Una passeggiata notturna tra le vie di Parigi per affrontare la perdita della spensieratezza con poesia. Drammatico, Francia, Belgio2021. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due ragazzi si trovano a vivere una notte tra le strade di Parigi. Espandi ▽
Marion ha 18 anni e vive a Parigi. La scomparsa della sorella, deceduta cinque anni prima, le ha lasciato un immenso dolore. Il giorno dell’anniversario della sua morte, la ragazza decide di uscire di casa e di camminare per le vie della città, tentando di integrarsi con i propri coetanei. Giochi, chiacchiere, feste… ma la ragazza non sembra divertirsi. Per fortuna, Alex precipita nella sua vita. I due giovani passano la notte insieme esplorando la capitale francese e filosofeggiando sulla vita e sulle proprie paure. Il film è un'occasione per parlare, molto poeticamente, delle generazioni attuali che hanno perso ogni tipo di spensieratezza, che faticano a comunicare e che cercano una via d’uscita. Un’opera ricca di sensazioni, dove la percezione degli elementi uditivi, visuali ed emotivi, sono un punto di forza. Perfetta per i giovani adulti che si immedesimeranno senza difficoltà, ma anche per coloro che vogliono perdersi per le vie notturne di Parigi per poi ritrovarsi, più sereni di prima. Recensione ❯
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Una storia di emancipazione femminile che ci obbliga a interrogarci sulle pari opportunità. Drammatico, Austria, Svizzera, Germania2021. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Per scappare dalla sua vita borghese una donna compie un viaggio e scopre l'amore per la fotografia. Espandi ▽
Hanna Leitner, vuole sfuggire al corsetto borghese e al marito Anton, che la molesta sessualmente. Va in terapia con Otto Gross e lo segue al Monte Verità, dove scopre il fascino della fotografia. Recensione ❯
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Un'opera corale e sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute all'interno dei più feroci e ricchi clan della 'Ndrangheta, che decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata. Espandi ▽
Lea Garofalo, testimone di giustizia, porta sua figlia Denise a Milano dal padre, un boss della ‘ndrangheta, e scompare nel nulla. Giuseppina Pesce si occupa degli affari di famiglia ma s’innamora di un uomo che non è suo marito, altro capo di una potente famiglia malavitosa. Maria Concetta Cacciola ha il marito in carcere, ma vive in prigione anche lei, segregata tra le mura di casa e oppressa da una famiglia che non le concede alcuna libertà. La p.m. Anna Colace ha un’intuizione: scovare e aiutare queste donne a uscire dalla cerchia delle loro famiglie oppressive per poter abbattere “da dentro” i clan della ‘ndrangheta. Ma collaborare con la giustizia non è facile, richiede una gran dose di coraggio e amore per i propri figli. The Good Mothers, diretta a quattro mani da Julian Jarrold e Elisa Amoruso, è una serie sorprendente. Per il suo spessore narrativo, per l’eleganza della messa in scena, per la raffinatezza del binomio forma e contenuto, per come sa tenere alti ritmo e tensione fino all'episodio finale, e per le ottime interpretazioni che vanta. Ma ancora prima, per l’intento nobile di voler portare a galla le storie delle “invisibili”. Non c’è spettacolarizzazione del crimine, né delle continue violenze verso le donne che pure vengono raccontate. Non c’è neanche l’ombra della seduzione o del fascino del male. C’è, piuttosto, la voglia di mostrare reazioni ed emozioni con autenticità e rispetto, senza retorica o ricatto morale. Recensione ❯
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Una delicata parabola contemporanea sul valore inalienabile della gentilezza in un mondo che ne è privo. Drammatico, Italia2023. Durata 88 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di una giovane scontrosa che nasconde un'anima gentile. Espandi ▽
Roma, durante il lockdown. Dora consegna la spesa a clienti che le aprono a malapena la porta. A casa la aspettano la madre Lia e la zia che ospita madre e figlia, in attesa che il tribunale decida se restituire o meno a Lia la custodia dei minori gemelli sottrattele dai servizi sociali. Dora fa da genitore a questa genitrice irresponsabile. La giovane donna intrattiene una relazione con il pusher del quartiere, per cui fa anche qualche consegna occasionale. Il suo sogno, una volta finita l'emergenza pandemia, è diventare estetista e accogliere il ritorno dei fratellini.
