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Berlinale 2012, Maria Antonietta regina borderline

Oggi l'attesa per Juliette Binoche. E gli altri film in concorso.
di Nicoletta Dose

In foto il regista Anton Corbijn sul red carpet di Les adieux à la reine, film d'apertura del Festival di Berlino.
Anton Corbijn (69 anni) 20 maggio 1955, Strijen (Paesi Bassi) - Toro.

venerdì 10 febbraio 2012 - News

Ieri è stato il giorno di Diane Kruger. Fotografi e giornalisti provenienti da tutto il mondo erano lì solo per lei. Tanto che le co-protagoniste francesi di Les adieux à la reine, Virginie Ledoyen e Léa Seydoux, sono apparse offuscate dall'attenzione per l'attrice tedesca. L'interpretazione della regina Maria Antonietta ha trovato molti consensi, malgrado il film sia stato giudicato un po' troppo freddo (pochi applausi alla prima per la stampa), forte nella messinscena visiva ma debole nell'andamento narrativo. L'attrice sottolinea come questo ruolo sia stato il più difficile della sua carriera proprio perché "sono migliaia le opinioni che la gente si è fatta su questa figura storica. Alcuni la vedono solo come una 'party girl', altri come cattiva regina dedita ai lussi e non ai problemi del paese. Io ho cercato di non giudicarla". Si dimostra potente anche la performance di Léa Seydoux, timida e taciturna in conferenza stampa ma ben più determinata nel ruolo della lettrice, amica e silenziosa sostenitrice allo stesso tempo, della regina messa al patibolo dai rivoluzionari francesi. Il gala di apertura ha visto come protagonisti anche la giuria internazionale di quest'anno, capitanata dal regista inglese Mike Leigh che, per l'occasione, ha dichiarato "Adoro Berlino e ogni volta che vengo qui per me è una festa. È un tipo di atmosfera che si è intensificata dopo la caduta del Muro, una vera celebrazione del cinema. Per me non può essere altro che un onore presiederne la giuria". Al suo seguito Charlotte Gainsbourg, Anton Corbijn, Barbara Sukova, Ashgar Farhadi (l'anno scorso vincitore dell'Orso d'oro per Una separazione), François Ozon, Boualem Sansal e Jake Gyllenhaal che ha confessato una certa emozione: "Le persone che sono al mio fianco dicono più di mille parole. Mike lo seguo da quando ero ragazzino e in quanto a Dieter Kosslick... sono stato conquistato dal suo entusiasmo!".

Sul red carpet di oggi sono attese Juliette Binoche, tra i protagonisti di Elles di Malogoska Szumowska, che sarà presentato nella sezione Panorama, e Tony Gatlif, regista di Indignados, anch'esso in Panorama, un film che ha già fatto parlare molto di sé, ancora prima di varcare la soglia di Berlino. Incentrato sulla lotta dei disoccupati spagnoli, racconta una parte della società iberica inserendola nei meccanismi della crisi mondiale. Le polemiche non mancheranno. In concorso invece vedremo Aujourd'Hui di Alain Gomis e À moi seule di Frédéric Videau, e fuori competizione Molto forte, incredibilmente vicino di Stephen Daldry, tratto dall'omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer, e candidato agli Oscar 2012 come miglior film. Assenti le star del film (Tom Hanks, Sandra Bullock) ma presente lo spirito che caratterizza il Festival di Berlino: anche oggi sarà una giornata variegata che mette il vero cinema davanti a tutto.

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