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Brutti, idioti e selvaggi. Praticamente un mito

La parabola breve di Jackass, l'ultima grande rivoluzione di Mtv.
di Gabriele Niola

Johnny Knoxville alla premiere tedesca del film Jackass 3D.
Johnny Knoxville (Phillip John Clapp) (53 anni) 11 marzo 1971, Knoxville (Tennessee - USA) - Pesci. Interpreta Se stesso nel film di Jeff Tremaine Jackass 3D.

martedì 30 novembre 2010 - Approfondimenti

Jackass può essere considerato l'ultimo grande dono di Mtv alla televisione in quanto medium, cioè in quanto mezzo di comunicazione in grado di veicolare contenuti ad un pubblico ampio senza necessariamente assecondarne le convinzioni. Il canale musicale americano nato per diffondere video musicali e poi approdato in diversi altri paesi, tra cui l'Italia, con programmi e format che prendevano quello che si faceva nel resto della televisione e lo piegavano alle assurdità di una generazione che poteva masticare e risputare i linguaggi televisivi come il pane, dando vita a Jackass ha sancito inconsapevolmente la sua fine.
Arrivato in un periodo, il 2000, in cui era in nuce la fine della missione dell'emittente, ormai pronta ad essere superata dalla rete nella veicolazione videomusicale, lo show di scherzi e stunt demenziali autoinflitti nei suoi due anni di messa in onda può essere ora visto come il simbolo del crollo della rete. Se infatti nel 2000 Mtv era riuscita letteralmente a strappare il format al Saturday Night Live e a Comedy Central per metterlo in onda a tutti i costi, nel 2002 smise di farlo, vinta dalle molte polemiche, dalle richieste di moderazione e da un ripensamento all'acqua di rose di tutta l'idea alla base.
Ma mentre Mtv moriva come laboratorio di nuovi linguaggi visuali, Jackass trionfava al cinema con il suo primo film. Il passaggio dal piccolo al grande schermo, benchè non sembrasse, ha avuto le caratteristiche della legittimazione. I tre film girati fino ad oggi intorno al gruppo di stuntmen per caso che si fanno male senza ragione apparente sono tra le cose più selvagge, anarchiche e insensate tra quelle in grado di calamitare l'attenzione dell'audience e metterne in dubbio ogni convinzione, senza bisogno di esprimere apertamente alcun concetto.

Le origini
Tutto inizia sulla carta e parte da Johnny Knoxville, attore diventato scrittore che nel 1999 era tra i collaboratori fissi di Big Brother Magazine, rivista di skateboarding e humor gestita da molte delle persone che poi sono entrate nella crew (pratica e tecnica) di Jackass. L'idea nasce quando Knoxville decide di scrivere un articolo sui test effettuati su se stesso con delle armi di autodifesa. Jeff Tremaine (regista di Jackass 3D e all'epoca parte dello staff di Big Brother Magazine) gli consiglia allora di riprendersi con una videocamera mentre effettua questi test. Il risultato fu il primo esempio imberbe di Jackass: Johnny Knoxville che da solo si sottoponeva a scosse di taser o si faceva sparare mentre indossava un giubbotto antiproiettile.
L'idea, ma soprattutto il video, fu un successo interno alla redazione e attirò l'attenzione di Wee-Man (il nano che nei video già faceva un apparizione) e dell'allora clown Steve-O, il quale inviò addirittura un curriculum.
Dall'altra parte Bam Margera girava un film intorno agli stessi temi: stunt e scherzi. Viste le immagini Jeff Tremaine fece uno più uno, prendendo in toto il cast del film (che si chiamava Landspeed: CKY) e associandolo a Johnny Knoxville e al suo amico regista di videoclip (e di lì a poco di un lungometraggio) Spike Jonze. I tre furono i primi produttori esecutivi di un numero zero dello show da mostrare alle emittenti per trovare un produttore vero.
Non deve stupire la presenza di un talento vero dell'immagine come Spike Jonze (presente con un piccolo cammeo anche in Jackass 3D). In comune con i video rivoluzionari del futuro regista di Il ladro di orchidee, Jackass aveva il gusto per la rielaborazione del senso del racconto audiovisivo. Se Jonze nei suoi video utilizzava racconti anticonvenzionali per ridefinire l'immagine degli artisti musicali (si pensi a Björk, ma anche agli Weezer), Jackass utilizzava la follia vera, reale e materiale di un gruppo di persone per ridefinire l'idea del mostrabile in televisione. La videomusica era un tipo di contenuto nuovo che in più di vent'anni di evoluzione era arrivata ad essere una vera forma espressiva proprio con registi come Jonze, Jackass era lo sberleffo più grande che si potesse fare alle gag da video amatoriale di incidenti domestici che imperversavano sugli altri canali. Alle innocue risate per i gattini che sbattono contro uno specchio o per gli sposini che inciampano ballando, Jackass contrapponeva due uomini vestiti da sposi che si gettano dall'alto contro una torta di escrementi.

I film
Nel 2002 il gioco si rompe. Nonostante i mille disclaimer e i vari "don't try this at home" mandati prima, dopo e in mezzo al programma, le cause, le condanne e l'indignazione fiorivano lo stesso, una parte delle quali era prevista e in un certo senso auspicata. Ma i tempi cambiano anche per Mtv e in soli due anni (i due anni cruciali) molte cose non erano più le stesse. La rete stava attuando una mutazione dal formato classico a quello odierno (un'emittente in cui la musica è marginale e gli show giovanili alla buona centrali) ed evidentemente non aveva più intenzione di rischiare con un programma che poteva attirare solo facili strali e pubblico di nicchia (principalmente maschile).
Finisce così tra mille polemiche e tentativi di acquietarla la serie televisiva di Jackass, proprio quando esce il primo film titolato eponimicamente Jackass: The Movie. Dal 2002 ad oggi i film sono poi diventati 3, con successo crescente, sebbene i jackassers si siano dovuti trovare altri lavori. Chi come Johnny Knoxville con alterne fortune fa l'attore, chi come Margera ha dato vita a Viva La Bam (sorta di show televisivo con la sua famiglia che vorrebbe proseguire lo spirito Jackass), chi come Steve-O con un suo spinoff titolato Wildboyz, centrato su avventure alla ricerca di animali esotici.
Ogni tre anni circa però il gruppo si ritrova e riprende come non fosse passato un giorno lo spirito di Jackass, sebbene decontestualizzato. La sala non è la televisione e benchè il format sia il medesimo (gag in sequenza) il significato è diverso. Ma lungi dal morire, il Jackass cinematografico si conferma interessante per come riesce a confermare che la totale idiozia e la mancanza di qualsiasi norma di elementare buon senso, se applicate realmente sui corpi con un rigore quasi matematico, possono ancora generare senso.
E al cinema, cioè sul terreno in cui la violenza comica spetta alla commedia slapstick, Jackass si conferma straordinario veicolo di corporalità esibita. Girato spesso in qualità bassissima e focalizzato sui soliti corpi sformati, antiestetici e lontani anni luce dalle più classiche immagini del grande schermo, ogni momento di Jackass sembra uno smacco a ciò che il cinema dovrebbe essere nelle idee dei più boriosi intellettuali d'altri tempi come in quelle normalizzanti dei più retrogradi tra gli apocalittici. Con il suo successo, il suo interesse e la sua forza dirompente invece Jackass riporta al cinema la sua potenza originaria di perturbatore. Un trasgressore attraverso immagini che si caricano di concetti solo in relazione all'universo (cinematografico e non) circostante.

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