Una storia universale d'amore e amicizia che ci regala un nuovo personaggio da ricordare. Animazione, Italia2023. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Liberamente tratto dal romanzo La gita di Mezzanotte di Roddy Doyle, edito in Italia da Guanda. Espandi ▽
Mary è una bambina di undici anni appassionata alla cucina. La nonna la sostiene sempre, anche quando esaminatori saccenti non apprezzano i suoi piatti. Ma la nonna è anziana e subisce un ricovero in ospedale. Mary ne è addolorata ed aumenta nei suoi confronti le attenzioni da nipote affezionata, sostenuta in questo da una misteriosa giovane donna che è comparsa all’improvviso sul suo cammino. Dal più irlandese degli scrittori contemporanei D’Alò trae una storia universale. E chi, se non il regista de La freccia azzurra poteva accettare la sfida di immettere nello stesso film questa molteplicità di sentimenti e stati d’animo facendoli emergere con misura e consentendo ad un pubblico di bambini e di adulti di poterne percepire ed apprezzare anche le sfumature? La rossa Mary diventa così un nuovo personaggio da ricordare nella galleria di un regista da sempre attento a coniugare forma e contenuto. Recensione ❯
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Film post-apocalittico in cui va in scena una guerra tra umani e androidi dopo un disastro di proporzioni catastrofiche. Espandi ▽
In una guerra futura tra la razza umana e le forze dell'intelligenza artificiale, Joshua (Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creator, l'inafferrabile architetto dell'avanzata IA che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine alla guerra... e all'umanità stessa. Joshua e la sua squadra di agenti d'élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del territorio occupato dall'IA solo per scoprire che l'arma apocalittica, che è stato incaricato di distruggere, è un'IA con le sembianze di un bambino. Recensione ❯
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Dietro l'incantesimo dei colori, una storia d'amore per tutte le età che celebra la tolleranza e l'inclusione. Animazione, USA2023. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Le vicende di un'insolita coppia, Ember e Wade, in una città i cui abitanti sono fuoco, acqua, terra e aria, e vivono insieme. Un film originale Disney-Pixar ispirato all'infanzia di Peter Sohn a New York. Espandi ▽
Da qualche parte tra Inside Out e Zootropolis, Elemental incontra il fuoco e l’acqua sullo sfondo dell’accettazione della differenza. Dietro l’incantesimo dei colori, la Pixar non smette di inoltrare messaggi universali, celebrando la tolleranza e l’inclusione. Il nuovo prodotto si concentra allora sulla lotta dei figli degli immigrati per trovare un posto nella società e in una città controllata da una popolazione a maggioranza acquatica, dove i fiammanti sono emarginati dagli altri elementi, costretti nei quartieri più poveri e banditi da alcuni luoghi pubblici. Ma il sentimento nascente tra Ember (Leah Lewis) e Wade (Mamoudou Athie), lei fuoco, lui acqua, metterà in discussione il mondo in cui vivono. Spingendo ancora più in là i limiti del realismo, senza rinunciare mai a una dose di umorismo, Elemental sviluppa progressivamente un sentimento che finisce per avere il sopravvento su tutto. Una storia d’amore ad altezza di bambino e di adulto, a cui il film parla più profondamente e in filigrana. Recensione ❯
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Una commedia sociale che tocca il cuore con la sua autenticità e con un cast particolarmente ispirato. Commedia, Francia2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Louis è così gentile che passa spesso inosservato. Quando scopre di avere una grave malattia, quelli intorno a lui sembrano notare la sua esistenza per la prima volta, e per Louis si aprono tante nuove opportunità. Espandi ▽
