rossellas
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martedì 6 ottobre 2009
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tanto rumore per nulla
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Abbindolata dalla imponente campagna mediatica- quella che di solito si riserva ai cinepanettoni- sono andata a vedere questo film.
Che non ha un senso ben definito: non è storico, non è politico, non è nostalgico, non è niente. Mi dà l'idea di un flusso di coscienza, ricordi spezzettati. Una trama incoerente, dove si saltano interi passi logici. E' normale, mi direte, se si deve narrare una storia di settant'anni.
La metà sarebbe bastata all'economia semantica e significante del film. Ma non (forse) per inserire il nugolo cospicuo di attorini e attricette destinati ad attirare le masse, a far parlare del film.
Con un decimo dei soldi spesi per questo film, si sono avuti grandi capolavori del cinema.
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Abbindolata dalla imponente campagna mediatica- quella che di solito si riserva ai cinepanettoni- sono andata a vedere questo film.
Che non ha un senso ben definito: non è storico, non è politico, non è nostalgico, non è niente. Mi dà l'idea di un flusso di coscienza, ricordi spezzettati. Una trama incoerente, dove si saltano interi passi logici. E' normale, mi direte, se si deve narrare una storia di settant'anni.
La metà sarebbe bastata all'economia semantica e significante del film. Ma non (forse) per inserire il nugolo cospicuo di attorini e attricette destinati ad attirare le masse, a far parlare del film.
Con un decimo dei soldi spesi per questo film, si sono avuti grandi capolavori del cinema. Baarìa, tutt'al più, è una fiction. Avete mai visto, voi, una fiction candidata agli oscar??
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arvin
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lunedì 5 ottobre 2009
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la sicilia di tornatore
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Questo è forse il film più personale ed autobiografico di Tornatore, ed è proprio per questo che è difficile giudicarlo. Baaria è un meraviglioso e struggente affresco della Sicilia e della società siciliana che ripercorre un arco temporale che va dagli anni 30 fino ai nostri giorni. Tornatore ci racconta la sua Sicilia solo come lui sa fare, in maniera molto personale attraverso gli occhi dei personaggi che hanno segnato la sua infanzia. Lo fa in maniera molto semplice e paciosa mostrandoci la quotidianità della vita delle persone di Baaria, e di come questa muti nel tempo. Piccole storie di persone ordinarie finiranno con il mescolarsi ai grandi avvenimenti storici ed in qualche modo finiranno con l'esserne influenzate.
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Questo è forse il film più personale ed autobiografico di Tornatore, ed è proprio per questo che è difficile giudicarlo. Baaria è un meraviglioso e struggente affresco della Sicilia e della società siciliana che ripercorre un arco temporale che va dagli anni 30 fino ai nostri giorni. Tornatore ci racconta la sua Sicilia solo come lui sa fare, in maniera molto personale attraverso gli occhi dei personaggi che hanno segnato la sua infanzia. Lo fa in maniera molto semplice e paciosa mostrandoci la quotidianità della vita delle persone di Baaria, e di come questa muti nel tempo. Piccole storie di persone ordinarie finiranno con il mescolarsi ai grandi avvenimenti storici ed in qualche modo finiranno con l'esserne influenzate. I due protagonisti cresceranno con il progredire della storia e saranno testimoni diretti dei cambiamenti epocali di una terra e di un popolo che da sempre paiono immutabili e costanti. Cornice di questa storia meravigliosa è la Sicilia con i suoi splendidi paesaggi che assieme alle microstorie che si avvicendano ed accompagnano la storia dei protagonisti, concorrono a rendere questo film straordinariamente realistico. Un Kolossal da oltre 25 milioni di euro che ci mostra quanta storia e quanto abbia ancora da dare il nostro cinema al mondo, a dispetto di quanti dicano che il cinema Italiano è in crisi. Un ottimo prodotto, un ottimo cast, un'ottima regia, delle musiche meravigliose e la Sicilia con le sue meravigliose immagini... Se non è da oscar poco ci manca.. Assolutamente da Vedere
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[+] ....non ho l'eta'.....etc......
(di beto_1938)
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gaetanoimme
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lunedì 5 ottobre 2009
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storia della sicilia o autoincensamento?
