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L'indimenticabile storia dell'alpinista trentenne Tom Ballard, scomparso insieme a Daniele Nardi mentre tentavano di salire sulla cosiddetta montagna assassina, il Nanga Parbat, in Pakistan, nel febbraio 2019. Espandi ▽
Tom Ballard è stato tra i più brillanti e talentuosi alpinisti del mondo. Nel 2019, nel tentativo di scalare una delle montagne più pericolose della catena himalayana, il Nanga Parbat, l’alpinista britannico e l’italiano Daniele Nardi persero la vita. Poco chiare sono le circostanze della loro scomparsa, avvolta da una fitta neve di supposizioni e congetture. A pochi chilometri dal punto del loro ritrovamento, 25 anni prima, Alison Hargreaves morì sul K2. L’alpinista inglese, una delle più grandi di sempre, era la madre di Tom Ballard. L’ultima vetta, documentario diretto da Chris Terrill, percorre il viaggio della sorella di Tom, Kate, verso il Nanga Parbat per dare l’ultimo addio al fratello.
Chris Terrill racconta una storia memorabile, emotivamente delicata e intensa, che brilla per le sue molteplici sfumature e convince per la sua intelligente impostazione.
Il documentario, pur concentrando il proprio contenuto sulla vita di Tom e sulla sua famiglia, dilata sapientemente e con successo il raggio d’azione, approfondendo un altro importantissimo protagonista, ovvero la montagna. Tanto è stato scritto, tramandato, documentato e analizzato, ma ciò che la montagna tende a suscitare in ognuno, così come l’alpinismo, è qualcosa che resta sospeso tra un autentico magnetismo e un inspiegabile mistero. Recensione ❯
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Il concerto girato in diretta da Pepsy Romanoff con il popolo dei 140.000 per due notti di festa ad oltranza. Espandi ▽
Dopo quattro anni Vasco torna a Roma e con due serate al Circo Massimo (11 e 12 giugno 2022) raccoglie intorno al suo palco 140.000 spettatori. Questo è il film di quell'evento.
Tutta l'energia di un mito della musica in un documento che testimonia non solo un concerto ma un modo di essere.
La regia e il montaggio di Davide Olivastri sanno come cogliere le varie atmosfere e come offrire ad ognuna di esse il giusto corrispettivo sul piano visivo. Guardate come viene ripresa e montata "Una canzone d'amore buttata via" con dei movimenti di macchina morbidi o con un Vasco ripreso di spalle a distanza e poi pensate alla frenesia liberatoria di "Rewind" in cui un montaggio frenetico fonde Vasco, i versi della sua canzone e il pubblico con accelerazioni che restituiscono tutto il senso di quelle "espressioni di godimento" di cui parla il testo. Recensione ❯
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Un omaggio puntuale a Buster Keaton. E una cavalcata a spron battuto in oltre mezzo secolo di attività nello spettacolo. Documentario, USA2018. Durata 101 Minuti.
Un documentario che ripercorre le tappe della carriera di Buster Keaton attraverso le parole degli artisti che lo hanno amato. E continuano ad amarlo. Espandi ▽
Per celebrare in coro il grande attore e regista del muto Buster Keaton, il critico e regista Peter Bogdanovich raccoglie tutti i film restaurati a disposizione dalle cineteche e raduna i testimoni più vicini anagraficamente ma anche quelli, come lui, pieni di ammirazione.
The Great Buster: A Celebration è il titolo originale di questo profilo biografico di taglio tradizionale che però, in ossequio al dinamismo di Keaton, è anche una cavalcata a spron battuto in oltre mezzo secolo di attività nello spettacolo.
Non solo Bogdanovich esalta la consapevolezza registica di Keaton ma esalta il ritmo del lavoro attoriale di Buster con trionfanti brani di musica classica. Perché la gag comica, come ogni azione scenica, è una questione di tempo, cioè di matematica e musica. Keaton ne conosceva ogni segreto e la metteva in scena nascondendone i trucchi. Un'illusione che si rinnova a ogni visione. Recensione ❯
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Emma Thompson brilla in una commedia sulla sex positivity dai ritmi serrati e dall'animo tenero e divertente. Commedia, Gran Bretagna2022. Durata 97 Minuti.
