Garrone non sbaglia Infila la strada della favola e le dà un piglio verista
di Alessandra Levantesi La Stampa
Quando nel 1881 apparve a puntate sul supplemento settimanale per bambini del quotidiano Il Fanfulla, Le avventure di Pinocchio ottenne immediato successo. A furor delle richieste dei piccoli lettori, il giornalista Carlo Lorenzini alias Collodi che aveva firmato questa «bambinata» con lo pseudonimo di Collodi, si convinse a cambiare il finale della storia - che prevedeva la morte del burattino - e a concludere il racconto nel modo che sappiamo. Tradotto ovunque, illustrato da decine di artisti, rappresentato sui palcoscenici di tutto mondo, adattato a fumetto, ispiratore del cartone animato Disney, della trasposizione tv di Luigi Comencini e del film di Benigni, il romanzo è stato oggetto di numerose interpretazioni, a partire da Benedetto Croce, che scrisse «il legno in cui è tagliato Pinocchio è l'umanità» e c'è chi ha tirato in ballo l'alchimia e chi la teologia chi il Vangelo e chi la Bibbia. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2619 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 19 dicembre 2019
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