Dialoghi ritmati, omaggi e il sapore della Broadway d'altri tempi. La brillante scrittura di Linklater a servizio di una storia di amicizia e creatività. Biografico, USA, Irlanda2025. Durata 100 Minuti.
Una notte nella vita del leggendario paroliere Lorenz Hart. Espandi ▽
1943. Una sera di fine marzo, a New York, va in scena la prima di Oklahoma!. Lorenz Hart, paroliere e autore di musical, attende la fine dello spettacolo in un bar, triste perché il suo storico collaboratore alle musiche, Richard Rodgers, ha realizzato la nuova opera in coppia con uno scrittore diverso da lui. Richard Linklater, cineasta che sa giocare col tempo torna con un altro scenario da “tutto in una notte” in cui racconta una godibile sinfonia di parole, musica e cuori spezzati ambientata in un bar newyorchese. Un chamber piece dalla scrittura brillante, che si diverte e si specchia nell’ossessione di Hart per la parola e la composizione. Dialoghi ritmati, omaggi variegati, il sapore della Broadway d’altri tempi: c’è tanto per gli appassionati dell’epoca, ma anche i neofiti potranno farsi catturare da un’opera che indaga la mistica alla base di ogni relazione. Un amore impossibile fa rima con un’amicizia autentica, e insieme le due cose si uniscono in metafora di un sodalizio creativo e professionale che semplicemente finisce, come tante cose della vita. Recensione ❯
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Un'opera ambiziosa che mette in scena la condizione femminile con un raffinato gusto compositivo e qualche vezzo. Drammatico, Germania2025. Durata 149 Minuti.
Una fattoria rurale è il luogo che fa nascere il legame fra quattro ragazze di epoche diverse. Espandi ▽
Tre epoche diverse, tre storie di giovani esistenze, un comune destino femminile che ha a che fare con il proprio (limitato) ruolo nel mondo. Non c’è unità di tempo ma c’è unità di luogo perché le storie si svolgono tutte nella stessa fattoria. E forse c’è qualche legame famigliare ad unire le tre protagoniste: una bambina, una ventenne, una preadolescente. Intorno a loro vediamo madri alienate e incapaci di affrancarsi dalla società patriarcale in cui vivono, nonché di proteggere i propri figli, e uomini che considerano legittimi atti di violenza, molestie e stupri in nome di una supremazia reiterata nel tempo. Sound of Falling, opera seconda di Mascha Schilinski, è ambiziosa sia in termini di contenuti che di durata che soprattutto di forma. Esteticamente il film si muove fra la crudeltà di Michael Haneke e la oleografia della pittura fiamminga, con qualche compiacimento di troppo e qualche vezzo autoriale diventato di moda ma anche con un raffinato gusto compositivo e un utilizzo sapiente degli strumenti cinematografici. Recensione ❯
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Dopo la morte dell'amica, Eleanor, 90 anni, torna a Manhattan e finge di essere una sopravvissuta ad Auschwitz. La bugia le regala affetto, ma non durerà. Espandi ▽
La plurinovantenne Eleanor Morgenstein vive in Florida con la migliore amica Bessie. Alla morte dell’amica, Eleanor fa ritorno a Manhattan dalla figlia e dal nipote e qui, ritrovatasi per caso a un incontro di sopravvissuti all’Olocausto, racconta come propria l’esperienza ad Auschiwitz di Bessie. La sua testimonianza attira l’attenzione di Nina e tra le due donne, nonostante la differenza di età, nasce un profondo legame. L’esordio alla regia di Scarlett Johansson è una commedia che scava più nelle ragioni del dolore, che nella memoria dell’Olocausto. È un classico film americano scritto in ogni sua elemento, senza sbavature e scarti dalla trama e con un costante controllo del materiale predisposto, dalla recitazione misurata e insieme travolgente della bravissima June Squibb all’onnipresente presenza dell’accompagnamento sonoro. Proprio la sua prevedibilità, però, racchiude il segreto della sua efficacia, così come la modestia non scontata della sua regista. Recensione ❯
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Ducournau si avventura di nuovo nel territorio dell'orrore corporale. Un film emozionante come una nascita e struggente come un lutto. Drammatico, Francia, Belgio2025. Durata 128 Minuti.