Un'insegnante in pensione, vedova, si rivolge a un'agenzia di gigolò e sceglie di incontrare Leo Grande. Tra i due nascerà un rapporto di fiducia che porterà Nancy a riscoprire se stessa. Espandi ▽
Commedia brillante a sfondo sessuale che non disdegna un livello più profondo di analisi psicologica attorno ai temi di identità e sviluppo di sé, Good luck to you, Leo Grande diverte e coinvolge grazie ai dialoghi vivaci e serrati, magistralmente condotti da una Emma Thompson in grande spolvero che si ritaglia un ruolo memorabile. Spesso si parla di prove d’attore “coraggiose”, e in particolare quella di Thompson non può non considerarsi tale, per quanto il termine sia trito. Nel mettersi letteralmente a nudo davanti a uno specchio, l’attrice si fa carico del peso di conversazioni scomode non solo sulla sessualità, ma sul corpo delle donne, in particolare di una certa età, e di come e quanto esso possa mostrarsi. La regista Sophie Hyde asseconda il tutto con una visione fresca e contemporanea della “sex positivity”, e una messa in scena pulita ed essenziale che lascia ampio spazio all’esercizio teatrale tra i due protagonisti. Recensione ❯
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Piove, un'opera seconda solidissima che segue schemi tutti suoi e ha il coraggio di dirci le cose come stanno. Drammatico, Belgio, Italia2022. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film gioca coi codici del genere thriller/horror applicati a un dramma familiare, per raccontare una società contemporanea sempre più rancorosa e sotto pressione. Espandi ▽
Roma è sommersa dalla pioggia. Le fogne tracimano, i tombini saltano. Incappucciati e zuppi vagano per la città Thomas e la sua famiglia. La loro vita si sta rompendo. Come si stanno rompendo le vite degli altri, amici, vicini, sconosciuti. Dalle fogne e dagli scarichi viene fuori una nebbia che ti entra in corpo e ti fa uscire fuori tutto il male che hai accumulato dentro. Il male che tutti hanno. Piove è il secondo titolo nella carriera di Paolo Strippoli, un altro punto a suo favore nella scalata al sistema-cinema italiano. Il regista-sceneggiatore, già segnalato l’anno scorso per il successo mondiale su piattaforma di A Classic Horror Story (co-firma Roberto De Feo, lancia Netflix), continua a lavorare sugli schemi dell’horror in un modo tutto suo, molto più personale e riconoscibile di quanto la confezione faccia intravedere. Recensione ❯
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Un ristorante deve saper gestire la pressione del giorno più impegnativo dell'anno. Espandi ▽
Lo chef Andy arriva in ritardo per il turno serale presso il suo ristorante londinese. Ai problemi personali con il figlio e l'ex-moglie si aggiungono le piccole beghe tra i membri del suo staff e un'ispezione sanitaria che ha trovato qualche magagna nella cucina. La squadra si prepara comunque ad accogliere gli ospiti, guidati dalla manager Beth, mentre l'aiuto di Andy, Carly, medita di accettare un'offerta di lavoro altrove. A complicare le cose ci si mette l'arrivo di Alistair, un tempo mentore di Andy e ormai divenuto celebrity chef in televisione. Tra i due c'è tensione, rivalità, e delle questioni di affari da risolvere.
