sirio
|
sabato 21 aprile 2012
|
quando il genio...
|
|
|
|
Quando il genio sta dormendo nessuno sa che è un genio quello che sta dormendo.
Quando il genio deve dimostrare la sua genialità ma non ha voglia di fare nulla, cita se stesso.
Quando il genio sa che è un genio, anche se sta sbadigliando è ben conscio che qualcuno osannerà il suo sbadiglio.
Quando il genio è convinto di essere un genio, avrà sempre un pubblico di fans pronti a strapparsi i capelli per le sue genialità.
Quando il genio è schiavo del suo essere genio, riprende i vecchi clichées delle passate glorie.
Quando il genio non sa cosa dire, scopiazza idee di altri geni.
Quando il genio non ha idee da proporre, sarebbe meglio che non facesse niente ed aspettasse l'ispirazione.
Woody Allen è un genio, un genio assoluto del cinema.
[+]
Quando il genio sta dormendo nessuno sa che è un genio quello che sta dormendo.
Quando il genio deve dimostrare la sua genialità ma non ha voglia di fare nulla, cita se stesso.
Quando il genio sa che è un genio, anche se sta sbadigliando è ben conscio che qualcuno osannerà il suo sbadiglio.
Quando il genio è convinto di essere un genio, avrà sempre un pubblico di fans pronti a strapparsi i capelli per le sue genialità.
Quando il genio è schiavo del suo essere genio, riprende i vecchi clichées delle passate glorie.
Quando il genio non sa cosa dire, scopiazza idee di altri geni.
Quando il genio non ha idee da proporre, sarebbe meglio che non facesse niente ed aspettasse l'ispirazione.
Woody Allen è un genio, un genio assoluto del cinema. Ma stavolta avrebbe fatto meglio, molto meglio a non far nulla. Tutto il film è uno scopiazzo di idee sue e di altri già viste(da "Johnny Stecchino" alla felliniana "Roma", dal "Piccolo Diavolo" al bunueliano "Fantasma della Libertà", dallo "Sceicco Bianco" a molta della sua produzione), sgangherato e sconclusionato, una fila di sketches da avanspettacolo di bassa qualità in cui se si svolgesse l'azione a Castelfranco di Sotto al posto di Roma avremmo lo stesso risultato. Non era nemmeno un viaggio attraverso Roma, una retrospettiva nei "vicoli nascosti" citati da qualche alleniano convinto, solo un noioso insieme di scenette trite e insulse, per le quali non vale la pena alcun commento. Risultato? Tanti sbadigli, e il pensiero di aver buttato al vento otto euro di biglietto.
[-]
[+] quando il genio parla la tua lingua...
(di a. di iorio)
[ - ] quando il genio parla la tua lingua...
[+] condivido pienamente
(di mammut)
[ - ] condivido pienamente
|
|
[+] lascia un commento a sirio »
[ - ] lascia un commento a sirio »
|
|
d'accordo? |
|
altaninfa
|
sabato 21 aprile 2012
|
quattro storie due lingue
|
|
|
|
Nel film si intrecciano 4 storie il cui montaggio cinematografico non fa perdere loro la carica emotiva che danno allo spettatore.
Eccole elencate secondo i nomi degli attori che le interpretano:
1 – Woody Allen
2 – Alec Baldwin
3 – Antonio Albanese
4 – Roberto Benigni
La prima cosa che salta all'occhio allo spettatore attento è che attori italiani recitano in italiano fra loro e gli stranieri in inglese, cioè non c'è stata la fusione delle nazionalità.
[+]
Nel film si intrecciano 4 storie il cui montaggio cinematografico non fa perdere loro la carica emotiva che danno allo spettatore.
Eccole elencate secondo i nomi degli attori che le interpretano:
1 – Woody Allen
2 – Alec Baldwin
3 – Antonio Albanese
4 – Roberto Benigni
La prima cosa che salta all'occhio allo spettatore attento è che attori italiani recitano in italiano fra loro e gli stranieri in inglese, cioè non c'è stata la fusione delle nazionalità. (forse perché gli italiani non sanno l'inglese o viceversa?).
