Un film di grande ricchezza visiva con un gruppo di supereroi alle prese con problemi molto umani. Azione, Avventura, Commedia, Fantascienza - USA2025. Durata 115 Minuti.
Una delle famiglie più iconiche della Marvel torna sul grande schermo, i Fantastici Quattro. Espandi ▽
I fantastici 4 sono eroi celebrati in tutto il pianeta, vivono in una Terra diversa da quella che conosciamo, dove gli anni Sessanta non sembrano essere mai finiti e si sono invece evoluti. Ora però un'incognita turba l'intelligenza di Reed: Sue è infatti incinta e nemmeno lui sa prevedere quali problemi e poteri porterà con se il figlio di due superesseri.
I Fantastici 4 - Gli inizi mette il più intelligente degli eroi Marvel di fronte a due problemi più grandi di lui: la paura profondamente umana di diventare padre e la minaccia persino metafisica del Divoratore di Mondi. Matt Shakman, che già aveva dimostrato intelligenza nel ricostruire il passato iconico della Tv americana in WandaVision, valorizza le scenografie facendo di I Fantastici 4 - Gli inizi un film di grande ricchezza visiva.
L'incognita genetica del figlio è quanto di più profondamente umano si possa immaginare: la paura di Reed è quella di ogni padre, impotente di fronte alla crescita del figlio e ai suoi possibili disturbi. Pedro Pascal riesce a trasmettere tutto questo, ancorando il film a un istinto primordiale di protezione. Recensione ❯
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L'ampia narrazione della presa di coscienza di una donna e di un Paese che vive ancora con le sue contraddizioni. Drammatico, Francia, Tunisia, Italia, Qatar2024. Durata 123 Minuti.
Una ragazza ha l'occasione di cambiare vita. Ma il destino si mette di traverso. Espandi ▽
Aya ha quasi trent’ann è sopravvissuta a un incidente ma creduta morta, Aya trova inaspettatamente l’occasione per fuggire. Raggiunta Tunisi, affronta con coraggio una nuova vita con una nuova identità, ma non riesce in realtà a sfuggire al suo destino. Ispirata da un fatto di cronaca avvenuto dopo la rivoluzione del 2011, la vicenda porta dentro le contraddizioni della nuova società tunisina, finalmente libera dal giogo del dittatore Ben Ali ma ancora immersa in un clima d’oppressione e corruzione. Aïcha è la storia di una presa di coscienza, di un corpo che trova il coraggio di mostrarsi, di una società che trova la forza di ribellarsi. Lo stile è come da copione piano e classico, la narrazione ampia e meccanica nei suoi colpi di scena. Recensione ❯
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Uno spettacolo imponente, in cui il messaggio politico si accompagna al repertorio immortale dei Pink Floyd. Un'esperienza che arricchisce. Concerto, 2025.
Un grido potente contro l'indifferenza, un viaggio visivo e sonoro tra musica, presa di coscienza e forti emozioni. Espandi ▽
Che il tour "This Is Not a Drill" di Roger Waters sia stata una faccenda politica, in misura quantomeno pari all'importanza artistica, è cosa nota. E se non era già chiaro prima di mettere piedi a uno dei concerti del tour, lo diveniva dopo pochi minuti, una volta comparsa la scritta che recita: "Se siete tra quelli a cui piacciono i Pink Floyd ma che non sopportano le mie posizioni politiche andatevene pure aff... al bar qui accanto".
Sono diversi anni che Roger Waters tira dritto per la sua via, incurante delle conseguenze: le sue posizioni radicali su pandemia, Ucraina, Palestina lo hanno reso persona non grata in Polonia e Germania, dove in sostanza può esibirsi solo tra mille difficoltà (con buona pace della tanto decantata libertà delle democrazie occidentali, direbbe - non senza ragione - lo stesso Waters).
This is Not a Drill: Live from Prague è un monumento audiovisivo a tutto questo, al canzoniere dei Pink Floyd che Waters porta in dote e al controcanto politico, ormai inscindibile dalle performance musicali. Recensione ❯
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Il ritratto intimo e allo stesso tempo universale di una donna che deve affrontare la cruda realtà quando si scontra con le disparità di genere ancora profondamente radicate ai nostri giorni. Espandi ▽
Pristina, capitale della Kosovo postbellica. Vera è una donna sulla sessantina, con una vita tranquilla, un buon lavoro come interprete nel linguaggio dei segni, una figlia adulta che fa l'attrice di teatro e un marito giudice stimato. Ma il marito commette improvvisamente suicidio e Vera, che si immaginava già su una spiaggia a godere della sua terza età lambita dalle onde, si ritrova a combattere con una serie di personaggi equivoci che le girano per casa con l'intento di mettere le mani su un'abitazione che lei riteneva sua, e che invece le viene tolta di mano. Ma Vera non subisce passivamente: sceglie di combattere per difendere i suoi diritti, scoprendo che in realtà, nella società patriarcale kosovara, sono ben pochi. Una volta sparita la tutela economica e sociale garantita dal defunto marito, Vera deve infatti confrontarsi con una realtà che vede le donne cittadini di seconda (o anche ultima) classe.