Alpha ha 13 anni e vive in un mondo minacciato da un virus che pietrifica gli uomini. Tra paure, segreti e tensioni familiari, cerca di salvarsi e capire. Espandi ▽
Alpha ha 13 anni e un’adolescenza tribolata. Figlia unica di una madre single, rientra da una festa con un tatuaggio sul braccio e il terrore negli occhi, perché da qualche tempo un misterioso virus trasforma gli uomini in pietra. La sindrome misteriosa è al centro delle ricerche di sua madre. A complicare il foyer domestico e il clima ansiogeno è Amin, lo zio di Alpha, tossico impenitente e redivivo. Julia Ducournau prosegue la sua esplorazione ossessiva del corpo, filmato come soggetto concreto e carnale - un grano di pelle, una goccia di sangue, un braccio bucato dalla siringa – ma anche fantasmagorico – una misteriosa malattia trasforma la gente in sculture di marmo. Alpha è il racconto di una mutazione, quella del corpo adolescenziale, che scopre l’alterazione e non sa cosa fare, e quella del corpo mortale, che la natura ci costringe a sopportare, nell’inferno della dipendenza dall’eroina o nell’inferno di un’età irrespirabile in cui non c’è quasi nulla da salvare. Recensione ❯
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Un rigoroso documentario che attraverso la musica parla del nostro Paese senza chiudere la porta al grande pubblico. Documentario, Italia2025. Durata 120 Minuti.
Un documentario girato tra le varie regioni di Italia in cui si scoprono diverse tradizioni popolari. Espandi ▽
Dalla Liguria alla Calabria, dalle Marche alla Sicilia, una storia fatta di frammenti che catturano diverse realtà italiane attraverso gli strumenti musicali che appartengono a ognuna di esse. Cos’è un paese, una cultura, quando ne si va a cercare il nucleo più tangibile? La risposta dei fratelli De Serio è un rigoroso documentario in undici tappe, sparpagliate per le varie regioni italiane, che guarda in particolare alla musica, al canto e agli strumenti che lo rendono possibile per raggiungere una dimensione autentica del folklore e della ricerca etnografica. Ricco in suggestioni e riscoperte, il film parla di noi senza però distogliere lo sguardo dagli oggetti e dalle tradizioni che hanno segnato la nostra storia, restando mirabilmente concreto. La magia più grande del film, che di per sé non sarebbe fuori posto nei dipartimenti di musicologia internazionali, è che riesce a non chiudere la porta a un pubblico più ampio. Recensione ❯
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In un futuro dove i sogni sono aboliti, un "Fantasticatore" viene riportato in vita con pellicola e rivive più vite, fino alla fine del mondo (e del cinema). Espandi ▽
In un tempo imprecisato, l’umanità ha scoperto che rinunciando ai sogni potrà vivere per sempre. Alcuni individui, denominati fantasmers, ossia “Fantasticatori”, continuano a sognare e, pur consumandosi nel farlo, acquisiscono il potere di viaggiare nel tempo, specie se direzionati dai “Grandi Altri”. Una di questi ultimi trova un Fantasticatore in una sala dell’oppio e gli ridà vita innestandogli della pellicola cinematografica: la creatura ritornerà giovane e vivrà storie differenti, fino alla fine del mondo (e del cinema). L’ambiziosissimo Bi Gan lascia briglia sciolta a una visione ermetica e immaginifica sulle “magnifiche sorti e progressive” del cinematografo, ri-raccontando la storia del cinema attraverso i suoi capolavori. Ma Bi non è mai un imitatore: il suo è un sogno che genera sogni e che prova a digerire e risputare un secolo abbondante di cinema in forme nuove, mantenendo un’aura di romanticismo onirico che giustifica l’affermazione di chi vede in lui l’erede di Wong Kar-wai. Recensione ❯
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Agnes, segnata da una violenza subita, finge che tutto vada bene finché una riunione di classe la costringe a confrontarsi col passato. Espandi ▽
“Mi è successo qualcosa di molto brutto”, dice Agnes, studentessa post laurea e neodocente: quel qualcosa è una violenza sessuale che ha subìto e che cerca ad ogni costo di rimuovere, asserendo agi altri che “tutto va bene”. Una riunione di classe è l’evento che farà riemergere il ricordo della violenza, di cui è stato colpevole un suo ex professore. Sorry, Baby è il film di esordio di Eva Victor, che ne ha scritto la sceneggiatura, dirige e interpreta il ruolo della protagonista. Ed è un esordio folgorante che rivela un vero talento cinematografico e una voce femminile unica e potente. Affronta in modo originale il tema della sopravvivenza a una violenza alternando dramma e humour, con una leggerezza che non è mai svilente di quanto è accaduto e una capacità di andare a fondo nel dolore della protagonista, e di descrivere il danno che la violenza sessuale causa in chi sembra sopravviverle in modo “efficiente”. Recensione ❯
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I fratelli Dardenne, scavando nell'umanità delle proprie protagoniste, offrono uno spazio a una speranza. Drammatico, Belgio, Francia2025. Durata 104 Minuti.
