solvsrf
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sabato 1 agosto 2020
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latitans&maigrascion company comics che county boe
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cantino nessuno mi può... neanche tu, la verità... che storia che film,
non sembra possibile poi muovere chissàquale critiche a un film
che confronto al caimano diciamolo si parla di
bazzecolone da bar, guardare il film... il
caimano, senza rendersi conto di avere il cuore del
caimano e fare e parlare mostrarsi col cuore del
caimano, caimanoni... coi tacchi diventati adesso, ecco perchè per quelle molte
persone, fracassoni con i tacchi e valigetta sbucati da chissàdove..., nonchè
lilloni e ospiti vari, king kong della finanza
abbarbicati alla loro torre che hanno sempre
qualcosa da dire e remano contro non possono apprezzare questo film,
giornalisti gentaccia tv col reddito a vaucher dell'europa, speranzosi,
perchè a ben guardarli fanno le cose avendo il cuore del
caimano, lo stesso cuore che ha fatto tutte le
nefandezze di cui si crogiolano di aver
rimediato con il carcere loro.
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cantino nessuno mi può... neanche tu, la verità... che storia che film,
non sembra possibile poi muovere chissàquale critiche a un film
che confronto al caimano diciamolo si parla di
bazzecolone da bar, guardare il film... il
caimano, senza rendersi conto di avere il cuore del
caimano e fare e parlare mostrarsi col cuore del
caimano, caimanoni... coi tacchi diventati adesso, ecco perchè per quelle molte
persone, fracassoni con i tacchi e valigetta sbucati da chissàdove..., nonchè
lilloni e ospiti vari, king kong della finanza
abbarbicati alla loro torre che hanno sempre
qualcosa da dire e remano contro non possono apprezzare questo film,
giornalisti gentaccia tv col reddito a vaucher dell'europa, speranzosi,
perchè a ben guardarli fanno le cose avendo il cuore del
caimano, lo stesso cuore che ha fatto tutte le
nefandezze di cui si crogiolano di aver
rimediato con il carcere loro. Vi è il bisgno minimo mondiale di sapere
interpretare la storia del caimano, perchè possa piacere questo il film.
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michela cordioli
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giovedì 9 luglio 2020
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super checco!
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Premetto che considero Checco Zalone un genio, non solo della comicità. In questo film si è superato. Ho riso dall'inizio alla fine, con battute di una intelligenza fine, certo non sempre facili. Il film è senz'altro da rivedere. Che dire; Super Checco!
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lucky italian movies
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mercoledì 3 giugno 2020
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ma cos'è: un reportage di guerra, un musical? boh!
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Nell'anno dei film comici che cambiano registro, come Il primo Natale e Odio l'estate, ottimi prodotti, qui Zalone cade vertiginosamente. Intanto inganna col trailer, che non c'entra niente ed è più divertente del film. Poi inserisce un'accozzaglia di scene che ruotano solo attorno al suo ego, senza senso nè filo conduttore, fa trascorrere il tempo fra sbadigli e l'interrogarsi sul cosa voglia comunicare, per finire con canzoncine avulse da una qualsivoglia logica narrativa. Paolo Virzì alla sceneggiatura che ruolo ha avuto? Zalone forse avrebbe dovuto ascoltarlo di più.
Film che avrebbe buoni propositi, ma di fatto non lascia alcun messaggio, ma non verrà dimenticato, come meriterebbe, solo per il suo protagonista.
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Nell'anno dei film comici che cambiano registro, come Il primo Natale e Odio l'estate, ottimi prodotti, qui Zalone cade vertiginosamente. Intanto inganna col trailer, che non c'entra niente ed è più divertente del film. Poi inserisce un'accozzaglia di scene che ruotano solo attorno al suo ego, senza senso nè filo conduttore, fa trascorrere il tempo fra sbadigli e l'interrogarsi sul cosa voglia comunicare, per finire con canzoncine avulse da una qualsivoglia logica narrativa. Paolo Virzì alla sceneggiatura che ruolo ha avuto? Zalone forse avrebbe dovuto ascoltarlo di più.