Vera sogna il mare è l'opera prima della regista kosovara Kaltrina Krasniqi, e racconta l'iniquità del suo Paese intento ad una ricostruzione che continua a considerare gli uomini il pilastro della società, sui cui costruire, anche in senso edilizio, la propria dominanza sociale. Ma Vera rappresenta anche il nuovo desiderio femminile di non stare zitte (ricordiamo che per mestiere dà voce a chi ne è privo) e di migliorare la condizione delle generazioni successive: la casa contesa era il modo di aiutare sua figlia a rendersi economicamente indipendente, e sua nipote ad avere una vita autonoma in futuro. Recensione ❯
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Un film unico - girato interamente in soggettiva - che ci aiuta a comprendere il presente. Soderbergh ci sorprende ancora una volta. Horror, Thriller - USA2024. Durata 85 Minuti.
Una ghost story che fa vivere allo spettatore un'esperienza unica e impressionante. Espandi ▽
La famiglia di Chris e Blue, figli di una manager in carriera e di un compassato genitore, si trasferisce in una casa in periferia. Blue è ancora traumatizzata per la morte di un'amica, mentre Chris mostra scarsa sensibilità nei suoi confronti. Le dinamiche familiari complesse - una madre più affezionata al figlio che alla figlia, dominante verso il marito - si mescolano alla consapevolezza che nella casa si annida una presenza fantasmatica invisibile, dapprima percepita dalla sola Blue ma poi evidente per tutti.
Chi ha paura del film concettuale? Di certo non Steven Soderbergh, che da diverso tempo persegue l'idea di un cinema indipendente che lavori su due livelli: uno di intrattenimento puro, di cui è maestro, che non disdegna incursioni nel genere; e uno che riflette sull'audiovisivo e sulle sue inafferrabili evoluzioni recenti.
Soderbergh ribalta la prospettiva di anni di film su home invasions e case infestate, per girare qualcosa che appartiene a questi sottogeneri e al contempo è poco interessato agli stessi. Recensione ❯
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James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC. Espandi ▽
Rivelatosi già tre anni fa a un mondo dove vivono diversi coloriti metaumani, Superman è intervenuto in un conflitto armato tra due nazioni, per fermare un massacro. Questo ha dato vita a un incidente geopolitico complesso: la Nazione da lui ostacolata è storicamente alleata degli Stati Uniti, di cui Superman è cittadino. Un metaumano proveniente da quella nazione arriva così a Metropolis e sconfigge l'Uomo d'acciaio - è la prima volta che qualcuno ci riesce. Volato al sicuro in Antartide, Superman chiama in soccorso il supercane Krypto che, non senza prima strapazzarlo un po', lo trascina al sicuro nella Fortezza della Solitudine. Nel mentre Lex Luthor, coinvolto anche nella guerra dove Superman è intervenuto, porta avanti un insidioso piano per scoprire i segreti della sua nemesi screditarne l'immagine e avere finalmente l'autorizzazione del governo per eliminarlo.
Una nuova versione del supereroe per eccellenza, al tempo stesso classica e al passo con i tempi, capace di intercettare numerose questioni di attualità, problematizzando il concetto di un eroe che vuole solo fare del bene di fronte alle contraddizioni e alle confusioni della contemporaneità. Recensione ❯
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L'esilarante avventura di due sorelle che devono salvare il matrimonio della terza sorella. E il rapporto con lei, malgrado i postumi di una sbornia. Espandi ▽
La sahti è una birra molto forte aromatizzata al ginepro, che si trova solo in Finlandia, e che si produce
preferibilmente in casa seguendo metodi secolari. Le due sorelle Taina e Pirkko ne sono apprezzate (e
invidiate) produttrici: ma quando la terza sorella gliene chiede cento litri per il proprio matrimonio,
iniziano i guai. Sensi di colpa inevasi, rivalità quasi letali con i vicini, beffe del destino e irresistibile
voglia di assaggiare il prodotto renderanno la fornitura dei cento litri una vera e propria odissea
tragicomica. Recensione ❯
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Un docufilm sull'organizzazione non profit internazionale nominata al Nobel per la Pace nel 2023 e fondata da Nicolò Govoni. Espandi ▽
Nicolò Govoni descrive l'attività che, con passione e determinazione, lo ha visto intervenire in aree del mondo particolarmente deprivate per dare un futuro a dei bambini che sembravano non poterne avere. Le International Schools sono istituzioni che forniscono gratuitamente istruzione di alto livello a bambini e bambini che vengono da situazioni sociali e familiari spesso disastrose.
