Titolo originale | Destroyer |
Anno | 2018 |
Genere | Azione, Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 121 minuti |
Regia di | Karyn Kusama |
Attori | Nicole Kidman, Tatiana Maslany, Sebastian Stan, Toby Kebbell, Scoot McNairy Bradley Whitford, Toby Huss, Jade Pettyjohn, James Jordan, Shamier Anderson, Beau Knapp, Zach Villa, Natalia Cordova-Buckley, Colby French, Kelvin Han Yee, Joseph Fatu, Cuete Yeska, Doug Simpson, Kale Clauson, Jan Hoag, Peter Vasquez, Mickey O'Hagan, McCabe Slye, Brandon Morales, Chido Nwokocha, Cecily Breaux, Kenley Smyth, Jay Hieron, Dan Southworth, Brett Easton, Chris Fiore, Justin Rivera, Alex Marshall-Brown. |
Distribuzione | Videa |
MYmonetro | 2,73 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 21 marzo 2019
Una poliziotta di Los Angeles dal passato oscuro deve fare i conti con il leader di una setta che aveva conosciuto da giovane. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, Al Box Office Usa Destroyer ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 1,5 milioni di dollari e 116 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Erin Bell è un'agente dell'FBI di Los Angeles disillusa e stanca del proprio lavoro. Il ritrovamento di un cadavere la riporta agli eventi di diversi anni prima, quando con il collega Chris si era infiltrata in una gang di rapinatori guidata dal pericoloso Silas. Un colpo a una banca andato male e l'uccisione del suo partner, con il quale nel frattempo aveva avviato una relazione, avevano messo fine all'operazione e distrutto la sua carriera. Il ritorno di Silas in città è per Erin l'occasione di regolare i conti con il passato e mettere ordine nella sua vita, a cominciare dal rapporto conflittuale con la figlia adolescente.
Stravolta dal trucco e segnata da uno sguardo disperato, Nicole Kidman è l'anima di un noir metropolitano sulla deriva fisica e morale di un'agente perseguitata dai ricordi.
Il passato, la colpa, le responsabilità, la redenzione: Destroyer ha tutti gli elementi del noir metropolitano, compresa l'ambientazione nella sua città di elezione, Los Angeles, e la presenza di un personaggio principale che porta impresse sul corpo ferite interiori impossibili da curare. Rispetto però alla tradizione del genere, però, quel personaggio è una donna, dunque una erede di Dirty Harry, del Richard Chance di Vivere e morire a Los Angeles o dello sciacallo di Nigthcrawler chiamata a fare i conti anche con il fantasma dell'amante amorevole e della madre compassionevole che non sarà mai.
La regista Karin Kusama riprende i toni del suo esordio Girlfight, nel quale seguiva con spirito femminista la vicenda di una ragazza che si faceva strada nel mondo maschile della box, e fa muovere la sua protagonista, creata dagli sceneggiatori Phil Hay e Matt Manfredi, come una figura fuori luogo e fuori da ogni immaginario; una donna che nega la propria bellezza e che assume nei movimenti, nel tono della voce strascicato e nel corpo martoriato, la consapevolezza della propria malvagità.
Come per Charlize Theron in Monster, il camuffamento di Nicole Kidman - che già in The Hours aveva dato prova di un camaleontismo recitativo tanto estremo quanto forse gratuito - accentua la sensazione di malessere del personaggio, in un dialogo implicito tra la dimensione simbolica della star e le esigenze di un metodo fondato sull'immedesimazione che finiscono per essere l'unica nota realmente interessante del film.
Il tono malinconico scelto dalla regista stona infatti sia con la struttura circolare della sceneggiatura (che impiega due ore a svelare la natura del dolore di Erin e la prevedibile identità del cadavere rinvenuto all'inizio) sia con l'azione delle scene di rapina, anestetizzate dal punto di vista impaurito o offuscato della protagonista. La stessa violenza del film, visibile come effetto soprattutto nei corpi dei personaggi, viene come anestetizzata dallo stile, che nonostante l'ambizione a un realismo sporco, tra ralenti e musica ingombrante, trasforma la parabola di Erin Bell in una sorta di sacro martirio.
Irriconoscibile e straordinaria Nicole Kidman che sotto la guida di Karyn Kusama ci regala un immersivo noir, una lenta e logorante discesa negli abissi dell'anima e contemporaneamente nei bassifondi di una Los Angeles sempre più corrotta, corrosa e crepuscolare. Attraverso la costruzione solida di un noir urbano realistico, teso e molto ruvido, la regista ci offre una storia dall'evoluzione [...] Vai alla recensione »