inesperto
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domenica 28 settembre 2014
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non male
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Atmosfera ed ambientazioni notevoli. Ottimi effetti speciali; anche la trama è sfiziosa (la vera origine dell'umanità, creata ad opera d'una razza aliena; teoria sempre molto affascinante), ma avrebbe potuto essere sviluppata meglio. Brava la Theron; grande Fassbender.
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macangel70
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sabato 20 settembre 2014
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dimenticatevi l'horror. e' solo un buon sci-fi.
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Forse quel che più dispiace è la rievocazione del mitico Alien che potrebbe indurre all'attesa di sensazioni da horror sci-fi che in Prometheus proprio non si trova. Per il resto l'ideazione di uno scenario alternativo in cui l'incontro con gli alieni si fonde con la ricerca delle origini dell'umanità è interessante. Sin dalle prime immagini si apprezza l'ideazione, impeccabile, di questo alieno-ingegnere; la complicità della fotografia rende l'incipit un momento di vera fascinazione cinematografica. La "pellicola" poi volge verso un incalzante sequenza di scene ben scandite che conducono ad un finale non inaspettato ma non per questo noiosamente scontato. Ben recitata la parte dell'androide da parte dell'eccellente Fassbender.
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jacopo b98
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giovedì 26 giugno 2014
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uno sci-fi sperimentale, meraviglioso e potente!
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2093 d.C. L’astronave Prometheus fa rotta verso una luna lontana anni luce dalla Terra su cui, secondo sue scienziati (Rapace e Marshall-Green) è possibile trovare delle risposte alle domande fondamentali dell’umanità. Ma quando l’equipe di scienziati raggiunge il pianeta coloro che avrebbero dovuto dare delle risposte si rivelano delle creature intenzionate a distruggere l’umanità e fanno strage del gruppo. Dopo anni di kolossal storici e polizieschi più o meno riusciti, Ridley Scott torna al genere che lo ha portato al successo con questo prequel di Alien. Il risultato? Dunque, i critici di mezzo mondo lo hanno bastonato per le sue ambizioni filosofiche mal sviluppate dalla sceneggiatura di Jon Spaihts e Damon Lindelof, ma in realtà molte delle critiche sono sbagliate e, in generale, per lo meno a Scott si può dire ben poco, dato che la eccezionale messa in scena è tutta merito suo e, se Prometheus è uno degli sci-fi più spettacolari di sempre è merito suo (e dei suoi eccelsi collaboratori: Arthur Max per le scenografie, Marc Streitenfeld per le musiche, Dariusz Wolski per la fotografia, ecc.
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2093 d.C. L’astronave Prometheus fa rotta verso una luna lontana anni luce dalla Terra su cui, secondo sue scienziati (Rapace e Marshall-Green) è possibile trovare delle risposte alle domande fondamentali dell’umanità. Ma quando l’equipe di scienziati raggiunge il pianeta coloro che avrebbero dovuto dare delle risposte si rivelano delle creature intenzionate a distruggere l’umanità e fanno strage del gruppo. Dopo anni di kolossal storici e polizieschi più o meno riusciti, Ridley Scott torna al genere che lo ha portato al successo con questo prequel di Alien. Il risultato? Dunque, i critici di mezzo mondo lo hanno bastonato per le sue ambizioni filosofiche mal sviluppate dalla sceneggiatura di Jon Spaihts e Damon Lindelof, ma in realtà molte delle critiche sono sbagliate e, in generale, per lo meno a Scott si può dire ben poco, dato che la eccezionale messa in scena è tutta merito suo e, se Prometheus è uno degli sci-fi più spettacolari di sempre è merito suo (e dei suoi eccelsi collaboratori: Arthur Max per le scenografie, Marc Streitenfeld per le musiche, Dariusz Wolski per la fotografia, ecc.), a fronte di un budget elevato, ma non straordinario rispetto a tanti altri (“solo” centotrenta milioni di dollari). Ma cos’ha di diverso questo film da Alien? Innanzitutto manca Sigourney Weaver e, nonostante la Rapace si confermi un’attrice brava e carismatica, la differenza tra le due è abissale; inoltre la formula, seppur simile nella costruzione: l’androide cattivo, i personaggi che si dividono e cadono vittima dei mostri nelle caverne del pianeta…, ma se nel capolavoro del ’79 Scott realizzava un modello di fantascienza innovativa, qui deve trovare materiale per reggere un prequel intero di oltre due ore e sceglie la filosofia. E non si può negare che questa scelta dà spessore al film e lo rende interessante ed avvincente per tutta la sua durata. E se i due sceneggiatori provenienti dalla TV avrebbero potuto fare di meglio, Scott ha saputo mettere del suo nel film così che esso possa essere riletto filosoficamente. È un’opera disuguale: per la prima ora lo spettatore resta a bocca aperta: lo spettacolo visivo è