Tutto in una notte tra i tavoli di un ristorante: il secondo film dell'attore divenuto regista Philip Barantini è un thriller serrato dall'ambientazione affascinante, che tiene la tensione alta grazie a uno scenario da incubo per ogni ristoratore, in cui ogni cosa che può andar male finisce per andare anche peggio. Barantini sposa la classica frenesia del mestiere con una veste stilistica appropriata, girando il film interamente in piano sequenza e lasciando che la macchina da presa di Matthew Lewis sgusci tra i tavoli e dietro il bancone con notevole destrezza. Recensione ❯
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Un racconto libero e complice che mette in luce le risorse dei suoi protagonisti e riesce, alla fine, a farceli conoscere. Drammatico, Italia, Israele2022. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Benjamin e Joshua sono due gemelli omozigoti con una disabilità intellettiva e un naturale carisma. Espandi ▽
Benjamin e Joshua Israel sono due gemelli omozigoti di 19 anni di origine ebraica che hanno entrambi una disabilità intellettiva ma anche una grande caparbietà e carisma. Una volta terminata la scuola, si trovano davanti a un bivio. Cosa fare? Tra riprese a schermo intero e altre con lo smartphone, il documentario è un ricco collage che ha il merito di non lasciare isolati gli episodi – sia individuali sia di entrambi – ma di inserirli in un contesto più ampio dove si vede, gradualmente, anche ai tratti del carattere differenti tra Joshua e Benji. Valentina Bertani ha seguito Benji e Joshua per cinque anni. Il suo sguardo è spesso trasparente, complice e discreto. Mette in luce i loro limiti ma anche le loro risorse in un racconto libero che si sofferma su alcuni frammenti di un arco temporale che racchiude quasi due anni, quasi un frammento di un diario di formazione prima del finale che costringe i due fratelli a guardare avanti e a scegliere quale strada prendere. Recensione ❯
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La storia di un uomo che, cresciuto senza un padre, è diventato il padre di tutti i suoi cittadini. Espandi ▽
Francesco Giuffrida è un bambino nella Sicilia degli anni intorno alla Seconda Guerra Mondiale. Il padre è partito per l'America per mantenere da lontano la famiglia, la madre lo manda in collegio e suo fratello Antonio in seminario. Il bambino sopravvive ai tedeschi e alle bombe e arriva a frequentare l'università, ma pochi esami prima della laurea rimane folgorato dalla prospettiva di entrare in politica. Con il sostegno della Democrazia Cristiana diventerà sindaco del paese, efficiente e amatissimo. Ma il partito vuole da lui un gesto che significherebbe una genuflessione ad interessi più grandi.
Lo stile del racconto, sia in scrittura che in regia, corrisponde bene al contenuto, improntato alla cura e al rigore: ambienti e costumi sono ricostruiti con credibilità, la regia è nitida ed essenziale, mai intenta a chiamare attenzione su se stessa, e gli attori recitano con partecipazione sincera.
C'è un'onestà di fondo in questa storia che ha il sapore del tempo andato e che fa venire la voglia di ritrovare una vocazione al servizio pubblico. Recensione ❯
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Un nuovo inizio che non finisce mai, una fine che ricomincia ogni giorno. Un film denso sull'impotenza di rappresentare lo smarrimento. Drammatico, Spagna2022. Durata 120 Minuti.
Due ragazzi cercano di superare il trauma di un attacco terroristico. Espandi ▽
Ramón e Céline, lui spagnolo, lei francese, sono sopravvissuti all'attacco terroristico al teatro Bataclan di Parigi, la sera del 13 novembre 2015. Da allora la loro vita non è più la stessa, entrambi vivono il trauma a proprio modo e occupano mondi differenti. Ramón, ferito e scioccato, cambia vita, lascia il lavoro, va in terapia, si dedica all'insegnamento, sa di non poter dimenticare; Céline, invece, va avanti, continua nel suo lavoro di assistente sociale, sostiene il suo compagno ma alla lunga crolla anche lei. Come possono, Ramón e Céline, tornare a parlarsi e capirsi, a vivere insieme nonostante tutto?
Tratto dal romanzo "Paz, amor y death metal" di Ramón González, che con la fidanzata è realmente sopravvissuto al massacro del Bataclan, il film è il resoconto di ciò che avviene dopo un trauma: l'inevitabile negoziazione tra il ricordo e la realtà, nello spazio e nel tempo di una città ferita.