1 – Woody
Credo sia la storia meglio riuscita o per lo meno non ci sono errori cinematografici e le risate non mancano per l'assurdità del contesto surreale tipica di Woody.
2 – Alec
Anche in questo caso si vede lo stile di Woody, soprattutto quando casualmente il regista di Los Angeles con il quale la giovane protagonista dovrà andare a lavorare si chiama proprio Strombel, come il giornalista defunto nel film “Scoop” (non credo sia un nome molto diffuso negli USA come potrebbe essere Smith).
Ma è proprio in questo episodio che appare uno zampino tutto italiano (o forse dovrei dire uno zampone!): il messaggio subliminale pubblicitario dei salumi Beretta. E' la scena della preparazione del sugo nella lussuosa casa di 2 studenti universitari che non sentono per nulla gli effetti della crisi. La prima inquadratura mette in risalto nella parte sinistra dello schermo una bella confezione di prosciutto casualmente uscita dalla borsa della spesa e casualmente con la scritta nella giusta posizione facilmente leggibile dallo spettatore. Ma se anche questo fosse stato un puro caso, ci si chiede in quante famiglie italiane ci sia un grande adesivo della medesima ditta attaccato al frigorifero, un adesivo forse inesistente: dove lo posso trovare? E soprattutto lo attaccherei al frigorifero tra le mie calamite colorate?
3 – Antonio
Questa è la storia che mi è piaciuta di meno. Mi sono chiesta per tutta la durata del film come mai due ragazzi originari di Pordenone hanno uno spiccato accento romano e soprattutto come fanno ad arrivare a Roma con un treno la cui destinazione, come appare nel display ferroviario, è quella di Pordenone. Albanese interpreta magnificamente la sua parte. Scamarcio invece non viene ripreso nel viso, ma solo la sua “coppa” per diversi minuti mentre parla a letto con la ragazza (le povere fan dell'attore italiano ne saranno rimaste deluse!): inquadratura forse un po' maschilista.
4- Roberto
Anche questa è una divertente storia ben interpretata dall'attore che strappa risate con poche smorfie e sguardi. Storia già sentita o letta ne “Il privilegio di essere una star” di S. Joncour o posso citare anche “Brando Street: la scomparsa di una comparsa” della sottoscritta... ma ci sono altre fonti bibliografiche per il tema che tratta.
Qualche errore cinematografico lo si trova anche qui: Benigni esce di casa con la valigetta, viene assalito dalla stampa, appoggia la valigetta sull'auto e quando ritorna questa non c'è più.
E' noto che i film di Woody sono a basso budget, lui stesso in “Conversazioni su di me e tutto il resto” afferma che nei suoi film inserisce una musica antica già decaduta dai diritti siae. Ma il riciclaggio delle comparse mi giunge nuovo. Nell'ultima scena, quella dove Benigni e la moglie passeggiano in una specie di via Vittorio Veneto, se si osserva qualche comparsa che passeggia guardando qua e là senza una meta precisa come se sapesse che sta facendo la comparsa, si potrà notare che riappare nella stessa direzione di camminata, o che pare torni indietro (vedi la donna bionda) e attraversi la strada. Insomma danno l'impressione di essere stata riutilizzate.
Nella medesima scena inoltre incuriosisce il passaggio di un autobus rosso a due piani tipicamente londinese con la scritta “with” nella fiancata, lì per lì si potrebbe pensare che la scena sia stata girata a Londra e non in via Veneto, ma ci si riorienta osservando che il bus tiene la destra (ma sono così frequenti questi tipi di bus totalmente coperti a Roma?).
