aldo marchioni
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martedì 15 settembre 2015
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noioso
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I paesaggi sono grandiosi, sicuramente. Anche la colonna sonora è molto gradevole.
Poi però non vedo altro, come l'azione si sposta dai maestosi orizzonti del Wyoming in interno, la noia assale lo spettatore. La storia è già stata vista e letta e rivista e riletta, niente di nuovo, veramente (va bene, è una storia d'amore omosessuale: e con questo? Il fatto di racocntare una storia gay esime dal dover essere originali, almeno un po'?).
L'ultima mezz'ora, dove cieli azzurri, montagne e praterie sono quasi del tutto assenti, ho dovuto fare uno sforzo cosciente per finire il film e non dedicarmi ad altro. Due ore e un quarto che, alla fine, sono sembrate cinque.
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giuseppe th. dreyer
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mercoledì 20 maggio 2009
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l'amore virile
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Commovente il film del sapiente regista ang lee, che adatta un racconto uscito in italia con il titolo: "Gente del Wyoming". Una storia d'amore tra due cowboy, simbolo per eccellenza della virilità e mascolinità. I protagonisti interpretati molto bene da Ledger e Gyllenhall vivono una storia d'amore clandestina lungo l'arco di vent'anni di (presunta) evoluzione della società americana. Un melò ben confezionato, ma a volte troppo prolisso o troppo sintetico a discapito della migliore evoluzione della storia. Splendidi i paesaggi incontaminati e le musiche dell'argentino Santaolalla. Voto 7-1/2
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nazareno nicoletti
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lunedì 14 agosto 2006
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brokeback mountain: l'arte del far commuovere
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Grande Ang Lee: ormai ha capito come far emozionare, vincere premi e guadagnare soldi. Film con poche pretese artistiche, il tutto mascherato da una finta rivoluzione morale che sembra coinvolgere i due protagonisti. Questi due cowboy non dicono un bel niente! Cercano dal primo momento di toccare le corde emozionali del solito pubblico medio-borghese, cadendo in una retorica incredibile. I destinatari di questa produzione sono i soliti piccolo-medio borghesi senza troppe pretese culturali. Il problema della tolleranza verso un mondo gay, spesso bisfrattato, bisognerebbe affrontarlo più e più volte, ma sono i reali retaggi sociali che debbono essere analizzati. Fare una storia su due omosessuali innamorati non fa altro che spazzare via i veri e più importanti problemi che derivano dall'essere gay.
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Grande Ang Lee: ormai ha capito come far emozionare, vincere premi e guadagnare soldi. Film con poche pretese artistiche, il tutto mascherato da una finta rivoluzione morale che sembra coinvolgere i due protagonisti. Questi due cowboy non dicono un bel niente! Cercano dal primo momento di toccare le corde emozionali del solito pubblico medio-borghese, cadendo in una retorica incredibile. I destinatari di questa produzione sono i soliti piccolo-medio borghesi senza troppe pretese culturali. Il problema della tolleranza verso un mondo gay, spesso bisfrattato, bisognerebbe affrontarlo più e più volte, ma sono i reali retaggi sociali che debbono essere analizzati. Fare una storia su due omosessuali innamorati non fa altro che spazzare via i veri e più importanti problemi che derivano dall'essere gay.
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angelo
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lunedì 23 gennaio 2006
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romantica e squallida periferia americana
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Un'America inusuale e fuori dagli schemi dell'immaginario collettivo, soprattutto europeo, scaturisce dal film di Ang Lee. Le ambientazioni non sono ridotte agli splendidi paesaggi montani del Wyoming o alle praterie texane, ma - molto più crudamente - nelle squallide e spoglie dimore di un sottoproletariato della provincia, che realizzano l'autentico sfondo della vicenda interpersonale dei due protagonisti. La tematica omosessuale, è impossibile non notarlo, resta il pretesto per parlare di molte altre cose che riguardano il pubblico e il privato di una società sempre in bilico tra la modernità più assoluta e la tradizione più retriva. La narrazione a volte perde di ritmo. La fotografia da sola giustifica la visione.
