Fiume, 1919. Intrighi politici, amori impossibili e vendette private si intrecciano sullo sfondo della rivoluzione visionaria guidata da D'Annunzio. Espandi ▽
L'impresa fiumana (1919-1920) coagulò una quantità di esperienze diverse, di ansie di ribellione, di velleità rivoluzionarie; fu come un lungo e febbrile carnevale all'insegna della festa e della provocazione, che si apparenta alle avanguardie del tempo, ma fu anche un momento «insurrezionale» come il Sessantotto. Il libro rivisita l'avventura fiumana raccontando una vita-festa fatta di bravate futuriste e di utopie, di trasgressione sessuale e di pirateria, di gioco e guerra. Sotto questa luce, Fiume è un capitolo significativo di quella cultura della rivolta che ha caratterizzato il Novecento. Recensione ❯
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Un film suggestivo sull'evanescenza dell'amore e della musica. Un'opera che ha il DNA dei classici. Sentimentale, Musical - USA2025. Durata 127 Minuti.
Nel 1910, Lionel e David si amano grazie alla musica folk. Dopo la guerra, un viaggio tra canzoni e passione li unisce, finché il passato li divide. Espandi ▽
Kentucky, 1910. Lionel incontra David ed è subito amore. Un amore semplice che non ha bisogno di parole, bastano le canzoni folk americane. David parte per il fronte e Lionel, riformato, ritorna in Kentucky. Alla fine della guerra si danno appuntamento alla stazione di Augusta (Georgia) e intraprendono un viaggio etnografico per registrare canzoni popolari minacciate dall’oblio. Adattamento del racconto omonimo di Ben Shattuck, The History of Sound ha il DNA dei classici. Paul Mescal e Josh O’Connor inseguono una miracolosa eternità, strappando al vento le piume di un cuscino e al tempo una bellezza immediatamente deperibile. Fenomeni di magnetismo, incarnano un’affinità elettiva, una sorta di arte della trasfigurazione. Vibranti, ultrasensibili, irresistibili, sono lontani dai volti ideali di Hollywood e la loro grazia sta tutta nel movimento, il loro charme nella sottigliezza delle espressioni e, mai come in questo film, nel calore della loro voce. Recensione ❯
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Una madre, una figlia, e una scelta che metterà a dura prova il loro rapporto. Espandi ▽
Maria Angeles è una donna spagnola che vive da sola a Tangeri. Sua figlia Clara arriva da Madrid per vendere l'appartamento in cui ha sempre vissuto. Maria Angeles fa di tutto per mantenere la sua casa. Lungo il percorso, e contro ogni previsione, riscopre l'amore e il desiderio. Recensione ❯
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Per motivi differenti, tre ragazzi di vent'anni frequentano il Ser.D., la struttura sanitaria che accoglie tutti i tipi di dipendenti patologici: Dante è l'assistente dello psicologo, Pietro deve fare regolari controlli dopo che è stato beccato per l'ennesima volta in possesso di marijuana, mentre Tiziano sembra stia affrontando un serio percorso di riabilitazione dal consumo di crack. In una torrida estate si incontrano e fanno amicizia, cercando di lottare insieme contro le loro dipendenze. Recensione ❯
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Una storia al femminile che potrebbe essere codificata come meló ma che qui diventa cartina al tornasole di una società. Drammatico, Iran, Francia2025. Durata 131 Minuti.