L'anima in pace sorprende per la delicatezza con cui riesce a raccontare un gruppetto di anime nella tempesta, a cominciare dalla sua protagonista, che riesce ad essere allo stesso tempo sbrigativa e attenta, brusca e caritatevole, androgina e sensuale, crudamente realista e inguaribilmente romantica.
Il merito è di una sceneggiatura precisa e di una regia che non spreca neanche un'inquadratura, entrambe ad opera di Ciro Formisano al suo secondo film di finzione dopo L'esodo, e merito dell'interpretazione asciutta e rigorosa, ma mai priva di un incandescente sottotesto emotivo, dell'esordiente Livia Antonelli, una vera rivelazione per onestà recitativa e presenza scenica. Recensione ❯
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Pinochet è diventanto un vampiro, deciso però a morire per sempre. Espandi ▽
Il film è incentrato su Augusto Pinochet che non è morto ma è diventato un anziano vampiro. Dopo aver vissuto 250 anni in questo mondo, ha deciso di morire una volta per tutte. Recensione ❯
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Un romanzo sentimentale imbevuto di musica e cultura in cui si avverte il tono della grande produzione europea. Drammatico, Repubblica Ceca, Italia, Slovacchia2022. Durata 140 Minuti.
Il film ricostruisce le avventure del grande compositore settecentesco Josef Myslivecek, al tempo più ricercato di Mozart da corti e teatri d'Italia. Espandi ▽
Vita, arte e amori di Josef Myslivecek, «il boemo», musicista del XVIII secolo, che da Praga, dove era nato da una famiglia di mugnai, arriva a Venezia nel 1763 e da lì, muovendosi abilmente nel mondo dell’aristocrazia italiana, tra l’amore di una giovane dama e il piacere offerto da una potente marchesa, si afferma come uno dei principali musicisti dell’epoca.Il film del boemo Petr Václav (selezionato per aprire il Trieste Film Festival), interpretato da un cast di attrici e attori italiani, tra cui Barbara Ronchi, Elena Radonicich, Lana Vladi, Lino Musella e Diego Pagotto, si sofferma sulle composizioni del protagonista e sulle esibizioni delle sue opere, mostra il lavoro di imprenditori, promotori delle arti e critici musicali del Settecento, provando a far comprendere la «lirica seria» allo spettatore non specializzato. Le fonti sulla personalità di Myslivecek, a differenza di quelle sulla produzione musicale, sono in realtà poche, ricavate da frammenti di lettere sopravvissute all’oblio. Per questo il regista e sceneggiatore sceglie di costruire il biopic su basi sostanzialmente apocrife, immaginando i passaggi perduti della vita del protagonista e dedicando buona parte del racconto alle sue avventure sentimentali ed erotiche. Recensione ❯
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Un formidabile mix di stili per smontare la retorica del Nord Europa come modello di welfare da seguire. Animazione, Drammatico - Svezia, Italia2023. Durata 143 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Delle donne senzatetto recuperano cibo dai cassonetti di un negozio mentre i dipendenti dello stesso stabile lottano per avere nuove condizioni di lavoro. Espandi ▽
