weachilluminati
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sabato 30 settembre 2023
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se uscissiono dai rumori
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the creator
Oggi 30 settembre 2023 Sono stato al cinema e ho visto il film the Creator-
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the creator
Oggi 30 settembre 2023 Sono stato al cinema e ho visto il film the Creator-
Appena visto il film ho subito compreso anche durante lo sviluppo della trama che era un film troppo sbilanciato verso l’azione mentre le emozioni non erano adeguatamente rappresentate; la regia ha cercato di seguire le vie dei canali principali della filmografia di fantascienza. Ci sono alcuni punti del film in cui ho visto un poco tentare ambientazioni alla Blade Runner; ma il livello di comunicazione e di approfondimento non sono stato mai incisivo perché sempre l'azione rispetto al pensiero che è prevalso.
Questa è una osservazione è rilevante per una persona di 70 anni che è abituato a recensire da tanti anni film e che ha sicuramente un condizionamento che gli deriva la propria educazione culturale ed età; non riuscito ad accettare un qualcosa che non abbia un'anima un ;e questo film se vogliamo farne una sintesi è solamente azioni e immagini e qualche volta tentativi di comunicare emozioni non meglio espresse ;Il mio giudizio sul film è tre su cinque-
stelle filmato l'ultimo Wechilluminati
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felicity
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mercoledì 28 febbraio 2024
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un potenziale enorme, ma manca il messaggio forte
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The Creator è una mescolanza di generi e di suggestioni cinematografiche diverse confezionate in un Blockbuster di alto livello. Ma The Creator è anche qualcosa in più: qualcosa che non riesce ad essere fino in fondo, e che in parte spreca un potenziale smisurato.
The Creator mette in campo sin da subito una storia potente, ponendo le basi per una mitologia poderosa che affonda le sue radici in una moltitudine di suggestioni pop e cinematografiche. A livello di tematiche, infatti, il film raccoglie tantissime influenze e racchiude il meglio del cinema di genere: c'è la distopia cyberpunk di Akira e Blade Runner, c'è il realismo bellico di Apoclypse Now, c'è un racconto che punta il dito con convinzione contro il colonialismo americano.
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The Creator è una mescolanza di generi e di suggestioni cinematografiche diverse confezionate in un Blockbuster di alto livello. Ma The Creator è anche qualcosa in più: qualcosa che non riesce ad essere fino in fondo, e che in parte spreca un potenziale smisurato.
The Creator mette in campo sin da subito una storia potente, ponendo le basi per una mitologia poderosa che affonda le sue radici in una moltitudine di suggestioni pop e cinematografiche. A livello di tematiche, infatti, il film raccoglie tantissime influenze e racchiude il meglio del cinema di genere: c'è la distopia cyberpunk di Akira e Blade Runner, c'è il realismo bellico di Apoclypse Now, c'è un racconto che punta il dito con convinzione contro il colonialismo americano. Ma non lo fa fino in fondo: c'è un sottotesto politico forte, in The Creator, che non emerge abbastanza a causa di una scrittura che dà per scontati alcuni elementi che avrebbero meritato maggior spazio.
The Creator è in definitiva un Blockbuster enorme, ma imperfetto, che sacrifica un po' di coerenza narrativa in nome di un impianto visivo poderoso e imponente. Il che è un peccato: con una trama più profonda e attenta staremmo parlando di un grande capolavoro sci-fi.
The Creator non è particolarmente creativo nell’assemblare quelle appropriazioni da film e mondi passati, né nel farci capire davvero cosa vuole comunicare attraverso di esse.
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mkyril
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venerdì 29 settembre 2023
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falsa partenza
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In piena ed epocale ascesa del tema del rapporto tra Artificial Intelligence (qualunque cosa questo voglia dire) e umanità, The Creator poteva rappresentare un interessante occasione di sperimentazione narrativa e riflessione filosofica e artistica, proprio nei termini a cui ad un certo punto la sceneggiatura accenna: il problema evoluzionistico, come i Sapiens hanno rimpiazzato i Neandertal, così l'AI e le sue creature potrerbbero rimpiazzare gli uomini. Ma perchè non dare spazio a questo dramma? Al dilemma del Potere che si fa infinito: fare o non fare un genocidio? Cambiare o non cambiare il corso della Storia? O costruire un percorso nuovo e difficile, di dialogo tra forme diversamente interlligenti? E perchè? Dall'interessante prologo della distruzione di LosAngeles per mezzo di un bombardamento nucleare (avvenuto per errore? ma che è destinato a diventare uno dei passaggi più oscuri e incomprensibili del film) il film si perde quasi subito in una improbabile storia di confronto militare (di cui non si colgono i rapporti di forza, i vincoli, le questioni in gioco) tra blocchi, ancora una volta ricorrendo alla stantia figura retorica di America contro un non meglio identificato blocco orientale (di cui non si capisce se fanno parte anche Cina e India ovvero metà dell'umanità) mentre una stratosferica fortezza militare incombe sui cieli (di tutto il mondo?) alla ricerca.
