Anno | 2022 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Davide Ferrario |
Attori | Giuseppe Cederna, Niccolò Ferrero, Paolo Giangrasso, Walter Leonardi, Zoe Tavarelli Mariella Valentini. |
Uscita | giovedì 2 marzo 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Fandango |
MYmonetro | 2,87 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 24 febbraio 2023
Davide Ferrario racconta la biblioteca privata di Umberto Eco. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Umberto Eco - La biblioteca del mondo ha incassato 31,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Durante le sue lezioni al Politecnico di Milano o all'Università di Bologna, la voce di Umberto Eco risuonava diffusa attraverso casse installate tra i corridoi dell'ateneo e in altre aule. La classe dove "il Prof." teneva lezione era talmente colma di studenti, curiosi e appassionati che si creavano delle file all'esterno.
Le stesse file che vediamo strabordare fuori e dentro al Castello Sforzesco di Milano, dove si sono tenuti i suoi funerali il 23 febbraio 2016. Il film di Davide Ferrario parte da qui, dall'annuncio della perdita di questo personaggio che osserviamo, di spalle, camminare tra i corridoi apparentemente infiniti della sua biblioteca. Renate Eco Range, raffinata compagna di Eco e madre dei tanti figli, racconta di essere stata in mezzo a quella folla milanese (e non solo) cercando di raggiungere il marito, acclamato e salutato con affetto e stima.
Di affetto e di stima è composto questo percorso narrativo fatto di libri. Ferrario è riuscito nell'intento raccontando un grande pensatore e intellettuale, tra i più speciali del nostro tempo - e di quello passato -, attraverso il suo elemento naturale, il libro.
Umberto Eco, semiologo, scrittore, filosofo, studioso, è qui protagonista insieme alle pubblicazioni che, pezzo per pezzo, hanno composto la sua biblioteca codificata fatta di pagine di carta da toccare, sfogliare, leggere, consumare.
La biblioteca di Eco conta 1200 libri antichi e 30.000 moderni. Copertine bellissime, illustrazioni importanti, nomi di grandi autori che scorrono nei racconti della famiglia e degli attori chiamati a partecipare al racconto su Eco che vengono mescolate a quelle di autori minori, o addirittura inventati, come nella boutade esemplare della creazione del filosofo fittizio Milo Temesvar, ideato e legittimato da Eco. Lo sviluppo di un progetto come quello della biblioteca di Umberto Eco è fatto di analisi e letture, di studi e ricerche, ma anche di aneddoti e racconti, di scambi e di immaginari. Tematiche e azioni a cui il Prof. era legato e che raccontava passando per concatenazioni di autori letti.
Il film tratta anche i suoi romanzi, "Il nome della Rosa" in particolare, titolo emblematico da cui il Professore ha poi tentato di divincolarsi per via di un successo ridondante e internazionale. Trattati scientifici, letterature nazionali, storie più frivole: tutto fa parte di un unicum che si sovrasta, alla maniera di un'illustrazione di Escher, eternamente ripetuta. Questo è il sapere. Questa è la memoria.
Ecco: Memoria. Tema fondamentale per Umberto Eco che, per primo, ha segnalato la gravità e il danno dell'informazione non controllata e numericamente eccessiva.
Il passato, di nuovo la memoria, dio. L'ecologia della parola. "Simbolo e realtà di una memoria", il valore collettivo; "Funes el memorioso" (che tutto ricorda, ma nulla discerne), "Il pendolo di Foucault", Borges, Shakespeare e il Thesaurus Anatomicus ... Un nonno, un padre, un raffinato e ironico pensatore, il "prof.".
Queste alcune delle chiavi di lettura di una figura complessa e densissima, qui trattata alternando magnifiche visioni di libri, librerie, biblioteche, con gli interventi di Eco tra momenti quotidiani e famigliari, lezioni e incontri tra radio e televisioni (ben raccolte anche grazie alla Nave di Teseo) - di cui tante internazionali - e la partecipazione di attori e amici (Giuseppe Cederna, Niccolò Ferrero, Paolo Giangrasso, Walter Leonardi, Zoe Tavarelli, Mariella Valentini).