In un supermercato alimentare della Svezia viene chiesto ai dipendenti di accelerare i tempi di lavoro e di mettersi a disposizione per turni brevi a chiamata con arrivo quasi immediato. A dover coordinare questa ristrutturazione viene chiamata la capo del personale Eleni la quale avrebbe diritto a un’assenza per maternità. Se non accettasse verrebbe retrocessa a semplice impiegata. Ami-Ro Sköld cancella con questo film la retorica dell’area scandinava quale modello di gestione sociale. Avevano già provveduto, nel corso di questi anni, autori di romanzi cosiddetti gialli quali Mankell o Larsson a farci comprendere che l’oro che ci sarebbe piaciuto veder luccicare nel nord Europa non era (se mai lo era stato) più tale. Sköld aggiunge la pietra tombale a qualsiasi ipotesi di tipo diverso. Lo fa con un film che non si sottrae allo scontro compiendo anche una scelta estetica di rilievo. Recensione ❯
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Un esordio molto rigoroso e promettente che lavora sul tempo dell'attesa e del ricordo. Drammatico, Italia, Cuba2023. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre diversi mondi si intrecciano in un paesino dell'entroterra cubano. Espandi ▽
A San Antonio de los Baños, nell'entroterra cubano, si rincorrono i destini separati di Edith e Alex, amanti e colleghi attivi in campo teatrale; dell'anziana Milagros, che rilegge le lettere del suo amato, Miguel, partito per la guerra in Angola e mai più tornato (la cosiddetta "Operazione Carlotta", decisa da Fidel Castro a supporto dei sudafricani, nel 1975); mentre Alain e Frank, bambini amici per la pelle, sognano un futuro di giocatori di baseball negli Stati Uniti, tra gli yankees.
In una Cuba distante dai clichés turistici, lavora sul tempo dell'attesa, della frustrazione e del ricordo. Filmando l'isola in camera fissa (tranne rare eccezioni) e in un bianco e nero rilucente, spesso lucido di pioggia, il regista corteggia l'unicità culturale di un luogo in cui tutto sembra sospeso, immobile, indeciso sul prendere una direzione.
A parte un accumulo di situazioni nella parte finale, un esordio molto rigoroso e promettente nel lungometraggio. Il titolo viene dalla dedica amorosa di Edith ad Alex: "non importa quanto saremo lontani, ricordiamoci che gli oceani sono i veri continenti. Ti amo". Recensione ❯
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La parola ai bambini, nell'esercizio di dialogo di una classe elementare romana. Prove di socialità di un cinema 'della verità'. Documentario, Italia2022. Durata 108 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Alcuni bambini ridono, discutono su delle domande universali, formando di volta in volta un cerchio dove insieme si relazionano, si ascoltano e scoprono qualcosa di nuovo, anche su loro stessi. In poche parole: crescono. Espandi ▽
Roma, 2015, quartiere Esquilino, scuola Daniele Manin. I genitori accompagnano i bambini al primo giorno di scuola elementare. Per i più piccoli della prima inizia un ciclo di apprendimento, ma oltre alle canoniche lezioni frontali previste dal programma, per loro è previsto un momento extra didattico, parimenti, se non più formativo: seduti a terra, in cerchio, in mezzo ai banchi, in presenza dell'insegnante, accettano di essere ripresi dalla regista Sophie Chiarello mentre ragionano su tante questioni, ponendosi domande molto diverse tra loro.
Cinema documentario e scuola stanno in un rapporto estremamente fecondo, potenzialmente infinito, estremamente ricco di spunti narrativi e di occasioni di liberazione emotiva.