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Storia della Sicilia? Di quale? Di quella di Bagaria o di quella della stirpe Terranuova o Tornatore? Raccontare la propria storia non è cinema, è autoelogio, è eregersi, senza alcuna investitura popolare, a emblema. Con soldi altrui. Questo autoelogio mi ha infastidito- anche molto - e, caso strano, è analogo ad altro film , diciamo, altrettanto storico ed autocelebrativo, parlo di Il Grande sogno. Ma come può una persona che non sia colta da un raptus di onnipotenza, che non sia colta da un superego mostruoso ed anche ridicolo, pensare di potersi erigere ad emblema, ad oracolo di una storia? Ma chi è Placido? Ma chi è Tornatore? Diciamo il primo un discreto attore, il secondo un ottimo regista.
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Storia della Sicilia? Di quale? Di quella di Bagaria o di quella della stirpe Terranuova o Tornatore? Raccontare la propria storia non è cinema, è autoelogio, è eregersi, senza alcuna investitura popolare, a emblema. Con soldi altrui. Questo autoelogio mi ha infastidito- anche molto - e, caso strano, è analogo ad altro film , diciamo, altrettanto storico ed autocelebrativo, parlo di Il Grande sogno. Ma come può una persona che non sia colta da un raptus di onnipotenza, che non sia colta da un superego mostruoso ed anche ridicolo, pensare di potersi erigere ad emblema, ad oracolo di una storia? Ma chi è Placido? Ma chi è Tornatore? Diciamo il primo un discreto attore, il secondo un ottimo regista. La cultura italiana non ha bisogno di persone affette da manie di grandezza assolutamente fuori posto, ma di opere che educhino chi le vede. Vedere la politica nei film, spacciare per arte la pura propaganda politica è una assurda, inconcepibile ed inammissibile violenza da Goebbels. Il cinema italiano è questo oggi: un ipocrita opportunista che sfrutta il denaro altrui per autoincensarsi. Basta. Sono veramente deluso. Gaetano Immè
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james
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lunedì 5 ottobre 2009
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grande film, da far vedere in tutte le scuole
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Credo che Tornatore abbia sfornato un film che meglio di tanti volumi spiega, emozionando, cosa è stata e in parte cosa è la Sicilia. Una terra, bella e vitale, ma terribilmente crudele, nella quale si sono misurati alcuni tra gli uomini più grandi che questo paese abbia espresso, risultando putroppo sconfitti.
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dufresne67
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lunedì 5 ottobre 2009
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l' epica di peppuccio!!!
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Sono un grandissimo appassionato di Tornatore ed un discreto conoscitore del suo universo cinematografico.Ho avuto modo di vedere il suo Baarìa e di leggere la miriade di critiche...pseudocritiche e recensioni che la sua ultima opere ha innescato,e naturalmente tutte da rispettare essendo il cinema una forma d'arte e di espressione talmente vasta ed opinabile,che lascia spazio a tante,tantissime chiavi di lettura.Ebbene se c'è una cosa,una soltanto che può mettere tutti d'accordo sul modo di fare cinema del regista siciliano è il suo senso epico dell'opera,..si,magari ci sono troppi attori,forse un equilibrio abbastanza altalenante tra il registro drammatico,quello da mera commedia e documentarista, ma è risaputo(?)che paradossalmente proprio le sceneggiature (ad eccezione di Una pura Formalità)non sono mai state il suo forte essendo poco centrate a discapito della linearità di narrazione, ma colmate (vedi Cinema Paradiso e il Pianista sull'oceano)dall'indotto emozionale di una immensa passione che trasuda dai suoi personaggi romantici,dai suoi virtuosismi con la macchina da presa,dalle sue dissolvenze e i nostalgici flash back temporali,il tutto sempre splendidamente supportato dalle struggenti "partiture" del Maestro Morricone come anche in quest'ultimo caso.