Un percorso virtuoso che descrive come dall'emarginazione si possa giungere all'eccellenza. Nicolò Govoni ci conduce per tutto il documentario alla scoperta di una mission che a molti sarebbe sembrata realmente 'impossible'. Non si tratta di narcisismo o del desiderio da parte di Giuseppe Marco Albano di realizzare un ritratto agiografico.
Nei volti di questi allievi, oltre che nelle loro parole, si legge il piacere del raggiungimento dell'istruzione vista come occasione di riscatto dalle condizioni di vita da cui provengono. Recensione ❯
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Un esordio straniante che attinge dal vissuto personale della regista. Con un punto di vista stilistico molto solido. Drammatico, Australia2023. Durata 117 Minuti.
Una coraggiosa madre iraniana in Australia, con una figlia di sei anni, è costretta a trovare rifugio in una casa di accoglienza per donne che hanno subito violenze domestiche. Espandi ▽
Australia, 1995. Una casa alla periferia cittadina, sotto la guida di Joyce, svolge il ruolo di centro di accoglienza per donne vittime di abusi. Tra le ospiti, ciascuna con figli al seguito, arriva Shayda, iraniana in cerca di riparo dopo aver subito violenze dal marito Hossein. Con lei c'è la piccola Mona, di sei anni, nata a Teheran ma trapiantata in Australia con la famiglia al seguito del padre che studia per diventare medico. Hossein ora minaccia di riprendersi la figlia e scappare in Iran.
Straniante e opprimente, l'esordio alla regia di Noora Niasari tinge il classico genere della lotta alla violenza coniugale con piccole specificità culturali e un solido punto di vista stilistico.
Il tratto formale più efficace di Shayda è però la peculiare abilità di riconfigurare la semiotica dei luoghi, che da certezze del quotidiano diventano satelliti lontani di un corto circuito gravitazionale tra due culture e due atmosfere: quelle della normalità da una parte, e del senso di costante minaccia e instabilità che per Shayda diventa una nuova routine Recensione ❯
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Un film imperdibile, un'esperienza sensoriale, un racconto di rara e struggente bellezza che ci riporta al senso del cinema. Drammatico, Australia2015. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ispirato a una storia vera: nel 1987 due giovani si ribellarono per primi alla secolare tradizione dei matrimoni combinati a Vanuatu e furono uccisi per questo. Espandi ▽
In una società tribale del Pacifico meridionale, una ragazza, Wawa, si innamora di Dain, il nipote del capo tribù. Quando una guerra fra gruppi rivali si inasprisce, a sua insaputa Wawa viene promessa in sposa ad un altro uomo come parte di un accordo di pace. Così i due innamorati fuggono, rifiutando il destino già scelto per la ragazza. Dovranno però scegliere fra le ragioni del cuore e il futuro della loro tribù, mentre gli abitanti del villaggio lottano per preservare la loro cultura tradizionale anche a fronte di richieste di libertà individuale sempre più incalzanti. Recensione ❯
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Un uomo parte per ritrovare l'essenza della sua vita. Espandi ▽
Munir non riesce a respirare. Lo pneumologo gli fa una serie di accertamenti e poi lo rassicura, invitandolo a fare approfondimenti sulla sua salute mentale. Il bisogno di tornare a respirare non è fisico, ma psicologico. Tutto sembra andare per il peggio nella vita di Munir, scrittore arabo esiliato che prende la decisione di partire per una remota isola della Germania, isolata dal resto del mondo. Lì incontrerà un’albergatrice sui generis, la volitiva Valeska, con cui avrà uno scontro-incontro, per poi compiere, grazie alla piccola comunità dell’isola che lo accoglie, un viaggio di guarigione e riappacificazione, anzi tutto dentro se stesso.
È un’opera potente, immaginifica e poetica Yunan, fimata dal regista siriano Ameer Fakher Eldin. Racconta l’avventura esistenziale dell’autore arabo Munir, a cui la vita non sorride da un bel po’.