Chi guarda è catapultato, ma senza ricatti o facili strizzate d'occhio, nella condizione forse mai completamente abbandonata di avere dieci anni, come nella canzone di Alain Souchon. Un'esperienza di scoperte affascinanti. Recensione ❯
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Un anime musicale come non se ne sono mai visti prima: un'opera rock destinata a lasciare il segno. Espandi ▽
Giappone medievale, periodo Muromachi (1336-1573). Inu-oh (interpretato da Avu-chan, cantante del popolare gruppo fashion punk Queen Bee) è un artista noh nato con caratteristiche fisiche anomale. Tomona (Mirai Moriyama) è un monaco cieco suonatore di biwa. I due si incontrano nella capitale e iniziano a esibirsi insieme. Con i loro spettacoli, che infrangono le regole delle arti tradizionali, diventano le pop star di una nuova era e in breve tempo le folle impazziscono per loro. Cosa sarebbe successo se l'hip-hop, la musica rock e i febbrili festival musicali all'aperto fossero esistiti nel Giappone del XIV secolo? Recensione ❯
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Da una storia vera, un film realistico e perfettamente sintonizzato con i dubbi e la paure di un'adolescente. Drammatico, Svizzera, Ucraina, Francia2021. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
2013. Una ginnasta di 15 anni è divisa tra la Svizzera, dove si allena, e l'Ucraina, dove sua madre, una giornalista, segue gli eventi di Euromaidan. Espandi ▽
Olga, basato su una storia vera, è stato girato prima e dopo la pandemia, con in mezzo una lunga pausa dovuta al lockdown, e il percorso di riprese ha visto la situazione ucraina precipitare. Il regista franco-svizzero Elie Grappe aveva solo 22 anni quando ha iniziato a scrivere la sceneggiatura, e ha concluso le riprese appena 27enne: probabilmente la sua giovane età gli ha consentito di sintonizzarsi perfettamente con i dubbi e la paure di un’adolescente che, oltre al consueto carico emotivo legato all’età, deve confrontarsi con una situazione politica difficile, con la preoccupazione per un genitore costantemente in pericolo, e con la tensione per le gare sportive in arrivo. Grappe racconta molto bene le lealtà divise all’interno della mente della ragazza, che ha tutto il diritto di investire sul suo futuro sportivo ma anche tutto il rimpianto di doverlo fare lontana da Kiev e da sua madre. In questo senso il film di Grappe, già narrativamente riuscito, diventa efficace metafora di una situazione comune a molti e dolorosamente attuale. Recensione ❯
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Quando la religione è finita e la lotta contro il Male è lasciata a specialisti senza una fede particolare. Espandi ▽
I fratelli Pedro e Jimmy sentono nella notte degli spari provenire dal bosco vicino alla loro fattoria. All'alba trovano il cadavere devastato di uno sconosciuto. Le carte che aveva con lui li spingono in direzione di una fattoria vicina dove una donna ammette che il morto era un "pulitore" e lo aspettava da tempo perché facesse ciò che va fatto riguardo a Uriel, il suo figlio maggiore che è "posseduto". Il brusco vicino Ruiz decide di prendere in mano la situazione e, nonostante vi siano delle ferree regole da rispettare con i posseduti se si vuole evitare che il male si sparga, preleva Uriel con l'aiuto di Pedro e Jimmy con l'intenzione di abbandonarlo a centinaia di chilometri di distanza dalle loro fattorie.
Ma durante il viaggio, i tre perdono il corpo e all'arrivo non lo trovano più. Giudicando d'averlo comunque perso a sufficiente distanza, tornano alle loro vite pensando d'aver risolto il problema. Ma si sbagliano. Ruiz trova una strana capra vicino al suo recinto e, nonostante la moglie incinta lo implori di non farlo, le spara. La moglie allora lo abbatte con un'ascia che poi rivolge ripetutamente verso di sé. Ed è solo l'inizio.