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Sono un grandissimo appassionato di Tornatore ed un discreto conoscitore del suo universo cinematografico.Ho avuto modo di vedere il suo Baarìa e di leggere la miriade di critiche...pseudocritiche e recensioni che la sua ultima opere ha innescato,e naturalmente tutte da rispettare essendo il cinema una forma d'arte e di espressione talmente vasta ed opinabile,che lascia spazio a tante,tantissime chiavi di lettura.Ebbene se c'è una cosa,una soltanto che può mettere tutti d'accordo sul modo di fare cinema del regista siciliano è il suo senso epico dell'opera,..si,magari ci sono troppi attori,forse un equilibrio abbastanza altalenante tra il registro drammatico,quello da mera commedia e documentarista, ma è risaputo(?)che paradossalmente proprio le sceneggiature (ad eccezione di Una pura Formalità)non sono mai state il suo forte essendo poco centrate a discapito della linearità di narrazione, ma colmate (vedi Cinema Paradiso e il Pianista sull'oceano)dall'indotto emozionale di una immensa passione che trasuda dai suoi personaggi romantici,dai suoi virtuosismi con la macchina da presa,dalle sue dissolvenze e i nostalgici flash back temporali,il tutto sempre splendidamente supportato dalle struggenti "partiture" del Maestro Morricone come anche in quest'ultimo caso.Per tutto questo,per il suo coraggio di alternare storie minimaliste e intimiste di piccoli uomini, alla Magniloquenza e alla Poetica delle immagini come il librarsi in volo dopo la corsa con la veduta di Bagheria dall'alto, e ai corpi stesi sul pavimento bagnato per ii troppo caldo,Peppuccio andrebbe annoverato tra i più grandi registi italiani di sempre....Epica e Poesia in immagini allo stato puro, riscontrabili in passato solo in Sergio Leone, Fellini e pochissimi altri!!
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barbara simoncini
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lunedì 5 ottobre 2009
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commenti del pubblico
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Rispetto al lancio pubblicitario il film non lascia entusiasti come ci si aspetterebbe. Assolutamente sgradevole ed inutile la scena del manzo soprattuto se si considera che l'uccisione non è finzione ma realtà. Nel complesso non è all'altezza dei suoi precedenti lavori
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dufresne67
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lunedì 5 ottobre 2009
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l' epica di peppuccio!!!
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Sono un grandissimo appassionato di Tornatore ed un discreto conoscitore del suo universo cinematografico.Ho avuto modo di vedere il suo Baarìa e di leggere la miriade di critiche...pseudocritiche e recensioni che la sua ultima opere ha innescato,e naturalmente tutte da rispettare essendo il cinema una forma d'arte e di espressione talmente vasta ed opinabile,che lascia spazio a tante,tantissime chiavi di lettura.Ebbene se c'è una cosa,una soltanto che può mettere tutti d'accordo sul modo di fare cinema del regista siciliano è il suo senso epico dell'opera,..si,magari ci sono troppi attori,forse un equilibrio abbastanza altalenante tra il registro drammatico,quello da mera commedia e documentarista, ma è risaputo(?)che paradossalmente proprio le sceneggiature (ad eccezione di Una pura Formalità)non sono mai state il suo forte essendo poco centrate a discapito della linearità di narrazione, ma colmate (vedi Cinema Paradiso e il Pianista sull'oceano)dall'indotto emozionale di una immensa passione che trasuda dai suoi personaggi romantici,dai suoi virtuosismi con la macchina da presa,dalle sue dissolvenze e i nostalgici flash back temporali,il tutto sempre splendidamente supportato dalle struggenti "partiture" del Maestro Morricone come anche in quest'ultimo caso.
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Sono un grandissimo appassionato di Tornatore ed un discreto conoscitore del suo universo cinematografico.Ho avuto modo di vedere il suo Baarìa e di leggere la miriade di critiche...pseudocritiche e recensioni che la sua ultima opere ha innescato,e naturalmente tutte da rispettare essendo il cinema una forma d'arte e di espressione talmente vasta ed opinabile,che lascia spazio a tante,tantissime chiavi di lettura.Ebbene se c'è una cosa,una soltanto che può mettere tutti d'accordo sul modo di fare cinema del regista siciliano è il suo senso epico dell'opera,..si,magari ci sono troppi attori,forse un equilibrio abbastanza altalenante tra il registro drammatico,quello da mera commedia e documentarista, ma è risaputo(?)che paradossalmente proprio le sceneggiature (ad eccezione di Una pura Formalità)non sono mai state il suo forte essendo poco centrate a discapito della linearità di narrazione, ma colmate (vedi Cinema Paradiso e il Pianista sull'oceano)dall'indotto emozionale di una immensa passione che trasuda dai suoi personaggi romantici,dai suoi virtuosismi con la macchina da presa,dalle sue dissolvenze e i nostalgici flash back temporali,il tutto sempre splendidamente supportato dalle struggenti "partiture" del Maestro Morricone come anche in quest'ultimo caso.Per tutto questo,per il suo coraggio di alternare storie minimaliste e intimiste di piccoli uomini, alla Magniloquenza e alla Poetica delle immagini come il librarsi in volo dopo la corsa con la veduta di Bagheria dall'alto, e ai corpi stesi sul pavimento bagnato per ii troppo caldo,Peppuccio andrebbe annoverato tra i più grandi registi italiani di sempre....Epica e Poesia in immagini allo stato puro, riscontrabili in passato solo in Sergio Leone, Fellini e pochissimi altri!!
