whatsgoingon
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domenica 4 ottobre 2009
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"baaria": fine di un viaggio.
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Bravo Tornatore!
"Baaria" è, essenzialmente, il racconto del "senso di una vita", raccontata con gli occhi di un "lucido visionario".
L'affresco, e la durata stessa della pellicola, sono solo funzionali alla rappresentazione della dimensione del "tempo vissuto", ed al suo inesorabile scorrere, sono la misura necessaria per trasportare lo spettatore nella dimensione del tempo vissuto.
E la vicenda individuale e quella familiare fanno anch'esse soltanto da sfondo al senso ultimo dell'opera e pertanto possono apparire di per se' oggettivamente carenti ed inconsistenti.
Ma si tratta di una vita "raccontata", della quale non si mette in primo piano l'io narrante, bensi' il contesto nella quale essa si snoda, ed è un contesto fatto esclusivamente di emozioni, di momenti separati, di stati d'animo, di impressioni, cosi' come ogni vita raccontata lo diventa, nel momento in cui la si evoca (i ricordi, scriveva Pavese, ".
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Bravo Tornatore!
"Baaria" è, essenzialmente, il racconto del "senso di una vita", raccontata con gli occhi di un "lucido visionario".
L'affresco, e la durata stessa della pellicola, sono solo funzionali alla rappresentazione della dimensione del "tempo vissuto", ed al suo inesorabile scorrere, sono la misura necessaria per trasportare lo spettatore nella dimensione del tempo vissuto.
E la vicenda individuale e quella familiare fanno anch'esse soltanto da sfondo al senso ultimo dell'opera e pertanto possono apparire di per se' oggettivamente carenti ed inconsistenti.
Ma si tratta di una vita "raccontata", della quale non si mette in primo piano l'io narrante, bensi' il contesto nella quale essa si snoda, ed è un contesto fatto esclusivamente di emozioni, di momenti separati, di stati d'animo, di impressioni, cosi' come ogni vita raccontata lo diventa, nel momento in cui la si evoca (i ricordi, scriveva Pavese, ".sono fatti di attimi").
E' l'opera di un visionario lucido perchè rispetto ai fatti, assumono un ruolo primario, aspetti totalmente folcloristici, fantasioni, "felliniani", che sono quelli che poi alla fine sono l'humus in cui ognuno di noi è cresciuto, che raccontano di un mondo che non esiste piu', e che rimangono impressi nella memoria e ci "connotano" in termini di provenienza ed esperienza individuale.
Sono le facce, le atmosfere, i fatti, i lutti, le disgrazie, che abbiamo vissuto direttamente o di riflesso, quelli che offrono realmente un senso di appartenenza permanente alla "comunità", alle proprie radici.
Ma “Baaria “ è un opera essenzialmente "simbolica", ed è infatti questo il senso ultimo del messaggio, che cosi’ si puo' tradurre:
"la vita, la realtà, sono sogno, illusione, o quasi; ed alla fine scopriamo di essere rimasti bambini, ed aver soltanto assistito allo svolgersi di un'intera vita, di cui pensavamo di essere protagonisti, ma in realtà il nostro io piu' profondo è rimasto quello formatosi nei primi anni, quello del bambino, e con quegli occhi abbiamo continuato ad osservare noi stessi crescere, diventare grandi e vivere".
L'ultima, breve, parte dell'opera, è interamente dedicata a questa scissione tra l'io presente e l'io assoluto, ed essa rende il senso di tutta la precedente rappresentazione e ne offre il palese significato simbolico in quella corsa del bambino che “incontra se' stesso”; è l'incontro dell'uomo con la sua ombra, con il suo inconscio, è la pietra che colpisce le tre rocce insieme, di cui sente narrare il protagonista da bambino, al che si aprirà al suo sguardo una miniera di tesori, e che il regista, simbolicamente, indica con i serpenti (sinonimo di inconscio), e che richiama l’iscrizione delfica dell’antica Grecia “consosci te stesso”; quello è il tesoro.
Dopo tale tappa la mosca racchiusa nella trottola, che una volta spaccata, esce fuori viva, simboleggia “l’anima” che finalmente si libera in una persona svelata a se’ stessa.
Ecco perché “Baaria” è il racconto di una vita: il regista ci vuole dire che ha trovato se’ stesso e ci vuole dire anche che aldilà del contesto, il significato di ogni vita individuale va comunque ricercato nella ricongiunzione con la parte inconscia del se', da cui per tutta la vita fuggiamo (il film inizia e termina con la fuga), e tale fuga, in fondo, non è altro che una fuga da se’ stessi.
Solo ricongiungendosi alla propria ombra, al proprio inconscio, potremo liberare la ns. piu' intima essenza.