Una bugia per due è una commedia sociale che non nasce dalla tensione ma, al contrario, da un’anarchia che porta a sovvertire le regole. Il suo spirito incarna quello di Bruno, il vicino di casa di Louis interpretato proprio dal regista Rudy Milstein e, come il suo personaggio, anche il film si mostra imprevedibile soprattutto nel modo in cui usa la commedia per parlare di temi seri come la malattia, l’inquinamento e l’ingiustizia sociale. Al di là di qualche forzatura grottesca o di eccesso visionario, il suo film riesce comunque a trovare una sua autenticità e verità. Milstein preferisce mettere dentro il film qualcosa in più piuttosto che in meno, proprio perché ha l’urgenza di raccontare una vicenda coinvolgente, supportato soprattutto dai suoi ottimi attori dove, oltre a Vincent Dedienne nei panni di Louis, risultano particolarmente convincenti anche Clémence Posey in quelli di Elsa e Géraldine Nakache in quelli di Hélène. Recensione ❯
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Un fantasy apocalittico che parte bene ritrovando una coinvolgente libertà nel finale. Drammatico, Italia2023. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dall'omonimo romanzo dell'autore Alessandro Bertante Espandi ▽
A causa di una tempesta solare, si interrompe il funzionamento di ogni apparecchio elettronico. Nello stesso giorno viene trovata sulla montagna di un paese sperduto una neonata. Passano 12 anni. Nina vive col padre, la madre è morta da poco. Nina non interagisce con i suoi coetanei e non va a scuola, è considerata come una strega. L'unico legame forte e autentico che ha è quello con la natura. Un giorno arriva in paese uno sconosciuto, Fosco, che viene accolto con generosità dagli abitanti del posto. In realtà l'uomo è a capo di una banda di predoni. Nina, per sopravvivere, deve raggiungere la montagna e imparare a convivere coi lupi.
La prima parte di Nina dei lupi funziona decisamente bene, dalle scene iniziali della tempesta solare che lascia il luogo al buio all'immagine della galleria, che diventa zona di frontiera, così come i flashback con il volto in primo piano della madre di Nina, immagine di una felicità perduta o solo immaginata.
Il film cerca spesso l'incontro tra l'immaginario del cinema di genere e la componente più onirica. E se nel primo caso il film si adegua correttamente alle forme del fantasy apocalittico, nel secondo invece cerca delle soluzioni prima più forzate ma poi si libera in un finale coinvolgente dove davanti agli occhi di Nina si aprono nuovi scenari. Recensione ❯
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Una donna perde la custodia di un figlio ma è decisa a vincere la battaglia legale. Espandi ▽
Sylvie è una madre single con due figli da accudire il cui più piccolo, Sofiane, è piuttosto problematico. La loro vita è caotica e disordinata, e Sylvie, pur affettuosa e partecipe, è anche un po' approssimativa nella gestione domestica. Un giorno, mentre la madre è al lavoro cercando di mantenere la famiglia, Sofiane si fa male e finisce in ospedale. I servizi sociali lo allontanano da casa per mandarlo in un istituto, e a Sylvie non resta che intraprendere una battaglia nel tentativo di riavere a casa suo figlio.
Niente da perdere è l'opera prima di finzione della giovane regista Delphine Deloget che proviene dal cinema di realtà e a quella realtà non vuole derogare, anche nel raccontare una storia da lei stessa accuratamente sceneggiata. Tutto succede davanti ai nostri occhi con un'immediatezza e un'urgenza che fanno il paio con quelle di Sylvie, interpretata da un'ottima Virginie Efira.
Siamo di fronte ad un film immersivo calato in un quadro famigliare ma anche in una realtà socioeconomica e geografica ben definita. E ci spinge a ragionare senza pregiudizi sulle trappole in cui rischiamo tutti di cadere, un po' a causa nostra, un po' a causa della rigidità delle istituzioni che ci circondano. Recensione ❯
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Una sensibile opera prima che offre uno spaccato della contradditoria società della Mongolia. Drammatico, Mongolia, Francia, Svizzera, Qatar2023. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
La vita difficile di un adolescente mongolo che mostra eccellenti doti per lo studio della Fisica. Espandi ▽
Uzii è un giovane studente che ha tutte le doti per partecipare a un concorso sulla Fisica che gli consentirebbe di ottenere una borsa di studio per frequentare l'università. La sua però è una famiglia che vive sotto la soglia di povertà alla periferia di Ulan Bator. C'è una madre che vorrebbe tornare nella campagna che ha lasciato e dei fratelli minori di cui prendersi cura.
