La sposa siriana

  

  I Drusi,minoranza religiosa che abbraccia elementi di Islamismo,Giudaismo,Induismo e Cristianesimo,vivono sulle alture del Golan
  che la Siria  considera suoi cittadini mentre Israele concede a tutti coloro che ci abitano la cittadinanza Israeliana applicando leggi
  giuridiche e amministrative.Una forza di pace tenta di allentare le tensioni tra Israele e Siria.
  Seguiamo Riklis verso Majdal Shams, il piu'importante villaggio delle alture, dove vive una famiglia benestante che si prepara a festeg-
  giare il matrimonio di Mona promessa sposa a Tallel,famoso attore delle sit-com siriane,che non ha mai incontrato. [+]

  

  I Drusi,minoranza religiosa che abbraccia elementi di Islamismo,Giudaismo,Induismo e Cristianesimo,vivono sulle alture del Golan
  che la Siria  considera suoi cittadini mentre Israele concede a tutti coloro che ci abitano la cittadinanza Israeliana applicando leggi
  giuridiche e amministrative.Una forza di pace tenta di allentare le tensioni tra Israele e Siria.
  Seguiamo Riklis verso Majdal Shams, il piu'importante villaggio delle alture, dove vive una famiglia benestante che si prepara a festeg-
  giare il matrimonio di Mona promessa sposa a Tallel,famoso attore delle sit-com siriane,che non ha mai incontrato.
  Hamed, padre della sposa e di altri tre figli - Amal,sorella maggiore di Mona, Hattem e Marwan, e' filosiriano rilasciato dalle autorita'
  israeliane sulla parola e al quale e' severamente vietato avvicinarsi al confine considerato zona di sicurezza.
  La storia del matrimonio(Mona, una volta varcato il confine, non potra' piu' riabbracciare gli affetti) orlata dal paradosso e dal grottesco
  s'intreccia con stile e garbo al conflitto tra Amal,istruita ed emancipata,madre di due figlie, e il marito Amin- tra il padre Hamed e il figlio
  Hatten che ha piegato la tradizione e le antiche consuetudini.
  Conflitti vissuti con gesti,sguardi,parole che si adagiano sul colore crepuscolare dei sentimenti celati.
  Una sorta di tragicommedia che racconta la vita, quasi sorridendo, senza ignorare la realta'.
  La musica di Cyril Morin unita alla fotografiia di Wiesweq Michael e' un ondeggiare di emozioni.

  
   
  
  
  
  
  
  
  





  
   
 
 
 
  


  
  
  
 
 
  
 






  

  


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Raramente do 5 stelle. Lo segnalo perchè è tutto da vedere e ben poco da commentare. Sentimenti familiari saldi; amarezze; distacchi e destini; tradizioni e culture. Un film disarmante,in quanto i problemi di casa nostra sfumano nel vedere quali diversità di problemi e di difficoltà esistono non così lontano, geograficamente parlando, da noi. E con quanta umiltà e fermezza si affrontano.E quanto comunque sembra appartenerci di questa bella storia.Di gioia mescolata alle lacrime.

Film bellissimo, volti e recitazione unici e irripetibile. Interessante la regia, straordinario Cyril Morin Patrizio Fontana

La commedia della burocrazia per mettere in scena un'azzeccata e verosimile rappresentazione dell'assurdo. Ottimi attori, ambientazioni molto semplici. Tutto ruota efficacemente attorno all'incredulità dello spettatore davanti a situazioni tanto paradossali quanto grottescamente vere. L'essere umano che pur di riuscire ad affogare in un bicchiere d'acqua, ne costruisce uno adatto allo scopo. C'è poco da stare allegri, eppure, per chi vuole, il film lascia intravedere, all'orizzonte, una esigua speranza, riposta nell'intelligenza e nell'apertura dei più giovani, nettamente contrapposte alla linea di netta chiusura mentale dei più anziani. Il pregio del regista, comunque, sta proprio nell'aver saputo alleggerire l'atmosfera, peraltro inevitabilmente triste e pesante, dirottando il senso critico di chi guarda verso gli aspetti più banali (come, appunto, quello di un'imbarazzante anomalia che "fatalmente" grippa l'ingranaggio burocratico di due paesi) ma significativi, a discapito di quelli più tipicamente drammatici coi quali si è soliti caratterizzare la realtà sociale attuale dei territori occupati israeliani. [+]

La commedia della burocrazia per mettere in scena un'azzeccata e verosimile rappresentazione dell'assurdo. Ottimi attori, ambientazioni molto semplici. Tutto ruota efficacemente attorno all'incredulità dello spettatore davanti a situazioni tanto paradossali quanto grottescamente vere. L'essere umano che pur di riuscire ad affogare in un bicchiere d'acqua, ne costruisce uno adatto allo scopo. C'è poco da stare allegri, eppure, per chi vuole, il film lascia intravedere, all'orizzonte, una esigua speranza, riposta nell'intelligenza e nell'apertura dei più giovani, nettamente contrapposte alla linea di netta chiusura mentale dei più anziani. Il pregio del regista, comunque, sta proprio nell'aver saputo alleggerire l'atmosfera, peraltro inevitabilmente triste e pesante, dirottando il senso critico di chi guarda verso gli aspetti più banali (come, appunto, quello di un'imbarazzante anomalia che "fatalmente" grippa l'ingranaggio burocratico di due paesi) ma significativi, a discapito di quelli più tipicamente drammatici coi quali si è soliti caratterizzare la realtà sociale attuale dei territori occupati israeliani. Apprezzabile. [-]

Può essere l'inizio per conoscere una cultura così lontana,antica,dura,colorata... insomma diversa dalla nostra, con aspetti migliore ed altri no.Da un possibile matrimonio, il regista prende lo spunto per raccontare l'atavica diatriba arabo-israeliana.Toccante,lieve,'speranzoso'...tra i film più belli dell'anno.