Mostrando il caos interiore dei due protagonisti (magnificamente interpretati da Nahuel Pérez Biscayart e Noémie Merlant), il film quasi riconosce la propria impotenza; l'impossibilità, cioè, di rappresentare lo smarrimento. Recensione ❯
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Il sogno di Genova 2001 è ancora vivo, perché presenti sono ancora i temi e i problemi di quei giorni. Espandi ▽
Serve un tempo di sedimentazione, è necessario prima dimenticare per poter ricordare e cercare di rimettere in fila, superare le tappe di un trauma. Anche se il quadro non si ricomporrà, se le immagini che riemergeranno non daranno mai pace né troveranno armonia. Con buona sintesi di montaggio, una distanza pudica e grande rispetto per il dolore, è questa l'idea che ad ogni inquadratura ci ricorda il film di Collizzolli e Gaglianone.
È un documento naturalmente scioccante ma che la distanza temporale dai fatti consegna con generosa fiducia a chi ai tempi del Social Forum non era ancora nato: il film si apre infatti con un confronto con giovani invitati a riflettere sul senso di quel movimento. Se le didascalie finali ci ricordano la prescrizione per i colpevoli del processo di Bolzaneto, iniziato nel 2005, piace tenere in mente, per la tensione ideale che nonostante tutto trasmette, la citazione da Eraclito che apre il film: "Chi non spera l'insperabile non lo scoprirà, poiché è introvabile e ad esso non apre nessuna porta". Recensione ❯
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Vita e carriera di uno tra gli sportivi più amati di sempre attraverso testimonianze e materiale d'archivio. Documentario, Italia2022. Durata 160 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un racconto intimo, dello sportivo e dell'uomo Gigi Riva. Espandi ▽
La vita e la carriera sportiva di un campione assoluto come Gigi Riva viene seguita dall’infanzia passando dai primi calci al pallone per proseguire in quella che diventerà la sua regione d’elezione dalla quale non allontanarsi più: la Sardegna. Si percepisce sin da subito, grazie anche a raffinati e misurati inserti da docufiction, quanto Milani abbia amato e voluto questo progetto. Non sempre però la passione coltivata per un’idea produttiva si traduce in una comunicazione che possa parlare a tutti coinvolgendoli. Qui ci riesce in pieno. Ad arricchire il quadro contribuisce la presenza di numerosi compagni sia della squadra di club sia della Nazionale che Milani ha l’accortezza di non identificare con la classica sovrascritta con nome e cognome. Spetta così allo spettatore attento (e non può non esserlo) tentare di riconoscerli nonostante il passare degli anni grazie a riferimenti che a volte sono espliciti, altre meno. Recensione ❯
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Un vivido ritratto di uno degli indiscussi protagonisti delle estetiche del tempo. Forse il più grande per la pittura. Arte, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il Nord di Edvard Munch, in perenne oscillazione tra passato e presente, amori e tormenti, donne vampiro, troll e ninfe, ossessioni e spiriti. Espandi ▽
Raccontare Munch significa indicare i diversi aspetti e le svariate suggestioni che l’Europa del nord aveva messo in atto culturalmente tra fine ottocento e l’inizio del nuovo secolo. Intellettuali, artisti, letterati, drammaturghi, fotografi, si raccoglievano nelle grandi città - dagli atelier fino ai bar oggi diventati mitologici - per dar vita a movimenti culturali e artistici che continuano a perpetuare nella nostra storia. Edvard Munch (1863-1944) era già, nella sua contemporaneità, uno degli indiscussi protagonisti delle estetiche del tempo. Forse il più grande per la pittura. Munch - Amori, Fantasmi E Donne Vampiro, denso documentario firmato dal regista Michele Mally e la sceneggiatrice Arianna Marelli, crea un vivido ritratto dell’artista, del suo stile e della sua vita. Recensione ❯
