Anno | 2019 |
Genere | Thriller |
Produzione | USA |
Regia di | Fred Durst |
Attori | John Travolta, Devon Sawa, Ana Golja, Jacob Grodnik, James Paxton Josh Richman, Jessica Uberuaga, Jeff Chase, Luis Da Silva Jr., Rene Aranda, Marta González Rodin, Leslie Sides, Theresa Ireland, Denny Mendez, Elle Matarazzo, Danny Minnick, Martin Peña, Lisa Lynn Dempsey, Neb Chupin, Rob Wolfe, Marcela Herrera, Lyric, Dominic Salvatore, Gabe Karon, Tyler Hammond, Carlton Bell, Kenneth Farmer, Erin Reese Alexander, Nikola Chupin, Jimmy Marino, Nick Loren, Saul Green, Alex Ellis, Andrew Foott-Stephens, John Schwert. |
MYmonetro | 2,07 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 4 ottobre 2019
John Travolta nelle vesti di uno stalker scatenato.
CONSIGLIATO NÌ
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Moose è un fan(atico). Autistico col vizio dell'autografo e della collezione, è ossessionato da Hunter Dunbar, divo del cinema horror. Grazie a una dritta di Leah, giovane fotografa in cerca di scoop a Hollywood, ha finalmente l'occasione di incontrarlo. Imbucato a una festa vip scopre con grande disappunto che il suo eroe è occupato altrove. Un altrove dove si incroceranno presto e dove comincerà l'incubo di Hunter Dunbar. Ma i peggiori incubi non fanno sempre un buon film.
Nel 2008 Pablo Larraín gira Tony Manero, una farsa macabra sulla dittatura di Pinochet, lo specchio di una società violenta dove la sola libertà di espressione si limita a scimmiottare un personaggio fittizio. Il protagonista, un uomo miserabile pazzo per la disco e sordo alla sofferenza imposta dalla dittatura, coltiva un'ossessione per John Travolta e il suo Tony Manero. Impotente e umiliato dalla vita, Raúl è l'antitesi del suo modello, suo dio e sua legge al punto che niente gli impedirà di realizzare il suo sogno: vincere alla televisione un concorso di sosia di Tony Manero.
Per un brutto scherzo del destino (e del regista Fred Durst), tocca questa volta a John Travolta interpretare uno psicopatico pronto a tutto per soddisfare la sua ossessione. Il suo desiderio è 'essere' Hunter Dunbar, con fede ma senza legge. Nel ribaltamento di un soggetto affine nella soddisfazione narcisistica della propria mania, a perdersi sono il senso politico e più specificamente il senso del cinema, che Fred Durst evidentemente odia. Come odia gli attori, i fan, Hollywood e il pubblico che vorrebbe provocare a colpi di misantropia e gold trophy.
Frontman dei Limp Bizkit, Durst si muove tra due orizzonti narrativi: l'ammirazione che scivola progressivamente verso la follia dominatrice e criminale di Misery non deve morire e il ritratto al vetriolo di Hollywood come fabbrica di sogni (putridi), di nevrosi, di vizi e di disumanità di Maps to the Stars.
Ma la parata di freaks che si trasforma in una danza di mostri intimi ancora più terrificanti nel film di David Cronenberg, volge in parodia grottesca in The Fanatic, dove reale e pagliacciata si confondono e dove John Travolta perde la bussola fino a passare il punto di non ritorno. Quasi irriconoscibile, l'attore segna la peggior performance dell'anno e si candida al Razzie Awards. Non perché Travolta sia un cattivo attore, al contrario, ma perché produce e interpreta un film privo di qualsiasi credibilità e pieno di naïveté drammatica. Un film costruito in funzione della sua energia poi dilapidata per nutrire le velleità del suo autore.
Quello che vediamo sullo schermo è quello che ha da offrire: il desiderio di un autografo muta in follia omicida lasciandoci KO, senza sapere se ridere o piangere, entrambe le cose sicuramente. Se la forza di Misery non deve morire era il corpo massiccio come un décor opprimente di Kathy Bates, l'attrice incarnava da sola il simbolo della 'reclusione', il punto debole di The Fanatic è proprio il suo interprete, la cui performance va vista per crederci.
Se Misery, ancora, era la parabola agghiacciante di uno scrittore 'prigioniero' dei suoi lettori e del suo successo, il thriller di Fred Durst non si fa mai affare sociale o riflessione teorica, attraverso cui regolare i conti con la società o con quella Babilonia moderna che è Hollywood. Quel cielo di stelle idiote (per il regista) che brillano sopra un grande vuoto.
Melancomico e a disagio nel ruolo di un povero cristo complessato dietro una delirante disavventura di 'trucco e parrucco', Travolta interpreta uno dei film più sconfortanti e dimenticabili di sempre. I denti bianchi americani e i dialoghi sommari fanno il resto, aggiungendo dismisura a una performance che non sfugge il ridicolo. Difficile arrivare alla fine di un film al limite del difendibile, che non prende le misure del mestiere e di un attore a cui infligge un colpo mortale. A risollevarlo ci vorrebbe adesso un regista come Quentin Tarantino, che risveglia i morti e dona una seconda chance ai divi dimenticati dello schermo. Ci vorrebbe un ruolo come quello di Vincent Vega (Pulp Fiction), che permetta allo spettatore di vedere quanto resta di un attore eccezionale. Un ruolo sufficiente a rimetterlo in pista. Fino a quel momento, John, stay alive.
The Fanatic del rapper Fred Durst è quasi un remake di The Fan di Tony Scott del ’96 con De Niro. Protagonista questa volta è John Travolta nel ruolo di un minus quam habens che ricorda molto da vicino il personaggio di Phoenix in Joker, anzi si direbbe ispirato a questo se non fosse che i due film sono usciti entrambi nel 2019. Soggetto, quindi, non originale con uno sviluppo del plot prevedibile [...] Vai alla recensione »
Francamente vedere John Travolta nella parte di neurodiverso stalker mi ha disgustato e l'ho trovato un idea pessima, se il protagonista fosse stato un uomo solitario, sempliciotto, con una vita da nerd, un sognatore che vive dei film di Hanter Dunbar non l'avrei trovato nemmeno brutto, probabilmente gli avrei dato 3 stelle ma vedere un John Travolta che ha avuto un figlio autistico fare il [...] Vai alla recensione »
A me questo film è piaciuto.. nulla di eccelso ma piacevole. Visto in lingua originale ho apprezzato la recitazione di Travolta
Un piacere quasi antico avere per le mani film brutti, anzi bruttissimi, che rimettono un po' tutto in prospettiva. John Travolta, beneamato, era già stato impresentabile ai tempi di Battaglia per la Terra, tratto da un libro di fantascienza del "master" di Scientology L. Ron Hubbard, ma qui forse si va oltre. È Moose, un poveraccio imparruccato, infantile e con calzoncini corti (senza un vero perché, [...] Vai alla recensione »
The Fanatic è proprio quel materiale da meme istantaneo e gif grossolana per le spietate community del web che tutti temevamo fosse: l'intero film sembra pervaso da uno stato di isteria generale che contagia ogni personaggio e tutte le immagini di Durst (alla sua terza prova registica), tanto che ad un certo punto la star stalkerata dal pazzo fanatico mette su un pezzo dei Limp Bizkit per calmare il [...] Vai alla recensione »