The Great Buster

Film 2018 | Documentario, 101 min.

Regia di Peter Bogdanovich. Un film Da vedere 2018 con Peter Bogdanovich, Mel Brooks, Bill Hader, Werner Herzog, Buster Keaton. Cast completo Titolo originale: The Great Buster. Genere Documentario, - USA, 2018, durata 101 minuti. Uscita cinema lunedì 14 novembre 2022 distribuito da Cineteca di Bologna. - MYmonetro 3,67 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento sabato 12 novembre 2022

Un documentario che ripercorre le tappe della carriera di Buster Keaton attraverso le parole degli artisti che lo hanno amato. E continuano ad amarlo. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office The Great Buster ha incassato 9,3 mila euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,67/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 4,00
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Un omaggio puntuale a Buster Keaton. E una cavalcata a spron battuto in oltre mezzo secolo di attività nello spettacolo.
Recensione di Raffaella Giancristofaro
sabato 12 novembre 2022
Recensione di Raffaella Giancristofaro
sabato 12 novembre 2022

Per celebrare in coro il grande attore e regista del muto Buster Keaton, il critico e regista Peter Bogdanovich raccoglie tutti i film restaurati a disposizione dalle cineteche e raduna i testimoni più vicini anagraficamente ma anche quelli, come lui, pieni di ammirazione.

The Great Buster: A Celebration è il titolo originale di questo profilo biografico di taglio tradizionale che però, in ossequio al dinamismo di Keaton, è anche una cavalcata a spron battuto in oltre mezzo secolo di attività nello spettacolo.

Nato in una famiglia di attori di vaudeville che già da bambino lo coinvolgevano nella loro arte, scagliandolo come un "proiettile umano", Joseph Frank Keaton (1895-1966) cresce apprendendo l'arte dell'intrattenimento in quella forma originaria e artigianale com'era intesa e praticata nell'era pre-cinema. Sarà infatti l'illusionista Harry Houdini, compagno di palco dei genitori di Keaton, a soprannominarlo "buster" (caduta, capitombolo), suggerendogli così la gag che lo renderà più riconoscibile e amato. L'altro elemento che lo caratterizza con decisione è l'espressione del viso sempre estremamente statica e immobile, tra il malinconico e il corrucciato.

Eppure "The Great Stone Face" (faccia di pietra) che si era dato la regola di non sorridere mai, mostrerà, nel passaggio dal muto al sonoro e poi nell'ultima, anche inaspettata fase della sua carriera, una plasticità sorprendente (eccezionale il suo contributo artistico all'advertising televisivo, riscoperto dal film) e la capacità di controllare una solida recitazione drammatica. Come nel raro cortometraggio Film di Alan Schneider, scritto da Samuel Beckett, e occasione che, con sua stessa sorpresa, lo vedrà celebrato, nell'era Chiarini, alla Mostra del Cinema di Venezia 1965, a seguito, nel 1960, dell'Oscar speciale alla carriera (meglio sarebbe dire "tardivo", basta vederlo in azione nei pochi secondi di apparizione in Viale del tramonto o con Chaplin in Luci della ribalta).

Il regista di Paper Moon traccia come sempre in parallelo anche un piccolo saggio di storia del cinema, tra analisi critica di alcune sequenze, in osservazione della costruzione della scena, e rilievi biografici che ne determinarono la carriera: matrimoni sbagliati, la parentela imbarazzante con Roscoe "Fatty" Arbuckle, il rapporto con gli studios rispetto al controllo produttivo, fino alla caduta nella depressione e nell'alcolismo. Ma l'aspetto più rilevante di The Great Buster è nell'eredità (molto spesso non riconosciuta) che Keaton ha lasciato ai posteri, con la grandezza di chi ha compreso e affinato le leve dell'azione e dell'emozione. Non è un caso che in incipit, in un'apparizione televisiva Frank Capra ricordi come il declino degli "artisti di pantomima" fu provocato dall'arrivo del sonoro e dei cartoon.

Questi ultimi però mutuando molte caratteristiche del loro metodo. Fino alla reverenza dei comici e registi action contemporanei, da Tarantino al Jon Watts di Spiderman - Homecoming o a campioni della comicità come Bill Hader ("Saturday Night Live", South Park) e Johnny Knoxville di Jackass.

Non solo Bogdanovich esalta la consapevolezza registica di Keaton - in particolare la sequenza onirica di Palla n°13, la messa in scena di Come vinsi la guerra, il fiume muliebre e l'inseguimento dei massi rotolanti di Le sette probabilità - ma esalta il ritmo del lavoro attoriale di Buster con trionfanti brani di musica classica. Perché la gag comica, come ogni azione scenica, è una questione di tempo, cioè di matematica e musica. Keaton ne conosceva ogni segreto e la metteva in scena nascondendone i trucchi. Un'illusione che si rinnova a ogni visione. Premio Venezia Classici alla Mostra del Cinema nel 2018.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 23 novembre 2022
Montefalcone Antonio

Dal 14 Novembre 2022 è nelle sale l’ultimo film diretto dall’accreditato critico e regista americano Peter Bogdanovich prima della sua morte (è venuto a mancare il 06 Gennaio di quest’anno a 82 anni), il bellissimo documentario “The Great Buster: A Celebration”, un sentito omaggio celebrativo, come recita il titolo originale, al monumentale attore e regista [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 17 novembre 2022
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Finalmente in sala l'ultimo film di Peter Bogdanovich premiato a Venezia nel 2018. Un doc che è un atto d'amore per Buster Keaton, faccia di pietra e corpo tarantolato infrangibile, Keaton i cascatoni mitici li girava di persona, e mai un graffio. Un doc diviso in due, la biografia nella prima parte, Buster a 3 anni già sul palco con i genitori, l'ascesa, i trionfi, il sonoro che rimescola le carte, [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 novembre 2022
Alberto Crespi
La Repubblica

Peter Bogdanovich è stato un grande regista ma soprattutto è stato il cinefilo principe. Il suo amore per la vecchia Hollywood era immenso. Nel 1971, con Directed by John Ford, ha firmato il più bel documentario sul cinema di tutti i tempi. È proprio rispetto a queste eccellenze, e alla competenza indiscutibile dell'uomo, che ci permettiamo di affermare che The Great Buster non è il più bel documentario [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 novembre 2022
Pietro Masciullo
Sentieri Selvaggi

"Buster Keaton è l'essenza del cinema", dice Werner Herzog. E potremmo anche fermarci qui: cosa c'è altro da aggiungere? Cosa c'è altro da dimostrare? Il lavoro vincitore della sezione Venezia Classici - documentari sul cinema nel 2018, infatti, ci rinuncia a priori: non un'agiografia filmata, non una filologica ricerca d'archivio, tanto meno un saggio teorico sulla messa in scena keatoniana.

martedì 8 novembre 2022
Mariuccia Ciotta
Film TV

I grandi occhi sbarrati in un eterno stupore, il bellissimo volto immobile, glaciale, mentre il corpo si agita frenetico, e invulnerabile. Buster Keaton contende a Charlie Chaplin il primato della comicità poetica nell'epoca del muto, e non solo, la sua voce si farà sentire dal 1929 in Hollywood che canta per molti anni ancora. Il malinconico e lunare Buster è l'oggetto d'amore di Peter Bogdanovich [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
lunedì 17 ottobre 2022
 

Regia di Peter Bogdanovich. Un film con Peter Bogdanovich, Mel Brooks, Bill Hader, Werner Herzog, Buster Keaton. Da lunedì 14 novembre al cinema. Guarda il trailer »

winner
miglior doc. sul cinema
Festival di Venezia
2018
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