Una giovane madre si trova ad affrontare la morte del figlio maggiore in una realtà sociale che vorrebbe spingerla alla rassegnazione. Espandi ▽
Mahnaz è una vedova con due figli che fa l’infermiera in ospedale ed è corteggiata da un conducente di ambulanze. Il figlio maggiore a scuola crea qualche problema. Accade però un fatto tragico che spinge la protagonista non solo a fare i conti con realtà ma anche a trovarsi su quel precario limite che si colloca tra il desiderio di giustizia e quello di vendetta. Grazie a degli splendidi attori Roustayee riesce a trasformare gli elementi narrativi di un meló in un’analisi delle dinamiche che intercorrono tra le diverse generazioni di donne nonché delle stesse in relazione con il mondo maschile. Quest’ultimo non viene proposto in termini manicheistici. Il nonno, l’uomo dell’ambulanza, il responsabile scolastico, l’avvocato sono descritti con accenti e variabili individuali anche se contribuiscono a creare un quadro complesso di una società in cui le donne stanno sempre più assomigliando a sé stesse e non, come recita una battuta del film, a ciò che i maschi vorrebbero che fossero. Recensione ❯
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Il fenomeno letterario della scrittrice bestseller n. 1 del New York Times Colleen Hoover diventa un film sulla maternità, il perdono e il potere dell'amore per superare anche il più grave degli errori. Espandi ▽
Dopo un'uscita perfetta con il suo ragazzo, Kenna commette un errore insopportabile che la porta in prigione. Sette anni dopo, torna nella sua città natale nel Wyoming, decisa a ricostruire la propria vita e a riconquistare la possibilità di rivedere la figlia Diem, che non ha mai conosciuto.
Quando i nonni affidatari di Diem rifiutano con fermezza ogni tentativo di contatto, Kenna trova un'inaspettata compassione - e poi qualcosa di più vero e profondo - in Ledger, ex giocatore NFL e proprietario di un bar locale. Ma mentre la loro relazione segreta cresce, aumentano anche i rischi per entrambi, conducendo Kenna verso un nuovo dolore e, infine, verso la speranza di una seconda possibilità. Recensione ❯
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Elisabetta, avvocata brillante ma tormentata, difende il prof. Valder accusato di violenza. Tra mobbing, rifiuti morali e l'incubo dell'ex Daniele, vive nel terrore. Espandi ▽
Elisabetta è un’abile avvocata che ha appena difeso in tribunale il professor Angelo Valder, accusato di aver violentato una donna: tuttavia, a sorpresa, in tribunale la donna ritira la sua accusa, definendo il rapporto avuto con Valder come consenziente. Ma Valder non è soddisfatto: vuole fare causa alla sua università, che l’ha reintegrato ma gli fa mobbing, e vuole che sia ancora Elisabetta ad assisterlo. L’avvocata, nonostante sia in difficoltà economiche, rifiuta l’incarico, giudicando Valder “equivoco”. Nel passato di Elisabetta c’è inoltre un’ombra che la tormenta anche nel presente: l’ex fidanzato Daniele, un prepotente che la tormentava con la sua gelosia, i suoi appostamenti e la “loro canzone”. La lezione è una sorta di thriller psicologico le cui implausibilità si moltiplicano con progressione geometrica. Al di là di un’esperta regia di genere e della bravura di Matilda De Angelis, che riesce a mantenere una dignità di attrice anche nel ruolo più implausibile, il film è prima di tutto una lezione in incoerenza drammaturgica. Recensione ❯
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Nonostante ambizione e cast eccellente, il film di Assayas resta intrappolato in uno sguardo datato e poco incisivo sul potere russo. Drammatico, Thriller - Francia2025. Durata 120 Minuti.
