Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Giulio Manfredonia |
Attori | Antonio Albanese, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese, Davide Giordano, Lunetta Savino Viviana Strambelli, Teco Celio, Manuela Ungaro, Niki Novara, Vito, Fabrizio Bentivoglio, Paolo Villaggio, Federico Torre. |
Uscita | giovedì 13 dicembre 2012 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,78 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 20 marzo 2014
Tre storie, tre personaggi con un destino che li accomuna: la politica con la "p" minuscola. In Italia al Box Office Tutto tutto niente niente ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 8,5 milioni di euro e 2,4 milioni di euro nel primo weekend.
Tutto tutto niente niente è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
Cetto La Qualunque dopo la 'salita in politica' infila la discesa insieme alla sua giunta, sciolta e incarcerata nelle carceri calabresi. Più a Nord (Est), Rodolfo Favaretto coltiva il sogno della secessione, vagheggiando l'Austria e trafficando clandestini. Denunciato da uno dei suoi braccianti neri, creduto morto e buttato in mare, Rodolfo viene arrestato. Lontano dall'Italia invece Frengo Stoppato fugge alla giustizia e a una madre ingombrante e devota, che lo sogna casalingo e beato. Convinto da una telefonata materna ad abbandonare il suo rifugio new age, Stoppato viene condannato e rinchiuso per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Sarà un Sottosegretario, autorevole e maneggione, a rimetterli in libertà e al servizio di un Presidente del Consiglio di poche parole e smodato appetito. Entrati (il)lecitamente nella politica romana per garantire in parlamento voti e privilegi al partito di appartenenza, Cetto, Rodolfo e Frengo finiranno per comprometterne potere ed equilibrio.
Non fa (mai) ridere la nuova commedia di Giulio Manfredonia interpretata da Antonio Albanese, Antonio Albanese e Antonio Albanese. Perché il (bravo) comico brianzolo questa volta si fa in tre per ribadire la ridondante indecenza di chi ci governa senza mai eguagliare i referenti reali. Limite già esibito in Qualunquemente, dove la risata era biliosa e trattenuta, una smorfia insomma che non si distendeva mai in sorriso. Di fatto non c'è nulla da ridere, la realtà che i grotteschi personaggi di Albanese incarnano è raccapricciante e sempre in bilico tra comicità e orrore. Anche questa volta la finzione è impotente di fronte al compito di rappresentare la cronaca politica italiana, affollata ieri, oggi e domani di 'papi' e 'papi-girls'. A questo giro però, già svilito dalla ripetizione di maschere ben sedimentate negli occhi del pubblico tra cinema e Tv, le cose vanno peggio. E la ragione, quella più tangibile almeno, è da ricercarsi nella realtà, ancora una volta un passo avanti, ancora una volta più immaginosa di un'invenzione. Se Qualunquemente presentava i caratteri di un tempo (politico) già accaduto e scaduto, che si voleva soltanto dimenticare, Tutto tutto niente niente ha il carattere di una beffarda anticipazione, che ci ricorda che il peggio non è mai davvero passato e che ripescati dal bagno penale i Cetto, i Rodolfo e i Franco stanno tornando. La risata allora non scongiura ma congiura una nuova 'discesa in campo', bruciata da troppo reale e da un ko tecnico che congeda i tecnici e riaffiora i caimani.
Stando così le italiche cose, l'opulenta miseria morale dei tre 'politici', interpretata con drastico mestiere da Albanese, si riduce a un inerme defilé di maschere e abiti di scena che vestono modi cafoni e mondi faraonici. Se Manfredonia esagera nel modo dei suoi personaggi senza combinare mai davvero il comico col tragico, la Fandango consuma una domanda che resta sempre la stessa, diminuendo il capitale iniziale e tripartendo la vis comica di Albanese, monotona dietro i travestimenti. Ritratti mostruosi che hanno il buon senso di fuggire la galera e il buon gusto di lasciare poltrone e Malpaese. Perché i comici se scoprono i denti è per ridere di e con, non per divorarti come quei rettili acquatici che la laguna non la solcano ma ci sguazzano, disprezzando la verità, opponendosi sfacciati alle istituzioni e alla Legge, esibendo se stessi come un io forte e onnipotente, valendosi dei corpi femminili come strumenti di godimento, rifiutando ogni limite, ignorando il pudore e il senso di colpa.