Film che avrebbe buoni propositi, ma di fatto non lascia alcun messaggio, ma non verrà dimenticato, come meriterebbe, solo per il suo protagonista...
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jimmy white iii
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giovedì 28 maggio 2020
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se questo è un film...
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Do 1 stella solo per far media, come a scuola, dato che non si può dare 0. In realtà in questo caso bisognerebbe inventare i voti negativi per questa sfilza di immagini che proprio non riesco a chiamare film. Non c'è regia, non c'è sceneggiatura, non ci sono quasi altri attori o spalle: c'è solo Checco, che scomoda anche il fascismo pur di strappare un sorriso cinico, ma in fondo non è né politicamente scorretto né buonista, né trash né demenziale. Manca proprio il linguaggio filmico, roba che nemmeno i cinepanettoni! Inguardabile...
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diskol88
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lunedì 25 maggio 2020
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un film coi tacchi...a ben vedere non c'è che dire
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che divertimento gli immigrati come i milioni dei ricconi..., in
ner irregolari... spostati di quà e di là, in attesa di trasferimento... forte,
quando fa quel tipo col suo
travaglio politico e le lillonate ecc che dice che un cavaliere avrebbe
pagato... la criminalità organizzata... ah ha ha rido per
le parodie della pecorella povera che trova l'orso che
gli spariglia... ghigliottinandolo il malloppone tutte le volte,
e poi lui e pablo... con la gente in coda per andare a
riscuotere... i soldi di quel cavaliere ... del lavoro,
ma chi è quella gente e che gente è? da chi sono
pagati da anni quelli.
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che divertimento gli immigrati come i milioni dei ricconi..., in
ner irregolari... spostati di quà e di là, in attesa di trasferimento... forte,
quando fa quel tipo col suo
travaglio politico e le lillonate ecc che dice che un cavaliere avrebbe
pagato... la criminalità organizzata... ah ha ha rido per
le parodie della pecorella povera che trova l'orso che
gli spariglia... ghigliottinandolo il malloppone tutte le volte,
e poi lui e pablo... con la gente in coda per andare a
riscuotere... i soldi di quel cavaliere ... del lavoro,
ma chi è quella gente e che gente è? da chi sono
pagati da anni quelli... del film! oh un
sacco di gente a vedere..., incredibile
quando dice di condannare anche
le mogli dei boss... ah ah ah si fanno i film da sè e al
botteghino... vanno molto meglio di
quel che si crede, per forza con comicità del genere,
forse troppa pubblicità però eh eh eh con quei trailers..., vorrebbe
giudicare qualche critico, prendete le distanze allora ah ah ah... è
una questione di fiducia inutile sindacare, che assurdità di film,
non li ho neanche capiti bene quegli sketch.
ciauz, al prox films.
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onufrio
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domenica 24 maggio 2020
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immigrato
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Il fallimento dell'innovatico Sushi Restaurant aperto a Spinazzola (Puglia) costringe Checco ad abbandonare la Puglia ed emigrare in Africa, lavorando come cameriere in un lussuoso resort in Kenya, ma un'improvvisa rivolta sfocia in guerra iniziando così per il protagonista un lungo cammino di speranza verso il ritorno in patria, o meglio ancora in Liechtenstein. Zalone cambia registro, ma affrontare tematiche d'attualità anche importanti coniugandole al tempo stesso con la commedia per sorridere riflettendo non porta i frutti sperati. La mano di Virzì è pressochè inesistente ai fini della sceneggiatura, e le continue "pause" narrative fatte di canzoncine di certo non contribuisce in meglio alla riuscita del film.
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Il fallimento dell'innovatico Sushi Restaurant aperto a Spinazzola (Puglia) costringe Checco ad abbandonare la Puglia ed emigrare in Africa, lavorando come cameriere in un lussuoso resort in Kenya, ma un'improvvisa rivolta sfocia in guerra iniziando così per il protagonista un lungo cammino di speranza verso il ritorno in patria, o meglio ancora in Liechtenstein. Zalone cambia registro, ma affrontare tematiche d'attualità anche importanti coniugandole al tempo stesso con la commedia per sorridere riflettendo non porta i frutti sperati. La mano di Virzì è pressochè inesistente ai fini della sceneggiatura, e le continue "pause" narrative fatte di canzoncine di certo non contribuisce in meglio alla riuscita del film.