Concludendo, Allen mi è sembrato stanco ma devo dire che in alcune scene mi sono letteralmente scompisciata dalle risate!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a altaninfa »
[ - ] lascia un commento a altaninfa »
|
|
d'accordo? |
|
joker 91
|
sabato 21 aprile 2012
|
un film tranquillo
|
|
|
|
Non condanno come molti il nuovo film di Allen. Si tratta di un film cartolina di una delle città più belle del mondo. ho trovato divertentissimo il personaggio di Baldwin che funzionava il chiave psicologica da super-io perfetto. Benigni è addirittura contenuto da Allen nel migliore dei modi giocando meno del previsto a fare il Benigni,Page bravissima nel personaggio nevrotico e il resto del cast fa il suo senza infamia ne lode. Il film preso nel suo insieme non può essere un capolavoro ma una buona commedia per passar 2 ore di tranquillità,gli aspetti psicologici cari ad ALLEN ci sono... Chiaro che il regista ha fatto di meglio ma comunque non è malvagio
|
|
[+] lascia un commento a joker 91 »
[ - ] lascia un commento a joker 91 »
|
|
d'accordo? |
|
matteo calvesi
|
sabato 21 aprile 2012
|
cartolina sbiadita
|
|
|
|
Woody Allen prosegue il suo tour tra le città più belle d’Europa ma questa volta il risultato non è quello di Midnight in Paris. Il regista ambienta questa nuova opera tra le vie della “città eterna” raccontando, in tre dei quattro episodi le vicende di tre coppie di innamorati e nell’ultimo quella di uno strampalato impiegato ( alias Roberto Benigni) che diverrà improvvisamente una star mondiale. Vi sono due giovani fidanzati americani trasferitasi a Roma e destabilizzati dall’arrivo di una seducente amica; poi due casti e puri sposini del Nord che si troveranno di fronte alle manie e provocazioni della grande città e infine l’amore tra un giovane italiano e una americana che dovrà esser coronato dall’ incontro tra i rispettivi genitori.
[+]
Woody Allen prosegue il suo tour tra le città più belle d’Europa ma questa volta il risultato non è quello di Midnight in Paris. Il regista ambienta questa nuova opera tra le vie della “città eterna” raccontando, in tre dei quattro episodi le vicende di tre coppie di innamorati e nell’ultimo quella di uno strampalato impiegato ( alias Roberto Benigni) che diverrà improvvisamente una star mondiale. Vi sono due giovani fidanzati americani trasferitasi a Roma e destabilizzati dall’arrivo di una seducente amica; poi due casti e puri sposini del Nord che si troveranno di fronte alle manie e provocazioni della grande città e infine l’amore tra un giovane italiano e una americana che dovrà esser coronato dall’ incontro tra i rispettivi genitori.
Ogni qual volta che ci si appresta a guardare un film americano girato nel nostro paese, o a maggior ragione a Roma, il rischio del tonfo, agli occhi di un italiano, è molto elevato; chiari esempi di questo effetto sono il film “Mangia prega ama” con Julia Roberts o ancor più “Angeli e Demoni” di Ron Howard, entrambi girati nella capitale. Sarà che forse noi italiani non riusciamo a sopportare i facili, ruffiani e stereotipati apprezzamenti degli americani nei nostri confronti o forse siamo ancora più spietati e masochisti da apprezzare solo quel ritratto dell’italiano pressappochista e criminale che tanto ci piace nei film di mafia e sulla criminalità organizzata, però qualunque sia la spiegazione di questo risultato, To Rome with Love è un autentica delusione .
Delle quattro storie raccontate dal regista l’unica che riesce a salvarsi dalle inquadrature morbose sulle meraviglie di Roma,dai cliché (pizza, pasta, mandolino) e dalle innumerevoli comparsate degli attori “made in Italy” è quella in cui vi è l’Allen attore, il quale ci regala alcune magnifiche perle del suo puro umorismo sarcastico. L’episodio di cui è protagonista Benigni non ha né capo né coda, rimane inconcludente; mentre quello in cui Alec Baldwin aleggia come un fantasma intorno alla coppia di fidanzati americani è paradossale e quasi irritante.