Albanese ci (ri)prova ma davanti a 'cavalieri', compari e cortigiani è senzadubbiamente destinato a fallire. Non è comico da barzelletta lui. Ma come il suo paradigma immorale dovrebbe smettere di godere all'accendersi delle luci e decidersi a spegnerle. Nel modo in cui facevano le vere dive, nel modo di Raffaella Carrà, che compare in bianco e nero nella schermo di Cetto, richiamando una televisione frequentata da show girl 'scoperte' per il talento e legate per amore ai loro coreografi.
TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€9,99 | €12,99 | |||
€9,99 | - |
Diverso da altri film ma simile a "Qualunquemente". "Tutto tutto niente niente" è film satirico che rispecchia i modi brutali e nascosti (molto esaltato) di alcuni politici italiani. Diverso da altri film ma non per questo da denigrare anche perchè Albanese con questi personaggi è diventato famoso e noto al pubblico italiano. Un pò volgare e gretto per alcuni atteggiamenti, anche se alcuni dei quali [...] Vai alla recensione »
Tuttotutto nienteniente. Un po troppo grottesco, scenografia surreale quasi onirica tempi e modi sgangherati il tutto davvero assurdo: pare un film fatto in fretta e furia. La figura del mitico Paolo Villaggio ridotta a scarabocchio certi aspetti della sceneggiatura rimandano a "il grande fratello"insomma un pateracchio. Albanese immenso, peró non basta a sostenere un film [...] Vai alla recensione »
Tutto tutto niente niente (2012) E’ la forma che trasforma un racconto, una scena, una rappresentazione, un film nella fattispecie, in un “motto di spirito”: l’effetto della risata creato dall’arguzia del narratore con il “carattere” della rappresentazione. Jean Paul Sartre scriveva che “decide la vittoria la sola posizione, sia per i guerrieri [...] Vai alla recensione »
l arena nella quale i nostri politici sguazzano,è molto peggio di come il film la narra;albanese è un attore fantastico e intelligente,riesce a coniugare su di se'tutti e tre i personaggi in maniera separata,come se stesse facendo 3 film diversi.si ride molto,pero' si pensa anche tanto....i tre delinquetpolitici,non son cosi'fantasiosi e lontani da noi,anzi.
Albanese torna, dopo "Qualunquemente" con un nuovo lavoro ben più ambizioso, folle e sorprendente. "Tutto tutto niente niente" triplica le storie, affiancando a Cetto il secessionista Favaretto e lo spacciatore pugliese Frengo Stoppato. Tutti e tre sono accomunati da un destino: vengono richiamati dalla galera per salvare una maggioranza politica in disfacimento.
Dopo il successo di Qualunquemente, Antonio Albanese ritorna nei cinema con Tutto tutto niente niente. In occasione di questo secondo capitolo, sempre diretto da Giulio Manfredonia, il comico olginatese si fa in tre. Oltre al già conosciuto Cetto La Qualunque, infatti, Albanese introduce due nuovi personaggi: il secessionista Rodolfo Favaretto e lo sballato Frengo Stoppato.
Albanese non raddoppia né tanto meno triplica, se non per il numero di personaggi interpretati. Il sequel del ben più divertente Qualunquemente è, a tutti gli effetti, una grande delusione. La scelta di triplicare i personaggi non era la scelta più giusta per l'economia di un film che, nel suo primo capitolo, si basava esclusivamente o quasi sulla genialità [...] Vai alla recensione »
Satira e qualche risata. Nelle intenzioni il film doveva criticare ampiamente la società del nostro periodo. In questo ci è riuscito. Albanese si 'divide' in 3 in questo film, interpretando 3 personaggi. Ognuno di essi critica un aspetto dell'Italia. Essi sono: -Frengo Stoppato: drogato e amante delle feste, ha una madre tirannica e profondamente religiosa.
