Malocchi e fatture, possessione e fascinazione nel cuore di una Puglia cupa e arcaica. L'opera prima di Domenico de Feudis è un intrigante horror rurale. Con Riccardo Scamarcio, su Netflix
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
All'origine de Il legame (opera prima di Domenico de Feudis, già assistente alla regia di Paolo Sorrentino in La grande bellezza e Loro e Valeria Golino in Miele, nonché autore di due corti) c'è quel misterioso universo osservato, studiato, analizzato da Ernesto de Martino in saggi come Sud e magia, pietra miliare della ricerca etnografica in cui il grande antropologo esplorava rituali e credenze del meridione più ancestrale.
Un mondo sospeso che il cinema italiano ha preservato in rare occasioni: pensiamo al corto documentario Stendalì di Cecilia Mangini, che partiva proprio da de Martino per raccontare l'antichissimo rito delle lamentazioni funebri, ma anche - perché no - a tutto quel filone rurale che da Il demonio di Brunello Rondi trova ha la sua punta di diamante nel capolavoro di Lucio Fulci, Non si sevizia un paperino. [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (2763 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 1 ottobre 2020