Titolo originale | Anthropocene: The Human Epoch |
Anno | 2018 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Canada |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky, Nicholas de Pencier |
Attori | Alicia Vikander, Youssef Suleiman Mohammed . |
Uscita | giovedì 19 settembre 2019 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Fondazione Stensen, Valmyn |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,31 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 12 febbraio 2020
Argomenti: Documentari sulla Terra
Un viaggio alla scoperta di come l'uomo abbia cambiato la natura. In Italia al Box Office Antropocene - L'epoca umana ha incassato 241 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Anthropocene è il completamento, dopo Manufactured Landscapes (2006) e Watermark (2013), di una trilogia di documentari sull'impatto delle attività umane sul nostro pianeta. Un viaggio in sei continenti, narrato dalla voce di Alicia Vikander, per accostare i diversi modi nei quali l'uomo sta sfruttando le risorse terrestri e modificando la Terra come mai prima, più di quanto facciano i fenomeni naturali. La tesi dell'Anthropocene Working Group, che ha avviato i suoi studi nel 2009, è che gli ultimi 10.000 anni costituiscano un'era geologica vera e propria.
I canadesi Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier ed Edward Burtynsky hanno cominciato, nel 2005, all'inizio anche con il connazionale Peter Mettler, a investigare i paesaggi trasformati dalla mano dell'uomo per arrivare a una conclusione, che è anche il punto più alto e ambizioso dell'opera.
Un film con una tesi non nuova: ovvero che l'umanità sta sfruttando, più del dovuto, il pianeta, compromettendone lo stato e con conseguenze potenzialmente ancora più gravi, ma sviluppata in maniera organica e complessa con immagini spettacolari, che siano aeree o subacquee, dal forte impatto visivo e suono che sottolinea ed enfatizza. L'uomo ha superato i limiti e questo assunto esce da ogni immagine filmata in 43 luoghi di 20 diversi Paesi. In Kenya si accatastano le zanne sequestrate ai bracconieri di elefanti, che uccidono per ottenere l'avorio da commercializzare sui mercati asiatici, per essere bruciate.
Un gesto di enorme portata, che apre e chiude Anthropocene e vuole essere un segnale ai cacciatori. Intanto in un laboratorio di Hong Kong si continua a lavorare avorio per ottenere oggetti di vario tipo, che richiedono lavorazioni anche di anni, stavolta di provenienza legale: arriva dalla Siberia e dai ghiacci e dal permafrost che si sciolgono permettendo di recuperare i resti di antichi mammuth, una pratica ben descritta nel recente Genesis 2.0 dello svizzero Christian Frei. Sempre in Siberia è la città di Norilsk, che ospita le miniere di nichel e altri metalli più grandi del mondo ed è tra i luoghi più inquinati del pianeta.
Agli antipodi, il deserto cileno di Atamacama è punteggiato di vasche gialle o azzurre dove si tratta il litio, fondamentale per le batterie dei telefoni o delle auto elettriche. A Immerath, Germania, si sono abbattute case e una chiesa per allargare le miniere di carbone a cielo aperto.
Il viaggio prosegue tra foreste canadesi tagliate e città, da Lagos a Karachi, da Shanghai a Città del Messico, che si espandono inarrestabili, ma anche i fenomeni meteorologici sempre più estremi: l'innalzamento dei mari, le barriere erette in Cina e l'acqua alta a Venezia. Se documentari di questo tipo non sono nuovi (tra gli altri, lo stesso Mettler o l'austriaco Nikolaus Geyrhalter) e diversi filmmaker negli ultimi anni si stanno dedicando a questi temi, il lavoro del trio Baichwal, de Pencier e Burtynsky si fa apprezzare per lo spessore della ricerca e per il tono che non è di denuncia, ma finalizzato a creare consapevolezza.
Uno dei meriti degli autori è collegare tra loro fatti che possono sembrare slegati, ma senza forzature. Oltre alla cura formale nelle immagini e nel sonoro, da sottolineare il commento essenziale e senza enfasi.