Riassumere tutto il film come una raffigurazione erronea dei vizi e delle meraviglie italiane però sarebbe una facile e deviante sintesi; oltre a questo Woody Allen pecca di superficialità, cerca di ripercorrere la strada segnata da quello che a mio avviso è un autentico capolavoro ( Midnight in Paris), senza però farlo con una sceneggiatura all’altezza ma ostentando inquadrature da guida turistica e raccontando alcune storie in modo svagato e sterile.
Matteo Calvesi
[-]
|
|
[+] lascia un commento a matteo calvesi »
[ - ] lascia un commento a matteo calvesi »
|
|
d'accordo? |
|
bottediferro
|
sabato 21 aprile 2012
|
che caduta di stile...
|
|
|
|
Ho atteso l'uscita del film con trepidazione.... il ritorno sul grande schermo del nostro benigni, diretto dal grandissimo woody allen.... Inizia il film brividi ed emozioni e dopo???
il nulla... tutte le mie aspettative deluse da un film che sembra più un lavoro su commissione che un film diretto dal maestro woody,
per farla breve UNA CADUTA DI STILE!!!!
|
|
[+] lascia un commento a bottediferro »
[ - ] lascia un commento a bottediferro »
|
|
d'accordo? |
|
marguerite
|
sabato 21 aprile 2012
|
i giornalisti caricature di se stessi
|
|
|
|
la critica cinematografica fa parte del mondo del giornalismo e questo spiega le recensioni negative che piovono da quella parte. Andate a vedere come Allen gli rappresenta; giornalisti come caricatura di se stessi, un ritratto più che meritato. Questo ultimo lavoro di Allen incanta come riesce a farlo solo lui lasciandoci con la voglia di rivederlo per assaporare ancora la ricchezza dei dialoghi.
|
|
[+] lascia un commento a marguerite »
[ - ] lascia un commento a marguerite »
|
|
d'accordo? |
|
lancaster
|
sabato 21 aprile 2012
|
un woody allena alla cinepanettone
|
|
|
|
Concordo perfettamente con il signore che seduto al cinema dietro di me ha commentato: ma che gli è preso a Woody Allen per fare un film cosi?
quando scamarcio è uscito dal bagno minacciando Cetto Laqualunque ( perchè era proprio lui) con la pistola, mi è sembrato di aver sbagliato sala e di essere finito a vedere un film fine anni 90 con Boldi e De Sica!! Perchè ti sei tradito così Woody!!??
|
|
[+] lascia un commento a lancaster »
[ - ] lascia un commento a lancaster »
|
|
d'accordo? |
|
abi_wea
|
sabato 21 aprile 2012
|
allen
|
|
|
|
Sono andata a vedere questo film pensando di rovarci l'amore per l italia che Allen spesso nelle sue interviste dichiara.
Premetto che Allen non lascia nulla al caso e ogni particolare del film è voluto e che noi italiani ne siamo colti nel vivo, il film per quanto mi riguarda, è la solita visione che gli Americani ( e forse gli stranieri più in generale) hanno dell'italia e degli italiani.luoghi comuni archeologicamente e culturalmente parlando.
Diciamo che personalmente da 1 a 10 il mio voto sarebbe un 3. 3 perchè gli stereotipi dell'"italianità" ce li ha inseriti tutti tranne "pizza e mandolino" sapientemente sostituiti rispettivamente con "crostini e armi" (la scena del "ti insegno a fare i crostini " come se la maggiorparte delle donne italiane li sapesse fare; alla scena di Scamarcio che cerca di rapinare Albanese in una stanza d albergo fino poi ad arrivare alla scena clou della moglie di Benigni che con un coltello cerca di ammazzare Allen, sceneggiata napoletana??): Pessimo poi il ritratto delle donne italiane, messe in scena come sciatte casalinghe bigotte.
