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Terminator-Schwarzy: l'eroe americano d'Austria

ONDA&FUORIONDA di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

In foto Arnold Schwarzenegger in una scena del film Terminator Genisys di Alan Taylor.
Arnold Schwarzenegger (Arnold Alois Schwarzenegger) (76 anni) 30 luglio 1947, Thal (Austria) - Leone. Interpreta Terminator T-800 nel film di Alan Taylor Terminator Genisys.

domenica 12 luglio 2015 - Focus

Tutto muscoli niente cervello: niente di più sbagliato se riferito ad Arnold Schwarzenegger. Oggi, a sessantotto anni, Schwarzy è più che mai protagonista, nei suoi vari corsi e ricorsi, e si ripropone nell'esercizio più difficile, quello fisico e ultrafisico di Terminator. Un uomo che arriva a quell'età può ancora essere protagonista e vitale, ma se sei un attore non puoi che essere relegato in un ruolo di carattere, di anziano, pensiamo a un De Niro o a un Pacino, gente che certo conserva un grande appeal, che sa ancora cosa trasmettere dallo schermo, ma trattasi di ultrasettantenni, e in quei limiti devi stare, a rischio del grottesco. Arnold, in Terminator Genysis autocelebra se stesso e anche se i pettorali non sono quelli di una volta, tuttavia sono ancora ... filmabili, lo fa con ironia. E ancora una volta ... mostra cervello. Nella storia di Schwarzenegger il dato di partenza non può che essere il corpo: campione di culturismo, un ruolo perfezionato nel tempo che lo ha portato ad essere più volte mister universo. Sul fisico di Arnold è inutile dilungarsi, sappiamo, va però detto che, a parità di muscoli con altri concorrenti, l'"austriaco" aveva molto di più. Tanto che negli anni novanta una commissione di specialisti lo definì l'ottava meraviglia del mondo.
Nato nel villaggio di Thal in Austria, da famiglia modesta, cattolica praticante, fece studi indispensabili poi scelse la palestra, e subito si distinse, naturalmente. Prima in patria fino a quando nel 1968, ventunenne, si trasferì, con modalità quasi misteriose, pare fosse un clandestino, in America. E l'America, se hai volontà, talento e intelligenza è davvero il Paese del sogno. E per Arnold lo fu, e come. Divenne dunque americano e progettò i suoi futuri destini, molti. Gli occorreva, al di là della leadership in palestra, una piattaforma indispensabile, una laurea, e lui se la prese, all'Università del Wisconsin, in marketing internazionale del fitness e business administration. Davvero in gamba, Schwarzy. Poi arriva il cinema. All'inizio viene relegato in ruoli alla "Ercole". In uno degli episodi Le strade di San Francisco accanto a Michael Douglas e Karl Malden, venticinquenne, fa praticamente se stesso: un culturista del quale si innamora una donna matura. Ma non gli basta e così ecco che inquadra un nuovo target, gli occorre un premio serio del cinema, e lo ottiene quando, nel 1976 vince il Premio Golden Globe come migliore attore esordiente, nel film Un autentico campione, con Jeff Bridges e Sally Field, grandi attori, futuri premi Oscar, dai quali certo apprende qualcosa. Ma l'anno decisivo è il 1982, quando John Milius lo sceglie per il ruolo di "Conan il barbaro". Quel film è un esercizio completo, i muscoli sono lo strumento, ma non fine a se stesso, non semplice "culturismo", ma qualcosa su cui costruire un ruolo complesso, da attore. E così nasce il divo Schwarzenegger. Da allora l'ex mister mondo ha saputo porsi come attore vero, anche se il punto di partenza era sempre il grande fisico: ruoli d'azione, a non finire, ma anche performance quasi sofisticate, come quando fa il gemello riuscito a fronte di quello sbagliato in I gemelli, con Danny de Vito. Mostra umorismo, e anche una certa scioltezza in un tango con Jamie Lee Curtis in True Lies. Un dato eloquente: il suo compenso, passato da 12mila dollari, con Ercole, a 30 milioni con Terminator 3.
E poi la politica: al (quasi) massimo livello. Il "quasi" sarebbe per la Presidenza: Schwarzy non ha raggiunto quella assoluta, degli Stati Uniti, si è fermato al ruolo di governatore della California. E certo non è poco. Per due mandati è stato il capo repubblicano dello stato più ricco dell'Unione, nel quale si trova... Hollywood. La cultura, l'intellighenzia in genere americane, sono patrimonio dei "liberal" democratici, quasi tutti gli attori lo sono. Schwarzenegger, repubblicano è (quasi) un'eccezione, anche se ha come compagni di idee gente come Gibson e Eastwood. Nella storia del cinema, scremato l'essenziale, Arnold sarà citato per Conan e, naturalmente per Terminator. I Terminator sono cyborg, androidi o semplici robot. Dobbiamo a loro la deriva di genere del cinema, che è stato da allora robotizzato portando incassi miliardari, ma anche "robotizzando" gran parte del popolo, soprattutto giovane, del cinema. Un'azione che ha tolto risorse ai film di contenuti, un sorta di default culturale. Ma tant'è, ogni epoca ha il suo cinema. Ma Schwarzy non poteva fare altro, ha usato le armi che aveva. Ma, nell'insieme, si è riscattato.

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