Cinque stelle non sono sufficienti per competere con la luminosità che si emana dalla testa di Eco! Stupendo
In questo sguardo minimo, tanto per restare in tema, che Davide Ferrario cineasta che sa sempre felicemente trovare nell'immaginario narrativo popolare materia per il suo lavoro di regista, ci offre una panoramica sull'universo alchimistico-semiotico di Umberto Eco. Da questo film sembra emergere con forza un tema dominante che esiste nel sottotesto delle immagini del film, ma che solo occasionalmente [...] Vai alla recensione »
Ognuno ha il proprio Umberto Eco (1932-2016). C'è chi lo ha conosciuto come professore all'Università di Bologna, chi lo leggeva sulle pagine de "L'Espresso" dove teneva una rubrica che si chiamava La bustina di Minerva. C'è chi lo ha amato per il suo saggio sulla fenomenologia di Mike Bongiorno, chi per il romanzo Il nome della Rosa, chi perché ha semplicemente visto il film tratto da questo libro [...] Vai alla recensione »
Un lungo piano sequenza segue Umberto Eco mentre cammina nei corridoi dell'immensa biblioteca della sua casa milanese di Piazza Castello. L'autore di quella scena è Davide Ferrario, regista di Tutti giù per terra (1997), Dopo Mezzanotte (2004), La luna su Torino (2014), e del documentario Piazza Garibaldi (2011). Ferrario nel 2015 aveva collaborato con lo scrittore per un'installazione al padiglione [...] Vai alla recensione »
Sfrattato perché la pesantezza della sua biblioteca (più di 30 mila volumi, antiquariato compreso) metteva in pericolo la stabilità del palazzo, ma amato nel mondo per la leggerezza dei suoi saggi e, dal 1980, dei densi romanzi, in questo ritratto (in tre atti e un epilogo) di Davide Ferrario Umberto Eco svela il segreto della sua cultura, caustica e profonda.
Nella sempre più inflazionata colonia delle biografie filmate, questa di Davide Ferrario (presentata al Festival di Roma) si segnala per chiarezza di intenti e pulizia di tocco. Primo perchè l'eclettico regista bergamasco trapiantato a Torino sa come armonizzare gli elementi tecnici di un'opera filmata senza appesantire la materia, specialmente quando si trova di fronte a progetti non fiction (da Materiali [...] Vai alla recensione »
«È un cerchio che si chiude», dice il regista Davide Ferrario presentando il suo ultimo lavoro «Umberto Eco - La biblioteca del mondo», a «Lo Schermo bianco», la sala di Lab 80 al Daste. Un cerchio che si chiude dato che Ferrario ha ricordato la vecchia sala Schermo bianco situata in uno scantinato di via Guglielmo D'Alzano e rimasta in funzione dal 1978 al 1982: piccola, panche di legno, un palco [...] Vai alla recensione »
In uno dei passaggi d'archivio che puntellano Umberto Eco - La biblioteca del mondo, nuovo lavoro documentario di Davide Ferrario che dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma viene distribuito nelle sale, l'intellettuale alessandrino suddivide la memoria in tre distinti segmenti. La memoria vegetale, vale a dire quella dei libri che esistono grazie agli alberi (ma un tempo si utilizzava [...] Vai alla recensione »
Tra le novità di questa settimana c'è anche un piccolo ma importante documentario italiano, intitolato "Umberto Eco - La biblioteca del mondo", realizzato da Davide Ferrario.Partendo dalla leggendaria biblioteca personale di Umberto Eco - composta da più di 30.000 volumi di titoli contemporanei e 1.500 libri rari e antichi - Davide Ferrario ha realizzato un documentario che non solo descrive un luogo [...] Vai alla recensione »