Albanese non abbandona la satira politica nè il suo fortunato personaggio Cetto Laqualunque. Stavolta però vuole essere più distruttivo quindi accompagna il suo orrendo uomo politico ad altri due personaggi poco raccomandabili, il nordico estremista e sfruttatore di clandestini e lo squinternato Frengo, tra l'altro gradito ritorno per tutti i fan del primo Albanese di Mai dire [...] Vai alla recensione »
Cetto LaQualunque, Rodolfo Fvaretto e Frengo Stoppato sono tre personaggi che in comune hanno il fatto di essere tre disastrati: il primo è un politico colluso con la mafia, il secondo è uno scafista che sogna la secessione mentre il terzo ha creato un "regno" in un'isola caraibica dove il fumo e il sesso sono all'ordine del giorno.
Il film tecnicamente non è altro di ciò che fece Verdone tanti anni fa ed anche meglio, vero i suoi erano diversamente concepiti, però....migliori e basta. Io di nuovo non ci vedo proprio niente, ma se guardiamo bene gli stessi personaggi sono una versione light di quelli originari, quasi una caricatura al contrario, sono stanchi, sforzati, tirati e quindi risultano poco [...] Vai alla recensione »
Giulio Manfredonia firma la regia di questo film di Antonio Albanese: si potrebbe pensare che si tratti di uno dei soliti film di cassetta o cinepanettoni, ma non bisogna farsi trarre in inganno, il film è ricco di trovate intelligenti per denunciare con garbo il pessimo stato di salute della politica italiana. Astraendo il contesto e ponendo la storia in un ipotetico mondo futuro dove le [...] Vai alla recensione »
Il primo QUALUQUEMENTE,aveva folgorato i più,per la pittoresca ed eccentricità del personaggio stesso (sprattutto tra i giovanissimi),invece che catturare per il messaggio recondito che effettivamente voeva tramettere. Dunque se il primo non è riuscito ad colpire nel segno,come avrebbe potuto,farlo il seguito,in pieno periodo natalizio,con le sale piene zeppe di pubblico orfano [...] Vai alla recensione »
02/01/2013 Mi meraviglia come la maggior parte delle opinioni del pubblico riguardo Tutto tutto niente niente siano ad esso favorevoli; e altrettanto mi meraviglia come le opinioni nei confronti di recensioni sfavorevoli al film siano di disapprovazione. Cos'è, le menti di noi italiani sono state definitivamente mandate in pappa da decenni di mala-politica, di televisione commerciale, telenovela [...] Vai alla recensione »
in Qualunquemente la satira qualche volta scontata era pur sempre pungente divertente e mai volgare . in questo film la volgarita e il grottesco la fanno da padroni. Non si ride quasi mai ma non si sorride neppure;personaggi caricaturali circondati da altre figure poco azzeccate e spesso fastidiose (vedi la madre bigotta oltre misura mai divertente) satira che ricorre molto alle urla ma ben poco ad [...] Vai alla recensione »
Ho messo 5 stelle non perche' il film le meriti, ma semplicemente per alzare la media di un film assolutamente divertente e che ha il pregio di far pensare...! Se pensate di vedere uno "spessore artistico da critico cinematografico filo Herzoghiano" allora state a casa , se invece volete semplicemente passare una serata divertente e trash tra amici non prendendovi troppo sul serio e' sicuramente il [...] Vai alla recensione »
Quella descritta nel film di Manfredonia è, purtroppo, la situazione politica italiana. Come non riconoscere nei personaggi interpretati da Antonio Albanese i politici nostrani di maggiore spicco? E' così che il comico si tripartisce in Cetto La Qualunque, che assomiglia tanto nelle sue abitudini ad un uomo che recentemente ha deciso di ricandidarsi dopo vicende vergognose, Frengo [...] Vai alla recensione »
Diciamo che rende su come si e' ridotto il nostro povero paese....tra politici corrotti e chiesa poco onesta affoga irremediabilmente!!!!
è un tripudio di trovate geniali che racchiudono in 90 min la situazione storica che il nostro paese vive!!! ALBANESE IMMENSO COME SEMPRE!!!!