Russia, anni '90: Vadim Baranov, ex artista, diventa lo spin doctor dello "Zar" Putin. Ma Ksenia, donna libera, rappresenta la sua possibile via di fuga. Espandi ▽
Russia, primi anni '90. L'URSS è crollata. Nel caos di un Paese che cerca di ricostruirsi, Vadim Baranov, un giovane uomo dalla mente brillante sta per trovare la propria strada. Prima artista d'avanguardia, poi produttore di reality show, diventa consigliere ufficioso di un ex agente del KGB destinato a conquistare il potere assoluto: colui che presto sarà conosciuto come "lo Zar", Vladimir Putin. Immerso nel cuore del sistema, Baranov diventa lo spin doctor della nuova Russia, modellandone discorsi, fantasie e percezioni. Ma c'è una figura che sfugge al suo controllo: Ksenia, donna libera e inafferrabile, che incarna la possibilità di fuga - lontano dall'influenza del potere e dal dominio politico. Recensione ❯
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Un avvincente ed elegante thriller con Chris Hemsworth. Espandi ▽
Il film racconta la storia di Davis (Chris Hemsworth), un ladro sfuggente le cui rapine magistralmente pianificate hanno da tempo lasciato la polizia senza indizi. Davis sta organizzando il colpo più ambizioso della sua carriera - quello che spera possa essere l'ultimo - quando il suo cammino si incrocia con quello di Sharon (Halle Berry), una disillusa assicuratrice con cui è costretto a collaborare, e di Orman (Barry Keoghan), un rivale dai metodi molto più pericolosi. Con l'avvicinarsi del furto multimilionario, l'inarrestabile tenente Lubesnik (Mark Ruffalo) si avvicina alla verità, facendo crescere la tensione e rendendo sempre più sottile il confine tra cacciatore e preda. Ognuno dei protagonisti dovrà confrontarsi con il prezzo delle proprie scelte - e con la consapevolezza di essere ormai oltre il punto di non ritorno. Recensione ❯
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Le dinamiche dell'affido familiare e il racconto dell'incontro tra due solitudini. Espandi ▽
Niccolò, quarantenne con una carriera di successo e la voglia di restituire un po' di quello che ha ricevuto nella sua vita, diventa padre affidatario di Federico, diciottenne dal passato difficile cresciuto in comunità. Tra loro comincia a instaurarsi un rapporto profondo e complesso, un'altalena emotiva che non riesce mai a trovare un vero equilibrio.
A disturbare la loro convivenza c'è l'ombra di Afrha, la madre di Fede, che tira il ragazzo a sé attraverso un cordone ombelicale invisibile che lui non è mai riuscito a recidere del tutto. Fede e Nicc vivono insieme per un po' e seppur i fantasmi dell'uno e i limiti dell'altro impediranno loro di riuscire a diventare canonicamente una famiglia, in questo tempo all'apparenza così breve i due cambiano e trasformano le rispettive vite, dandosi a vicenda gli strumenti per ricominciare e ottenendo alla fine ciò che volevano: la possibilità di diventare padre per uno e quella di diventare grande per l'altro. Recensione ❯
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Due fratelli viaggiano in Lagos insieme al padre, in un contesto politico minaccioso. Espandi ▽
Due giovani fratelli esplorano Lagos con il padre, durante la crisi elettorale nigeriana del 1993, assistendo sia alla grandezza della città sia alle lotte quotidiane del padre, mentre l'instabilità politica minaccia il loro viaggio di ritorno a casa. Recensione ❯
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Un film di fantasmi, di morti e rinascite. L'energia potentemente femminile della regista sa affrontare un dolore lancinante con coraggio ed empatia. Drammatico, USA2025. Durata 125 Minuti.
Chloé Zhao racconta la morte del figlio di Shakespeare dal punto di vista della moglie Anne, fonte di dolore e ispirazione per la nascita di "Amleto". Espandi ▽
Chloé Zhao parte da un best seller dell’autrice irlandese Maggie O’Farrell che assume il punto di vista della moglie del Bardo, Anne Hathaway, per raccontare uno degli episodi più tragici della loro vita, ovvero la morte del figlio Hamnet, a soli 11 anni. Quell’episodio da un lato è stato un trauma profondissimo per la coppia, ma è stato anche la fonte di ispirazione del capolavoro di Shakespeare che porta quasi il nome del suo bambino perduto. Hamnet è un film di gemellaggi reali e creativi, di fantasmi e (pre)visioni, di buchi neri pronti ad inghiottire, di morti e rinascite, di vasi comunicanti che trasferiscono energia (vitale o letale) l’uno all’altro. Zhao dirige facendo leva sulla sua stessa doppia identità culturale: anglosassone e asiatica, contemplativa e nitida, materica e spirituale. Con coraggio ed empatia affronta un dolore lancinante e mostra un autore in grado di sublimarlo in arte. L’arte trascende persino la morte, consentendo quella trasfigurazione che è un dono di eternità. E le sontuose composizioni musicali di Max Richter offrono al pubblico quella catarsi emotiva che per molti si scioglierà in pianto. Recensione ❯
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Un film nel film. La fotografia di moltissimi giovani raccontata con una tenerezza che squaglia perché la sappiamo vera. Drammatico, Italia2025. Durata 80 Minuti.
