Nonostante la "sua casa" continui a essere il teatro, come lei stessa ha ripetuto in più occasioni, Lucrezia Guidone è anche e soprattutto un'importante interprete del piccolo e del grande schermo. Attrice in grado di fare tesoro della possibilità di essere nata in una famiglia "artistica", si sta destreggiando abilmente tra cinema e televisione.

Gli studi e la formazione
Nata nel 1986 a Pescara, ma con origini di Spinazzola, è cresciuta in una famiglia di artisti, in particolare in campo musicale, con la madre pianista e la zia ballerina. Seguendo le orme di entrambe, la giovane Lucrezia Guidone ha inizialmente studiato musica e danza, mentre cominciava a nascere in lei l'interesse per lo studio della recitazione. Dopo il diploma lascia Pescara e si trasferisce a Roma dove frequenta l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica - "Silvio D'Amico". Qui si diploma come attrice per poi proseguire la propria formazione al Centro di formazione Santacristina, in Umbria, diretto da Roberta Carlotto e Luca Ronconi. Diventa allieva di quest'ultimo per poi spostarsi all'estero e frequentare successivamente il Lee Strasberg Theatre and Film Institute di New York, dove ha come insegnanti Jordan Bayne e Susan Batson. Nella città americana incontra interpreti come Nicole Kidman, Julianne Moore e Juliette Binoche, star di Hollywood già affermate che continuavano a perfezionare le proprie doti recitative.

Lucrezia Guidone al cinema
Dal teatro alla televisione, passando per il cinema. I ruoli interpretati da Lucrezia Guidone sono molteplici.
Si inizia dal cinema che segna il suo esordio "sulle scene" nel 2009. Il primo film al quale prende parte è Il grande sogno di Michele Placido che la sceglie per far parte del lungometraggio ambientato a Roma alla fine degli anni Sessanta. Nel periodo che vide la nascita del Sessantotto, si intrecciano le vicende di Nicola, un giovane poliziotto pugliese appassionato di recitazione, di Laura, una studentessa romana di buona famiglia e di estrazione cattolica che prende parte alla contestazione e alle marce per la pace, e di Libero, un carismatico studente torinese, figlio di un'operaia della FIAT.
Prima di tornare al cinema, è impegnata sul palco teatrale diretta da Luca Ronconi per lo spettacolo In cerca d'autore. Studio sui Sei personaggi di Luigi Pirandello.
Torna sul grande schermo nel 2014 con due titoli. Il primo è Noi 4 di Francesco Bruni, nel quale interpreta Emma, figlia di due ex coniugi, allontanatisi ma costantemente in contatto grazie ai due figli, Emma, appunto, e Giacomo, lei aspirante attrice teatrale e lui studente di terza media alle prese con gli esami. Per questa interpretazione Lucrezia Guidone vince il Pegaso d'oro al Premio Flaiano come attrice esordiente. Il secondo è La scuola d'estate di Jacopo Quadri. Il film, presentato a diversi festival nazionali e internazionali è un documentario dedicato a Luca Ronconi e alla sua attività al Centro Teatrale Santacristina e realizzato durante il laboratorio dell'agosto 2013.
L'anno successivo è protagonista nel film Senza distanza di Andrea Di Iorio, che ruota attorno a due coppie, formate rispettivamente da Enzo e Mina (la Guidone), e Marco con Catia, che si trovano all'interno di un particolare bed and breakfast, con lo scopo di "allenare" le coppie in vista di una possibile relazione a distanza.
Tornando per un paio di anni al teatro, Lucrezia Guidone si alterna tra i due tipi di palcoscenico. È di nuovo sul grande schermo nel 2017 con Dove cadono le ombre della compianta Valentina Pedicini nel ruolo di Franziska. La storia è basata sul romanzo e sulla biografia di Mariella Mehr, e racconta del progetto di pulizia etnica portato avanti dall'associazione Pro Juventute dal 1926 al 1973, in Svizzera, ai danni della popolazione Jenisch.
Sempre nel 2017 è nel cast de La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, tratto dall'omonimo romanzo dello stesso autore, ambientato ad Avechot, un paesotto disperso tra le Alpi, che viene sconvolto dalla scomparsa di un'adolescente. L'ispettore Vogel, chiamato a indagare sul caso, deve confrontarsi con una realtà che lascia il segno nella sua vita.
Passano poi quattro anni prima di rivedere la Guidone sul grande schermo dove appare nuovamente in compagnia di Toni Servillo con il quale aveva collaborato nel precedente film. Stavolta si tratta del lungometraggio che racconta la storia e la vita del commediografo e attore napoletano Eduardo Scarpetta, diretto da Mario Martone e presentato in concorso alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 2021. Qui la Guidone è l'attrice Irma Gramatica. Dopo Venezia approda poi a Torino con il film Altri padri di Mario Sesti che racconta la storia di Giulio, un uomo da poco separatosi con la moglie Annalisa, dopo aver scoperto che lei lo tradiva, e costretto a vivere all'interno della sua auto senza poter vedere i figli.

