"Pinocchio" ora dice poche bugie e fatica a trasmettere emozioni
di Stefano Giani Il Giornale
C'era una volta Pinocchio. E oggi c'è ancora. Favola intramontabile che non riesce a smettere di esercitare il suo fascino, l'opera di Carlo Lorenzini, meglio conosciuto come Collodi, ha solleticato stavolta la mancanza di vena creativa di Matteo Garrone, uno dei migliori - se non il migliore regista italiano attuale in assoluto - che paga l'unico difetto nella mancanza di fantasia, spingendolo a occuparsi di casi di cronaca o di grandi classici. Pinocchio riappare dunque dopo l'esperienza "made in Benigni" del 2002, una versione che deluse pubblico e critica con il regista nei panni del burattino, ora presente nel cast nelle vesti di un mastro Geppetto che sembra confezionato su misura per il comico toscano a suo agio in entrambi i ruoli. [...]
di Stefano Giani, articolo completo (4507 caratteri spazi inclusi) su Il Giornale 21 dicembre 2019