Titolo originale | Underworld: Blood Wars |
Anno | 2017 |
Genere | Azione, Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Anna Foerster |
Attori | Theo James, Kate Beckinsale, Bradley James, Lara Pulver, Daisy Head Clementine Nicholson, Tobias Menzies, Charles Dance, Alicia Vela-Bailey, James Faulkner, Trent Garrett, Oliver Stark, Peter Andersson, Brian Caspe, Zuzana Stivínová, Jan Nemejovsky, Sveta Driga, Dan Bradford, David Bowles, Tomas Fisher, Rostislav Novák, Eva Larvoire, Jirí Jelínek, Marielle Tepper, Jordan Haj, Daniel Pietrucha, Jakub Kropácek, Sára Arnsteinová, Irena Morisakova, Terezie Kovalová, Tomás Fingerland, Jakub Mayer, Denisa Krskova, Simona Simková, Daniel Vojtech, Jared Doreck, Lukás Vydrzal, Lukas Krampera, Adam Vosecek, Agatha Hofmanová, Agnezka Nosková. |
Uscita | giovedì 6 aprile 2017 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,80 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 aprile 2017
Dopo il primo film del 2003, ci sono stati altre tre seguiti, Underworld: Evolution (2006), Underworld: Rise of the Lycans (2009) e Underworld: Awakening (2012). In Italia al Box Office Underworld - Blood Wars ha incassato 403 mila euro .
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Alla vampira reietta Selene danno la caccia sia i suoi simili che i Lycans: tutti vogliono il suo sangue, che li renderebbe invincibili. Convocata dalla casata orientale dei vampiri, scopre di essere stata tradita e fugge a nord, ma i lupi mannari, ora organizzati sotto il temibile Marius, sono sulle sue tracce.
Fuori moda quanto i cappottoni lunghi di pelle e i riffoni heavy metal, scadente a livello di cgi e di 3D, da sempre privo di alcuna pretesa sul piano teorico o semplicemente di coinvolgimento narrativo. Davvero non si capisce come Underworld possa sopravvivere nel 2017, a meno di non ricorrere a forme di immortalità vampirica.
Se gli incassi della saga sono rimasti lusinghieri, è da tempo che manca una svolta tale da destare un nuovo interesse nelle vicende di Selene e lycans. Come in una soap opera, si allunga il racconto dell'albero genealogico, ma si assottiglia lo spessore di personaggi appena abbozzati, impossibili da ricordare.
Underworld Blood Wars, quinto episodio, rappresenta un peggioramento sotto tutti i punti di vista, per l'evidente difficoltà di imbastire una storia coinvolgente e la sgradevole sensazione da videogioco di quart'ordine (e già giocato). La fotografia resta perennemente inchiodata su filtri acciaio, grigioblu e nero, rendendo il 3D impercettibile; gli scenari si alternano senza fantasia, con connotazioni fenotipiche elementari (vampiri del nord uguale fortezza nei ghiacci e capelli bianchi). E i dialoghi si fermano ben al di qua della consueta sintesi spiccia da action movie (con un nadir nell'addestramento di Selene alle reclute, una scena di rara sciatteria).
In ultimo le molteplici scene di lotta sono prive di qualsiasi invenzione visiva, monotone e intercambiabili, tanto nei ralenti che nelle accelerazioni. Mentre i blockbuster cercano nuove vie tecnologiche per sopravvivere, e i supereroi si reinventano standup comedians metacinematografici come Deadpool, la seriosa e dark Selene, e i suoi adepti di nero vestiti, finiscono per assomigliare a pezzi da museo, riservati a palati poco esigenti.
Per i film della saga di Underworld non valgono le stesse regole attraverso le quali valutiamo gli altri lungometraggi. Concetti come trama, plausibilità interna, coerenza e capacità di coinvolgere gli spettatori nel racconto non sono primari, almeno non quanto l'impianto visivo. La saga è fieramente una catena di anelli di serie B che rifiuta ogni pretesa autoriale e, anzi, sembra fare di tutto per cercare il grossolano e il barocco. L'unico elemento tremendamente coerente lungo i singoli film sono colori, abiti, fotografia e abbinamenti.