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In piena ed epocale ascesa del tema del rapporto tra Artificial Intelligence (qualunque cosa questo voglia dire) e umanità, The Creator poteva rappresentare un interessante occasione di sperimentazione narrativa e riflessione filosofica e artistica, proprio nei termini a cui ad un certo punto la sceneggiatura accenna: il problema evoluzionistico, come i Sapiens hanno rimpiazzato i Neandertal, così l'AI e le sue creature potrerbbero rimpiazzare gli uomini. Ma perchè non dare spazio a questo dramma? Al dilemma del Potere che si fa infinito: fare o non fare un genocidio? Cambiare o non cambiare il corso della Storia? O costruire un percorso nuovo e difficile, di dialogo tra forme diversamente interlligenti? E perchè? Dall'interessante prologo della distruzione di LosAngeles per mezzo di un bombardamento nucleare (avvenuto per errore? ma che è destinato a diventare uno dei passaggi più oscuri e incomprensibili del film) il film si perde quasi subito in una improbabile storia di confronto militare (di cui non si colgono i rapporti di forza, i vincoli, le questioni in gioco) tra blocchi, ancora una volta ricorrendo alla stantia figura retorica di America contro un non meglio identificato blocco orientale (di cui non si capisce se fanno parte anche Cina e India ovvero metà dell'umanità) mentre una stratosferica fortezza militare incombe sui cieli (di tutto il mondo?) alla ricerca....di che cosa? Avanzatissimi CED o Data center? Centri di ricerca? Basi militari? Forze armate? Terroristi? O la fantomatica entità che governa tutto il mondo dell'AI (ma se fosse così non sarebbe dotata di mezzi di inaudita capacità e potenza?) E il tutto senza che nessuno dall'altra parte alzi un dito? Poi invece sul piano umano, la storia molto ingarbugliata del rapporto tra protragonista, moglie, bambina, ma tutto molto prevedibile e scontato. Infine, scenografie sontuose, effetti speciali eccellenti, ma ambientazioni curate ma di repertorio nella continua oscillazione tra le capanne dei SImilant/Vietcong e l'hightech da albergo five star (tanto scontato quanto implausibile) della base americana NOMAD, con cadute gravissime nella definizione tecnologica del mondo narrato, tra telefoni da campo grossi come quelli degli anni 50 alle figure stereotipate degli ufficiali, agli automezzi con motori a scoppio, ai veicoli che levitano non si sa come, il tutto teoricamente ambientato nel 2065 a trent'anni da oggi. Dunque un complesso di grossolanità ridicole. Si salva solo la figura dell''ufficiale donna che recluta il protagonista, che lo motiva, e che armi in pugno entra direttamente in azione alla fine del film, forse la prima vera figura drammatica e tragica della storia, ma che non viene adeguatamente sviluppata. Dunque, soggetto complesso e ambizioso ma scrittura puerile, profondità zero, sceneggiatura farlocca, dettagli ridicoli. Dagli autori di Rogue One, l'interessante spin-off di Satr Wars, ci si poteva aspettare molto di più. Occasione totalmente sprecata, salvo qualche bella inquadratura e l'irresistibile sorriso della bimba che illumina un film decisamente inutile.
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imperior max
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martedì 10 ottobre 2023
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quando una macchina è fuori controllo, non vuol dire che è pericolosa
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THE CREATOR di Gareth Edwards. In un futuro ormai prossimo una guerra incombe tra umani e androidi. L’unica speranza è un’arma definitiva in mano agli androidi che porrà fine a tutto. Un agente delle forze speciali verrà incaricato di prelevarla e all’occorrenza distruggerla. Scoprirà in seguito che tale arma vada ben oltre il concetto di guerra, dell’essenza umana e dell’Intelligenza Artificiale. Allora, la qualità tecnica e visiva non si discute, la messinscena è ben curata, il tutto è confezionato in stile simil-orientale per come viene narrato e i simildroidi hanno un design bello, così come l'astronave bombardiera Nomad nella stratosfera.