[+]
Sono andata a vedere questo film pensando di rovarci l'amore per l italia che Allen spesso nelle sue interviste dichiara.
Premetto che Allen non lascia nulla al caso e ogni particolare del film è voluto e che noi italiani ne siamo colti nel vivo, il film per quanto mi riguarda, è la solita visione che gli Americani ( e forse gli stranieri più in generale) hanno dell'italia e degli italiani.luoghi comuni archeologicamente e culturalmente parlando.
Diciamo che personalmente da 1 a 10 il mio voto sarebbe un 3. 3 perchè gli stereotipi dell'"italianità" ce li ha inseriti tutti tranne "pizza e mandolino" sapientemente sostituiti rispettivamente con "crostini e armi" (la scena del "ti insegno a fare i crostini " come se la maggiorparte delle donne italiane li sapesse fare; alla scena di Scamarcio che cerca di rapinare Albanese in una stanza d albergo fino poi ad arrivare alla scena clou della moglie di Benigni che con un coltello cerca di ammazzare Allen, sceneggiata napoletana??): Pessimo poi il ritratto delle donne italiane, messe in scena come sciatte casalinghe bigotte. Lo si vede dai vestiti delle protagoniste che indossano vestiti di bassa qualità stampati che nemmeno nei paesini più sperduti del sud si vedono più da anni.Ed è lampante poi la contrapposizione netta con le protagoniste Americane,colte e intellettualoidi che circuiscono quasi i propri uomini, anch'essi acculturati ed eruditi anche se dei veri soggetti.
Pessima infine la scena finale in cui ci sono applausi all'opera Pagliacci di Leoncavallo.In effetti alla riaccensione delle luci in sala a fine film mi sono rivista io stessa nella scena finale ad applaudire ironicamente ad Allen ed alla sua messa in scena.
Non lo consiglio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a abi_wea »
[ - ] lascia un commento a abi_wea »
|
|
d'accordo? |
|
abi_wea
|
sabato 21 aprile 2012
|
non ne usciamo bene
|
|
|
|
Sono andata a vedere questo film pensando di rovarci l'amore per l italia che Allen spesso nelle sue interviste dichiara. Premetto che Allen non lascia nulla al caso e ogni particolare del film è voluto e che noi ne siamo colti nel vivo.
In effetti l'amore per l 'Italia, e per Roma,artisticamente parlando, ce lo trasmette facendoci gustare belle panoramiche sulla città riprese da terrazzi e alcuni siti storico archeologici.
Trasmette molto però anche la solita visione che gli Americani( e forse gli stranieri più in generale) hanno degli italiani.Diciamo che personalmente da 1 a 10 il mio voto sarebbe un 3. 3 perchè gli stereotipi dell'"italianità" ce li ha inseriti tutti tranne "pizza e mandolino" sapientemente sostituiti rispettivamente con "crostini e armi" (la scena del "ti insegno a fare i crostini " come se la maggiorparte delle donne italiane li sapesse fare; alla scena di Scamarcio che cerca di rapinare Albanese in una stanza d albergo fino poi ad arrivare alla scena clou della moglie di Benigni che con un coltello cerca di ammazzare Allen, sceneggiata napoletana??): Pessimo poi il ritratto delle donne italiane, messe in scena come sciatte casalinghe bigotte.
[+]
Sono andata a vedere questo film pensando di rovarci l'amore per l italia che Allen spesso nelle sue interviste dichiara. Premetto che Allen non lascia nulla al caso e ogni particolare del film è voluto e che noi ne siamo colti nel vivo.
In effetti l'amore per l 'Italia, e per Roma,artisticamente parlando, ce lo trasmette facendoci gustare belle panoramiche sulla città riprese da terrazzi e alcuni siti storico archeologici.
