Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, Horror, Thriller |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Domenico Emanuele de Feudis |
Attori | Riccardo Scamarcio, Federica Rosellini, Sebastiano Filocamo . |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,34 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 25 settembre 2020
Durante una visita alla madre del suo fidanzato nel sud Italia, una donna cerca di difendersi dalla misteriosa e pericolosa maledizione che ha colpito la figlia.
CONSIGLIATO SÌ
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Dopo parecchio tempo, Francesco torna a casa a trovare l'anziana mamma Teresa, che vive con la coetanea Sabrina in una grande casa attorniata da longeve piantagioni di ulivi in Puglia. Con sé, Francesco porta la sua compagna Emma, che si appresta a sposare, e la figlioletta di lei, Sofia, che gli si è attaccata come a un padre. Emma è dapprima affascinata dal contesto rurale, ma poi ne soffre quelle che ritiene essere mere superstizioni. Nella notte, Sofia viene morsa da una tarantola e comincia a stare male, anche più di quanto dovrebbe in conseguenza del morso. Teresa sostiene che la piccola è vittima del malocchio. Emma vorrebbe solo andarsene in tutta fretta con la bambina, ma la cosa non si rivela per niente facile.
Domenico de Feudis si è fatto le ossa come aiuto regista (anche per La grande bellezza di Sorrentino) e ha dato buona prova di sé con un fulminante cortometraggio, L'ora del buio, nel quale si è rivelato molto bravo nella creazione di una situazione disturbante e macabra conclusa in modo pungente.
Questo suo lungometraggio d'esordio riprende in parte lo spunto e l'atmosfera cupa di quel cortometraggio per raccontare una storia diversa, ovviamente più articolata e profondamente immersa in un folclore intriso di antica sapienza che confina spesso con pratiche magiche provenienti da un tempo immemore.
L'ambientazione è un punto di forza del film, sia per gli scenari suggestivi che trasmettono inquietudine sia per come veicola gli umori di una tradizione millenaria che incombe con il peso delle sue convenzioni e dei suoi rituali. Se Francesco proviene da quell'ambiente e quindi in qualche modo lo capisce, pur essendosene in apparenza affrancato, Emma ne è totalmente estranea e, classico pesce fuor d'acqua, si trova a contatto con una realtà che le si presenta come aliena e misteriosa.
L'attenzione al substrato etnico-religioso del meridione italiano richiama precedenti illustri come Il demonio di Brunello Rondi e ancora il film a una sorta di realismo magico che dà spessore al racconto. Nel suo ultimo terzo la narrazione si diluisce in un horror più convenzionale, perdendo così di originalità, con alcuni luoghi comuni della possessione e dell'infestazione che si insinuano qua e là, ma l'impianto resta solido e mantiene una buona presa sullo spettatore grazie a una discreta costruzione della suspense.
Il torbido groviglio delle colpe passate è un po' di maniera e sovraccaricato di melodramma, ma è funzionale a fornire un adeguato retroterra motivazionale.
I personaggi sono caratterizzati in modo abbastanza attento, con una consistente dose di ambiguità, a esclusione della protagonista, dipinta come donna moderna e consapevole, messa a confronto con una sorta di Medio Evo del quale trova normale non fidarsi. Più che buona la resa del cast in cui tutti sono bene in parte e rendono con credibilità i vari personaggi. Si segnala in particolare Mariella Lo Sardo che agisce molto bene per sottrazione, rendendo con notevole efficacia il ruolo della mamma del protagonista.
Gli ultimi tentativi di cinema di genere sono stati zoppicanti e spesso brutte copie di un cinema americano con un'asticella di qualità troppo alta. De Feudis invece riesce a rendere credibile un horror italiano, contestualizzandolo in una meravigliosa Puglia e con una regia e fotografia davvero ottima. Recitazione nella media, nulla di trascendentale, ma il film ha un ritmo incalzante [...] Vai alla recensione »
Se proprio vogliamo mendicare e cercare dentro questo film l'aspetto intellettuale, psicologico e intimo di quella parte del sud ancora sotto esoterismo, superstizioni e incantesimi, lo troveremmo pure ma, mi devi fare anche un discreto film. Sarebbe bastato seguirne il buon avvio, quello dell'arrivo in Puglia della famigliola serena, focalizzando qualche caratteristica regionale più [...] Vai alla recensione »
Che bisogno c'è dei manieri spettrali della tradizione anglosassone quando si può contare sulle assolate masserie pugliesi con quel che di verminoso e oscuro nascondono appena girato l'angolo (o, come qui, sceso il sottoscala)? Intuizione meritoria quella di De Feudis al suo esordio nel lungo (e pure produttivamente astuta, considerando l'iper-attivismo dell'Apulia Film Commission), anche se non del [...] Vai alla recensione »
Incredibile. L' Italia è capace di confezionare horror degni di questo nome, pescando dalla tradizione di riti pagani e maledizioni. Protagonista è un convincente Scamarcio, che torna al Sud, dalla mamma, per farle conoscere la compagna e la figlia di lei. La quale, dopo il morso di una tarantola, si scopre essere vittima di un malocchio. Bell' esordio alla regia di de Feudis che sa come valorizzare [...] Vai alla recensione »
All'origine de Il legame (opera prima di Domenico de Feudis, già assistente alla regia di Paolo Sorrentino in La grande bellezza e Loro e Valeria Golino in Miele, nonché autore di due corti) c'è quel misterioso universo osservato, studiato, analizzato da Ernesto de Martino in saggi come Sud e magia, pietra miliare della ricerca etnografica in cui il grande antropologo esplorava rituali e credenze del [...] Vai alla recensione »