Le storie di cinque ragazze madri che si trovano ad affrontare difficoltà diverse ma solo apparentemente insuperabili. Espandi ▽
Jessica, Perla, Julie, Arianne e Naïma sono cinque adolescenti che hanno trovato rifugio ed assistenza, ognuna per motivi diversi, in una casa rifugio per ragazze madri. Se ne seguono i percorsi che le vedono rischiare di arrendersi o cercare di superare le difficoltà che stanno alla base della loro scelta di dare alla luce una creatura.
Il film trae origine da un’indagine che i due registi hanno compiuto in una ‘maison maternelle’ nella zona di Liegi avendo in mente di realizzare un film con al centro una sola giovane madre. Le storie che hanno potuto ascoltare nel corso di quella visita li hanno spinti a scrivere una sceneggiatura in cui si seguono cinque storie tenendo sempre come punto di riferimento il centro di assistenza al quale le giovanissime protagoniste finiscono con il fare ritorno.
I Dardenne si sono imposti, in questa occasione, di lasciare qualche spazio all’imperfezione in favore di una maggiore leggerezza. Recensione ❯
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Una caduta vertiginosa nel
dramma e la risalita, tenace. Una storia di resilienza, di amore per la
vita, di speranza. Documentario, Italia2025. Durata 52 Minuti.
Un documentario che esplora forza mentale e passione attraverso una storia di rinascita, di quelle che solo lo
sport sa regalare. Espandi ▽
Il documentario racconta la storia di Simone "Tartana" Fabbri, la sua scelta di confrontarsi con un IRONMAN, il suo avvicinamento umano e la sua preparazione fisica e mentale in vista dell'evento e, infine, l'evento stesso. Una storia di coraggio, rinascita e volontà di superare i propri limiti, che riesce a toccare corde profonde, anche attraverso l'ironia e la spontaneità della sua voce narrante. Recensione ❯
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Una serie originale che invita a cambiare prospettiva e riflette con intelligenza su temi cari agli adolescenti e agli adulti. Animazione, USA, Malesia2025.
Attorno a una decisiva partita della squadra di softball di una scuola media, si intrecciano le storie di vari personaggi: Laurie, la figlia del coach, non è molto dotata come giocatrice e vive nell'ansia di deludere il padre; soffre il confronto indiretto con Kai, la migliore della squadra; l'altra compagna Rochelle cerca di racimolare i soldi per la quota di iscrizione al team dando ripetizioni e aiuti a scuola, dato che la madre Vanessa non naviga in buone acque; l'arbitro della partita è un insegnante di educazione fisica e sta tentando di lasciarsi alle spalle la rottura con la fidanzata (e collega)... Tutti i personaggi dovranno affrontare le proprie insicurezze e paure, per superarle in campo e ancora di più nella vita. Recensione ❯
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Un flusso di immagini ed emozioni che non teme l'indicibile e il conturbante. Alla sua opera prima Stewart mostra di saper osare. Biografico, Drammatico - Francia, Lettonia, USA2025. Durata 128 Minuti.
Lidia cresce tra abusi e dolore. Nuoto e scrittura sono vie di fuga, ma tra lutti e dipendenze il percorso verso la salvezza sarà lungo e incerto. Espandi ▽
Lidia è una bambina che cresce tra il nuoto e una famiglia in frantumi. Una borsa di studio per il nuoto è la promessa di una vita migliore, ma Lidia dovrà imparare tutto da capo. Ad amare, a rapportarsi agli altri in modo non violento, a sopravvivere a un lutto grave e alle dipendenze multiple in cui finisce per gettarsi. Affamata di vita, intravede nella scrittura una forma di salvezza. È un film viscerale, carnale, appassionato e malato, The Chronology of Water di Kristen Stewart. Un film fuori dall’ordinario che osa portare in scena una storia “scandalosa”, raccontata nell’omonimo romanzo autobiografico di Lidia Yuknavitch. Un flusso amniotico di immagini ed emozioni che non teme l’indicibile e il conturbante. Alla sua opera prima Stewart dimostra di avere maturato negli anni una sua chiara idea di cinema e uno stile nuovo con cui proporla sullo schermo, lontana dalla retorica e dal didascalismo. Un cinema che non deve e non vuole essere rassicurante, intento a raccontare i sentimenti estremi di chi ha subito traumi troppo grandi da elaborare. Recensione ❯
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Una riflessione profonda e dolente sui rimossi delle famiglie della classe media italiana. Espandi ▽