L’attore libanese Georges Khabbaz, nei panni del protagonista, regge egregiamente sulle sue spalle tutto il film, firmando una performance straordinaria dal punto di vista sia fisico che emotivo, nel dare voce e corpo alla vulnerabilità di un uomo. Un uomo sofferente, spezzato, devastato dalla vita, che vorrebbe farla finita. Recensione ❯
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Un capolavoro della storia del cinema, dove ogni elemento ha saputo comporre lo scenario di un futuro inquietante perché plausibile. Fantascienza, USA1982. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
In una Los Angeles piovosa e sovrappopolata, il poliziotto Deckard (Harrison Ford), dell'unità Blade Runner, viene richiamato in servizio. Espandi ▽
Nella Los Angeles del futuro, Deckard è un cacciatore di replicanti o lavori in pelle come li chiama con disprezzo il suo capo. Vorrebbe ritirarsi dal suo lavoro per la blade runner, ma gli affidano un ultimo compito, quattro modelli nexus-6 fuggiti dalle colonie spaziali e arrivati sulla Terra, con pochi giorni di vita rimasti prima della loro scadenza, che scatta dopo quattro anni di esistenza. Deckard sa riconoscere i replicanti grazie al test Voight-Kampff, che valuta le reazioni emotive di fronte a domande provocatorie, e il loro creatore, il capo della Tyrell corporation, lo mette alla prova con una replicante speciale, che non sa di esserlo, Rachel. Recensione ❯
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Un grande film biografico di forte impatto. Con una colonna sonora straordinaria. Drammatico, USA1984. Durata 158 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Nella Vienna gaia e libertina del '700 il giovane Wolfgang Amadeus Mozart (Hulce), sboccato, gaudente e volgare, incanta con l'originalità e la grandezza della sua musica la corte illuminata di Giuseppe II. Espandi ▽
1823. L'ormai anziano compositore Antonio Salieri tenta il suicidio autoaccusandosi della morte di Mozart avvenuta il 5 dicembre 1791. Tradotto nel locale ospedale psichiatrico riceve la visita di un sacerdote che intende confessarlo. A lui racconterà la lunga vicenda di amore-odio che ha legato tutta la sua vita a quella di Amadeus.
Un grande film biografico che mette a confronto due personalità del mondo della musica classica distanti anni luce l'una dall'altra in quanto a genialità ma inestricabilmente vicine.
Un film in cui il soundtrack è ovviamente straordinario ma di forte impatto è anche la costruzione narrativa. Perché ciò che di fatto muove Salieri è la consapevolezza della propria mediocrità dinanzi alla genialità assoluta (estremamente significativa la scena in cui scopre che Mozart scrive le partiture senza operare la benché minima correzione) sulla cui base muove una violenta accusa a Dio desiderando la fine del rivale. Recensione ❯
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un'opera-monstre per proporzioni e ambizioni, che ha richiesto dieci anni di lavorazione prima di essere portata a termine. Drammatico, Gran Bretagna2024. Durata 215 Minuti.
Una famiglia fugge dall'Europa per costruirsi una nuova vita in America. I loro sogni vengono però ostacolati. Espandi ▽
Quando il visionario architetto László Toth e sua moglie Erzsébet fuggono dall'Europa del dopoguerra nel 1947 per ricostruire la loro famiglia e assistere alla nascita dell'America moderna, le loro vite vengono cambiate per sempre da un misterioso e ricco cliente. Recensione ❯
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Un'esperienza estetica esemplare e potente, un'opera sullo splendore del mondo e sull'irragionevolezza umana che rischia di spegnerlo. Documentario, Biografico - Brasile, Italia, Francia2014. Durata 100 Minuti.
Il ritratto di un uomo, il fotografo Sebastiao Salgado, attraverso gli occhi di altri due uomini: suo figlio e Wim Wenders. Espandi ▽
Magnificamente ispirato dalla potenza lirica della fotografia di Sebastião Salgado, Il sale della terra è un documentario monumentale, che traccia l'itinerario artistico e umano del fotografo brasiliano. Co-diretto da Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado, figlio dell'artista, Il sale della terra è un'esperienza estetica esemplare e potente, un'opera sullo splendore del mondo e sull'irragionevolezza umana che rischia di spegnerlo. Alternando la storia personale di Salgado con le riflessioni sul suo mestiere di fotografo, il documentario ha un respiro malickiano, intimo e cosmico insieme, è un oggetto fuori formato, una preghiera che dialoga con la carne, la natura e Dio. Recensione ❯
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