Difficile ridere di una cosa che gia di suo ti fa ridere se noi non fossimo le vittime sacrificali. Dicono che bisogna ignorarli, un poco come direbbe Dante; non ti curar di loro ma....... Non so se è la soluzione. Una nota; normalmente nei film eroi o non muoiono. Questi non muoiono mai. Film discreto volendo ci si trovano tanti spunti di riflessione. Il problema è trovare la soluzione.
Per la prima volta dopo anni sono uscita dalla sala a fine primo tempo. Un film brutto, basso, poco ironico, che vorrebbe fare comicità sulla brutta situazione culturale e politica italiana ma che alla fine tradisce i suoi intenti utilizzando strumenti fuoriluogo. Inoltre è banale, maschilista e le battute sembrano scritte da un bambino di 10 anni.
Una totale delusione. Poche le battute azzeccate e anche quelle comunque non hanno alcunchè di nuovo (droga droga e solo droga ... che inventiva). Il film, pur breve, sembra a tratti interminabile e il silenzio glaciale della sala la dice tutta. Da anni non vedevo gente lasciare il cinema alla fine primo tempo. L'unica cosa riuscita di tutto il film è la rappresentazione [...] Vai alla recensione »
Procacci e Manfredonia credevano di bissare il successo del precedente film, eppure falliscono nell'impresa. La verosimiglianza di Qualunquemente qui scompare del tutto in favore di una deriva del grottesco. I riferimenti alla nostra storia recente, qui si tramutano in caricature spietate e derealizzanti e completamente fuori tiro. Stereotipi e battute ficcanti non portano bene a questo secondo [...] Vai alla recensione »
Il film è di uno spasso unico : l'eccezionale bravura di Albanese sguazza regina per tutta la pellicola senza cadute. Certo , forse a volte la regia non è proprio calibrata ma non ci si accorge più di tanto. Le figure interpretate convincono appieno e divertono :belle le ambientazioni fin troppo curate , battute intelligenti e sarcastiche vi portano sino alla fine della pellicola in un batter d'occhi. M [...] Vai alla recensione »
se volete vedere un cinepanettone in cui vi sdraiate sulla poltrona e lasciate che le battutacce vi strappino un sorriso, cambiate sala. Albanese ha voluto continuare a raccontare qual è lo stato della politica e della società italiana in un percorso già intrapreso con CETTO LAQUALUNQUE. I toni sono volutamente enfatizzati, da circo. le guardie giurate del Parlamento sono dei putti seminudi, i politici [...] Vai alla recensione »
Anche Albanese come tantissimi suoi predecessori, è a corto di idee e finisce per creare il film minestrone. Ricicla 3 precedenti personaggi e li infila forzatamente in una trama inconsistente e a tratti dozzinale. L'invettiva politica è spicciola e impalpabile. Quando Albanese ha creato dei personaggi ex-novo, non ha mai fallito.
che delusione,a parte qualche bella battuta c'é solo tanta confusione...che bei tempi quelli del grande cetto la qualunque!!!
Premetto che la comicità di Antonio Albanese non mi ha mai catturato più di tanto. Questo film l'ho trovato piuttosto noioso e senza spunti comici se non in 1 o 2 occasioni. Non lo consiglio.
Un film senza alcun senso...soldi spesi malamente. Per farla breve: non vedevo l'ora di uscire dal cinema!!!! UNA COSA OSCIENA; VERGOGNOSO!!!!
Decisamente non divertente! Talmente surreale da poterlo considerare drammaico. Una parodia esasperata della nostra situazione politica che però ti spiazza perchè non capisci se è in chiave satirica o drammatica. Ho provato a considerarlo in chiave satirica ma non ho riso per niente niente! Questo film ha sicuramente più credibilità come film drammatico ma è veramente poco credibile (la ripetizione [...] Vai alla recensione »
Non c'era "0 stelle" come voto, altrimenti avrei dato quello. Un film (e già definirlo tale è un'offesa a chi, della cinematografia, sopravvive...) che fa pena. Inguardabile. Inutile. Sceneggiatura assente. Gag inesistenti. Non fa neanche pensare o riflettere. Soldi buttati nel cesso. E viene da paragonare l'attuale situazione industriale cinematografica italiana, [...] Vai alla recensione »
...il risultato è poca cosa. Film troppo surreale per risultare interessante, si scade troppo nel trash. Il film assume toni assurdi che banalizzano il messaggio. Non è un film adatto al Natale.