Restare, ricominciare o trasformare questo frammento di vita in racconto. Espandi ▽
Alberto Palmiero ha 27 anni, ha frequentato la scuola di regia e realizzato alcuni cortometraggi. Ora vorrebbe cimentarsi con il primo lungometraggio. Il produttore indipendente Gianluca Arcopinto lo avvicina e gli allunga il suo biglietto da visita, dichiarandosi interessato al suo progetto. Tornato a Roma, Alberto gli invia il soggetto ma non ottiene risposta, e dopo sette mesi di inutile attesa decide di tornare al suo paese in provincia di Caserta. Tienimi presente è la fotografia della realtà per i moltissimi giovani che in Italia, e soprattutto in provincia e nel Sud, non hanno alcuna opportunità lavorativa e finiscono per sentirsi “stranieri ovunque”. Il film, scritto, diretto e interpretato dallo stesso Palmiero, è una sorta di documentario della sua situazione personale, e sembra erede del primo Nanni Moretti, con una punta dell’ironia malinconia autobiografica alla Gianni Di Gregorio. L’asso nella manica del neoregista è la tenerezza con cui racconta e interpreta la sua vicenda, purtroppo comune a tanti suoi coetanei: una tenerezza che squaglia perché la sappiamo vera, e socialmente ingiusta. Recensione ❯
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Il documentario segue Mauro Pagani mentre, dopo aver perso temporaneamente la memoria, ricostruisce la propria identità intrecciando ricordi, musica e incontri con amici e colleghi. Espandi ▽
Un'esistenza consacrata all'arte, dove ogni scelta è un gesto d'amore e nasconde il sogno di un mondo migliore, viene improvvisamente interrotta quando Mauro Pagani, tra i più grandi talenti della musica italiana dagli anni Settanta a oggi, perde temporaneamente la memoria. Tutto svanisce, tranne la consapevolezza della sua professione e la sua familiarità con gli strumenti. Per ricostruire la propria identità, Pagani riascolta dischi e dialoga con amici, colleghi e artisti, intrecciando memoria personale e memoria condivisa in un percorso poetico e liberissimo, dallo straordinario impatto emotivo. Ad accompagnarlo in questo viaggio indimenticabile ci sono Manuel Agnelli, Giuliano Sangiorgi, Marco Mengoni, Badara Seck, Mahmood, Dori Ghezzi, Ligabue, Arisa, Ornella Vanoni e la compagna di vita Silvia Posa. Recensione ❯
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Una fotografia dell'Egitto di oggi che intreccia sapientemente commedia, intrigo politico e denuncia esplicita. Drammatico, Svezia, Francia2025. Durata 127 Minuti.
Il più famoso attore egiziano si trova costretto ad accettare un ruolo che detesta. Espandi ▽
George El-Nabawi è la star più famosa del cinema egiziano. Proprio per questa ragione gli viene chiesto con modalità ricattatorie di interpretare il Presidente Abdel Fatah al-Sisi in un film che inneggi alle sue gloriose gesta. George non può rifiutare anche perché metterebbe in pericolo la vita del figlio ma la sua accettazione non è destinata a semplificargli la vita. Un regista di origini egiziane ma nato in Svezia ci racconta con coraggio e con conoscenza dei generi l’Egitto di oggi. Saleh sa come alternare la commedia a situazioni in cui dominano l’intrigo politico e la denuncia esplicita operando sul cinema nel cinema e mostrandoci come in un regime gli attori possano diventare pedine non intercambiabili ma sicuramente subornabili ai voleri del potere. La scritta finale classica che fa riferimento a fatti frutto della fantasia è una salvaguardia ma non cancella la messa al centro della narrazione di un presidente dittatore di cui si fa nome e cognome. Recensione ❯
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