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Un'America inusuale e fuori dagli schemi dell'immaginario collettivo, soprattutto europeo, scaturisce dal film di Ang Lee. Le ambientazioni non sono ridotte agli splendidi paesaggi montani del Wyoming o alle praterie texane, ma - molto più crudamente - nelle squallide e spoglie dimore di un sottoproletariato della provincia, che realizzano l'autentico sfondo della vicenda interpersonale dei due protagonisti. La tematica omosessuale, è impossibile non notarlo, resta il pretesto per parlare di molte altre cose che riguardano il pubblico e il privato di una società sempre in bilico tra la modernità più assoluta e la tradizione più retriva. La narrazione a volte perde di ritmo. La fotografia da sola giustifica la visione.
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xyz
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lunedì 31 luglio 2006
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un puccini del ventunesimo secolo
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Forse l'ho visto in un'atmosfera troppo smaliziata: un cinema all'aperto tra popcorn e autan contro nugoli di zanzare e una bottiglia dietro l'altra di birra corona con limone. Ma mi ha dato l'impressione che mi può dare un'opera lirica pucciniana condita con la salsa della profonda america. Storia d'amore impossibile che si porta avanti con struggimento per anni e inevitabile finale tragico che strappa le lacrime e fa scattare l'applauso, come fosse La Bohème o La Fanciulla del West. E la battuta conclusiva del padre Heath Ledger alla figlia fidanzata: 'Ma sei sicura che lui ti ami?' (sottointeso: 'e che non vada a pescare con qualche suo amico?') mi ha fatto personalmente più ridere che piangere.
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Forse l'ho visto in un'atmosfera troppo smaliziata: un cinema all'aperto tra popcorn e autan contro nugoli di zanzare e una bottiglia dietro l'altra di birra corona con limone. Ma mi ha dato l'impressione che mi può dare un'opera lirica pucciniana condita con la salsa della profonda america. Storia d'amore impossibile che si porta avanti con struggimento per anni e inevitabile finale tragico che strappa le lacrime e fa scattare l'applauso, come fosse La Bohème o La Fanciulla del West. E la battuta conclusiva del padre Heath Ledger alla figlia fidanzata: 'Ma sei sicura che lui ti ami?' (sottointeso: 'e che non vada a pescare con qualche suo amico?') mi ha fatto personalmente più ridere che piangere.
Bellissima fotografia, bellissime immagini desolate della profonda e bigotta America pre-guerra del Vietnam, mondo in procinto di sfracellarsi dietro tutte le sue salde maschere perbeniste (basta dare un'occhiata al prefabbricato squallido dove si trova costretto a vivere il protagonista alla fine...). Ma se si vuole parlare d'amore, secondo me è meglio evitare il linguaggio del melodramma, a rischio di dare l'idea ridicola di un 'Cuori ribelli' con la sola variante della coppia gay.
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lorenza
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martedì 7 febbraio 2006
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buon film ma non particolarmente emozionante...
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Premesso che ho visto il film già molto stanca di mio e non esattamente incline a cogliere profondità psicologiche e delicatezze sentimentali, mi è parso un prodotto di buona fattura (bravi attori, bella regia, buona sceneggatura, splendide location, musica etc.) ma non mi ha suscitato particolari emozioni.
La love-story funziona bene, a prescindere dalla sessualità dei protagonisti, ma si trascina staticamente per anni, trasformandosi da passionale evasione dalla routine in stanca -anche se tormentata- routine anch'essa. Tutti gli affetti che ruotano intorno a Ennis (il grande amore Jack, le sue donne, la figlia)gli chiedono invano un' attenzione, un' affettuosa premura per anni senza che lui riesca a liberarsi nemmeno per un momento dal clichè del "tutto d'un pezzo duro e puro" che si è imposto (e non solo riguardo l'accettazione o meno della sua sessualità).
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Premesso che ho visto il film già molto stanca di mio e non esattamente incline a cogliere profondità psicologiche e delicatezze sentimentali, mi è parso un prodotto di buona fattura (bravi attori, bella regia, buona sceneggatura, splendide location, musica etc.) ma non mi ha suscitato particolari emozioni.