Un'opera prima di una regista che offre uno spaccato della società della Mongolia che non manca di portarne in luce le contraddizioni.
Lo sguardo in macchina che Uzii riserva allo spettatore a un certo punto del film interroga i responsabili politici della Mongolia ma, fatte le dovute proporzioni e considerate le differenze, va oltre i confini nazionali per estendersi a tutte le società in cui di fatto gli ostacoli frapposti a chi avrebbe le carte in regola per emergere non sono trascurabili. Recensione ❯
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La Callas al massimo del suo splendore, consegnata all'immortalità con questo un restauro che annulla il tempo. Documentario, Francia2023. Durata 90 Minuti.
A cento anni dalla nascita di Maria Callas, il film trasporterà il pubblico nel cuore di un evento straordinario, proponendo immagini meticolosamente restaurate in 4K HD e completamente rielaborate a colori da Composite Films. Espandi ▽
Tom Volf, a cento anni dalla nascita di Maria Callas, riporta al presente, con un eccezionale lavoro di restauro, un momento leggendario della lirica del Novecento: il suo esordio all’Opéra di Parigi, il 19 dicembre del 1958. Non occorre essere esperti o appassionati d’opera per venire investiti dalla sensazione di assistere a qualcosa di misterico, come se la Callas fosse lo strumento attraverso il quale passa un suono che proviene da un misterioso altrove. Ma al di là della varietà degli stili, dell’interpretazione personale, dell’agilità del canto, del talento come soprano lirico e soprano drammatico, le riprese del concerto di Parigi, quasi tutte a mezza figura, e dunque ravvicinate, ci restituiscono un’eccezionalità di atteggiamento. La Callas non si sbraccia, non si spoglia, non guarda in alto, non esibisce se stessa. Il risultato è di un’eleganza tale che la stacca dallo sfondo del coro d’altri tempi, agghindato in maniera punitiva, ma anche dalle logiche narcisiste dell’oggi, e le consegna l’immortalità. Recensione ❯
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Una lettera corale a Virginia Woolf da parte di tutti gli Orlando per riflettere sulle metamorfosi contemporanee con umanità. Documentario, Francia2023. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Partendo dal ritratto che ne fece Virginia Woolf, il regista si chiede chi siano gli Orlando contemporanei. Espandi ▽
Quando un filosofo attivista trans come Paul B. Preciado esordisce dietro la macchina da presa non può che farlo esplorando le aporie della nostra contemporaneità, andando a rintracciarne la radici nella letteratura. Aporie che riguardano l'identità, la fluidità, la scrittura di una biografia che nel suo essere assolutamente personale diventa collettiva. Il documentario si rivela un'interessante riflessione sulle metamorfosi contemporanee, narrate da una prospettiva individuale e collettiva al tempo stesso. Questo debutto dietro la macchina da presa centra in pieno l'obiettivo: senza la pretesa di impartire lezioni, punta sull'umanità viva dei suoi Orlando per ricordare a chi guarda il diritto imprescindibile di cambiare e di scegliere quale forma e sostanza avere, con una libertà (che dovrebbe essere) inviolabile. Recensione ❯
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Una giovane donna segue due persone che probabilmente soffrono della stessa malattia della madre ormai morta. Espandi ▽
Haru, una giovane impiegata in una libreria, ferma Yukiko col pretesto di chiederle alcune indicazioni. Ha
notato un dolore profondo sul suo volto. La commessa segue con discrezione anche Tsuyoshi, per
controllarne le espressioni. Tempo addietro, era una studentessa alle medie quando sua madre morì.
