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Reaper: mettersi al servizio del Diavolo

La problematica faustiana affrontata in uno sfondo da commedia.
di Mattia Nicoletti

Lasciate ogni speranza voi ch'entrate

giovedì 13 novembre 2008 - News

Lasciate ogni speranza voi ch'entrate
C'è un pizzico di Dante in Reaper (ogni giovedì alle 21 su MTV), la serie televisiva in cui Sam Oliver, un ragazzo che compie 21 anni, viene a conoscenza del fatto che i genitori hanno venduto la sua anima al diavolo. Lui per contro, affronta la situazione e, contattato da Satana si mette al suo servizio, come un cacciatore di taglie alla ricerca di chi dovrebbe stare all'inferno e non sulla terraferma. E quella scritta dantesca appare proprio in italiano in un contenitore inviato a Sam per raccogliere le anime maligne.
La storia di Faust che vendette l'anima al diavolo ha contaminato la musica, da Boito a Wagner, la letteratura, da Oscar Wilde a Thomas Mann, per arrivare al cinema con il mitico film di Wilhelm Murnau. Qui però c'è uno sfondo di ironia e la struttura tipica dei buddy movie. Sam (Bret Harrison) si muove sempre in compagnia dell'amico svitato Sock (interpretato da Tyler Labine, che ha qualcosa di Jack Black), e affronta la problematica faustiana in uno sfondo da commedia che lo vede impegnato per obbligo (non è lui che si è impegnato direttamente con il diavolo, ma i suoi genitori), come una sorta di ghostbuster, alla ricerca del male da ingabbiare e spedire agli inferi. È infatti l'assurdità delle situazioni ambientate nella provincia americana, che ha dato nascita a numerosi serial killer, a trasformare in divertimento il pericolo e la paura.

Un ponte tra il quotidiano e il mondo fantastico
I momenti migliori di ogni episodio sono i dialoghi fra Sam e Sock, entrambi impiegati in un department store (un parallelo con l'inferno) e quelli fra Sam e il diavolo a cui dà il volto Ray Wise, il padre di Laura Palmer in Twin Peaks.
La commistione fra realtà e fantastico, fra commedia e dramma, fra vita e morte, rappresenta il concetto della serie che cresce episodio dopo episodio con l'esperienza e la consapevolezza dei personaggi. Reaper diviene così un bridge fra il quotidiano e un mondo di fantasia, non totalmente astratto, ma strettamente collegato al terreno e alle tradizioni pagane e religiose che continuano nel tempo ad affascinare il pubblico (si pensi al successo del romanzo, poi diventato film, de Il Codice Da Vinci). Le novità nello sviluppo della storia sono date dall'introduzione di personaggi secondari e collaterali, che si scontrano con il segreto di Sam che, agli occhi di tutti, si comporta come un folle.
Il diverso nella vita di tutti i giorni esiste per ognuno di noi, e proprio per quella sua natura ci incuriosisce. In questo caso l'essere differente per Sam rappresenta un parallelo con i supereroi che liberano l'umanità dal male. Questa volta non in libertà, ma sotto l'egida e le istruzioni di un capo, il diavolo (e qui c'è il parallelo con il lavoratore dipendente), che è il Male nella sua essenza. Come per dire che non tutto il male viene per nuocere. Ma anche per sorridere.

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