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Una storia d'amore resa superlativa da due grandi attori e da un regista al suo apice artistico. Drammatico, Francia1952. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Ambientato nella Parigi di fine Ottocento fra lotte di bande rivali e balli popolari, Casco d'oro è la storia di due amanti senza speranza. Espandi ▽
Nella Parigi di fine ‘800 Marie (“Casco d’oro" fa riferimento al la sua capigliatura) è l’amante del malavitoso Roland che la tratta brutalmente. Quando, in occasione di un ballo, incontra il falegname Manda il colpo di fulmine è reciproco. Roland cerca rapidamente vendetta e viene in questo coadiuvato dal capobanda Leca, un commerciante con buone entrature anche nella polizia. Leca favorisce un duello tra i due dai cui sviluppi la vicenda prenderà una svolta che metterà in pericolo l’amore di Marie e Manda. Il soggetto del film fa riferimento a un personaggio realmente esistito. Si tratta di Amélie Hèlie che faceva parte dei cosiddetti “Apache” nel mondo della malavita parigina a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900. Quando arriva nelle mani di Becker è già stato visionato e poi abbandonato da Julien Duvivier, Yves Allégret ed Henri-Georges Clouzot. Becker decide di portarlo sullo schermo a proprio rischio e pericolo perché sa che dovrà affrontare gli strali di una critica conformista che sino ad allora lo ha visto affrontare vicende contemporanee e che probabilmente non gli perdonerà il film ‘in costume’. Il che puntualmente accadrà. Recensione ❯
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Maria è una donna delle pulizie, che è riservata, timida e goffa. Quando viene assegnata alla Scuola di Belle Arti, incontra Hubert, il bizzarro guardiano della scuola. Espandi ▽
Maria è una donna delle pulizie dalla sensibilità fuori dall'ordinario. Appassionata di scrittura, la incontriamo a casa di una cliente, nel bel mezzo di una veglia funebre, in attesa di una riassegnazione. La invieranno alla Scuola di Belle Arti a Parigi, universo a lei completamente sconosciuto. Dovrà imparare che esistono opere d'arte bizzarre (di simil burro, da non gettare nella spazzatura) e che ci sono studenti creativi da poter aiutare. Come? Attraverso le sue mani, il suo saper fare, ma anche il suo corpo.
Siamo di fronte ad una trascinante storia di trasformazione e viaggio interiore, di incontro e confronto con l'arte ma anche con l'altro. Una storia anche universale, come è universale il desiderio di scoprirsi, di darsi un'altra possibilità, di emanciparsi e di nutrire il proprio animo di arte e relazioni appaganti.
Il film si rivela un grazioso e godibile ritratto di una donna decisa a riappropriarsi dei propri desideri, metafora utile e convincente per suggerire a chi guarda che non è mai troppo tardi per essere felici. Recensione ❯
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La prima commedia romantica di una major su due uomini gay che forse, possibilmente, probabilmente, inciampano verso l'amore. Espandi ▽
Come vive le relazioni e l'amore Bobby Lieber? Ne parla spesso, ad ogni occasione, addirittura vive di questo - è il conduttore del podcast e show radiofonico "The Eleventh Brick at Stonewall", è il curatore del primo LGBTQ+ Museum di New York. Ma è anche quello che non riesce ad avere una relazione stabile, che vede tutti i suoi amici diventare coppie, throuple, andare a vivere insieme, avere figli. E lui rimane sempre lì, orgoglioso della sua indipendenza, dell'essere capace di scindere i sentimenti dal sesso, accettando, semplicemente, che è fatto così e basta.
Poi un giorno incontra Aaron, avvocato (forse) noioso con una vita (sicuro) noiosa, e le cose cambiano: Aaron è diverso da lui e dagli altri. Come vivere questa relazione e quest'amore? Il film di Nicholas Stoller e Billy Eichner è la prima commedia romantica omosessuale distribuita da una major - la Universal. È sempre una questione di genere. Al cinema come nella vita. Lo sanno bene Nicholas Stoller e Billy Eichner, gli autori di Bros, che con questa commedia romantica ci mostrano la felicità e il dolore dell'intera comunità lgbtq+. Recensione ❯
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