calibratissimo, con alcune scene ai limiti del meraviglioso (la scena in cui l’androide David cammina solo sull’astronave è un autentico capolavoro! E l’uso che si fa del 3D è finalmente raffinato e funzionale). La seconda ora perde un po’ in coerenza e la sceneggiatura di Spaihts e Lindelof comincia a scricchiolare, ma Scott mette in scena le sue questioni filosofiche anche solo con la pura forza delle sue immagini! È carico di vita e mortePrometheus: il regista parte dalla nascita della vita (la prima inquadratura del film è uguale a quella di 2001: odissea nello spazio), un alieno si sacrifica per fecondare la Terra, e continua a riempire il suo film di vita, la scena della fecondazione dell’ingegnere da parte del mostro con i tentacoli che darà alla luce l’Alieno è violenta, repellente, eppur estremamente commovente, una vita (l’Alieno) nasce dalla morte (dei due mostri), e se alla fine del film David (Fassbender) dice a Weiland (Pearce): “Faccia buon viaggio signore.”, il viaggio a cui allude l’androide è un tragitto attraverso la morte per raggiungere la vita. E qui il messaggio da filosofico diventa religioso, ma non cattolico: gli ingegneri arrivano dal Paradiso, sono degli agenti divini, ma Scott non vede l’aldilà come un luogo cristiano, ma come un luogo per tutte le religioni (e qui non aiuta il fatto che la Rapace vada in giro sventolando il suo crocifisso come un esorcista). Perciò la morte che nel film è dappertutto, è vista come un espediente per raggiungere la vita (eterna?). Tutto bene quindi? Per la carità, ammettiamolo, il film è un po’ confuso nella seconda parte. Ma Scott è riuscito a ricucire i nodi autonomamente ed è riuscito a trarre, da una sceneggiatura discreta un grande film! E d’altra parte va detto che anche Alien alla sua uscita non ebbe recensioni poi molto positive, ora invece è considerato una pietra miliare della fantascienza! Ricorrente nel film è anche il tema del viaggio (odissea come in 2001, più volte citato da Scott, vedi Peter Weiland, brutta coppia del David Bowman invecchiato nel capolavoro di Kubrik), che è un tragitto verso la morte (ovvero la vita: i due concetti nel film si equivalgono) dell’umanità. Non manca neppure una componente epica: il capitano (Elba) che si sacrifica per salvare la Terra. Tutti gli attori sono bravi e funzionali (con la già spiegata riserva sulla Rapace), con una citazione speciale per Fassbender, qui straordinario androide. Oltre quattrocento milioni di incasso al botteghino mondiale. Un’ultima considerazione: è evidente che Prometheus avrà un sequel, come lascia intendere l’ultima scena e come è già stato confermato dalla 20th Century Fox (il film dovrebbe uscire nel 2016 e Scott è riconfermato alla regia), e forse è proprio questo che i molti detrattori del film non hanno capito: esso è concepito per avere un seguito (anche perché altrimenti per quale motivo la produzione avrebbe scelto il giovane Guy Pearce per interpretare il vecchissimo Weyland? I vari video virali messi in rete per far pubblicità non sono una scusa sufficiente: è evidente che prima o poi avremo davvero a che fare con un Peter Weyland più giovane!), che probabilmente andrà a chiudere i buchi di trama lasciati aperti (volontariamente?) dai due sceneggiatori. Questa non è una discolpa per il mediocre lavoro di Spaihts e Lindelof, solo una speranza per il futuro! In ogni caso Prometheus è uno sci-fi meraviglioso e tremendamente spettacolare, cosa volevamo di più?!
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djfilippo
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lunedì 7 aprile 2014
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film capolavoro...
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Chi ha creato l'uomo..? Gli ingegneri..
Come mai c'erano segni geroglifici simili a quelli egiziani sull'astronave aliena...?
Come mai sono morti tutti gli ingegneri..?
Perchè compare la figura di un'alieno tipo Alien crocifisso sull'astronave..?
David è stato creato come gli ingegneri hanno creato l'uomo..
Ogni secondo del film è tutto da vedere e da gustare...
Rivedetelo attentamente.. in attesa del seguito..
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freddy_973
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domenica 24 novembre 2013
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vuoto di sceneggiatura
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Premetto che nella mia ignoranza, ho iniziato a vedere il film, non sapendo che era un Presequel di Alien. Quindi non avevo aspettative di alcun genere. Il film l'ho trovato povero di sceneggiatura, ed in alcui punti rimediata. Forse per correggersi ed adattare il tutto ad Alien? Non accorgendomi almeno sino ad un certo punto del collegamento con Alien, lo trovato anche un poco noioso (ammetto che almeno 10 minuti me li sono dormiti). Ma poi quando le cose si sono fatte chiare, ed i collegamenti e similitudini si sono fatte ovvie, sono sorte parecchie incongruenze. Se non fosse stato per dei bellissimi effeti speciali, non sarei stato sicuro di riusire a vederlo tutto. Non sembra un film di Ridley.