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goldy
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domenica 4 ottobre 2009
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vergpgna bruciante
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L'ambizione è quella di un grande affresco di una Sicilia che è ben lungi dall'essere cambiata.Il film rievoca con sentimentalismo eccessivo che fa bagnare più di una volta il ciglio un periodo della sua storia come se fosse ormai felicemente concluso. Ma il tempo del ricordo e della commossa rievocazione per questa terra non è ancora arrivato. . Il potere mortificante della mafia continua a essere la principale chiave di lettura attraverso la quale si è obbligati a guardare la Sicilia. Questo è ancora il tempo dell'indignazione , della rabbia. dell'impotenza della sopraffazione che Tornatore sembra aver invece accantonato per lasciare posto a una rievocazione che ha il diritto di aver sedimentato nel suo cuore ma che una maggior generosità per la sua terra avrebbe dovuto sconsigliare di portare sul grande schermo.
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L'ambizione è quella di un grande affresco di una Sicilia che è ben lungi dall'essere cambiata.Il film rievoca con sentimentalismo eccessivo che fa bagnare più di una volta il ciglio un periodo della sua storia come se fosse ormai felicemente concluso. Ma il tempo del ricordo e della commossa rievocazione per questa terra non è ancora arrivato. . Il potere mortificante della mafia continua a essere la principale chiave di lettura attraverso la quale si è obbligati a guardare la Sicilia. Questo è ancora il tempo dell'indignazione , della rabbia. dell'impotenza della sopraffazione che Tornatore sembra aver invece accantonato per lasciare posto a una rievocazione che ha il diritto di aver sedimentato nel suo cuore ma che una maggior generosità per la sua terra avrebbe dovuto sconsigliare di portare sul grande schermo.
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meltdown
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domenica 4 ottobre 2009
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film intimista e incoerente mascherato da kolossal
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infanzia giovenezza e maturità di un <> e della sua famiglia in una Sicilia rurale e un po' stereotipata, narrate attraverso il periodo del fascismo, l'amore per la bella ma inconsistente Madè, la militanza nel partito comunista, la lotta contro la mafia, il dibattito interno al partito tra radicalisti e riformisti, e infine (unica cosa ben riuscita del film) l'incapacità del protagonista ormai anziano di comprendere modernità caotica del suo paese.
Il tutto raccontato attraverso sequenze più o meno significative, scollegate tra di loro, puntiformi, che non riescono a dare intensità emotiva al film.
Piuttosto, il regista sembra interessato a narrare gli aspetti "poetici" di vita quotidiana, cosicché le vicende storiche e personali - troppe - restano sullo sfondo.
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infanzia giovenezza e maturità di un <> e della sua famiglia in una Sicilia rurale e un po' stereotipata, narrate attraverso il periodo del fascismo, l'amore per la bella ma inconsistente Madè, la militanza nel partito comunista, la lotta contro la mafia, il dibattito interno al partito tra radicalisti e riformisti, e infine (unica cosa ben riuscita del film) l'incapacità del protagonista ormai anziano di comprendere modernità caotica del suo paese.
Il tutto raccontato attraverso sequenze più o meno significative, scollegate tra di loro, puntiformi, che non riescono a dare intensità emotiva al film.
Piuttosto, il regista sembra interessato a narrare gli aspetti "poetici" di vita quotidiana, cosicché le vicende storiche e personali - troppe - restano sullo sfondo.
Insomma, dimenticatevi "I cento passi" di Giordana, o "Novecento" di Bertolucci.
Resta la bellissima fotografia e la maestosità delle scene di massa
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fabri62
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domenica 4 ottobre 2009
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tanti peronaggi, forse troppi
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la sensazione è di aver già visto questo " piacevole" film: di un quadro si dice che è decorativo probabilmente lo è anche questo film, in alcuni momenti più spot mulino bianco, in altri il racconto si fa più intrigante, inutili i numerosi camei che non fanno altro che, riconoscendo volti noti, allontanare da quel po' di atmosfera che il regista aveva faticosamente saputo creare, ottimo invece Tornatore come sempre nel raccontare attraverso i visi e gli occhidei bambini
fabrizio
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topkapi as
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domenica 4 ottobre 2009
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chi sono i due bambini che corrono?
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Premetto che non mi ritengo degno di scrivere una recensione a Tornatore, ma un mio semplice giudizio posso darlo, senza alcuna pretesa. Film tecnicamente ineccepibile e che mi ha tenuto incollato allo schermo per tutta la sua durata. Ho avuto solo difficoltà a comprendere chi fossero i 2 bambini che corrono e si incontrano alla fine.
