Il programma condotto da Mario Sesti ospita questa settimana al Teatro Rossellini di Roma Carlo Verdone, Rocco Papaleo, Barbora Bobulova, Francesca D'Aloja e Antonietta De Lillo. L'ultimo film di Carlo Verdone, Benedetta Follia, è in uscita in dvd. Rappresenta un tratto di discontinuità nel suo cinema: "Ci sono degli elementi diversi dal solito. C'è un balletto onirico, psichedelico". È un cinema longevo quello di Verdone, che ha da sempre la capacità di scegliere attori: "Avevo visto Ilenia Pastorelli in Jeeg Robot, ho capito che aveva l'anima. Non c'è accademia in lei, c'è la sua sincerità che è meravigliosa: è molto simile a come viene descritta nel film". Poi ci racconta dei suoi maestri: Sergio Leone, il suo primo produttore e Pietro Germi, "il più grande della commedia italiana". Infine uno scoop sul prossimo film: "andiamo da Aurelio De Laurentiis con Guaglianone a raccontare l'idea: se va bene farò tanti personaggi".

Rocco Papaleo racconta la sua carriera e il suo mestiere: "mi piacerebbe dire che sono soprattutto un musicista. In realtà nel mio lavoro è tutta un'osmosi". La cosa che lo fa più felice è "esibirmi dal vivo anche se tutto mi accende una scintilla".

Il primo lavoro italiano dell'attrice Slovacca Barbora Bobulova è del 1995. La sua scelta di emigrare è stata sofferta ma consapevole. Nel suo ultimo film da protagonista, Dopo la guerra, diretto da Annarita Zambrano, si parla di esuli, persone costrette a emigrare: "Ero stupita quando Zambrano mi ha scelta. Ma mi ha detto appunto di voler lavorare con una persona distaccata da questa storia. In questo film avevo molta paura. Avevo tanta paura di questa storia. Ma Annarita sul set non ti abbandona, mi sono sentita molto diretta."

Francesca D'Aloja autrice di "Cuore, Sopporta", la storia di "due sorelle molto diverse, una chiusa e timida, l'altra esplosiva, convinta di esplorare e conquistare il mondo". Una scrittrice che non ama raccontare di sé, "anzi mi dà fastidio usare "io" ma inevitabilmente soprattutto se si tratta di donne, dentro c'è qualcosa di mio. Le sorelle, me lo hanno fatto notare altri però, sono le due parti di me, una scapestrata, e l'altra più calma". Infine ci racconta dettagli della sua vita personale: "Ho vissuto da sola a 15 anni, fuggivo, mi piaceva sparire, andare lontano e non lasciare traccia. Poi ora stare a casa è il mio viaggio".

Antonietta De Lillo ha iniziato facendo commedie ma è finita a confondere le acque con i film partecipati. "In realtà" dice "io sfuggo a qualsiasi genere. Ho iniziato con Una casa in bilico. Ora frequento il documentario. A Venezia ho presentato il film in cui la protagonista è una scimmia che diventa umana". Anche per lei, la regia è una questione fisica, artigianale "quando giri, devi camminare molto. Prendo sempre additivi, naturali... ma tanti. È come fare il meccanico. La regia è sempre molto fisica. Ma è un vantaggio. Il cinema ti conserva in buono stato fisico".

Ospite musicale è la cantante Katres, che presenta L'araba fenice, un cd che "nasce dalla necessità di raccontare una rinascita". La fenice "era l'immagine che volevo rappresentare. Racconto l'attraversamento del fuoco. Per me la musica è una sorta di seduta terapeutica. C'è qualcosa dentro di me che viene fuori attraverso le canzoni".