Trasmette molto però anche la solita visione che gli Americani( e forse gli stranieri più in generale) hanno degli italiani.Diciamo che personalmente da 1 a 10 il mio voto sarebbe un 3. 3 perchè gli stereotipi dell'"italianità" ce li ha inseriti tutti tranne "pizza e mandolino" sapientemente sostituiti rispettivamente con "crostini e armi" (la scena del "ti insegno a fare i crostini " come se la maggiorparte delle donne italiane li sapesse fare; alla scena di Scamarcio che cerca di rapinare Albanese in una stanza d albergo fino poi ad arrivare alla scena clou della moglie di Benigni che con un coltello cerca di ammazzare Allen, sceneggiata napoletana??): Pessimo poi il ritratto delle donne italiane, messe in scena come sciatte casalinghe bigotte. Lo si vede dai vestiti delle protagoniste che indozzano vestiti di bassa qualità stampati che nemmeno nei paesini più sperduti del sud si vedono più da anni.Ed è lampante poi la contrapposizione netta con le protagoniste Americane,colte e intellettualoidi che circuiscono quasi i propri uomini, anch'essi acculturati ed eruditi anche se dei veri soggetti.
Pessima infine la scena finale in cui ci sono applausi all'opera Pagliacci di Leoncavallo.In effetti alla riaccensione delle luci in sala a fine film mi sono rivista io stessa nella scena finale ad applaudire ironicamente ad Allen ed alla sua messa in scena.
Non lo consiglio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a abi_wea »
[ - ] lascia un commento a abi_wea »
|
|
d'accordo? |
|
viperanera
|
sabato 21 aprile 2012
|
cittadino onorario disonore di roma
|
|
|
|
E' un sacrilegio attaccare un mostro sacro del Cinema? Mancavano soltanto la pizza , i mandolini, e le tovaglie a quadrettoni bianchi e rossi, il resto era tutto un luogo comune, compreso la caprese e il tiramisu servito da Sabatini al suono di una fisarmonica in una Piazza Farnese che esiste soltanto nei ricordi sbiaditi di qualche incartapecorito Gostwriter di Hollywood. Una Roma di cartapesta, brutta copia di Vacanze Romane, interpretato pero' da uno stuolo di giovani americani Dell' Actor Studio e da una folla di mezze figure nostrane che per mettere nel loro Curriculum un film con Hallen hanno completato un cast scadente compreso un sorprendentemente servile Benigni! Un pensiero deferente va a Federico Fellini e Roberto Rossellini che hanno descritto con VERO amore la Citta' Eterna.
[+]
E' un sacrilegio attaccare un mostro sacro del Cinema? Mancavano soltanto la pizza , i mandolini, e le tovaglie a quadrettoni bianchi e rossi, il resto era tutto un luogo comune, compreso la caprese e il tiramisu servito da Sabatini al suono di una fisarmonica in una Piazza Farnese che esiste soltanto nei ricordi sbiaditi di qualche incartapecorito Gostwriter di Hollywood. Una Roma di cartapesta, brutta copia di Vacanze Romane, interpretato pero' da uno stuolo di giovani americani Dell' Actor Studio e da una folla di mezze figure nostrane che per mettere nel loro Curriculum un film con Hallen hanno completato un cast scadente compreso un sorprendentemente servile Benigni! Un pensiero deferente va a Federico Fellini e Roberto Rossellini che hanno descritto con VERO amore la Citta' Eterna. Se fosse viva Nannarella, e avrebbe tutto il diritto di farlo, apostroferebbe lo Gnomo Newyorchese con queste parole: "Ma vattelo a pija' nder'cu...". Povera Roma Nostra Forestiera! Non regalate soldi alla Madusa!!
[-]
[+] hai ragione!!
(di abi_wea)
[ - ] hai ragione!!
[+] le tovaglie a quadrettini rossi ci sono....
(di abi_wea)
[ - ] le tovaglie a quadrettini rossi ci sono....
[+] mi devo fidare?
(di mr.slapstick)
[ - ] mi devo fidare?
|
|
[+] lascia un commento a viperanera »
[ - ] lascia un commento a viperanera »
|
|
d'accordo? |
|
|