La love-story funziona bene, a prescindere dalla sessualità dei protagonisti, ma si trascina staticamente per anni, trasformandosi da passionale evasione dalla routine in stanca -anche se tormentata- routine anch'essa. Tutti gli affetti che ruotano intorno a Ennis (il grande amore Jack, le sue donne, la figlia)gli chiedono invano un' attenzione, un' affettuosa premura per anni senza che lui riesca a liberarsi nemmeno per un momento dal clichè del "tutto d'un pezzo duro e puro" che si è imposto (e non solo riguardo l'accettazione o meno della sua sessualità). Jack resiste per anni nel ricordo dell'unica tenerezza partita per iniziativa dell'altro, coltiva improbabili sogni di vita a due (con quali mezzi, visto che i soldi ce li ha il suocero? e anche ammesso che ce la facessero, pur nella rurale e omofobica America, i nostri diversissimi amanti riuscirebbero a sopportarsi in una convivenza stabile?), ma al tempo stesso è lui che non chiude con la moglie (Ennis invece, sia pure per iniziativa di Alma divorzia). Sinceramente mi pare una comune storia di infedeltà coniugale -passioni e compromessi- per evadere dalla grigia realtà, solo che qui si amano due uomini. Certo, c'è il mito dei cowboy infranto, ma non è questo il tema principale, solo la cornice...e poi la storia d'amore è trattata con talmente tanta naturalezza e delicatezza che non c'è nessuno scandalo se i protagonisti sono entrambi maschi.
Non ho letto il racconto da cui è tratto, che mi assicurano che sia bellissimo. Provvederò a documentarmi quanto prima.
Non male, ma per tutti i premi che ha vinto, e che sicuramente vincerà ancora, mi aspettavo di più.
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serenella
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giovedì 2 marzo 2006
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buono il principio ma poi...
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il primo aggettivo che mi viene alla mente per descrivere questo film è insipido!
Ed in realtà ne sono dispiaciuta, perchè ang lee è un ottimo regista che ha dimostrato le sue qualità in film migliori e meno pretenziosi di questo.
Devo dire che la prima parte del film, cioè fino al momento in cui i due cowboy sono costretti ad interrompere il loro idillio tra le verdi montagne di brokeback, l'ho trovata davvero coinvolgente. La descrizione dei personaggi, l'incalzare dei momenti di intimità, il primo focoso incontro sotto la tenda, sembravano preannunciare una grande storia d'amore universale, di quelle che non si dimenticano più. ma dopo come dice la famosa canzone "Tutto il resto è noia".
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il primo aggettivo che mi viene alla mente per descrivere questo film è insipido!
Ed in realtà ne sono dispiaciuta, perchè ang lee è un ottimo regista che ha dimostrato le sue qualità in film migliori e meno pretenziosi di questo.
Devo dire che la prima parte del film, cioè fino al momento in cui i due cowboy sono costretti ad interrompere il loro idillio tra le verdi montagne di brokeback, l'ho trovata davvero coinvolgente. La descrizione dei personaggi, l'incalzare dei momenti di intimità, il primo focoso incontro sotto la tenda, sembravano preannunciare una grande storia d'amore universale, di quelle che non si dimenticano più. ma dopo come dice la famosa canzone "Tutto il resto è noia". la squallida vita di 2 persone che non hanno un granchè da comunicare, nè al pubblico ,nè a loro stessi. Forse è perchè non sono americana, e del mito dei cow-boy infranto non me ne può fregar di meno?
non so!
ho provato a pensare se questo film non avesse avuto il tema scottante dell'omosessualità(ma c'è ancora bisogno di definirlo scottante?) che tanto ha contribuito ad affollare le sale quali sarebbero state le sue sorti. Come storia d'amore non vale nulla. La regia è piatta e non riesce a valorizzare l'ottimo lavoro dei due attori e sembra solo impegnata a scimmiottare i grandi film sul west, da ford a Wenders. La sceneggiatura talvolta è imbarazzante: mi dite perchè un uomo così tenacemente convinto di voler nascondere la sua omosessualità va a baciarsi con l'amante proprio sotto casa? E non parliamo dell'epilogo a casa dei genitori , con la mamma comprensiva ed il padre arcigno!!!visto e stravisto.
dulcis in fundo una visione delle donne completamente al negativo. O sciatte e casalinghe oppure rampanti ed arroganti.Forse si salva la cameriera del fast food.
peccato!
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[+] lascia perdere wenders!
(di miriam )
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[+] alla simpatica femminista!!