Una serie dalla longevità straordinaria
L'uscita del quinto capitolo segna una longevità straordinaria per una serie che di film in film ha fatto così poco per creare una narrazione coinvolgente e così tanto per sparigliare le carte, cambiando personaggi, eliminandoli e virando in altre direzioni. Come per i primi capitoli di Fast & Furious, centrare il "mood Underworld" è sempre stato più importante che portare avanti un grande racconto. Come per la serie di videogiochi "Final Fantasy", animare un mondo visivamente in grado di mescolare elementi provenienti da mitologie molto riconoscibili ma alle volte anche opposte, è il segreto del successo.
In un universo che sta tra i videoclip dei Nine Inch Nails e l'abbigliamento fondato dai Wachowski per Matrix, con un twist dark da Edward Mani di Forbice, sempre ripreso con un costante filtro blu da effetto notte, i vampiri combattono una guerra millenaria contro i licantropi. Questa è la sinossi base. Il conflitto è ancestrale ma noi lo seguiamo (per lo più) nella modernità. L'ultimo degli abbinamenti imprevedibili di Underworld infatti è tra una mitologia gotica e un'estetica di armi, pallottole e doppie pistole da John Woo. Morsi, sieri, pozioni ma anche latex, cappottoni, spari al ralenti, ciò che solitamente è inconciliabile qui prende una forma ben precisa, una che pareva orbitare intorno alla moda emo ad inizio millennio (amor perduto, disperazione, morte e sangue) ma che nel tempo si è riciclata ed evoluta in un'inclassificabile tensione verso il lato inesplorato del supereroismo.
Kate Beckinsale, protagonista assoluta e motore di ogni cosa
L'unica vera certezza che su tutto regna è Kate Beckinsale, protagonista assoluta e motore di ogni cosa, in Underworld non si muove foglia senza di lei e anche quest'ultimo progetto, che inizialmente sembrava dover essere un reboot della serie con Theo James protagonista, è inevitabilmente deviato verso i lidi più certi del sequel che vede di nuovo la sua Selene al centro e James al fianco. Come se solo lei potesse avere senso mentre guida una moto sparando a degli avversari in una notte metropolitana deserta con ancora il sangue che le cola dalla bocca dopo l'ultimo morso,.
Kate Beckinsale è per Underworld quello che Milla Jovovich ha costituito e continua a costituire per Resident Evil, il corpo femminile che dà toni e tempi alla serie, la bellezza che imposta il look di tutto il film. Con un'incredibile e indescrivibile carica sessuale che si placa nemmeno dopo 14 anni, nè necessita di nessuna effettiva scena di sesso per palesarsi, ma anzi trionfa (paradossalmente) nell'azione e nel machismo, Kate Beckinsale non ha mai trovato tanta pregnanza e successo come in questi film, come se nulla fosse adatto a lei quanto questo mondo assurdo fatto di accostamenti visivi unici.
Underworld: Blood Wars, introduce nuovi personaggi (interpretati per l'appunto da Theo James, Laura Pulver e il Charles Dance di Il trono di spade) e mette alla regia una ex direttrice della fotografia, Anna Foerster, mentre alla sceneggiatura c'è un nome molto più debole e generico come Cory Goodman (già autore di Priest e The last witch hunter), di fatto sancendo la preponderanza del lato estetico e visivo su quello narrativo in questa serie di film.