Un film senza una vera sceneggiatura ma pieno di immagini sconvolgenti raccontate fuori campo dalla bellissima voce di Alba Rohrwacher. Non ci sono tesi da condividere, non ci sono dibattiti di scienziati ma c'è la potenza delle immagini a raccontare la realtà e le situazioni raccolte in 3 anni nei cinque continenti da un gruppo di fotografi e cineasti.
La terra ha 4,5 miliardi di anni e li dimostra tutti. Ma il problema non sta nell'età in sè ma nel fatto che secondo gli studiosi siamo transitati da circa dieci anni nell'Antropocene ossia in quell'era geologica in cui l'uomo ha pieno dominio sul territorio inducendo cambiamenti repentini e irreversibili sull'ecosistema. Alla terza collaborazione dopo Manufactured Landscapes (2006, sulla rivoluzione [...] Vai alla recensione »
Potrebbe intitolarsi Prometeo, questo sorprendente Antropocene - L'epoca umana (Anthropocene: The Human Epoch, Canada, 2018, 87'). Sorprendente non sta a significare che Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky e Nicholas de Pencier raccontino e mostrino qualcosa di inaspettato, che ancora non sapessimo. Il film racconta e mostra qualcosa che gli esseri umani sanno da sempre: che la loro vita sulla Terra [...] Vai alla recensione »
Il film segue la ricerca di un gruppo internazionale di scienziati che, dopo quasi dieci anni di ricerca, sostiene la teoria secondo cui l'epoca dell'Olocene ha lasciato il posto all'epoca dell'Antropocene a metà del XX secolo in seguito a profondi cambiamenti. I cineasti Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky e Nicholas de Pencier hanno attraversato il globo per documentare le prove del dominio dell'uomo [...] Vai alla recensione »
Antropocene, ovvero l'era nella quale è imputabile all'uomo, con i suoi interventi, la causa principale delle modifiche territoriali e climatiche del pianeta. Questo bel documentario, diretto da Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky e Nicholas de Pencier, racconta, con vari esempi raccolti in tutto il mondo, il prezzo che la Terra deve pagare al cosiddetto progresso.
Fuoco, Terra, Acqua, Aria. Le cave di marmo di Carrara magnificate da Ancarani, il deserto dell'Atacama perlustrato da Guzmàn, le fiamme, furiose e materiche, che potrebbero appartenere a un «infernale» vulcano di Herzog, e invece si stagliano da altissimi falò avvolgenti cataste di zanne di elefante sequestrate ai bracconieri, in Kenya, sottratte al traffico illegale di avorio.
Ci siamo mangiati il pianeta. Se Greta - la Thunberg, non la presunta fanciulla di Bibbiano - e la sua apocalisse ecologica non vi bastano, Antropocene - L'epoca umana è il documentario che fa per voi. Un monumentale, silente, impressionante lavoro, pardon, di scavo su come l'uomo ha distrutto la natura scarnificando montagne, modificando corsi d'acqua, estraendo materie prime, costruendo fino all'impossibi [...] Vai alla recensione »
Più volte la Settima Arte ha mostrato le violenze perpetrate dall'uomo ai danni della Terra. In poche di esse, però, è riuscita a raccogliere in un compendio dettagliato e privo di didascalismi le catene di cause ed effetti che hanno inflitto fendenti letali al pianeta. Il docu-film Antropocene - L'epoca umana, terzo atto di una trilogia che include Manufactured Landscapes e Watermark, testimonia, [...] Vai alla recensione »
L'antropocene è l'era geologica attuale, quella in cui le azioni dell'uomo da sole trasformano il pianeta più di tutte le altre forze messe assieme. Ma nel doc dei filmmaker Baichwal e De Pencier e del fotografo Burtynsky, realizzato in parallelo a un'omonima mostra e ideale completamento di una trilogia (dopo Manufactured Landscapes e Watermark), la presenza umana è inaspettatamente ridotta, marginale. [...] Vai alla recensione »