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Ultimo aggiornamento venerdì 15 dicembre 2023
La storia della guerra nella contea di Johnson nel Wyoming. I grandi allevatori organizzano una spedizione punitiva contro i contadini. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office I cancelli del cielo ha incassato 23,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Wyoming 1890, guerra della Contea di Johnson. Mentre un'associazione di allevatori ingaggia un esercito privato per scacciare, di fatto massacrandoli, gli immigrati europei visti come ostacolo al passaggio del bestiame, si consuma l'amore per Ella, splendida tenutaria di un bordello, da parte di due uomini attivi sui fronti opposti, il borghese in cerca di una nuova vita James Averill e il cowboy Nathan D. Champion.
È il canto del cigno della New Hollywood quest'opera folgorante e imprendibile che Michael Cimino scrive, produce e dirige dopo la consacrazione quasi unanime di Il cacciatore. Film di frontiera più vicino alla grandeur di uno Stroheim che di qualsiasi altro collega della generazione a cui appartiene il regista, I cancelli del cielo è tanto il kolossal d'autore per eccellenza quanto il titolo che ha messo fine al desiderio del controllo totale restando, tuttavia, uno degli esempi più alti di quel cinema assoluto che è dato assumere per pochi, rari squarci e in sempre più sparuti casi. In breve, si tratta del luogo ideale in cui perdersi, da visitare e visitare ancora, nella consapevolezza di non poterlo conoscere fino in fondo, della connessione disequilibrata e genialmente imperfetta tra la grande tradizione americana e l'angosciosa cognizione contemporanea. È ancora un film di immigrati I cancelli del cielo come lo era Il cacciatore, una riflessione sul fallimento del sogno, reale e metaforico, non solo americano, una storia di disillusione e dolore in cui si agitano i fantasmi di un'umanità che sperimenta soltanto l'odio e la sopraffazione, dove anche l'amore non ha modo di librarsi al di sopra della violenza, del fango e del sangue. Il terzo lungometraggio di Cimino ha segnato un'epoca non solo per il clamoroso flop che portò sulla bancarotta la United Artists, anche se spesse volte si finisce col parlare soltanto di questo, ma soprattutto per il coraggio di una sontuosità mai più sperimentata sul grande schermo fino all'entrata a regime del cinema dei computer. A dispetto della sua matericità, nelle immagini strepitose di Vilmos Zsigmond si sentono le vibrazioni reali della polvere, dell'umidità, del sole, della neve sulle montagne, è un'opera che lascia a tutt'oggi - nonostante la versione di 216 minuti approvata dallo stesso Cimino - uno strano senso di insoddisfazione ad ogni visione, quasi di incompiutezza, come se l'unica veste possibile in cui goderlo possa essere soltanto quella ancora da venire (il rough cut era di 325 minuti, portati poi a 149 per la disastrosa uscita nelle sale).
Maestosamente geniale e rovinosamente anti-commerciale nella sua fluvialità, I cancelli del cielo è la pietra tombale sull'utopia della New Hollywood, un contenitore di qualsiasi cosa, di qualsiasi genere anche, partendo ovviamente da quello su cui è fondata la stessa nascita della nazione americana. Le sequenze di ballo, anch'esse dicotomiche, si pensi alla composta girandola delle coppie nel giardino di Harvard nel 1870 fino a quelle degli immigrati all'interno dell'Heaven's Gate vent'anni dopo, suggeriscono un approccio di visione. L'unico da seguire, forse. Quello di una danza di morte, fastosa e terribile, che segna, proprio con la guerra della Contea di Johnson messa in scena, la fine del mito della frontiera e il passaggio dal west al western. Strano paradosso: di fatto inferiore a Il cacciatore, I cancelli del cielo è il capolavoro del regista.
La storia della guerra nella contea di Johnson nel Wyoming. I grandi allevatori organizzano una spedizione punitiva contro i contadini. Ma costoro si difendono strenuamente guidati da uno sceriffo. Uno dei più grossi smacchi commerciali degli anni Ottanta. Portò al fallimento la United Artists e alla morte presunta il genere western.