Ambientato nella campagna argentina in una realtà molto realistica eppure allo stesso tempo irreale e distopica, quando la religione è finita e la lotta contro il Male è lasciata a specialisti senza una fede particolare, il film rappresenta uno sguardo in gran parte nuovo e originale su uno dei temi più usati nel cinema horror, quello della possessione diabolica. Recensione ❯
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Una cronaca romantica che volge in inferno coniugale. I sentimenti, secondo Donzelli, sottendono una sentenza bellicosa. Drammatico, Francia2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quando Blanche incontra Greg pensa di aver trovato l'uomo della vita. Presto però si ritrova coinvolta in una relazione tossica con un uomo possessivo e pericoloso. Espandi ▽
Blanche Renard vive a un passo dal mare dove attende l'amore, che arriva e ha lo charme di Grégoire Lamoureux (nomen omen), un perfetto sconosciuto che sembra avere tutto quello che cerca. Cresciuta tra una madre affettuosa e una sorella gemella più intraprendente, Blanche sposa Grégoire e lascia la famiglia per il tetto coniugale. Lontana dalla Bretagna e dagli affetti più cari, la sua idea romantica dell'amore si scontra presto con la realtà e un uomo possessivo. Vessata dal marito, manipolatore nocivo e inquisitore feroce, Blanche precipita in una disperazione profonda. Non resta che decidere se restare o partire, tacere o denunciare.
L'amour et les forêts traccia un percorso a parte nella filmografia di Donzelli, lavorando su due universi completamente separati, il lirismo e il realismo noir, che finiscono per convergere violentemente in un melodramma psicologico. I sentimenti secondo Donzelli sembrano sempre sottendere una sentenza bellicosa, i suoi personaggi 'andare all'amore' come si va alla guerra. L'amour et les forêts non fa eccezione, la vita di coppia non è mai stata più pericolosa ma il 'trattamento' avrebbe meritato più sottigliezza e meno eccentricità. Recensione ❯
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La poeta amata da Elsa Morante incarna la modernità anche pop della poesia italiana contemporanea, l'amore per le parole e per la performance. Espandi ▽
Roma, Trastevere. Gli scrittori Annalena Benini e Francesco Piccolo sono a casa dell’amica poeta Patrizia Cavalli per coinvolgerla in un film che la riguardi (la stessa casa filmata da Céline Sciamma nel cortometraggio This Is How a Child Becomes a Poet, presentato ugualmente in Giornate degli Autori 2023). Il tempo incalza, il taglio di capelli - che nelle foto di lei da ragazza sono lunghi e lisci - dichiara una malattia in corso. Lei accetta la proposta di “costruire andando”, cioè di non procedere ordinatamente: non fa parte della sua natura.
Andrà proprio così: a volte restando in campo, anche solo con l’audio, ma per la maggior parte del tempo rimanendone fuori, gli autori, si mettono a sua totale disposizione, catturandone la naturalezza davanti alla macchina da presa.
Se l’amica Elsa Morante la laureò poeta (non poetessa) insistendo per conoscerla attraverso la lettura dei suoi versi, allora qui Cavalli si racconta quasi sempre parlando di altro da sé. Recensione ❯
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Un'opera di grande rilievo e dal respiro internazionale che ci fa riflettere sulle vulnerabilità della nostra società. Drammatico, Biografico - Francia, Belgio2023.
Serie tv basata sul libro del 2018 "D'argent et de sang" del giornalista Fabrice Arfi sulla frode multimiliardaria della tassa sul carbonio che è stata soprannominata "la frode del secolo" dai media francesi. Espandi ▽
Simon Weynachter, un magistrato inflessibile e ossessivo, si impegna a smascherare un complesso schema di frode. Fitoussi, Bouli e Jérôme Attias formano il trio criminale protagonista, che sfrutta un sistema di società fittizie per trarre profitto dalla compravendita di crediti di emissione di CO2. Questa operazione finanziaria, originariamente progettata per combattere il cambiamento climatico, si trasforma così in una gigantesca truffa.
Giannoli dimostra nuovamente la sua abilità nel raccontare storie capaci di intrecciare intimità emotiva e dinamiche globali, offrendo un prodotto in grado di intrattenere un pubblico internazionale e stimolare una riflessione profonda sulle vulnerabilità del sistema economico.
Cuore pulsante della serie è l'interpretazione di Vincent Lindon nel ruolo di Weynachter: sguardo penetrante, postura sempre vigile e composta, Lindon incarna un personaggio mosso da un forte senso di giustizia, ma profondamente umano nelle sue vulnerabilità. Recensione ❯
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