La Francia torna a sfornare film di grande qualità. Tre nomi notissimi del cinema d'oltralpe, Depardieù, Auteil e Dussolier, invischiati in una sordida storia di tradimenti e vendette all'ombra della centrale di Polizia di Quai des orvefres Espandi ▽
La Francia torna a sfornare film di grande qualità. Premiato dal pubblico al recente "Noir in Festival" di Courmayeur, 36-Quai des orvefres, presenta assieme per la prima volta, tre nomi notissimi del cinema d'oltralpe: Depardieù, Auteil e Dussolier, invischiati in una sordida storia di tradimenti e vendette all'ombra della centrale di polizia con sede nella via da cui il film prende il suo titolo.
I primi trenta minuti del film presentano le migliori sequenze "poliziottesche" degli ultimi vent'anni. Recensione ❯
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Un kolossal francese in cui erompe l'immaginazione e le trovate abbondano, ma forse per sopperire alla carenza della storia. Drammatico, Francia2004. Durata 132 Minuti.
In questo quinto film di Jeunet erompe l'immaginazione e le trovate abbondano, forse per sopperire alla carenza della storia, quella di Mathilde, sognatrice che non si rassegna alla condanna a morte del fidanzato. Espandi ▽
In questo quinto film di Jeunet erompe l'immaginazione, le trovate abbondano (lo scoppio catastrofico di un dirigibile in un hangar, l'assassinio di un uomo legato al letto dopo pratiche sadomasochiste e ucciso con le scaglie dello specchio appeso sopra) forse per sopperire alla carenza della storia. La vicenda è quella della sognatrice Mathilde che non si rassegna alla condanna a morte del fidanzato ucciso dai commilitoni - durante la Ia guerra mondiale - e in maniera ossessiva cerca gli indizi che la conducano a ritrovarlo. Si sposterà dal suo paesino alla scoperta di una Parigi favolosa (rivitalizzata in digitale), con i colori vivaci di Place de l'Opéra e del Trocadero, tra preti che conoscono mezze verità, prostitute vendicative e avvocati che faticano ad essere avidi; tornerà al suo paese in preda allo sconforto, scoprirà un altro indizio e ripartirà per Parigi. Recensione ❯
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La commovente opera prima di Christophe Barratier, campione d'incassi in Francia. Drammatico, Francia, Svizzera, Germania2004. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Francia, 1949. Un compositore fallito, interpretato da Gerard Juniot con la sensibilità misurata di un grande e dignitoso perdente, viene assunto come... Espandi ▽
Francia, 1949. Un compositore fallito, interpretato da Gerard Juniot con la sensibilità misurata di un grande e dignitoso perdente, viene assunto come sorvegliante in un istituto di rieducazione per minori ma, alla severità del cinico direttore, contrappone la dolcezza delle sue lezioni di musica.
L'opera prima di Christophe Barratier - nipote di Jacques Perrin, qui attore e produttore - è stata un vero e proprio fenomeno in patria: campione di incassi sia la pellicola, sia il cd della colonna sonora, è la scelta della Francia per concorrere all'Oscar.
Il film funziona nelle parti in cui emerge il legame fra il professore e i suoi allievi: nelle lezioni di armonia musicale e umana, nell'insegnamento del rispetto, nella capacità di ascoltare canto e cuore dei bambini difficili. Recensione ❯
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Kusturica racconta la possibilità dell'amore tra diversi anche nel bel mezzo del caos più totale. Grottesco, Jugoslavia, Francia2004. Durata 155 Minuti.
Il nuovo Kusturica resta fedele a se stesso ma con una marcia in più: ha imparato a sperare senza vergognarsene. Bravo! Espandi ▽
Bosnia 1992. Luka, ingegnere arrivato da Belgrado in un paesino di montagna con moglie soprano un po' nevrotica e figlio abile calciatore, vede la sua vita mutare rapidamente. Lui e' li' per costruire un tratto di linea ferroviaria ma la guerra scoppia, la moglie se ne va, il figlio viene fatto prigioniero e lui e' richiamato nell'esercito. Per di piu', quando gli viene affidata una giovane prigioniera musulmana se ne innamora.
Kusturica e' tornato con tutto il suo bagaglio ipertrofico di immagini, uomini e soprattutto animali. Ma, e questa e' la novita', gli serve nella prima ora della sua nuova opera per tenerlo lontano dal centro del suo narrare: la possibilita' dell'amore tra diversi anche nel bel mezzo del caos piu' totale. Recensione ❯
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Vincitore di "Un Certain Regard" a Cannes 2004 l'ottantaduenne regista senegalese prende decisamente posizione contro una ritualità che sconfina nella crudeltà. Con la lentezza propria del "tempo" africano. Espandi ▽
Collè Ardo è l'unica nel suo villaggio a non aver escisso la figlia, cioè a non averla sottoposta a una mutilazione del sesso femminile rituale che ancora viene praticato presso alcune etnie africane.