Il piccolo schermo
Lucrezia Guidone è impegnata, parallelamente al cinema e al teatro, anche con la televisione e con il piccolo schermo.
Tutto inizia nel 2014 con la trasposizione televisiva dello spettacolo teatrale di Ronconi In cerca d'autore. Studio sui Sei personaggi di Luigi Pirandello diretta da Felice Cappa. Poi prosegue nel 2016 con Dov'è Mario? di Edoardo Gabbriellini, serie che vede protagonista Corrado Guzzanti, anche ideatore e sceneggiatore, nel ruolo di Mario Bambea, famoso intellettuale della sinistra italiana il quale, dopo un grave incidente, inizia a lasciar spazio a un bizzarro alter ego. L'anno successivo prende parte a un episodio di Non uccidere.
Ma sono gli anni 20 del 2000 a consacrarla a livello "televisivo", grazie alla partecipazione a diversi progetti di Netflix. Nello specifico, in ordine cronologico, si tratta di Luna Nera basata sulla trilogia di romanzi "Le città perdute" di Tiziana Triana dove la Guidone interpreta Leptis, una delle Città Perdute abile nell'uso dell'arco e amante di Tebe. Poi c'è Summertime, serie in tre stagioni, nella quale fa la sua comparsa a partire dalla seconda stagione nel ruolo di Rita, fidanzata di Dario, uno dei protagonisti. L'ultimo titolo è Fedeltà, una serie in 6 episodi diretta da Andrea Molaioli e Stefano Cipani, tratta dall'omonimo romanzo di Marco Missiroli nella quale è protagonista insieme a Michele Riondino. I due sono Carlo e Margherita, una coppia che ha a che fare da vicino con la fedeltà del titolo.
Si "sposta" poi da Netflix per sbarcare nel prodotto di punta di Rai Fiction, entrando a far parte della terza stagione di Mare Fuori, la serie con al centro giovani carcerati dell'immaginario IPM - istituto penitenziario minorile - di Napoli. La Guidone interpreta Sofia, all'apparenza una nuova educatrice che, però, nasconde un segreto.

Il teatro come la sua casa
Come detto, anche più volte dalla stessa interprete, nonostante il successo e la notorietà derivati da televisione e cinema, Lucrezia Guidone ha dichiarato che il teatro è la sua più grande passione e il luogo dove preferisce esibirsi. Tra il 2005 e il 2012 sono tanti gli spettacoli nei quali è impegnata: Noi non eroi, Se Amleto avesse potuto, Shakespea Re di Napoli, L'Impresario delle canarie, Psicosi delle 4 e 48, Sterminio, Illusion Comique, Frammenti e L'inappetenza.
Dopo il 2011, torna a lavorare con Ronconi per lo stesso spettacolo anche nei due anni successivi (2012 e 2013), collaborando anche con altri registi teatrali come Lorenzo Salveti e Valerio Binasco, vincendo nel 2012 il Premio Ubu, uno dei più prestigiosi a livello teatrale. Inoltre è autrice del testo "FOR(give)ME" scelto per essere rappresentato in occasione dell'Art Off Festival in Venezuela.
Poi sempre Ronconi porterà nuovamente in scena lo stesso spettacolo nel 2017 con l'attrice ancora una volta presente. Diretta da Ronconi, la Guidone è poi a teatro con gli spettacoli Panico e Celestina laggiù vicino alle concerie in riva al fiume nel 2013 e nel 2014. Sempre nel 2014 è diretta, invece, da Alessandro Preziosi in Don Giovanni. Dal 2016 al 2018 passa, poi, sotto la regia di Federico Tiezzi, prima con Calderón, poi con La Signorina Else e, infine, con Antigone per il quale vince il premio Le Maschere del Teatro Italiano come miglior attrice esordiente.
Nel 2019 Lucrezia Guidone debutta come regista teatrale con L'Arminuta.
Menzione anche per tre cortometraggi ai quali ha preso parte l'attrice: Psicosi delle 4 e48 del 2009, Primi piani del 2010 e Soffio del 2018.