E’ vero che i contenuti sembrano derivativi e già visti e qualcosina non torna del tutto.
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THE CREATOR di Gareth Edwards. In un futuro ormai prossimo una guerra incombe tra umani e androidi. L’unica speranza è un’arma definitiva in mano agli androidi che porrà fine a tutto. Un agente delle forze speciali verrà incaricato di prelevarla e all’occorrenza distruggerla. Scoprirà in seguito che tale arma vada ben oltre il concetto di guerra, dell’essenza umana e dell’Intelligenza Artificiale. Allora, la qualità tecnica e visiva non si discute, la messinscena è ben curata, il tutto è confezionato in stile simil-orientale per come viene narrato e i simildroidi hanno un design bello, così come l'astronave bombardiera Nomad nella stratosfera.
E’ vero che i contenuti sembrano derivativi e già visti e qualcosina non torna del tutto. Però racconta qualcosa di originale ossia di come l’IA fuori controllo non è sempre sinonimo di pericoloso. Per una volta l’antropocentrismo è messo da parte di più per vedere più il punto di vista delle macchine. Quante volte si è parlato di “Essere più umani degli umani stessi”?! Ecco, questo film lo fa’ capire di più con i simildroidi e la bambina. Di come il concetto di programmazione vada forse ben oltre quello di anima e di sentimenti. Di come i droidi cercano veramente la pace in maniera molto più diplomatica degli Americani che semplicemente distruggono quello che non riescono a controllare piuttosto che conviverci, anche in maniera piuttosto ipocrita senza ammettere i propri errori. Tra l’altro si vede un po’ l’allegoria di come si sono comportati gli Americani dall’11 settembre in poi in Medio Oriente, iniziando per un motivo giusto, ma diventando forse peggio dei terroristi stessi. Ce ne sarebbero altre di tematiche davvero interessanti e credo che in una director’s cut il tutto sarà ancor meglio contestualizzato. In più Washington jr. se la cava molto bene, ma la bambina ancora meglio.
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jesús ramírez
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domenica 28 gennaio 2024
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tristemente incoerente in tutto il suo svolgimento
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Ambientato nel 2065, con una robotica che vogliono (senza nessun accenno di spiegazione) imporre come praticamente del tutto simile all'uomo, eppure si vede tecnologia vecchissima e gente che deve lavorare con i buoi nei campi come schiava. Robot possono fare da polizia e da prostituti/e però non sono usati al posto dei buoi (non dico per forza intelligenze artificiali, ma almeno macchinari, no, nulla, i buoi e le persone. Per non inquinare? Non vi è nessuna indicazione, a si vedono auto inquinanti per altri propositi meno utili del produrre cibo e si vedono mega città con auto tecnologiche (per viaggiare sì, ma per lavorare i campi no?). Inoltre i robot (quelli di più elevato livello) sono costruiti in fabbriche stile anni 60 da esseri umani.
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Ambientato nel 2065, con una robotica che vogliono (senza nessun accenno di spiegazione) imporre come praticamente del tutto simile all'uomo, eppure si vede tecnologia vecchissima e gente che deve lavorare con i buoi nei campi come schiava. Robot possono fare da polizia e da prostituti/e però non sono usati al posto dei buoi (non dico per forza intelligenze artificiali, ma almeno macchinari, no, nulla, i buoi e le persone. Per non inquinare? Non vi è nessuna indicazione, a si vedono auto inquinanti per altri propositi meno utili del produrre cibo e si vedono mega città con auto tecnologiche (per viaggiare sì, ma per lavorare i campi no?). Inoltre i robot (quelli di più elevato livello) sono costruiti in fabbriche stile anni 60 da esseri umani....del tutto ridicolo. Moltissimi dettagli sono illogici, altri del tutto errati e fuori luogo. Il film non ha un senso. Si può inventare qualsiasi cosa con la fantasia, qualsiasi fantascienza, ma le si deve dare una logica, un senso. Invece questo film punta ad essere un accusa politica, priva di contesto e di concretezza.
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