Prometheus |
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Un film di Ridley Scott.
Con Noomi Rapace, Michael Fassbender, Guy Pearce, Idris Elba, Logan Marshall-Green.
continua»
Titolo originale Prometheus.
Fantascienza,
durata 124 min.
- USA, Gran Bretagna 2012.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 14 settembre 2012.
- VM 14 -
MYMONETRO
Prometheus
valutazione media:
2,58
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Uno splendido omaggiodi spacexionFeedback: 1351 | altri commenti e recensioni di spacexion |
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mercoledì 13 giugno 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
33 anni dopo Alien, Ridley Scott resuscita la creatura che gli regalò fama e successo. Operazione rischiosa, e in un certo senso coraggiosa: non è facile confrontarsi con un film ormai divenuto un classico della fantascienza. Eguagliare quella vetta è complicato. Ridley Scott ha scelto intelligentemente una via prudente e conservativa per il suo ritorno alle origini. In Prometeus infatti riemergono i canoni, la geometria, la filosofia generale che costituivano la trama di Alien. Prometeus, è chiaro non diventerà un altro classico: non innova, non spinge le frontiere del genere oltre sentieri già battuti. Tuttavia Scott ha avuto la saggezza di conservare le stesse fondazioni e di arricchirle di 30 anni di esperienza: esperienza personale prima di tutto, ed esperienza tecnica per un risultato certamente spettacolare. Laddove Alien ruotava attorno a un tema fondamentale (il mostro che è in noi), in Prometeus questo stesso tema diventa lo spunto per una riflessione più profonda sulle origini della vita, sulla fede, sulla dualità del bene e del male che lottano in ciascun individuo. Lasciando immaginare che questo percorso di maturazione da un film ad un altro sia anche il riflesso della maturazione personale del regista: 30 anni di carriera e di crescita di Scott vengono così ad arricchire ed abbellire in Prometeus i temi noti del primo Alien, concedendo a sé stesso nonché al suo pubblico un meraviglioso omaggio. Un omaggio che passa anche da un accostamento, quasi obbligato, all'altro capolavoro di Scott, Blade Runner, in una sorta di viaggio simmetrico e opposto dei protagonisti. Se in Blade Runner i replicanti tornano dallo spazio sulla terra alla ricerca del loro creatore, all'inverso in Prometeus Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) ricerca lo stesso creatore, metafora di Dio, nello spazio profondo, in una razza aliena eppure umana. Se in Blade Runner il figliol prodigo Roy Batty torna dal suo padre e creatore Eldon Tyrell per pretendere alla vita eterna, in Prometheus David (precursore del Ash di Alien) accompagna come un figlio il suo creatore Weyland alla ricerca della stessa immortalità nel cosmo più recondito. "Da dove veniamo? Perché esistiamo? Cosa rende un essere vivente "umano"? Qual è il nostro scopo e cosa c'è dopo la morte?" sono le domande comuni a tutti i personaggi dei mondi Scottiani, siano essi umani, androidi della Weyland Corp. o replicanti della Tyrell Corporation. Se Scott ovviamente non può rispondere a queste domande, se non altro offre ai suoi fan alcune belle risposte sull'origine di Alien e a molte domande rimaste in sospeso da più di 30 anni: ed è un graditissimo dono. Non privo di qualche ingenuità di scrittura, rutilante sul piano degli effetti speciali (anche a causa delle odiose e, ai fini della storia, superflue scene pensate appositamente per il 3D) e con qualche gadget di troppo (ma in compenso le scenografie di Giger fanno sempre centro), Prometheus rimane una splendida operazione che chiude il cerchio di una saga ormai trentennale, riproponendola in una nuova veste moderna che appassionerà ancora una generazione intera.
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