Proprio allora, le capitò di incontrare e parlare separatamente sia con Yukiko sia con Tsuyoshi. Entrambi
sembravano soffrire di cuore. Anni dopo, Haru è ancora sulle tracce di quei due, quasi per il rimorso di non
aver saputo aiutare sua madre pur conoscendone la tristezza. Haru ha continuato a sorvegliare Yukiko e
Tsuyoshi. E nelle diverse occasioni, quando incontra l'uno o parla con l'altra, le relazioni assumono nuove
dimensioni. Sono momenti nei quali Haru si confronta con i sentimenti verso sua madre e con il dolore
provato da quelle due persone. Recensione ❯
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Un'originale opera prima, con due interpreti esordienti ma molto autentici. Drammatico, Thriller - Francia, Marocco, Belgio, Qatar2023. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un racconto notturno, teso e avvincente, in bilico tra cinema di genere e dramma esistenziale. Espandi ▽
Il capoclan Dib in una lotta tra cani si è visto umiliare da un avversario. Assolda quindi Hassan, che ha bisogno di denaro, affinché sequestri a titolo dimostrativo il braccio destro del rivale. L'uomo chiede collaborazione al figlio che si procura da vivere grazie a lavori occasionali. Nulla andrà come previsto e i due si troveranno ad attraversare una notte densa di pericoli in cui cercare di trovare una soluzione al loro problema.
Il film di Kamal Lazraq dirige un'opera prima in cui si mettono alla prova sia gli interpreti non professionisti sia le doti tecniche della crew.
Dove sta l'originalità di questo film che ha spinto la giuria di Un Certain Regard ad assegnargli il Premio della giuria? Innanzitutto l'avere scelto due assoluti esordienti sul grande schermo (Abdellatif Masstouri nel ruolo del padre e Ayoub Elaid in quello del figlio) che sanno entrambi offrire una assoluta e disarmante autenticità a due personaggi che si trovano dinanzi alla messa in atto di un reato non previsto. Recensione ❯
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Un'interessante favola contemporanea con due pilastri: lo script dal sapore internazionale e la duttilità di Francesco Scianna. Commedia, Italia2023. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Filippo è un fidanzato fedele, un avvocato impeccabile e un uomo generoso. È possibile essere così perfetti? Sì, se hai una coscienza come Otto che controlla ogni tua mossa. Espandi ▽
Filippo è un fidanzato fedele, un avvocato impeccabile e un uomo generoso. È possibile essere così perfetti? Sì, se hai una coscienza come Otto che controlla ogni tua mossa. Un giorno, però, Otto raggiunge in ritardo la sua postazione di lavoro nel "Mondo Altro" e scopre che, in pochi minuti, Filippo ha messo sotto sopra tutta la sua vita. Otto è in difficoltà, deve sistemare le cose prima che le Coscienze Superiori se ne accorgano e decide così di affrontare Filippo di persona piombando sulla Terra...