Vi posso solo dire che volevo trascorrere un pomeriggio diverso. Facendomi qualche risata con albanese . Ma dopo appena 25 minuti di film ho deciso di abbandonare la sala e tornare a casa. PECCATO
QUALUNQUEMENTE, TE LO DICO SINCERAMENTE... SMETTI DI FARE FILM IMMEDIATAMENTE. ODDIO A PENSARCI BENE CHIAMARLO FILM E' FARLI UN GROSSO MA GROSSO COMPLIMENTO. BRUTTO MA VERAMENTE BRUTTO, ERANO ANNI CHE NON VEDEVO UN FILM COSI' BRUTTO. MI CI VORRANNO MESI E MESI PER RICOVINCERMI A TORNARE SEDUTO AL CINEMA DAVANTI AD UNO SCHERMO.
Difficile dare un voto su questa Tutto Tutto Niente Niente, un film complesso e studiato. Sicuramente gli sterili commenti e recensioni che riportano asettici "non fa ridere" rispecchiano una non visione o totale incomprensione su questo lavoro di Manfredonia ed Albanese che, per prima cosa, non é assolutamente una commedia brillante, trattasi di grottesco estremo, una satira ferocissima ed esasperata [...] Vai alla recensione »
Rivedo il film proprio ora, dopo averlo visto al cinema quando è uscito. Ebbene, da dvd la banalità di questo film appare ancora più evidente. Battute banali, attori finti, scene scollegate tra di loro, storia assurda e senza pathos. Da evitare.
I politici che ci rappresentano sono peggiori ma il film è davvero brutto , non all'altezza dell'ALBANESE CHE CONOSCO E CHE MI è SEMPRE PIACIUTO . Il film è confuso, pasticciato , pesante , in alcuni passaggi cade nel ridicolo e addirittura nella banalità più scontata . Non mi è affatto piaciuto ; spero in un Albanese che ritorni ad essere quello che [...] Vai alla recensione »
Difficilmente (direi mai...) mi capita di uscire senza aver visto la fine di un film (ho resistito a film veramente duri!) ma in questo caso, alla fine del primo tempo,, io e mia moglie siamo scappati.. Avevo apprezzato - pur non definendolo certo un capolavoro - il primo film di Albanese che parodiava, facendo sorridere, gli stereotipi della politica degli ultimi lustri ma questo sequel è [...] Vai alla recensione »
visto il 1 film davvero esilarante speravo in qualcosa di piu' totale delusione
2 stelle di incoraggiamento per tornare sulla vecchia strada intrapresa, dove al centro del film stavano le battute e le situazioni comiche come nel primo, e non un circo con una mandria di nuovi attori che sembrano venuti dritti da mario de filippi come nei cinepanettoni. Albanese ti prego ritorna in te, sta volta hai fatto cagare, la terza o fai qualcosa di divertente o entri a far parte del cast [...] Vai alla recensione »
Barocco e surreale, sono i due termini per descrivere al meglio questo film. Ha la struttura della commedia all'italiana ma non è interessante, non fa ridere neanche una volta e soprattutto è ambientato in un mondo surreale che è lo stereotipo di uno stereotipo di una società immaginaria, non ci sono parole per descriverlo!
"Tutto tutto niente niente" è un film di rara bruttezza che rischia seriamente di mandare all'aria anche le cose buone fatte da Albanese nella sua carriera coprendolo, a dir poco, di ridicolo. battute e atteggiamenti già visti 20 anni fa quando lavorava con la gialappa's rimasterizzati in chiave moderna con risultati a dir poco sconfortanti.
