Prometheus |
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Un film di Ridley Scott.
Con Noomi Rapace, Michael Fassbender, Guy Pearce, Idris Elba, Logan Marshall-Green.
continua»
Titolo originale Prometheus.
Fantascienza,
durata 124 min.
- USA, Gran Bretagna 2012.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 14 settembre 2012.
- VM 14 -
MYMONETRO
Prometheus
valutazione media:
2,58
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Prometheus- Il dono della conoscenzadi RainsaintFeedback: 339 | altri commenti e recensioni di Rainsaint |
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mercoledì 19 settembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In Prometheus, l ultima attesissima fatica del regista britannico Ridley Scott, ciò che viene elargito in dono, non da un dio, Prometeo, ma da un gruppo di scienziati, è la conoscenza, la conoscenza delle origini del genere umano, la conoscenza dei misteri della creazione. Partorito come prequel di Alien, capostipite del genere fantascientifico, Prometheus si associa e allo stesso tempo si dissocia dal capolavoro di cui vuole essere riproduzione e interpretazione. Anno 2089. La dottoressa Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) e il suo collega Charlie Holloway (Logan Marshall-Green) portano alla luce una scoperta che potrebbe sconvolgere tutte le moderne teorie sull'evoluzione: alcuni dipinti rupestri, risalenti a migliaia di anni fa, raffigurano un essere umanoide che indica una costellazione. Tali raffigurazioni indicherebbero la strada per raggiungere gli "dei", esseri superiori detti Ingegneri, venerati dagli antichi e ritenuti i responsabili della nascita del genere umano. Ed è nel 2093, che la nave spaziale Prometheus giunge sulla luna Lv 223 in cerca di risposte agli interrogativi su Dio e l evoluzione che da sempre tormentano l uomo, dai primordi della civiltà ai giorni nostri. Il film non è il migliore di Scott. Il regista, noto e apprezzato per essere uno sperimentatore, tornando "alle origini", riesce non pienamente nell intento di lasciare il segno e far inneggiare al capolavoro. Tuttavia, Prometheus è un bel film, ricco di tensione, di inquadrature eccezionali, di effetti speciali sorprendenti, di sequenze criptiche e avvincenti. Il film risulta magistralmente diretto, nonostante non sia brillante come altri ben noti capolavori del regista (Il Gladiatore, Blade Runner e lo stesso Alien), ed altrettanto magistralmente interpretato: uno fra tutti, merita di essere ricordato Michael Fassbender, che porta sullo schermo un personaggio enigmatico a per certi versi agghiacciante, i cui silenzi ed inespressione valgono più di mille parole. La colonna sonora, d altro canto, non si rivela adeguata per un prodotto di tale spessore. Marc Streitenfeld, compositore di colonne sonore di carattere, ma non si può certo dire di spessore (American Gangster, Robin Hood), non riesce minimamente ad eguagliare il grande maestro Jerry Goldsmith nel trasmettere tensione e irrequietezza, che se non fosse per il montaggio "ad hoc" di Pietro Scalia e per la regia magistrale, non verrebbero per nulla percepite dallo spettatore. Veniamo allo script. La sceneggiatura a tratti brilla e a tratti assolutamente no, complici alcuni momenti di staticità ed alcuni di irrilevanza ai fini della narrazione, ma la trama è avvincente e complessa al punto giusto: il film, in sostanza, risponde ad alcuni quesiti e ne apre nuovamente molti, lasciando intendere la realizzazione di un sequel, per altro già annunciato per il 2014-15. È questo forse il maggior pregio-difetto, a seconda dei punti di vista, di Prometheus, il fatto che apra più interrogativi di quanti effettivamente ne risolva. Il film a mio giudizio, lascia campo libero allo spettatore di colmare gli spazi vuoti con la sua immaginazione, cosa che il cinema contemporaneo (a parte rari casi) non ci ha più consentito di fare. Viene fornita l occasione di riflettere riguardo ad argomenti che vanno dalle teorie scientifiche alla metafisica alla teologia, materie di cui Prometheus abbonda. Prometheus non fornisce risposte, ma pone domande, domande che sono alla base della stessa natura umana, riguardo alle quali non siamo più disposti a discutere, non per forza seriamente, ma con assiduo spirito critico. Non essendo più abituati a porci domande e forse a guardare un kolossal pronti ad interrogarci, il film potrebbe risultare spiacevole, per certi versi: ai fan più sfegatati di Alien, scontenti del fatto di non possedere ancora tutte le risposte sugli Xenomorphi e le loro origini e di non aver rivissuto le atmosfere cupe e tenebrose della saga; ai più credenti, a causa dei numerosi riferimenti religiosi del film. Ciò che conta di Prometheus, dunque, oltre al buon aspetto esteriore, che compensa una storia impegnata, ma una sceneggiatura non all’altezza, è la sua volontà di interrogare, il contenuto etico, andando oltre la mera visione di un film "di astronavi e alieni". Infatti, da buon credente, ma anche studioso di filosofia, posso dire che ciò che conta davvero non è la risposta, ma bensì la domanda: è il dubbio che rafforza la fede, altrimenti essa non sarebbe più tale. In sostanza, Prometheus si rivela un buon film, piacevole, capace di tenere alti tensione ed interesse, pur non senza la presenza di alcuni attimi di cedimento e di interrogativi, per i più scettici o per i cultori della saga, se sia veramente o no il prequel di Alien o un banale uno spin off. Si può dire, con alcune riserve in attesa del secondo filo della matassa, forse finalmente rivelatore, che sì, Prometheus e Alien sono collegati, o per lo meno sono ambientati nello stesso universo.
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