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beto_1938
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lunedì 5 ottobre 2009
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baaria = blob di tutto di piu'.......
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MUSICA, SCENOGRAFIA, INTERPRETI VERAMENTE OK.....
UN BUON ....RIASSUNTO...DEL....RIASSUNTO... DEL PERIODO CHE GIRA INTORNO ALLA FAMIGLIA TERRANUOVA, MA NIENTE DI TRASCENDENTALE E FORSE COMPRENSIBILE SOLO ALLE PERSONE CHE HANNO VISSUTO GLI EVENTI ( DI ETA' TRA I 5O E GLI 80 ANNI). PER ME UNA SOLA EMOZIONE..... RISENTIRE IL RUMORE ASSORDANTE DEGLI AEREI BOMBARDIERI....
ALBERTO
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antonio di natale
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lunedì 5 ottobre 2009
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bello, ma troppa politica
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Dal punto di vista storico politico è perfetto! ma secondo la mia modesta opinione durante il film si lascia troppo spazio alla politica.
Il film dovrebbe essere una raccolta di emozioni pensieri e ricordi della giovinezza di Giuseppe Tornatore (in buona parte lo è) ma resta di fatto che comunque la politica rimane la vera protagonista del film.
Peccato perchè questo da freddezza al film e (sempre secondo la mia modesta opinione) non lo rende capolavoro!
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sassolino
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domenica 4 ottobre 2009
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un volo lungo 70 anni
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Inizia con un lungo volo Baaria, un volo lungo 70 anni, planando sulle avventure di un bambino, Giuseppe Torrebuona, che forse altri non è che Giuseppe Tornatore o almeno ne rappresenta la fantasia, se lasciamo spazio alla poesia del suo cinema. Un cinema epico, dove il gigantismo poetico prevale su tutto, come l'affresco d'insieme sulle singole storie, e allora non dovremmo affaticarci troppo a trovare i soliti difetti ma piuttosto goderne l'ampio respiro, imparare ad apprezzarne la lirica che sta nel taglio di un panino o nella mosca nascosta in un gioco per bambibni.
Sembra dirci tornatore: nelle piccole cose stanno le grandi cose e nelle grandi cose passiamo tutti noi, piccoli grandi protagonisti di un mondo in movimento, eroi stoici che neanche il tempo può distruggere perché il cinema è eterno.
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Inizia con un lungo volo Baaria, un volo lungo 70 anni, planando sulle avventure di un bambino, Giuseppe Torrebuona, che forse altri non è che Giuseppe Tornatore o almeno ne rappresenta la fantasia, se lasciamo spazio alla poesia del suo cinema. Un cinema epico, dove il gigantismo poetico prevale su tutto, come l'affresco d'insieme sulle singole storie, e allora non dovremmo affaticarci troppo a trovare i soliti difetti ma piuttosto goderne l'ampio respiro, imparare ad apprezzarne la lirica che sta nel taglio di un panino o nella mosca nascosta in un gioco per bambibni.
Sembra dirci tornatore: nelle piccole cose stanno le grandi cose e nelle grandi cose passiamo tutti noi, piccoli grandi protagonisti di un mondo in movimento, eroi stoici che neanche il tempo può distruggere perché il cinema è eterno.
Cosi' come il piccolo cinema paradiso apriva e chiudeva, cosi' vanno le cose, Baaria è uno scrigno di ricordi preziosi, la guerra, il fascismo, il comunismo, i sogni, le speranze, il tempo che passa... Tornatore è tutto questo al quadrato, un enorme vortice in cui credo sia meglio lasciarsi trasportare perché pur nella banalità che rasentano molti affreschi, questo compreso, questa è la nostra storia, storia di gente di provincia che fatica a comprendere il nuovo ma che eroicamente resiste e basterebbe il vecchio siciliano al cinema che si chiede perché un film americano parla in italiano, basterebbe la veggente Lina Sastri, simbolo di un mondo che non c'e' più ma che Tornatore ha lasciato nel cuore. Un cuore imperfetto ma poetico!
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