[+] è sempre il protagonista
(di obiscan)
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franco rampazzo
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domenica 4 ottobre 2009
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sciatteria
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La peggior cosa per un autore è "finamente fare quello che hai dentro", e scambiare questo specie di sfogo di lusso per ispirazione. Perchè un'opera deve avere un filo narrativo intelleggibile, e lo scambiare quel filo con il proprio io è per l'autore (di film, romanzi) la prima delle tentazioni. Sembra come il primo film di un giovane regista fortunato ad avere tutti quei soldi. Le prime opere sono proprio i minestroni in cui uno dice "quel che volevo raccontare da sempre". Troppo facile, specia per un autore che giovane non è più, e che per i soldi che riceve dovrebbe sforzarsi a fare un prodotto non banale. Il film sembra già visto. E' la messa su celluloide di tanti mezzi ricordi, senza quello sforzo di elaborazione che è il sale dell'arte.
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demo81
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sabato 3 ottobre 2009
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con gli occhi del cuore
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un film kolossal questo è certo, appena uscita dal cinema mi è subito venuto in mente "Via col vento" e non so bene perchè...ma forse ora lo so,... perchè
non racconta una storia, ma racconta un mondo, il nostro mondo;
attraverso la semplice riscoperta dei valori dei valori veri, reali e genuini come la famiglia, la politica con la P maiuscola...il senso della famiglia poi è secondo me concentrato in due scene emblematiche: nel momento della "fuitina", quando il padre bussa alla porta dei ragazzi e basta la sua voce a farli uscire...e poi alla fine quando tutta la famiglia brinda al piccolo terranuova che verrà e c'è una frase che più o meno dice così..."ma compriamo un letto nuovo oppure ci stringiamo.
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un film kolossal questo è certo, appena uscita dal cinema mi è subito venuto in mente "Via col vento" e non so bene perchè...ma forse ora lo so,... perchè
non racconta una storia, ma racconta un mondo, il nostro mondo;
attraverso la semplice riscoperta dei valori dei valori veri, reali e genuini come la famiglia, la politica con la P maiuscola...il senso della famiglia poi è secondo me concentrato in due scene emblematiche: nel momento della "fuitina", quando il padre bussa alla porta dei ragazzi e basta la sua voce a farli uscire...e poi alla fine quando tutta la famiglia brinda al piccolo terranuova che verrà e c'è una frase che più o meno dice così..."ma compriamo un letto nuovo oppure ci stringiamo....ci stringiamo!!!"
ma è anche un film di poesia perchè parla d'amore...dell'amore per la propria donna, l'amore tra padre e figli, l'amore per la propria terra, l'amore per la giustizia, parla di solidarietà, di rispetto reciproco...
è senz'altro un film che induce a riflettere, forse anche a rivederlo più volte per cogliere piccole sfaccettature che forse sono passate troppo di corsa con l'incedere della storia...
certo è un film che non puoi guardarlo solo con gli occhi, ma con gli occhi del cuore, perchè devi lasciarti trasportare dagli eventi immergendoti in una dimensione irrealisticamente vera e non guardarli con mente lucida cercando una concatenazione razionale, altrimenti apparirà forse lungo, noioso, scoordinato...invece non è così...
è un film per l'anima e per il cuore la mente viene solo dopo, quando t accorgi che t ha fatto tanto bene al cuore ed alla vita!!
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mister no
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sabato 3 ottobre 2009
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autobiografia di tornatore
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Un film molto lungo, con bellissime immagini che poi ho scoperto essere di Tunisi.
In sintesi, è un documentario storico sulla Sicilia del 900. Indubbiamente è girato bene ma la trama è ovvia e non aggiunge nulla.
Insomma, è la storia della famiglia di Tornatore; interessa a qualcuno?
[+] e sai perchè tunisi?
(di elisabeth)
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[+] non avevo finito
(di elisabeth)
[ - ] non avevo finito
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marezia
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venerdì 2 ottobre 2009
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avevo ragione io...
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ROMA, 2 OTT - Il ritiro del film ''Baaria'' di Tornatore su tutto il territorio nazionale è richiesto dall'Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali). L'ente è contro la nomination all'Oscar, perche'''e' impensabile che l'Italia voglia farsi rappresentare da una pellicola di cui si parla quasi esclusivamente per la scena che mostra la barbara uccisione di un bovino''. ''Baaria -dice la Rocchi (Enpa)- è non il film testimonianza di uno spaccato siciliano, ma del macello gratuito di un povero animale''. (ANSA)
[+] domandina impertinente:
(di marezia)
[ - ] domandina impertinente:
[+] altra ipotesi (perché siamo in italia)
(di marezia)
[ - ] altra ipotesi (perché siamo in italia)
[+] p.s.
(di marezia)
[ - ] p.s.
[+] allora "dubbio" e non "altra ipotesi"
(di marezia)
[ - ] allora "dubbio" e non "altra ipotesi"
[+] ?
(di elisabeth)
[ - ] ?
[+] non c'è traccia
(di elisabeth)
[ - ] non c'è traccia
[+] elisabeth,
(di marezia)
[ - ] elisabeth,
[+] p.s.tornatore è stato 3 mesi in tunisia
(di evalove)
[ - ] p.s.tornatore è stato 3 mesi in tunisia
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