(di simone77)
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ad
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sabato 14 luglio 2007
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la maggioranza di voi non ha capito il film
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prima di tutto dico a voi che ennis era bisessuale essendo sposato e avendo bambini come jack certo amava jack che era un uomo però non cercò nuove avventure sessuali in messico come fece l'amico anch'egli bisessuale.voi forse dite che siano gay perchè vedendo insieme due uomini captate subito quel messaggio ,ma on è cosi loro erano bisessuali e amavano i loro bambini e le loro donne fatto sta che ennis non si risposa cn quella donna del bar poi proprio in rispetto di sua moglie da cui aveva divorziato.inoltre quando la moglie di ennis gli dice di aver scoperto ciò che era succeso fra i due ennis scoppia nell'ira perchè amava jack ,ma anche sua moglie e sapendo che lo lascerà diventa furioso e vorrebbe picchiarla sia lei che il suo nuovo uomo.
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prima di tutto dico a voi che ennis era bisessuale essendo sposato e avendo bambini come jack certo amava jack che era un uomo però non cercò nuove avventure sessuali in messico come fece l'amico anch'egli bisessuale.voi forse dite che siano gay perchè vedendo insieme due uomini captate subito quel messaggio ,ma on è cosi loro erano bisessuali e amavano i loro bambini e le loro donne fatto sta che ennis non si risposa cn quella donna del bar poi proprio in rispetto di sua moglie da cui aveva divorziato.inoltre quando la moglie di ennis gli dice di aver scoperto ciò che era succeso fra i due ennis scoppia nell'ira perchè amava jack ,ma anche sua moglie e sapendo che lo lascerà diventa furioso e vorrebbe picchiarla sia lei che il suo nuovo uomo.poi nell'antica grecia e nell'antica roma secondo voi dovrebbero essere stati tutti gay allora,no era diverso il valore dell'amicizia fra lo stesso sesso.per questo non era scandaloso vedere una donna accopagnata da un altra donna oppure una relazione fra due uomini.lo stesso dio greco della bellezza era bisessuale e ci narrano gli antichi greci che la maggioranza dei suo compagni d'amore erano dei non dee.con questo non voglio paragonare gli antichi greci con gli anni in cui vissero i protagonisti del film,ma solo farvi chiarire piu aspetti.vi dico un altra cosa come mai allora cambiò cosi l'umanità in 2000 anni di storia che possono apparirci tanti per noi ma nel proseguio della specie umana sono insignificanti ,perchè è cambiato il valore dell'amicizia e quando parlo di vera amicizia intendo dello stesso sesso dato che un uomo e una donna non saranno mai amici avendo idee e gusti differenti fin dalla nascita.oggi come nella storia di jack e ennis 2 persone dello stesso sesso tendono a avere pochi rapporti fra di loro per questo non sono bisessuali ma se provaste a vivere un mese insieme a una persona dello stesso sesso come fecero loro isolati sono sicuro che provereste qualcosa per l'altro è umano
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(di mars)
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(di max)
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(di il diavolo vestito prada)
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(di phos)
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[+] non ha importanza l'omosessualità nel film
(di giodi25)
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tomtm
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lunedì 23 gennaio 2006
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film "dei nostri tempi"...
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la mia vuol essere una provocazione più che altro...ho visto il film e devo dire che sono rimasto ben impressionato (forse anche perchè venivo da New World...autentica mattonata) ma penso anche che la critica sia stata un plò influenzata da tutto quello che riguarda il mondo gay al giorno d'oggi...credo che sia un bel film per la storia ma credo anche che se fosse stata una storia d'amore tra un uomo e una donna non sarebbe stato senz'altro peggiore...il fatto dell'amore gay ha notevolmente influenzato la curiosità (peraltro giustificata) e la critica...rimane comunque una discreta pellicola
[+] amore gay
(di irene)
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(di gio)
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[+] l illusione della felicità
(di )
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ciro
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lunedì 23 gennaio 2006
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quanto sei furbo ang lee.....
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Bellissimo, capolavoro, emozionante....Mah, secondo me fa tanto effetto solo perchè è la prima volta che sul grande schermo viene raccontata in modo esplicito l'omosessualità tra cow-boys.
per il resto mi dà tanto l'aria di un compitino ben svolto (e anche un pò furbetto...).
Si parla di oscar scontato. Peccato. Secondo me lo meriterebbero molto di più Match Point o History of Violence...
[+] commento
(di alex)
[ - ] commento
[+] history of violence????
(di existenz)
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(di walter)
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(di gianluca)
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