Stavolta vedremo tutta una nuova categoria di personaggi, gli unici a vestire di un bianco accecante e ad avere solo capelli bianchi, in netto contrasto con il pallore condito di nero degli altri, una categoria che equivale ad un casato con un preciso schieramente nel grande conflitto. In Underworld infatti l'unica cosa molto chiara è che ci si fa la guerra da millenni per questioni di appartenenza. A questo punto sarebbe anche possibile vederci una metafora dei conflitti religiosi o etnici che da diverso tempo flagellano il mondo per cause che ormai sembrano sempre meno attuali e concrete, almeno se non fosse tutto così caotico e pretestuoso, così generico e vago. Le radici profonde del conflitto non sono una caratteristica che porta a particolari esiti, ma solo una blanda motivazione per contrasti che così non andranno spiegati oltre ma potranno essere anche irragionevolmente violenti.
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Questo lungometraggio soffre di un male comune alle saghe che si dipanano in più capitoli, lungo un percorso decennale che non può che lasciare scorie e detriti i quali alla fine inceppano i meccanismi rendendoli standaridzzati e stereotipati. La recitazione, assolutamente priva di sentimento, non coinvolge lo spettatore il quale viene condotto attraverso una serie di scontri [...] Vai alla recensione »
A quasi 5 anni di distanza dal quarto capitolo, ecco ritornare Underworld con nuovi intrighi e nuove guerre tra Vampiri e Licantropi.Scacciata dai vampiri, la bella Selene, una Kate Beckinsale invecchiata ma sempre bella ed aggressiva con la sua tutina nera attillata, perde di vista la figlia "ibrida" e si concentra sullo scontro con Marius, un super Lycans potenziato che vuole sterminare tutti pur [...] Vai alla recensione »
Il fascino dei primi tre capitoli purtroppo si è perso nel tempo. Il quarto capitolo lo avevo odiato,questo mi è piaciuto un poco in più. La storia non regge,sia chiaro,però da un punto di vista dell'azione pura,perlomeno non ci si annoia. DiscretI anche alcuni combattimenti,in particolare quello nei ghiacciai,sempre belle le ambientazioni e i costumi.
Il 2017 ha segnato un grande successo per parecchi film, "Underworld: Blood Wars" non è tra questi (film prodotto nel 2016 ma distribuito in molto paesi, tra cui gli USA, nel 2017). Non ci vuole tanto per capire come mai il film abbia registrato numeri tutt'altro che esaltanti al box-office, purtroppo la saga aveva già cominciato ad indebolirsi con il quarto episodio [...] Vai alla recensione »
Le due stelle sono solo a giustificare la (mi auguro definitiva) chiusa della saga, iniziata brillantemente e, tutto sommato, originalmente più di dieci anni fa, ma che non ha saputo riciclarsi diventando, episodio dopo episodio, sempre pù simile e a se stesso, tanto da rendere difficile, più che il seguirla, il distinguere un episodio dall'altro.
Contapporre questa saga che dura ormai da piu'di dieci anni con Resident evil...si! credo sia corretto..inserire tutti cio'nei b-movie..mi sembra eccessivo..parliamo di questo ultimo film che ahime' e' uscito un 15 giorni fa in streaming ac3 bd rip...incredibile!..hanno voluto fare un esperimento?..dicevo costumi e fotografia ottimi.
Una saga che è già morta da tempo. Veramente mediocre, sembra un cartone animato per ragazzini ( unici che potrebbero apprezzarlo )
Qualsiasi cosa vibri sul vostro telefono durante la proiezione di questo film rischia di essere più interessante di quello che avviene sullo schermo. Un contro-avvertimento di questo tipo non guasterebbe prima dei titoli di testa di Underworld: Blood Wars di Anna Foerster. In effetti il quinto episodio della saga in cui i vampiri in giacca di pelle scura si scontrano con i lupi mannari in canotta suscita [...] Vai alla recensione »
È più incredibile che questa estenuante saga sia giunta alla quinta puntata o che ci sia ancora qualcuno disposto a sorbirsela? Nella stravista lotta tra licantropi e vampiri spicca La seducente londinese Kate Beckinsale, fasciata nell'aderente muta nera da sub, che porta benissimo sia i quarantatré anni della realtà, sia i mille della finzione. Così giovanile da prenotarsi per almeno altri dieci episodi. [...] Vai alla recensione »