La tranquilla vita quotidiana di Emilia, impiegata comunale in Calabria, è disturbata dalla diagnosi di Alzheimer fatta al marito, con cui decide di andare a trovare il figlio Antonello in Germania, per una conversazione faccia a faccia sulle condizioni di salute del padre. Antonello Scarpelli mette in scena un ritratto familiare intimo e senza retorica, alternando primissimi piani e ampi paesaggi che vanno a comporre una riflessione profonda e dolente sui rimossi delle famiglie della classe media italiana. Recensione ❯
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Un uomo ricomincia la propria vita diventando l'autista di un carro funebre. Espandi ▽
Dopo 14 anni di carcere Myagmar si ritrova da solo: sua madre è nel frattempo. L’esperienza carceraria ha lasciato segni profondi su Myagmar: ossessionato dal senso di colpa per il crimine commesso, in carcere ha perso la capacità di comunicare con il prossimo, si è ammalato di insufficienza renale, è stato abusato e violentato. L’unica compagnia che Myagmar sembra in grado di tollerare è quella di un branco di cani randagi, con i quali condivide la sua abitazione e dei quali si prende quotidianamente cura. Trova lavoro come autista per un’azienda di pompe funebri e lì conosce un giovane monaco buddhista e un anziano falegname non vedente, che lo illuminano sulla via della saggezza. Ma l’attrazione e l’istinto di protezione per Saruul, la bella e irrequieta figlia del falegname, lo ricondurranno nel gorgo della disperazione. Gli archetipi del noir e delle cause perse, che conducono a un destino nefasto, sono presenti, ma la prevedibilità della trama non inficia lo svolgimento del film, armonico e sorretto da interpretazioni notevoli, tanto per il protagonista che per la giovane Saruul, anima smarrita e autodistruttiva, consegnata dal destino alle luci al neon della capitale ostile. Recensione ❯
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Dramma e commedia, humour e austerità, grottesco e sublime si mescolano e si fondono in un'unica musica. Espandi ▽
Lissy Lunies ha grandi difficoltà nella gestione del marito affetto da demenza senile. Lei, a sua volta, ha problemi di salute non di poco conto. Il loro figlio Tom è direttore di un'orchestra di giovani e sta occupandosi della partitura scritta da un amico costantemente insoddisfatto del risultato. Al contempo si trova a gestire anche la maternità dell'ex compagna non essendo il padre della nascitura. Sua sorella Ellie, assistente di studio odontoiatrico, ha una forte tendenza all'alcol e non si fa sentire dai familiari da molto tempo.
Il film vincitore del premio alla migliore sceneggiatura alla Berlinale supera la prova della durata grazie alla credibilità dei personaggi.
Il punto di partenza del film è legato alla scomparsa in successione, in un breve arco di tempo, dei genitori del regista. Questa doppia perdita gli ha imposto una serie di riflessioni che ha poi trasferito nella finzione. Ne è nato un film suddiviso in capitoli che, nonostante qualche punto di cedimento, conserva una sua forza legata, oltre che alla scrittura, alla performance di tutto il complesso degli attori. Recensione ❯
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Josh O'Connor, con la sua tenerezza e simpatia, veste i panni di un antieroe ambiguo e sfuggente, laconico e goffamente disperato. Thriller, USA2025. Durata 110 Minuti.
Massachusetts, 1970. JB, ex falegname, tenta un colpo d'arte ambizioso, ma tutto degenera e la sua vita prende una svolta irreversibile. Espandi ▽
Massachusetts, 1970. James Blaine Mooney, per gli amici J.B., è figlio inconcludente del giudice della contea di Framingham, ha una moglie, Terri, e due figli gemelli, ma non ha un lavoro, anche se è laureato ed è abilissimo nei lavori manuali. Si diletta nel frequentare il museo locale e a sottrarre da lì qualche artefatto, finché non decide di rubare quattro quadri del pittore astrattista Arthur Dove e dare così una svolta alla sua vita, cosa che probabilmente stupirebbe suo padre e renderebbe orgogliosa sua moglie, l’unica a portare a casa il pane. J.B. dunque mette insieme un trio di malcapitati e il furto al museo apparentemente riesce, ma le cose cominciano a mettersi male fin da subito, costringendo J.B. ad una latitanza in giro per gli Stati Uniti. Intorno a lui si muovono i movimenti contro la guerra nel Vietnam, e il Paese sembra anch’esso allo sbando.
Kelly Reichardt è la regista, sceneggiatrice e montatrice di The Mastermind (titolo ironico che indica una “mente organizzativa” quando invece qui la mente di J.B. è un disastro annunciato), un film di una luminosità accecante quando inquadra l’America della palizzata bianca, via via sempre più buio quando racconta l’implosione progressiva del suo protagonista (la direzione della fotografia è di Christopher Blauvert, che ha accompagnato Reichardt in tutti i suoi film da Meek’s Cutoff in poi). Recensione ❯
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