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asdrubale03
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lunedì 4 novembre 2013
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noioso è dir poco
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film noioso e mal recitato.Io penso che la noia sia la peggior emozione che ti può dare un film,perchè se vai al cinema spendi 5 euro ti aspetti di vedere un bel film non di addormentarti sulla poltroncina, o per chi la visto sulla tv sul divano.Uno dei tanti film che avevano buone intenzioni ma che poi non sono riusciti a trasmetterle o addirittura a rovinarle in un macello.l'unica cosa positiva di questo film sono gli effetti speciali
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evildevin87
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mercoledì 9 ottobre 2013
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opera visiva magnifica ma povera di sostanza
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Un film con idee interessanti e dall'ottimo potenziale penalizzato da una sceneggiatura scritta coi piedi. Magnifico a livello visivo, senza dubbi. Ma personaggi vuoti e che fanno e dicono cose degne di un film di serie B. Ma in ogni caso il film, per il finale e tutte le domande che lascia, prevede sicuramente un seguito, che si spera faccia un po' di chiarezza. Staremo a vedere.
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ciappami
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venerdì 4 ottobre 2013
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non chiamatela fantascienza, ma stupidità!
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Storia del tutto priva di senso.
Esseri appartenenti ad una civiltà antichissima ed altamente evoluta arrivano a sacrificare se stessi per "creare" l'umanità, poi, quando le loro creature giungono finalmente sul pianeta d'origine, si trasformano in brutali, schifosi e truculenti parassiti assetati di sangue e di viscere.....
Ritengo che la sceneggiatura sia stata scritta sotto l'effetto di sostanze capaci di spappolare il cervello.......
Chi ama la fanta-"scienza" rimane allibito e offeso da tanta insulsaggine.
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stefano bruzzone
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giovedì 19 settembre 2013
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spettacolare e basta
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Prometheus è un capolavoro di azione ed effetti speciali da oscar condito da una fotografia eccellente ed un cast all'altezza della situazione. tutto ciò fa si che una sceneggiatura povera e stiracchiata salvi in calcio d'angolo questo prequel di alien senza che naufraghi di brutto. discutibile l'aver mischiato la ricerca scientifica delle origini della specie umana con interessi governativi poco leciti. da vedere solo se avete un ottimo impianto audio e una grande tele hd. oppure al cinema.
Voto: 6,5
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pink arrow
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giovedì 12 settembre 2013
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un'occasione mancata
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L'ambizioso progetto di coniugare Alien con le tematiche di Blade Runner si rivela pretenzioso già dopo il primo quarto d'ora, quando gli eventi (mal) narrati precipitano nella comicità involontaria. Preciso e meticoloso al punto da scegliere personalmente i doppiatori italiani, Scott dimentica però di chiarire il presupposto narrativo fondato sulla mitologia secondo cui i Sumeri sarebbero entrati in contatto con civiltà aliene e avrebbero spiegato già seimila anni fa la creazione del genere umano con teorie (seppur abbastanza discutibili) che sarebbero state in parte riprese e rielaborate in stilemi diversi dalle varie religioni successive di millenni. L'assenza di un prologo esauriente rende l'intreccio oscuro e incompleto e svilisce motivazioni e profilo psicologico dei personaggi, ridicolizzando l'intera storia.
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L'ambizioso progetto di coniugare Alien con le tematiche di Blade Runner si rivela pretenzioso già dopo il primo quarto d'ora, quando gli eventi (mal) narrati precipitano nella comicità involontaria. Preciso e meticoloso al punto da scegliere personalmente i doppiatori italiani, Scott dimentica però di chiarire il presupposto narrativo fondato sulla mitologia secondo cui i Sumeri sarebbero entrati in contatto con civiltà aliene e avrebbero spiegato già seimila anni fa la creazione del genere umano con teorie (seppur abbastanza discutibili) che sarebbero state in parte riprese e rielaborate in stilemi diversi dalle varie religioni successive di millenni. L'assenza di un prologo esauriente rende l'intreccio oscuro e incompleto e svilisce motivazioni e profilo psicologico dei personaggi, ridicolizzando l'intera storia. Voglio sperare che in un eventuale sequel Scott s'impegni a riprendere e spiegare i troppi snodi narrativi lasciati in sospeso.
Peccato per il buon cast (sprecato), per gli ottimi effetti speciali e per l'impianto tecnico al solito curatissimo di Ridley Scott, da sempre uno dei miei registi preferiti, che tuttavia non riesce a compensare la noiosa lentezza di sequenze stanche e ripetitive che in più passaggi affondano nelle sabbie mobili del cattivo gusto.
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