I CANCELLI DEL CIELO disponibile in DVD o BluRay |
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BLU-RAY |
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€9,99 | – |
Paese di prod.: USA Anno: 1980 di: Michael Cimino con: Kris Kristofferson, Isabelle Huppert, Christopher Walken, Jeff Bridges, John Hurt, Sam Waterston, Joseph Cotten, Brad Dourif, Mickey Rourke, Anna Thomson. Nel Wyoming del 1890 ricchi baroni del bestiame sono decisi a spazzare via dei poveri contadini immigrati. James Averill (Kristofferson) e Nathan Champion (Walken) lottano su fronti opposti [...] Vai alla recensione »
Un film prolisso, questo è certo, ma non si può non ritenerlo un grande film. Dietro i fantomatici cancelli del cielo, dietro l'America dorata che si vedeva e si vede tutt'ora dall'Europa, si nasconde una nazione divisa, lacerata da lotte intestine tra chi è arrivato prima e meglio alloggia, e chi è arrivato dopo e cerca di avere gli stessi diritti degli altri [...] Vai alla recensione »
Nel Wioming di fine '800 infuria la guerra tra i contadini-oriundi europei e i "signori"-cacciatori di bestiame. Opera maledetta che segnò la fine della sfolgorante carriera del visionario Cimino, fu il più grande flop nella storia degli United Artists. Linciato come pomposo, sopravvalutato, e perfino nominato ai Razzie, è un' epopea struggente sulla vecchia America [...] Vai alla recensione »
Ho recentemente visionato la versione integrale da tre ore e mezzo in lingua originale (con i sottotitoli) di questo grande capolavoro di M. Cimino e devo dire che mi ha lasciato davvero senza parole , non è certo una pellicola facile , ma dopotutto non lo è neppure Il Cacciatore. Questa pellicola pur essendo girata splendidamente , dal punto di vista della sceneggiatura e della sua trasposizione [...] Vai alla recensione »
veramente un film sgangherato, e davvero non c'entra nulla con il suo insuccesso il fatto che si riprometta di far luce in modo negativo su ciò che è stato l'accumulo di capitale del sogno americano (come nessuno l'avesse mai fatto e in modo ben più efficace). Il film è sempre fuori tempo, le facce degli attori sono sbagliate (davvero nè cris walken nè [...] Vai alla recensione »
Premessa: l'unica versione disponibile che permetta un sereno giudizio del film è quella "integrale" da 219 minuti; l'edizione da 150 minuti uscita nelle sale negli anni '80 è da dimenticare (e, non a caso, fu candidata ai Razzie Awards 1981). Tuttavia, anche in edizione completa (si far per dire: il final cut di Cimino durava [...] Vai alla recensione »
Cimino(anche sceneggiatore) replica la formula di "Il cacciatore" (dalle tematiche come perdita dell'innocenza e disgregazione dei valori alla megalomania sul set nella certezza di poter fare tutto senza porsi limiti di sorta)per narrare(e distruggere)il mito della Frontiera tracciando un ritratto desolante dell'America nascente già corrotta e basata sul sopruso per profitto [...] Vai alla recensione »
Ho rivisto per l'ennesima volta il film su Rai Movie, curioso di capirne, una volta per tutte, il pregio, qualora fosse emerso. Premetto che i western postumi o crepuscolari, sono estremamente difficili da realizzare. Recentemente anche i Cohen Brothers, con " Il Grinta" di qualche hanno fa, ci sono cascati. Troppo difficile essere creativi utilizzandi vecchi ferri del mestiere [...] Vai alla recensione »
I cancelli del cielo appartiene a quella parte della cinematografia americana che, senza retorica e senza timore reverenziale, ha rievocato il passato della propria nazione, collocandosi idealmente accanto a capolavori girati con lo stesso sguardo critico, ultroneo dire assente in Italia verso il Risorgimento, come Piccolo grande uomo e Dodici anni schiavo.
Grazie al pregevole restauro curato dalla Cineteca di Bologna, e, per gli amici astigiani, all’ottima iniziativa di Marie Christine Garetti, il cui “Nuovo Splendor” si sta da anni affermando come luogo deputato al cinema di qualità, abbiamo potuto assistere alla proiezione de “I cancelli del cielo” di Michael Cimino. Film “maledetto”, a causa del disastro commerciale che ebbe ripercussioni estremamente [...] Vai alla recensione »
Nel Wyoming nel 1890 i ricchi proprietari terrieri decidono di mettere una taglia sui poveri ladri di bestiame. James Averill (Kristofferson), di origine agiata, si schiera con i poveri, Nathan Champion (Walken) è invece un killer al soldo dei ricchi, ma sono entrambi innamorati della prostituta Ella (Huppert). Quello che sta per cominciare è una lotta tra ricchi e poveri che lascer&agra [...] Vai alla recensione »
Quando uscì questo film ero un ragazzino, e sia per gusti personali sia perchè fu etichettato rapidamente come "fiasco" e quindi bannato da molte sale, non ebbi modo di vederlo mai. Visto adesso, da 50enne, si tratta di un ottimo film, si capiscono però anche i motivi del suo fallimento commerciale in America. Qui, a differenza del "cacciatore", si scava [...] Vai alla recensione »
Insuperabile nelle scene d'azione, Cimino si perde troppo in dettagli personali che di fatto impoveriscono la storia. Sbagliata la contrapposizione feroce fra etnie, per lo meno manichea, superficiale (sbagliato elevarla a simbolo dell'intero americanismo, che anche ben altro). Stupenda la fotografia, approssimativa la recitazione. Troppo lunga, involuta, la maggior parte delle scene.
Gran bel film, lungo, ma a mio avviso non pesante, si vede con tranquillità, nonostante sia molto violento. Christopher Walken bravo come al solito, ma anche la ventenne Isabelle Huppert. Uno dei classici del western e dopotutto Cimino è Cimino.
7/9/2014 Ho visto "I cancelli del cielo" l'altra notte su Raimovie: una visione scioccanteper molti versi; a un certo punto il film ricomincia e poi, proprio quando sta per finire, fanno il telegiornale, io mi allontano un attimo e quando ritorno il film è finito! Non vale: tra pubblicità e ricominciamenti (ma il film è così?) , mi sono persa il finale e adesso chissà quando lo rifaranno.
Assurdità dall'inizio alla fine. Ovvio che sia stato un flop: gli spettatori non sono bambini che si esaltano per un misto di Tom Mix + Ridolini + Liala, in salsa truculenta e masochistica. Certo le scene di moimento sono notevoli, ma il resto - la storia e i sentimenti - risulta falso e noioso.
Notevoli le qualità estetiche ma il film alla lunga diventa troppo lungo e pesante. Difficile per Cimino ritornare ai livelli de il Cacciatore.
Basta il titolo, mi sembra. Poi con quelle scene tutte al buio, dove non si capisce un bel niente....
Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante Pesante
Ci piace la gente che pensa in grande, soprattutto al cinema. Benvenuto a Michael Cimino con Cancelli del cielo, colossale fiasco in America per opera della critica (ma non potevano lasciar giudicare anche al pubblico?), rimontato, ridotto nella lunghezza, rivisto nei rapporti interni tra storia di gruppo e vicende individuali, inevitabilmente fratturato, una specie di capolavoro esploso che alterna [...] Vai alla recensione »