Antonio Albanese, dopo Cetto, triplica i personaggi e vi aggiunge Frengo Stoppato, uomo hippy in odore di santità, e Rodolfo Favaretto, un nordista razzista. Tutti e tre per uno strano caso vengono promossi al Parlamento Italiano. Costumi sfarzosi, colori vivaci e accentuati, discorsi e ragionamenti fortemente calcati con toni satirici, in una politica che al giorno d'oggi rende ogni [...] Vai alla recensione »
Dopo le tantissime risate che Cetto ci ha strappato, adesso con il film Tutto Tutto Niente Niente avevamo forse troppe aspettative... Mi piace tantissimo Antonio Albanese ma il film sembra molto confusionario, tutto compresso per far ridere a tutti i costi, cosa che a volte nemmeno accade.... Il ruolo del grande Paolo Villaggio, ridicolizzato in quel modo.
Confesso il mio peccato,non sono riuscito a vederlo tutto,questo film è veramente inguardabile,il progetto di fare satira politica naufraga miseramente e nemmeno Albanese che di solito è bravo riesce a salvarlo. Da evitare
Film che cerca di recintare una realtà, quella italiana, che fa ridere ma al contempo riflettere in quanto si tratta di uno spaccato che dovrebbe farci rattristire e non indurre alla risata. Certo… ridere delle proprie stranezze può essere uno spunto per far breccia sulle tante, troppe, anomalie che ci circondano: il problema è che queste stranezze sono perle di quotidianità che, al pari delle perline [...] Vai alla recensione »
I dieci minuti di satira di Albanese sui (mal)costumi della politica italiana in televisione erano davvero esilaranti. Ed anche molti suoi film, questioni di cuore su tutti, erano gradevoli e ben fatti. Ma a volte il successo, quello troppo facile, fa male e questo film, ancor più del precedente che ci poteva stare per un pubblico di palato grossolano, fa male al cinema.
quella di un panorama troppo seriamente problematico per affrontarlo a suon di caricature. È banale ma le cose stanno così. E quello che di originale, efficace e riuscito c'era, soprattutto come messa in scena, nel precedente Qualunquemente, sotto la regia dello stesso Giulio Manfredonia, qui in Tutto tutto niente niente va perduto. Che non è una sotto-valutazione tout court dell'Albanese cinematografico, [...] Vai alla recensione »
Titolo troppo pretenzioso. Sarebbe bastata la seconda parte per sintetizzare, al meglio, quanta si rida nel film. Poco o niente. Purtroppo, dopo il meritato successo del geniale e spassoso «Qualunquemente», Albanese, pur moltiplicando i personaggi politici (tre), riduce al minirno, in questa sorta di sequel, le occasioni di divertimento. Non c'è nulla di sorprendente, anche perché la realtà fa già [...] Vai alla recensione »
Sono ottimisti e generosi Giulio Manfredonia e Antonio Albanese, il primo regista e il secondo protagonista triplice di "Tutto tutto niente niente""(Italia, 2012, 90'). Lo sono anche se raccontano un'Italia naufragata nella volgarità e nella minchioneria. Insomma, nonostante che si impegnino a disegnare una caricatura attendibile del nostro Paese. In Calabria, Cetto La Qualunque (Albanese) è giunto [...] Vai alla recensione »
Nei primi dieci minuti di «Tutto tutto niente niente» Frengo, Cetto La Qualunque e Olfo - i tre personaggi interpretati da Antonio Albanese - finiscono in galera. Nei successivi dieci minuti vengono liberati perché sono i primi tre «non eletti» del partito di maggioranza: siccome tre deputati sono stati uccisi in una strage è necessario reclutarli per non «andare sotto» in Parlamento.
Antonio Albanese dice che questo suo ultimo film non è un endorsement a Beppe Grillo. Trovare, però, qualche segno di buona politica, o semplicemente di differenza, in un'ora e mezza di pellicola, è davvero una missione impossibile. I suoi tre personaggi non sono casi isolati. Attorno a loro, allegoria e iperbole del peggio in circolazione, c'è un sistema di potere completamente marcio e malato.
La puntata precedente ha fruttato quasi sedici milioni al botteghino: che sollievo, della nuova commedia di Antonio Albanese è possibile dire tutto il male che merita senza dover fare la figura del maramaldo che azzanna il povero cinema italiano. Definito dai critici quasi amici un «cinepanettone di sinistra», «Tutto tutto niente niente» triplica gli exploit già realizzati dal (dis)onorevole protagonista [...] Vai alla recensione »