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toty bottalla
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mercoledì 20 maggio 2020
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l'attualità che fa poco ridere!
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Zalone in un film più complicato e meno divertente del solito, i veri pericoli, le bombe, i mitra e le condizioni umane angoscianti di quei luoghi poco si sposano con l'ironia comica proposta dal bravo attore pugliese che nei suoi film ha sempre evidenziato i difetti tipici italiani e denunciato a modo suo i disagi sociali del nostro tempo. Il film ha meno spunti originali di battute alla zalone e di situazioni divertenti, ma credo che questa sia un'evoluzione dell'artista che paga dazio all'esilarante passato che non si ripete mai, e mentre scrivo mi chiedo: Ma chi sono io infondo per criticare un grande come Checco Zalone? Saluti!
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felicity
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lunedì 27 aprile 2020
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checco zalone sulle orme di alberto sordi
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Una storia più complessa delle solite di Zalone, senza però cambiare molto il suo registro umoristico, ma Tolo Tolo è meno solido e divertente rispetto ai suoi precedenti film.
Zalone si è voluto reinventare e ha osato reinventarsi pescando nella melma del nostro qui e ora, dello stato dell’arte culturale, sociale e politica, ma
regia e montaggio tradiscono ingenuità e sciatterie.
Da una parte c’è il personaggio che conosciamo, meravigliosamente mediocre, che si ostina a non crescere, e dall’altro c’è il lungo viaggio che deve intraprendere dove con i modi sommari dell’apologo affronta i passaggi obbligati di ogni odissea migrante: il viaggio nel deserto, la sosta in Libia, la traversata via mare.
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Una storia più complessa delle solite di Zalone, senza però cambiare molto il suo registro umoristico, ma Tolo Tolo è meno solido e divertente rispetto ai suoi precedenti film.
Zalone si è voluto reinventare e ha osato reinventarsi pescando nella melma del nostro qui e ora, dello stato dell’arte culturale, sociale e politica, ma
regia e montaggio tradiscono ingenuità e sciatterie.
Da una parte c’è il personaggio che conosciamo, meravigliosamente mediocre, che si ostina a non crescere, e dall’altro c’è il lungo viaggio che deve intraprendere dove con i modi sommari dell’apologo affronta i passaggi obbligati di ogni odissea migrante: il viaggio nel deserto, la sosta in Libia, la traversata via mare. Costringendo il suo tradizionale personaggio a un salto di qualità.
Il personaggio di Zalone resta più o meno sempre se stesso, chi cambia questa volta è il regista-sceneggiatore, che non si limita più ad offrire al suo protagonista l’occasione per una risata, ma lo spinge verso un’altra direzione, costringendolo a misurarsi con qualcosa su cui in passato avrebbe preferito chiudere gli occhi o sorvolare con una battuta.
Checco Zalone non è mai poetico, è sempre prosastico. Non vuole tradire un personaggio che si sente in dovere di essere comico: per questo non ha timore di apparire sgradevole, è spiccio e diretto nei suoi modi, non allude mai, dice senza timore. Proprio come faceva un altro grande attore-autore del cinema italiano, la cui crudeltà e sgradevolezza ne fecero il più vero e necessario dei nostri comici, Alberto Sordi. E forse Zalone sta imparando a seguire le sue orme.
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margheritatblisi
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mercoledì 22 aprile 2020
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più bello degli altri
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Non sono una fan di Checco ma questo film mi è piaciuto! Gli altri non sono mai riuscita a vederli fino alla fine
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astromelia
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domenica 19 aprile 2020
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non è obbligatorio ridere
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perchè si dovrebbe ridere a crepapelle? io trovo che zalone /luca medici sia sempre in tema con la società reale,talvolta capovolta come in questo film,lui non fa altro che trasporre in film la quotidianità del medio/piccolo vivere azzeccando sempre il tema..in tutti i suoi film identifica un tema visto con il pensiero socio-culturale di un mondo che esiste altrochè,lo trovo geniale nella sua semplicità per questo godibile senza pretese da capolavoro!!
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