Quattro bambine, un giorno, si recano a casa della donna e le chiedono "moolaade", protezione. Non vogliono subire l'escissione.
Collè Ardo tende una corda all'entrata della propria capanna: nessuno potrà entrare. Il villaggio è in subbuglio: uomini, donne anziane, il capo della comunità: tutti sono contro Collè Ardo, ma lei con coraggio e determinazione cerca di resistere e di far valere le proprie ragioni e quelle delle bambine che, con amore e consapevolezza, ha deciso di proteggere. Recensione ❯
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Nel 1954, nel lago Vittoria in Tanzania viene introdotto un pesce predatore. Si scatena così uno sconvolgimento dell'ecosistema lacustre che, secondo il regista del film, nasconde crudeli giochi di potere. Espandi ▽
Negli anni'60 è stato perpretato un disastro ecologico in Tanzania. Il pesce Persico del Nilo è stato immesso (volontariamente?) nel lago Victoria, il secondo lago più grande del mondo, distruggendo irrimediabilmente la fauna ittica. Quell'atto scellerato contro l'ambiente ha generato anche risvolti positivi, sviluppando l'economia dei luoghi limitrofi e generando lavoro per esportare il pesce in Europa, in un paese in cui la povertà e la morte per indigenza sono all'ordine del giorno.
Un documentario viene realizzato per mostrare, e far raccontare in prima persona dai protagonisti la realtà delle cose. Recensione ❯
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Claire ha diciassette anni. Quando scopre di essere incinta di cinque mesi, decide di partorire in gran segreto. Trova rifugio dalla signora Melikian, una ricamatrice che lavora per l'alta moda Espandi ▽
Claire ha diciassette anni. Quando scopre di essere incinta di cinque mesi, decide di partorire in gran segreto. Trova rifugio dalla signora Melikian, una ricamatrice che lavora per l'alta moda. Giorno per giorno, punto dopo punto, man mano che la pancia di Claire cresce, fra le due donne si instaura un rapporto madre-figlia.
Perché i francesi riescono a girare film che gli italiani non realizzerebbero nemmeno sotto tortura? Questo interrogativo persiste nel cuore dello spettatore dopo la visione dell'ennesimo piccolo-grande capolavoro d'oltralpe. Strepitose le interpreti (Arianne Ascaride, musa di Guediguian, triste e depressa nell'elaborazione del lutto che l'ha colpita, ma capace d'un tratto di illuminarsi con un sorriso e Lola Neymark, dalla strepitosa chioma rosso fuoco), e valida anche la regia della Faucher che predilige i primi piani ed i colori pastello per raccontare una storia di ordinaria tristezza ma credibile nel suo happy end. Recensione ❯
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Una regista e attrice sempre sicura di sé senza essere supponente, Agnes Jaoui. Grazie anche a un compagno (sullo schermo e nella vita) come Jean-Pierre Bacri Espandi ▽
Uno scrittore ed editore famoso, Etienne Cassard, si e' risposato con una ragazza che ha un'eta'di poco superiore a quella di sua figlia Lolita. La quale non e' per nulla apprezzata dal padre a causa del suo aspetto fisico e nonostante i tentativi che mette in atto per farsi luce con l'attivita' di cantante lirica. L'insegnante della ragazza e' la moglie di uno scrittore disilluso che scopre all'improvviso il successo. E' attorno a questi personaggi che si muove il film di Agnes Jaoui ancora una volta regista e attrice. Si potrebbe rimproverarle di descrivere un ambiente altoborghese troppo distante dal vivere comune. Recensione ❯
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Tony Gatlif continua il suo percorso di ricerca che unisce una riflessione sull'appartenenza a una indagine sulla musica come segno connotativo dei popoli. Espandi ▽
Zano convince la sua compagna Naima a seguirlo in un viaggio a ritroso che dalla Francia in cui vivono li riporti in Algeria, luogo di origine delle loro famiglie. Accompagnati da un sacco a pelo e dalla musica che amano i due attraversano la Spagna e, dopo alcune deviazioni, Algeri. Qui ritroveranno le loro radici e scopriranno un nuovo aspetto delle loro personalita' che prima non conoscevano. Tony Gatlif continua il suo percorso di ricerca che unisce una riflessione sull'appartenenza a una indagine sulla musica come segno connotativo dei popoli. Questa volta trona ad avvalersi del protagonista maschile di "Gadjo dilo. Recensione ❯
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Un film che fa riflettere e commuovere nel senso più profondo del termine. Drammatico, Italia, Francia, Germania2004. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il viaggio in terra tedesca costituisce per Gianni e suo figlio l'occasione per conoscersi meglio e riuscire finalmente a comprendersi. Espandi ▽
Gianni (Kim Rossi Stuart) ha perso la giovane moglie in sala parto mentre dava alla luce un figlio portatore di handicap. Da allora ha rifiutato di vederlo. Ora però fa ritorno per accompagnarlo in Germania per una visita specialistica. Il viaggio e la permanenza in terra tedesca costituiscono per i due l'occasione per conoscersi e comprendersi. Recensione ❯