In questo percorso emozionante, divertente, ricco di colpi di scena e di situazioni in cui non sempre sarà facile agire "secondo coscienza", i nostri protagonisti vedranno pian piano la loro vita con occhi diversi. Recensione ❯
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Un bambino chiede aiuto a un innocuo sbandato per poter salvare sua madre dalle violenze del padre. Espandi ▽
Denni (con la i) ha dieci anni, un padre violento e una madre che ne incassa le botte. Il bambino coltiva il desiderio di mettere la mamma in salvo, e quando la sua amica Eva gli racconta di avere un cugino killer a pagamento pensa di aver trovato la soluzione ideale. Dunque Denni avvicina il cugino di Eva, soprannominato il Secco, e lo incarica di fare fuori papà. Ma il Secco è solo un piccolo delinquente che ha causato l’incarcerazione del fratello maggiore a causa della sua imbranataggine e vigliaccheria, e dunque non sembra il tipo più adatto a portare a termine l’incarico. Io e il Secco è l’opera prima di Gianluca Santoni basata su un soggetto (vincitore del Premio Solinas) e una sceneggiatura scritti con Michela Straniero. L’originalità della storia, che racconta la violenza domestica ad altezza di bambino, ha attirato al progetto professionalità consolidate. Io e il Secco è un esordio promettente che rimette il cinema italiano sui binari di una originalità mai televisiva e di una capacità di guardare la realtà attraverso lo sguardo infantile di due bambini – uno dei quali cresciuto a dismisura. Recensione ❯
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Oltre il 'film per ragazzi'. Un coming of age attento al reale, che diventa una storia di resistenza umana per tutti. Drammatico, Italia2023. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Una bambina cerca di superare a suo modo il terremoto che ha colpito la sua città. Espandi ▽
Un terremoto che sembra non finire mai ha distrutto un'intera area abitabile italiana, i cui abitanti si sono rifugiati all'aperto, attrezzandosi con tende di fortuna e una baracca adibita ad area comune. Il gruppo forma una sorta di accampamento denominato Isolarotonda, popolato da coppie come un maresciallo e sua moglie, un muratore e una parrucchiera, i gestori di un distributore di benzina e una donna incinta e suo marito, che ha lavorato a lungo in Belgio, con la loro figlia Viola di dieci anni. È proprio dal punto di vista di Viola che la storia si dipana e vede in successione la scomparsa di Pasquale, il migliore amico di suo padre, l'arrivo di un intellettuale che la comunità soprannomina Pigiama e quello di una coetanea di Viola, Anna. Le due bambine stringeranno un'amicizia che le aiuterà a sopravvivere all'emergenza e a venire a patti con alcune esperienze della vita che le aiuteranno a crescere.
Ma Superluna non è solo un coming of age o un "film per ragazzi", bensì una storia di resistenza umana per tutti, imbevuta delle atmosfere spiazzanti della pandemia, di cui restituisce in maniera metaforica le paure e le tensioni attraverso lo sguardo di chi forse le ha subite forse più di tutti, senza poterle relativizzare in un contesto esperienziale più ampio. Il cinema di Federico Bondi, che riesce a girare film a distanze temporali esponenziali, guarda in una direzione diversa da quella di molti altri, non necessariamente ostinata e contraria, ma certamente più attenta al reale (forte anche di una lunga esperienza documentaria), refrattaria alle facili semplificazioni e fedele alla vita nei suoi impercettibili scollinamenti di senso, questa volta filtrati attraverso la sensibilità di una bambina. Recensione ❯
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Un film che può sembrare imprigionato ma che proprio nella sua monotonia riesce a trovare uno sguardo originale sul cinema sentimentale. Drammatico, Gran Bretagna, USA2023. Durata 113 Minuti.
Un'allegoria surreale che prova a rovistare negli umani desideri di certezza e nella dipendenza dalla tecnologia del mondo moderno. Espandi ▽
Anna e Ryan sono una coppia felice e hanno ottenuto il documento che certifica l’autenticità del loro amore. Ora la ragazza decide di andare a lavorare presso l’istituto d’amore che esamina se due persone sono fatte per stare insieme oppure no. Lì conosce Amir che le dice di avere una relazione stabile. I due lavorano sempre in coppia e con il passare del tempo è sempre più attratta da lui. Ci sono macchine perfette, calcoli precisissimi, statistiche. Poi ci sono le persone. Che in Fingernails. Una diagnosi d’amore sono come robot di carne. Sono come corpi generati dalle app. Sembra un futuro vicino invece è il nostro presente. Nell’insistenza di una persistente monotonia si assiste a delle mutazioni che non sono mai rivelazioni. E allora è proprio la prova apparentemente fredda di Buckley e Ahmed che, nel corso del film, nella ripetizione delle loro espressioni, trova la sintonia giusta. Nella dimensione sensoriale del film c’è tutta la paura per la dipendenza dalla tecnologia e dell’amore tra due persone che può essere generato anche da un’intelligenza artificiale. Recensione ❯
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