo sceriffo di Silverado. Il regista del Grande freddo assembla i vecchi motivi del western in uno spettacolo di grande efficacia.
Silverado è stato definito un western postmoderno, e certo presenta alcuni tratti che ben si accordano con questa definizione: si tratta di un'opera che recupera le forme classiche (storie, personaggi e situazioni) e le ripropone con una pedissequa purezza che il genere ha perso da tempo. In questa messa in scena che si caratterizza per una vaga astrazione (pensiamo alla scena del duello finale o alla nuda prateria dove sorge, come una quinta teatrale, la piccola città di Silverado) gli oggetti assumono un valore fondamentale, sono fotografati con attenzione degna di un catalogo d'abbigliamento e accessori country: in molte riprese possiamo godere la fattura dei finimenti di un cavallo, le incisioni sul fucile di Mal o le colt cromate con il calcio di madreperla di Jake. La sceneggiatura sottolinea spesso il ruolo degli oggetti, per esempio nel caso del fucile di Mal, che passa di mano in mano per buona parte del film (le virtù dell'arma vengono cantate dal proprietario con un minaccioso: "Hai mai visto che cosa può fare un 44 Henry nelle mani di uno che sa come usarlo?"). In quest'attenzione al fucile non possiamo non cogliere un eco di un famoso western di Anthony Mann, Winchester 73 (1950), un film tutto costruito sulle vicende di uno splendido esemplare di arma a ripetizione: è solo uno dei molti omaggi al genere su cui i fratelli Kasdan hanno costruito la loro storia.
I quattro protagonisti e i loro antagonisti sono tutti archetipi del genere, a volte la combinazione di più archetipi: Emmett è l'uomo finito in prigione nonostante fosse innocente (vedi il Ringo di Ombre rosse, John Ford, 1939) ma anche l'uomo tranquillo, Io shootist velocissimo ma restio a estrarre la pistola perché sa che la violenza è solo l'ultima possibilità (come il personaggio di Glenn Ford in Uomini violenti, Rudolph Maté, 1955). Paden è l'ex criminale che ha deciso di smettere e, al tempo stesso, il biscazziere: se il cinema western è pieno di rapinatori convertiti, gli uomini da saloon sono decisamente meno e il personaggio di Kevin Kline sembra debitore della coppia di Ultima notte a Wariock (Edward Dmytryk,1959): da Fonda/Blaisel ha preso la flemma e le pistole con il calcio di avorio mentre da Quinn/Morgan ha ereditato la passione perle carte, da entrambi il gusto per l'abbigliamento curato; è un personaggio da western urbano ("Un bel saloon fumoso è il posto che più mi piace al mondo") più che da grandi spazi naturali.
Jack, il fratello di Emmett, è il giovane seduttore spaccone, un pistolero velocissimo: ha il vitalismo ribelle e irresponsabile di BilIy Kid ma anche la sicurezza di un Colorado Kid (Un dollaro d'onore, Rio Bravo, 1959, di Howard Hawks). Mal, infine, è il vendicatore, figura tipica del genere, ma è anche il tipo forse più "autentico" del quartetto: il fatto di essere di colore introduce una vena di novità e realismo in un film che ha tutti gli elementi della classicità e proprio per questo non può definirsi classico. È lo stesso Kasdan ad ammettere, con una certa distanza critica, che il suo "non è un western classico. La maggior parte dei western sono molto parchi per quanto riguarda sia la storia sia i personaggi, e in ciò. sta la loro vera forza, e quella di tutte le buone storie semplici. Silverado invece è una storia terribil-mente complicata con un numero eccessivo di personaggi. Ma per me non c'erano mai abbastanza personaggi, né abbastanza modi di sviluppare il film". Gli sviluppi del film sono spesso imbrigliati da una rete di omaggi e citazioni, da quella iniziale (la macchina da presa segue Emmett fuori da una baracca a scoprire un panorama come nella prima sequenza di Sentieri selvaggio John Ford, 1956) fino alla fine del film, che vede ancora Scott Glenn lasciare la donna, simbolodi solidità, con una mezza promessa di tornare (vedi Sfida infernale, John Ford,1946).
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Ma ho fatto tanta fatica nell'iscrivermi... per poter solo dire che almeno di questo film non Avete capito molto... La forza... la scorrevolezza, il ritmo incessante... come il cavalcar, quanto il correr d'un fiume dal'acqua torbida Due film in uno... la prova sta nel vederlo già iniziato, come capitò a me: mi rubò il sonno.
Lawrence Kasdan non brilla nel firmamento western come uno dei grandi registi al pari di Walsh, Hawks e Ford, ma ha avuto il merito di ridare fiato ad un genere ormai collassato dopo il fiasco del faraonico "I cancelli del cielo" di Michael Cimino, seguito da un periodo incolore che dal 1981 al 1984 offre pochissimi film degni di menzione.
Ho appena visto su "LA7" questo film, che chissà perchè, pur sapendo che era stato giudicato molto valido, mi ero sempre perso. Il giudizio è molto elevato: un western classico, con la sacrosanta e doverosa divisione fra i "buoni", magari dal passato un po' turbolento, ma pronti a spendersi per un ideale nobile, ed i "cattivi", cioè i sopraffattori , i violenti, i sostenitori con le armi della brutale [...] Vai alla recensione »
Insieme a "Il cavaliere pallido" (1985) di Clint Eastwood e "Balla coi lupi" (1990) di Kevin Costner, è indubbiamente, uno dei più importanti western del decennio '80-'90 e rappresenta forse il miglior risultato registico di Kasdan, che dirige con ritmo e notevole energia una bella compagnia di attori. Nessuna sequenza veramente celebre, ma tanti momenti riusciti [...] Vai alla recensione »
Quattro pistoleri, tutti ex detenuti, si incontrano sulla strada per la città di Silverado; una volta giunti a destinazione, si separano salvo poi allearsi nuovamente per porre fine alle malefatte del corrotto sceriffo...Se si escludono i capolavori di Sergio Leone, il genere western non è mai stato di mio gusto, però Silverado ha il pregio di coinvolgere fin da subito, [...] Vai alla recensione »
Carrellata di star anni '80 arruolate per questo spettacolo di "cappa e spada" in salsa western. Sembra di stare ad uno spettacolo di cowboy a disneyworld. Non manca nulla: pistole veloci, sfide al saloon, duelli al sole. Un puro entertainment che "spreca" letteralmente attori del calibro di Rosanna Arquette, Jeff Goldblum o John Cleese mentre impeversa per oltre [...] Vai alla recensione »