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Da Tavernier un intenso racconto sul dramma di una coppia francese determinata ad adottare una bambina in Cambogia, che si scontra con la burocrazia di un Paese in cui sussistono corruzione e ingiustizie sociali. Espandi ▽
Adottare un figlio può essere a volte un'impresa titanica, soprattutto se si decide di adottarlo all'estero. Pierre e Geraldine, giovane coppia francese, ha un sogno: adottare un bambino cambogiano. Il loro viaggio attraverso la disperazione di un paese, in cui i traffici illeciti di infanti sono all'ordine del giorno, è un'esperienza unica e indimenticabile. Riuscire a superare la prova di resistenza può mettere in crisi anche un solido rapporto. Il regista francese utilizza una commistione di fiction e documentario per denunciare una situazione molto più comune di quanto si possa pensare. I tempi sono a volte dilatati, a volte pressanti, ma la durata del film (due ore un quarto!) non riesce a scorrere senza qualche perplessità. Recensione ❯
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Per Mona, il giorno delle nozze è paradossalmente il più triste della sua vita. Infatti, sposando Tallel, una star della televisione siriana che lei nemmeno conosce, la donna sa che non potrà più rivedere la famiglia. Espandi ▽
Mona, giovane donna originaria del Golan, sta per convolare a nozze combinate con un cugino siriano conosciuto solo per via epistolare. La felicità per l'evento, già di per se relativa, è soffocata dal fatto che una volta lasciato il Golan, occupato da Israele, non potrà più tornarvi né di conseguenza rivedere la propria famiglia. La ragazza verrà accompagnata al confine, per l'ultimo sofferto saluto, dal padre, attivista filo-siriano diffidato dalle forze di polizia locali, e dai fratelli, in fuga dalla cultura oppressiva e totalizzante dei propri luoghi natali.
Il confine tra Siria e Israele è terra bruciata tra etnie, gap neutrale dove ha voce solo la burocrazia militare: una girandola di umori e temi, infiammata dal contrasto tra i tempi che corrono e un ambiente conservatore, evidenzia scontri e contraddizioni da sempre presenti in corrispondenza di simili conflitti territoriali e ideologici. Recensione ❯
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Uno Tsai Ming-Liang quasi pornografico che riesce ad essere profondamente "morale": la storia di un venditore di orologi che diventa attore porno e non può amare una sua ex cliente se non col corpo. Espandi ▽
Si può essere "morali" portando sullo schermo l'erotismo più estremo? Si può. Ce lo dimostra Tsai Ming-Liang con questo suo ultimo film.
In una Taiwan prosciugata da una calura improvvisa un ex venditore di orologi divenuto attore porno incontra una ex cliente che abita al piano sottostante l'appartamento in cui si girano i film. I due potrebbero e forse vorrebbero amarsi ma l'amore è impossibile per il regista taiwanese. Perché? Perché deve servirsi del corpo, un corpo che la pornografia non rende "vitale" come propaganda vorrebbe, ma riduce a carne morta, incapace di reazioni che non siano meccaniche. (Vietato ai minori di 14 anni)Recensione ❯
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Cemento, reticolati, sensori, radar. Tutti ne parlano ma nessuno lo ha visto se non di sfuggita, in tv. Espandi ▽
Cemento, reticolati, sensori, radar. Tutti ne parlano ma nessuno lo ha visto se non di sfuggita, in tv. E' Il Muro voluto dagli israeliani per separarsi dai palestinesi. Una creazione a suo modo impressionante che meritava una ricognizione materiale - da ambo i lati naturalmente. Ci ha pensato l'arabo-israeliana Simone Bitton, ebrea marocchina, ex-soldatessa e pacifista convinta, che prende il compito alla lettera. Ed ecco gli operai, perlopiù arabi, al lavoro. Ecco le gru, gli animali, i contadini, le terre separate da chi le lavorava. E i "discorsi" ufficiali che sostengono l'operazione. Il generale che dirige la costruzione, «contro terroristi e ladri d'auto». Recensione ❯
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Documentario sulla situazione economica e umana argentina. Espandi ▽
Sin dall'inizio della dittatura militare, venticinque anni fa, l'Argentina e la sua gente hanno dovuto lottare contro la peggiore crisi economica e sociale vissuta da un paese in tempo di pace. L'Argentina, un paese che è stato prospero, ha dovuto lottare contro i traumi inflitti dal liberalismo sfrenato: grossissimi debiti nazionali, la corruzione politica ed economica e la rapina sistematica dei beni pubblici. Tutto questo è descritto da Fernando Solanas in un documentario che racconta come la sua patria sia giunta alle condizioni economiche disastrose in cui versa attualmente. Recensione ❯
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